http://www.repubblica.it/Lazio, da Klose a Candreva: "Confermate Inzaghi"La vittoria con l'Inter potrebbe non bastare all'ex tecnico della Primavera: la corrente di pensiero che va per la maggiore è quella di un avvicendamento in panchina al termine del campionato a prescindere dai risultati (MIhajlovic, Prandelli, Mazzarri, Ventura, Bielsa e Terim sono i più gettonati nel toto-nomi)di MARCO ERCOLE
ROMA - La vittoria sull'Inter è stata una bella prova di forza, ma se Simone Inzaghi resti o meno sulla panchina della Lazio non è ancora dato sapersi. La società assicura di avere le idee chiare, la realtà però è che le valutazioni e il borsino dei potenziali allenatori biancocelesti varia di giorno in giorno. La corrente di pensiero che va per la maggiore è quella di un avvicendamento in panchina al termine del campionato a prescindere dai risultati (MIhajlovic, Prandelli, Mazzarri, Ventura, Bielsa e Terim sono i più gettonati nel toto-nomi), più remote restano le possibilità di una conferma di Simone Inzaghi.
LA SQUADRA È CON INZAGHI: "DEVE RESTARE" - Non la pensano così i calciatori, che con "Inzaghino" hanno a che fare giornalmente. Fosse per loro, il nuovo allenatore meriterebbe la conferma. Lo spiega bene Candreva, che con il nuovo tecnico ha ritrovato la serenità persa nell'ultimo periodo di Pioli: "I meriti stasera sono della squadra, ma il mister ci sta trasmettendo delle idee nuove e si merita un grande futuro. Spero che rimanga, stiamo terminando il campionato in maniera positiva". Lo segue Keita, rilanciato titolare dal tecnico di Piacenza: "Contro l'Inter - dice il giovane senegalese - è stata una bella partita, come del resto tutte da quando c'è Simone Inzaghi. Anche a Genova avevamo giocato benissimo. Se fossi il presidente lo confermerei: stiamo facendo un bel gioco, ognuno sta esprimendo le sue qualità".
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KLOSE: "È UN ALLENATORE MOTIVATO" - Pensieri che seguono quelli delle partite scorse di Onazi, che aveva indicato proprio in Inzaghi la chiave del cambiamento biancoceleste: "Lui parla tanto con noi in allenamento, con ogni singolo giocatore. Ci ha avvicinato tutti come squadra e così dobbiamo giocare fino alla fine. Inzaghi è da Lazio". Non potevano mancare le parole di un campione come Miro Klose. Dall'alto della sua esperienza, al termine della gara con l'Inter il tedesco è più riflessivo rispetto agli altri, ma comunque il suo giudizio è positivo: "È alla sua prima stagione e proviamo ad aiutarlo. È un allenatore motivato, per dare un giudizio definitivo bisognerà comunque attendere. Con il mio atteggiamento voglio mostrare ai ragazzi che se lottiamo ognuno per l'altro, siamo uno in più in campo. Al di là del tecnico, l'importante è giocare con rabbia e provare sempre a migliorarsi".
INZAGHI: "A FINE PRIMO TEMPO ERO CERTO CHE AVREMMO VINTO" - Lui, Simone Inzaghi, ne prende atto e ringrazia. E replica così a chi gli chiede se si ispiri più al "tiki taka" o al "cholismo": "Sono una via di mezzo. Ma credo cha tutto dipenda da come interpretiamo la gara. Quando nell'intervallo ho visto che nessuno dei miei ragazzi mi aveva chiesto il cambio, nonostante alcuni di loro avessero uno-due allenamenti svolti in settimana, mi sono rivolto al mio staff e gli ho detto che avremmo vinto la partita. Ne ero certo, perché questo è l'atteggiamento di una squadra con la mentalità vincente". Una risposta indirizzata più alla società che ai giornalisti. Chissà se Lotito e Tare ne avranno preso nota.
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