Autore Topic: YouPatron  (Letto 51633 volte)

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Pomata

Re:YouPatron
« Risposta #140 : Sabato 17 Febbraio 2018, 17:22:42 »
Il piccolo Berlusca ;D

darienzo

Re:YouPatron
« Risposta #141 : Martedì 20 Febbraio 2018, 16:07:00 »
Essendo in periodo pre-elettorale eviteremmo di porre qua ulteriori contributi inerenti la "campagna sannita" del Nostro che sta battendo il suo territorio di riferimento in maniera assai precisa, con una bella risposta da parte di istituzioni ed elettori.
C'è un'intervista al periodico "Informare" davvero molto interessante, dieci minuti che valgono la pena di essere visti. Chi vuole la può trovare in rete.

Pubblicheremo nuovi contributi "politici" solo dopo il 4 marzo sperando per il nostro vanto ed immaginiamo quello di ogni tifoso laziale a prescindere dall'appartenenza politica,  la nascita di un Onorevole Patron

Offline MagoMerlino

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Re:YouPatron
« Risposta #142 : Mercoledì 9 Maggio 2018, 16:32:31 »
La fiera della retorica trasferita a Salerno.

Per parlare alle folle servirebbero sintesi e capacità comunicativa, oltre ovviamente ad argomenti validi...... gli ha detto ESATTAMENTE le stesse cose che gli aveva detto l'anno scorso e due anni fa.... e pure loro...

 :occasion15: :occasion18: :smileinbox:
Odio perdere più di quanto ami vincere

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darienzo

Re:YouPatron
« Risposta #143 : Mercoledì 9 Maggio 2018, 18:40:45 »
Quanto odio da parte sua, Signor Merlino

Offline disabitato

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Re:YouPatron
« Risposta #144 : Mercoledì 9 Maggio 2018, 19:48:38 »
Ma li mollasse 'sti stracciaculi.
DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

Offline MagoMerlino

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Re:YouPatron
« Risposta #145 : Mercoledì 9 Maggio 2018, 20:53:05 »
Quanto odio da parte sua, Signor Merlino
Ma possibile? Dove lo vedi l'odio? In trasparenza? Hai letto il messaggio al contrario?
Io capisco la prevenzione, ma tu hai sfracagnato li zebedei co' 'sto odio.....
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Pomata

Re:YouPatron
« Risposta #146 : Mercoledì 9 Maggio 2018, 23:17:53 »
Poi vojo capi’ de che caxxo se lamentano a Salerno.

darienzo

Re:YouPatron
« Risposta #147 : Giovedì 10 Maggio 2018, 00:00:09 »
Forse non proprio odio, ma rabbia irrazionale sì.  Speriamo vada a mitigarsi un bel dì, il sogno del coacervo è anche questo

Offline MagoMerlino

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Re:YouPatron
« Risposta #148 : Giovedì 10 Maggio 2018, 10:02:21 »
Forse non proprio odio, ma rabbia irrazionale sì.  Speriamo vada a mitigarsi un bel dì, il sogno del coacervo è anche questo
Una volta i sogni erano di vincere qualcosa d'importante, ormai in troppe situazioni questi sogni si limitano a poter almeno competere per qualcosa di importante. Non vincere in assoluto quindi, ma competere per vincere. Ed è in buona sostanza quello che nella loro lingua hanno chiesto i campani a Lotito.
Credevo fosse interessante una discussione sulle dichiarazioni di Lotito in risposta alle "pretese" dei salernitani, dichiarazioni che sono praticamente le stesse, ovunque e in qualsiasi scenario sia coinvolto, da 3 lustri. Inutili parole al vento. Che purtroppo dimostrano come lui non sappia applicare strategie che riescano ad andare oltre l'emergenza. Situazioni di emergenza per le quali probabilmente  è veramente il migliore nel campionario attuale dei dirigenti italiani. Ma oltre non va, non ci riesce. Ho scritto riesce, no, non vuole. Perchè lo sappiamo, lui vuole vincere, ma a modo suo.
Oggi per qualcuno il sogno è il coacervo.
Evvabbè.
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Pomata

