Autore Topic: Il 25 aprile e la solidarietà europea  (Letto 9984 volte)

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Offline AlenBoksic

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Re:Il 25 aprile e la solidarietà europea
« Risposta #20 : Mercoledì 27 Aprile 2016, 08:30:33 »
 Che diventerà l'Europa fra dieci anni se si continuerà così?

Quello che non funziona è questa Europa,
che è formalmente - ma molto formalmente - un'unità coesa e che invece permette molto (troppo?) ai singoli stati nazionali, finendo così non solo con lo scontentare tutti, ma anche per essere il facilissimo bersaglio cui additare tutte le magagne nazionali senza pagar dazio alcuno (in questo senso i referendum sul trattato furono paradigmatici, visto che convogliarono sul NO le più svariate istanze nazionali e non senza che il votar NO comportasse un'uscita dall'Europa).
Quello che servirebbe è lo spirito dei fondatori che, purtroppo, non è più possibile creare in una politica che ormai, dove più dove meno, è in campagna elettorale permanente mentre le grandi scelte sono quelle impopolari sul breve che fruttano in futuro.
In questo contesto la possibilità di rinchiudersi nei confini nazionali visti come un ritorno ad un'età felice e prospera, è la tipica risposta semplice a problemi complessi di cui si ha bisogno nei momenti difficili.
I problemi sono globali e non si affrontano certo innalzando muri (muri che - sempre nella Storia - sono ricaduti su chi li ha eretti) o con le sorgenti micro identità regionali che anzi ancor più sarebbero esposte a poteri economici e politici che si muovono ormai su scala globale o, quantomeno, continentale
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Offline Frusta

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Re:Il 25 aprile e la solidarietà europea
« Risposta #21 : Mercoledì 27 Aprile 2016, 21:34:04 »
Quello che non funziona è questa Europa,

L'incontro fra Obama e la Merkel sul TTIP (con la culona che offre agli ammerekani il sacrificio dell'Europa agricola, cioè di Spagna, Francia e soprattutto Italia affinché la benevolenza americana chiuda un occhio sul dieselgate che ha messo in ginocchio l'export dell'industria automobilistica crucca verso gli USA e sulla condanna da parte giustizia americana della Deutsche Bank per la manipolazione dei tassi di riferimento per i mutui eccetera) è l' ennesima dimostrazione del perché questa Europa non funziona:
chi nella UE ha la forza per badare ai cazzi propri a discapito del culo degli altri (mi si perdoni il linguaggio oxfordiano) lo fa.




Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Offline DinoRaggio

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Re:Il 25 aprile e la solidarietà europea
« Risposta #22 : Sabato 7 Maggio 2016, 18:20:46 »
Ieri al premio Carlo Magno in Vaticano, Papa Francesco ha tenuto un discorso a vari capi di Stato e di Governo della UE (c'era pure re Filippo VI di Spagna). Bergoglio, figlio di emigrati (migranti, come si dice di questi tempi) ha esortato l'Europa ha riprendere lo spirito di solidarietà di un tempo. Riporto dal sito della Stampa:

La tentazione dell’egoismo 
Nel suo ampio discorso, Francesco ricorda i padri fondatori del progetto europeo che dopo la Seconda Guerra mondiale «gettarono le fondamenta di un baluardo di pace, di un edificio» costruito da Stati uniti non «per imposizione, ma per la libera scelta del bene comune». Una «famiglia di popoli» diventata «più ampia», che però «in tempi recenti sembra sentire meno proprie le mura della casa comune, talvolta innalzate scostandosi dall’illuminato progetto architettato dai padri». «Siamo tentati - osserva il Pontefice - di cedere ai nostri egoismi, guardando al proprio utile e pensando di costruire recinti particolari». È un’Europa «che si va “trincerando”». «Che cosa ti è successo, Europa umanistica, paladina dei diritti dell’uomo, della democrazia e della libertà?», domanda Francesco.

Ritornare alla solidarietà 
Francesco ricorda le parole di Robert Schuman, l’Europa «si farà attraverso realizzazioni concrete». E osserva che «in questo nostro mondo dilaniato e ferito, occorre ritornare a quella solidarietà di fatto, alla stessa generosità concreta che seguì il secondo conflitto mondiale». I progetti dei padri fondatori «ispirano, oggi più che mai, a costruire ponti e abbattere muri» e invitano «a non accontentarsi di ritocchi cosmetici o di compromessi tortuosi per correggere qualche trattato, ma a porre coraggiosamente basi nuove, fortemente radicate». Un «lavoro costruttivo che esige tutti i nostri sforzi di paziente e lunga cooperazione», come diceva Alcide De Gasperi.
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Offline Frusta

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Re:Il 25 aprile e la solidarietà europea
« Risposta #23 : Mercoledì 11 Maggio 2016, 12:36:27 »
Ieri al premio Carlo Magno in Vaticano, Papa Francesco ha tenuto un discorso a vari capi di Stato e di Governo della UE (c'era pure re Filippo VI di Spagna). Bergoglio, figlio di emigrati (migranti, come si dice di questi tempi) ha esortato l'Europa ha riprendere lo spirito di solidarietà di un tempo (...)