Re:YouPatron
« Risposta #149 : Giovedì 10 Maggio 2018, 22:50:17 »
Una volta i sogni erano di vincere qualcosa d'importante, ormai in troppe situazioni questi sogni si limitano a poter almeno competere per qualcosa di importante. Non vincere in assoluto quindi, ma competere per vincere. Ed è in buona sostanza quello che nella loro lingua hanno chiesto i campani a Lotito.
Credevo fosse interessante una discussione sulle dichiarazioni di Lotito in risposta alle "pretese" dei salernitani, dichiarazioni che sono praticamente le stesse, ovunque e in qualsiasi scenario sia coinvolto, da 3 lustri. Inutili parole al vento. Che purtroppo dimostrano come lui non sappia applicare strategie che riescano ad andare oltre l'emergenza. Situazioni di emergenza per le quali probabilmente  è veramente il migliore nel campionario attuale dei dirigenti italiani. Ma oltre non va, non ci riesce. Ho scritto riesce, no, non vuole. Perchè lo sappiamo, lui vuole vincere, ma a modo suo.
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Vincerà a modo suo...tempo al tempo...

Offline zorba

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Re:YouPatron
« Risposta #150 : Domenica 24 Giugno 2018, 19:05:00 »
E' un pò datato, ma personalmente non l'avevo mai visto.

 ;D ;D ;D

Là dove torneranno ad osare le aquile (e dal 26.05.2013, ci siamo andati un pò più vicino!!!!)

Pomata

Re:YouPatron
« Risposta #151 : Domenica 24 Giugno 2018, 22:36:19 »
I tuttologi...me sa’ che legge bc :D

Offline giamma

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Re:YouPatron
« Risposta #152 : Lunedì 2 Luglio 2018, 18:11:43 »
Mettendo un po' d'ordine nella mostruosa capienza del mio PC (6 tera), mi sono imbattuto in questo vecchissimo articolo del 2004, molto interessante rileggerlo per confrontarlo con quanto sappiamo oggi.

CALCIO E MOSCHETTO, PRESIDENTE PERFETTO – L’INCREDIBILE STORIA ULTRASH DI CLAUDIO LOTITO, UN URAGANO BIPEDE CHE HA SCONVOLTO LA LAZIO PRENDENDO A CALCIONI TUTTO E TUTTI…

Roberto Cotroneo per l'Unità

Se Claudio Lotito fosse solo un imprenditore dai modi grezzi e brutali, e dalle amicizie giuste, non ci sarebbe un particolare motivo per parlarne. Ma se invece Claudio Lotito è una nuova forma esistente in natura di arcitalianità, una forma sconosciuta fino ad oggi, allora la storia del dottor Lotito va spiegata bene. Perché Lotito è un imprenditore, un presidente di società di calcio, un amico di Francesco Storace, governatore della Regione Lazio, ma è ancora di più. Molto di più.

È un misto di nazional-popolare e di vecchia destra, di ambizione e persino buon senso, un outsider dai modi imbarazzanti e contemporaneamente uno che si muove nel mondo della politica e del calcio con una stupefacente abilità. Un signore ricco, che però non passa mai dalle porte principali. Uno che non sa neppure che cosa sia la parola stile, perché quel vocabolo lo ha sostituito con una parola che non esiste: un cinico de core, direbbero a Roma. Uno che scende in mezzo al suo popolo di tifosi, e contemporaneamente si inventa il motto: “Tabula rasa, e non se paga nessuno”. Questo per gli amici. Per le masse laziali, la parola d’ordine è un’altra: “Se volete un calcio pulito rivolgetevi a Claudio Lotito”.

E dire che lui, Claudio Lotito le pulizie la ha sempre fatte con cognizione di causa. Nato a Roma, cresciuto ai Castelli, nel 1957, Lotito è titolare di un certo numero di piccole imprese di pulizia, e di una piccola società di security. Nel senso che tutte le sue aziende di pulizie, sono società a responsabilità limitata, con il minimo di legge di capitale versato, 10.400 euro; 60 milioni di euro di giro d’affari per un utile senza pretese: poche decine di migliaia di euro.

Niente di grandioso, se non fosse che Lotito lavora soprattutto con la Regione Lazio governata da Storace. Ma se andate a chiedergli conto della sua grande amicizia con Storace, Lotito vi risponderà che «i meglio affari» li ha fatti quando al palazzone della Cristoforo Colombo, sede della Regione, c’era l’inquilino precedente, Piero Badaloni. Eletto per il centro sinistra.

Come è, come non è, l’impero di Lotito ha un atout che va considerato, che pesa nella sua partita come pochi altri. Ha sposato Cristina, figlia di Gianni Mezzaroma, costruttore romano (un tempo si sarebbe detto palazzinaro) ricco e potente. Per il resto Lotito dice di essersi fatto da solo. La Snam e la Linda, sono imprese di pulizia, la Bonadea si occupa di ristorazione, l’Immobiliare Appia e l’Immobiliare 03, si occupano di edilizia, la Gasoltermica fa manutenzione caldaie, e infine la Roma Union Security, con stemma dell’aquilotto, è un azienda di vigilanza, che tra le altre cose garantisce la sicurezza anche nel palazzo della Regione.

Tutto questo fa come somma meno di duemila dipendenti. E ha per clienti, oltre la Regione, la Provincia di Roma, l’Acea, il policlinico di Tor Vergata il policlinico Sant’Andrea, l’Ospedale Spallanzani, e i reparti dello Scico della Guardia di Finanza.
Cose normali insomma. Buoni appalti, tutti nel pubblico. Tutti per le buone relazioni del signor Lotito, che mostra un animo rude, ma poi si muove con diplomazia, e senso degli affari. O meglio, si muoveva. Perché il calcio, per l’Imperatore del Mocio Vileda fa brutti scherzi.

Il calcio non è il solito tran tran, la solita routine, il calcio tira fuori il meglio e il peggio delle persone. Spesso il peggio. Il calcio è ribalta, senso di potenza, e soprattutto volontà di potenza. Chissà cosa avrebbe scritto Nietzsche se avesse visto una curva da stadio in azione. Ma anche se Nietzsche avesse avuto il dono della preveggenza, e avesse pubblicato un trattato sugli ultras, lui Lotito, probabilmente non ne sarebbe al corrente.

Nel suo studio, un ufficio esagerato al quartier generale di Villa San Sebastiano, ex ambasciata del Sudan, Lotito mostra tra candelabri, arazzi e quadri del Settecento, pure una libreria in legno massello dal contenuto eclettico. Una targa degli Irriducibili, con la scritta: «Al nostro presidente per la tenacia dimostrata al fine di salvare la SS Lazio» (e quel al fine è davvero una finezza). E assieme alla targa un libro di Suor Paola, la suora supertifosa laziale, ospite fissa di Quelli che il calcio dei tempi di Fabio Fazio.

Ma se fosse solo questo, che ci sarebbe di strano? Il rozzo e sbrigativo Lotito non ha un libro. Solo targhe e un tomo di suor Paola. E invece no, perché il resto della biblioteca è tutto un susseguirsi di titoli di medicina. Alcuni antichi e preziosi. Uno è persino in tedesco, un Klinische Medizin, arrivato lì chissà come. Nessuna cronaca fa notare che Lotito è laureato con il massimo dei voti in pedagogia. E che le imprese di pulizia lo hanno allontanato dalla passione per gli studi di medicina. Ma di pedagogia, con la sua Lazio, ne ha applicata assai poca.