Le parole di Bergoglio, sull’Europa, non stupiscono. Semmai impensieriscono tanti commenti senza spirito critico, tanti applausi senza pensiero, tanta voglia di non valutare le sue esatte parole, ma quel che si suppone dovrebbero voler dire. Fosse questione di fede mi asterrei, da rispettoso estraneo alla materia, ma sono questioni politiche. Meritevoli di attenzione. In particolare cinque, fra le cose che ha detto.
(Riporto delle interessanti considerazioni di Giacalone in merito al discorso di Bergoglio)

1. Si è chiesto: cosa ti è successo, Europa, madre dei diritti umani? E’ successo che quei diritti si sono affermati dopo secolari guerre e continue battaglie contro gli assolutismi. Statuali e religiosi. La chiesa cattolica non fu certo paladina della libertà di culto. L’Europa che ne è risultata, madre dei diritti, non è una società che ammette tutte le culture, per niente, è in sé una cultura che si basa sul diritto e la convivenza. A patto, naturalmente, che nessuna delle componenti voglia annientare le altre. E’ successo che questa fantastica costruzione, che è lo Stato laico, s’è trovata a fare i conti non con i musulmani (a proposito: buon lavoro al nuovo sindaco di Londra, democraticamente eletto, nonché incarnazione che solo uscendo da sé medesimi si può non fare i conti con le diverse fedi), ma con un fondamentalismo islamico fanatico, terrorista e annientatore. S’è trovata la guerra in casa ed ha il dovere di vincerla. Certo: senza tradire sé stessa. Ed è successo che i diritti di un tempo erano di parole e di fede, quindi gratis, mentre molti dei diritti di oggi sono tutele economiche, quindi costosi. E non si può pagare solo a debito.

2. Sogno, ha detto Bergoglio, una terra dove migrare non è delitto. Da noi non lo è. L’Unione europea è piena di emigrati (con la “e”, perché “migranti” è una truffa semantica). Alcuni capi di governo sono emigranti o discendenti di emigranti. Da noi è proibito farlo clandestinamente, violando le leggi. Ma se non fosse proibito l’avremmo scannata, quella madre dei diritti, perché non potrebbe mai sopravvivere alla negazione del diritto. Certo, le politiche dell’immigrazione vanno riviste, le frontiere esterne controllate, per evitare di sclerotizzare quelle interne. Certo, l’idea che un Parlamento (quello inglese) voti contro l’ingresso di tremila bambini soli crea disgusto. Ma anche quella è una perversa conseguenza della svagatezza con cui s’è fatto credere che le frontiere possano non esistere. Lo stesso Bergoglio, del resto, ha portato con sé dodici emigranti, dalla Grecia, ma ai suoi portoni bloccano tutti gli altri. Né potrebbe essere diversamente. L’equivoco è cresciuto al punto da sognare quel che siamo, segno che ci se ne è dimenticati.

3. La cultura del dialogo, ha detto, dovrebbe essere insegnata a scuola. Giusto. Dialogare, però, significa essere capaci di cambiare. Noi, ma anche gli altri. Ieri dialogammo con le forze comuniste, ma avvertendo che da noi non avrebbero mai potuto dominare, perché sarebbe stata la fine della libertà. La storia le ha sconfitte, evviva. Oggi dialoghiamo volentieri con tutte le culture, ma da noi infibulare una bambina porta in galera, non a discuterne. Supporre che una donna valga meno di un uomo non è per noi accettabile. Passi per la fede, ma non per la legge civile. Dialoghiamo, spieghiamo, ma non cediamo, altrimenti la madre dei diritti diventa la matrigna della sopraffazione.

4. Va sempre bene cercare “nuovi modelli economici”, ma ricordando che il nostro ha un miliardo di difetti, ma ha creato tanta ricchezza e immenso benessere. Sconosciuti nel passato e altrove. Bergoglio non dica che da noi i giovani scappano, perché non trovano lavoro: si muovono, spesso all’interno dell’Ue, ed è un bene. Piuttosto ci sono moltitudini che chiedono di entrare, masse di giovani che vorrebbero costruire qui la loro vita. Sono masochisti? No, sono razionali: in nessun altro posto c’è altrettanta libertà, sicurezza e benessere. Capisco che la lamentazione è la sola musica ammessa nella scena collettiva, ma cerchiamo di non renderci ridicoli, nel negare la solare evidenza.