A luglio ha speso la somma di 26 milioni di euro, per acquisire il controllo della Società Sportiva Lazio. Sono briciole, se si tiene conto che i debiti della società arrivano a circa 75 milioni di euro. Da pagare in tre rate all’erario. Solo che Lotito - fedele al motto tabula rasa e non si paga nessuno - al primo consiglio di amministrazione ha fatto il suo show. Ha preso gli incartamenti relativi a debiti e rate, e ha buttato, fisicamente, tutto nel cestino. Non ha pagato la prima rata e ha detto che tratterà per avere una rateazione a dieci anni. Cosa di fatto impossibile. Questo ha scatenato una claque di ammiratori del rude imprenditore. Che si vanta di tener pulito il calcio oltre che i locali del suo amico Storace.

Il suo allenatore, Domenico Caso, quando era responsabile del settore giovanile, guadagnava 100 mila euro netti all’anno. Ora che sta in una panchina di serie A, si deve accontentare di 50 mila netti. Che neanche un allenatore di C2 prende così poco.
Nella sua grandeur Lotito ha un motto. Faccio tutto da solo, e non guardo in faccia nessuno. Il 20 agosto scorso, a San Siro, per la partita di supercoppa Milan-Lazio, il presidente della Lazio siede accanto al presidente del Milan, oltre che del Consiglio.

Lotito è impressionato dai solerti barellieri e dai Vigili del Fuoco dello Stadio Meazza. Si rivolge a Berlusconi, e chiede: «Ma a te, quanto te costano i barellieri in campo?». E Berlusconi: «Nulla, è un servizio gratuito». Torna a Roma, e Lotito decide: i pompieri non si pagano. Viene indetta una riunione con il prefetto Achille Serra, perché l’agibilità dello Stadio Olimpico diventa a rischio, se non impossibile, senza i Vigili del fuoco. E Lotito si presenta davanti a Serra con due ore e mezza di ritardo. Cosa che fa andare su tutte le furie il prefetto di Roma. Ma la media dei ritardi degli appuntamenti di Lotito varia dalle 4 alle 6 ore.

Ma tutto questo ha un suo pubblico. È il pubblico del “Me ne frego”, di antica tradizione socialfascista, la stessa che incarna così bene, ma senza questi eccessi il governatore Storace. Che però non è il solo amico di Lotito. Nell’elenco dei fedeli del neopresidente della Lazio, c’è Guido Paglia, c’è Cesare Previti, c’è Carlo Taormina. Anche se Taormina uno dei suoi scherzetti glielo ha giocato. Sostenendo che la fede laziale di Lotito era assai poco dimostrabile, visto che il presidente, prima dell’acquisto della società, si vedeva spesso e volentieri nella tribuna dell’Olimpico, certo, ma soltanto quando giocava la Roma.

E questo è uno sgarbo che mette a disagio la nuova retorica di Lotito. Tutta costruita sul motto: la Lazio è mia. Oltre che dei tifosi naturalmente, e nessuno può metterci parola. A cominciare da quelli che c’erano prima, e prendevano i soldi della società. Lui i soldi li dà. «Non me metto nella tasca sinistra quello che ho tirato fuori dalla tasca destra. Il Presidente della Lazio? Stipendio zero».

Alla prima riunione del Consiglio di Amministrazione, ha accusato i consiglieri di guadagnare troppo, a spese della buona salute della squadra. Ignorando volutamente che il presidente uscente, Longo, si era sospeso lo stipendio, e non aveva neppure la carta di credito della società: «Se volete stare in questo consiglio avete da paga’ voi», ha detto ai consiglieri. Poi per la prima partita di campionato ha annullato tutte le tessere omaggio. Niente privilegi: chi vuole vede’ a Lazio, ha da paga’. E ogni domenica è lui stesso ha controllare personalmente tutte le richieste di biglietti. Incluse quelle dei giornalisti.

Poi Lotito ha deciso che poteva fare a meno di tutti gli addetti della società allo stadio. 300 persone sostituite con solo 120 persone senza esperienza, che provenivano dalle sue aziende, e a gratis. Neanche a dire che l’Olimpico è andato in tilt. Poi è andato da Wolfango Patarca, storico selezionatore della giovanile della Lazio. L’uomo che ha scoperto Di Vaio e Nesta, e lo ha liquidato su due piedi. Ha messo al suo posto un ex generale amico suo.

E ancora: lo staff medico della Lazio è stato licenziato e sostituito con un nuovo staff medico. A costo zero. Gratis. Come sia possibile lo sa soltanto lui. Ma tutto questo ha a che fare con i suoi appalti nei policlinici e ospedali romani. Non contento (ci sarebbe da dire: non pago...) ha dimezzato gli stipendi a fisioterapisti e massaggiatori, gente al massimo da 3000 euro al mese. E i preparatori atletici che guadagnavano 60 mila euro ora si portano a casa la metà. E l’allenatore della primavera della Lazio, si deve rassegnare a campare con 10 mila euro netti l’anno.

Tutto questo in nome della lazialità. In campo Lotito non vuole giocatori, ma gladiatori. A basso prezzo, possibilmente. Quando ha potuto ha ritoccato i contratti. Simone Inzaghi è passato da 2 milioni e 400 mila euro l’anno a 950 mila euro. Però si è impegnato a darglieli per i prossimi cinque anni. Con Negro gli è andata male. Il contratto non è ancora chiuso. Dai due milioni e 400 mila euro l’anno, vorrebbe abbassare la cifra a 500 mila per tre anni. Negro, e sua moglie, che è il suo procuratore, pare non l’abbiano presa benissimo. Con Esteban Gonzales ha chiuso a 200 mila euro l’anno. Ma sembra che Gonzales fosse convinto di prenderne 1 milione e 200 mila. Lotito gli ha detto. «Se vinciamo lo scudetto te ne do 500 mila, la Coppa Uefa 300 mila, la Coppa Italia 200 mila. In più ti faccio un contratto annuale a 200 mila euro. E hai da esse’ contento, nel tuo paese ne prendevi 60 mila».

I tifosi sono con lui. Il calcio pulito nell’ideologia calcistica fondamentalista è un sogno, un Eden, che ogni ultras coltiva dentro di sé. E che Lotito esprime. Ben oltre il calcio. Inneggiando al simbolo del gladio e del gladiatore, e soprattutto all’idea dell’appartenenza. Essendo quella del calcio l’unica ideologia totalitaria e acritica rimasta in piedi. E in questo totalitarismo calcistico, fatto di presidenti condottieri e di calciatori semidei, la pulizia di Lotito è tutta costruita sul sacrificio. Il primo sacrificio lo avrebbe fatto lui, pagando i 26 milioni di euro. Il resto dei sacrifici è richiesto a tutti gli altri, a cominciare dai suoi collaboratori più stretti.

L’autista Felice, ex poliziotto, che ormai mangia solo pizza al taglio perché Lotito non gli dà il tempo neppure di sedersi a tavola; la fedele Michela, segretaria che tenta di sopportare lo stress, ma non osa andare a chiedergli le ferie. L’appartenenza è riportare a Roma quelli che hanno fatto grande la Lazio. Pulici e forse Chinaglia. Oltre naturalmente a Paolo Di Canio, ritornato dall’Inghilterra. E ora prestato proprio all’amico Storace, a cui deve davvero la sua scalata alla presidenza della Lazio. E ora Storace chiede il conto. Vuole Di Canio candidato nella sua Lista Storace. In gioco migliaia di voti laziali. Tutto a colpi di slogan, genere che a destra lascia da sempre molto a desiderare. Dopo “Lotito, calcio pulito”, sarà la volta di “Storace, destra pugnace”?
Una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe. (C. H. Spurgeon)

Pomata

Re:YouPatron
« Risposta #153 : Lunedì 2 Luglio 2018, 19:29:09 »
Oggi ha detto quello che nessuno vuole ascoltare, la Lazio non è più terra di conquista👏👏👏👏

darienzo

Re:YouPatron
« Risposta #154 : Lunedì 17 Settembre 2018, 12:15:30 »



Parla a Salerno, ma quello che dice vale anche per la Lazio

Offline Il frigorifero

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Re:YouPatron
« Risposta #155 : Lunedì 24 Settembre 2018, 21:30:48 »
Oggi il patron su Striscia la Notizia , mentre scatta la foto con un tifoso.


Tifoso , dopo la foto : “ Grazie presidente, però forza Roma “

Lotito : “ Pijatela nder culo va !”
"E' NORMALE BATTERE LA ROMA...."  - Senad Lulic  26 - 5 -2013

darienzo

Re:YouPatron
« Risposta #156 : Martedì 25 Settembre 2018, 13:45:49 »
Una sagoma!

darienzo

Re:YouPatron
« Risposta #157 : Giovedì 15 Novembre 2018, 16:49:33 »


Un recente magnifico intervento da Salerno. Otto minuti in cui il Nostro sale in cattedra con un discorso perfetto.

Naturalmente  non mancano riferimenti alla Lazio del passato remoto e prossimo, e del futuro.

Il Nostro dà anche lezioni di medicina sportiva, e elargisce un paio dei suoi motti proverbiali. E ancora una volta dà modo di farci capire quale debba essere il ruolo di un patron in una società professionistica.

Determinazione, sacrificio, spirito di gruppo, furore agonistico.

Ancora ci chiediamo come si possa non amarlo alla follia.

La Salernitana tra l'altro con Colantuono in panca sta facendo buonissimo campionato

Offline franz_kappa

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Re:YouPatron
« Risposta #158 : Giovedì 15 Novembre 2018, 18:33:19 »
La Salernitana tra l'altro con Colantuono in panca sta facendo buonissimo campionato
La Salernitana in A sarebbe un sogno. Mi renderebbe felicissimo. Sarei felicissimo per il Presidente Lotito, unico patron della storia a controllare due Club di A.

Ottusi regolamenti, a quel punto, impedirebbero tuttavia al Patron di detenere partecipazioni rilevanti nei due Club.

Io - e credo tutti noi, laziali di buona volontà - non vorremmo certo male al nostro se decidesse di passare la mano, affidando la Lazio nelle sapienti mani di chi potrebbe ben custodirla, e regalarsi una vecchiaia dorata godendo del dolce clima salernitano.

Forza Salernitana, dunque!
Buon viaggio, caro Piero.

Offline robylele

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Re:YouPatron
« Risposta #159 : Venerdì 16 Novembre 2018, 09:42:45 »
Se Salerno viene in A credo che Lotito lasci la presidenza campana in mano a chi sicuramente sarebbe in grado di regalare alla Salernitana decenni nella massima serie.
E chissà, anche qualche puntatina in Europa.

Sconsigliabile regalarsi una vecchiaia dorata già a soli 61 anni, Bruno Giordano ne ha 62 e gioca ancora a calcetto, segnando anche goals di pregevole fattura.

Plastino ne ha 68 ed é fresco direttore di Radio Sportiva.
Renato Zero (68) fa concerti, J. Travolta e Vincenzo D'Amico (63) credo che copulino abbastanza spesso.

No, Lotito credo che rimarrà nostro presidente per continuare il suo eccellente lavoro.

'Vista da fuori questa nuova proprieta' Usa non mi intriga affatto. Troppe percentuali, troppi discorsi, troppi fogli'.
Luciano Spalletti
15 Aprile 2011