5. Nessuno ha voluto riprendere o commentare la condanna pontificia del denaro dato in prestito in cambio di un interesse. Capisco, è imbarazzante. So che è un pregiudizio figlio di tanta cultura religiosa, cristiana come islamica. Ma è fuori dal mondo. L’Europa ricca e madre dei diritti s’è costruita anche facendo la banca e non identificandola con l’usura. Magari, come nel quadro di Quentin Metsys (e tanti altri), il banchiere conta i soldi e la moglie legge penitenzialmente le sacre scritture. Tante banche, nel mondo, hanno nel nome l’origine cristiana. Ripiombare nel passato non è un modo per costruire equità, ma per distruggere benessere.
Siamo figli di una storia che ha sconfitto assolutismi e integralismi, o allucinazioni raziali si “sangue e terra”. Siamo l’imperfetto frutto del diritto a crescere, in libertà e ricchezza. Abbiamo tanti difetti, ma minuzie, rispetto alla miseria, morale e materiale, che altrove non s’è (ancora) riusciti a debellare.

Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

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Re:Il 25 aprile e la solidarietà europea
« Risposta #24 : Giovedì 12 Maggio 2016, 09:44:41 »
Le parole di Bergoglio, sull’Europa, non stupiscono. Semmai impensieriscono tanti commenti senza spirito critico, tanti applausi senza pensiero, tanta voglia di non valutare le sue esatte parole, ma quel che si suppone dovrebbero voler dire. Fosse questione di fede mi asterrei, da rispettoso estraneo alla materia, ma sono questioni politiche. Meritevoli di attenzione. In particolare cinque, fra le cose che ha detto.
(Riporto delle interessanti considerazioni di Giacalone in merito al discorso di Bergoglio)

1. Si è chiesto: cosa ti è successo, Europa, madre dei diritti umani? E’ successo che quei diritti si sono affermati dopo secolari guerre e continue battaglie contro gli assolutismi. Statuali e religiosi. La chiesa cattolica non fu certo paladina della libertà di culto. L’Europa che ne è risultata, madre dei diritti, non è una società che ammette tutte le culture, per niente, è in sé una cultura che si basa sul diritto e la convivenza. A patto, naturalmente, che nessuna delle componenti voglia annientare le altre. E’ successo che questa fantastica costruzione, che è lo Stato laico, s’è trovata a fare i conti non con i musulmani (a proposito: buon lavoro al nuovo sindaco di Londra, democraticamente eletto, nonché incarnazione che solo uscendo da sé medesimi si può non fare i conti con le diverse fedi), ma con un fondamentalismo islamico fanatico, terrorista e annientatore. S’è trovata la guerra in casa ed ha il dovere di vincerla. Certo: senza tradire sé stessa. Ed è successo che i diritti di un tempo erano di parole e di fede, quindi gratis, mentre molti dei diritti di oggi sono tutele economiche, quindi costosi. E non si può pagare solo a debito.

2. Sogno, ha detto Bergoglio, una terra dove migrare non è delitto. Da noi non lo è. L’Unione europea è piena di emigrati (con la “e”, perché “migranti” è una truffa semantica). Alcuni capi di governo sono emigranti o discendenti di emigranti. Da noi è proibito farlo clandestinamente, violando le leggi. Ma se non fosse proibito l’avremmo scannata, quella madre dei diritti, perché non potrebbe mai sopravvivere alla negazione del diritto. Certo, le politiche dell’immigrazione vanno riviste, le frontiere esterne controllate, per evitare di sclerotizzare quelle interne. Certo, l’idea che un Parlamento (quello inglese) voti contro l’ingresso di tremila bambini soli crea disgusto. Ma anche quella è una perversa conseguenza della svagatezza con cui s’è fatto credere che le frontiere possano non esistere. Lo stesso Bergoglio, del resto, ha portato con sé dodici emigranti, dalla Grecia, ma ai suoi portoni bloccano tutti gli altri. Né potrebbe essere diversamente. L’equivoco è cresciuto al punto da sognare quel che siamo, segno che ci se ne è dimenticati.

3. La cultura del dialogo, ha detto, dovrebbe essere insegnata a scuola. Giusto. Dialogare, però, significa essere capaci di cambiare. Noi, ma anche gli altri. Ieri dialogammo con le forze comuniste, ma avvertendo che da noi non avrebbero mai potuto dominare, perché sarebbe stata la fine della libertà. La storia le ha sconfitte, evviva. Oggi dialoghiamo volentieri con tutte le culture, ma da noi infibulare una bambina porta in galera, non a discuterne. Supporre che una donna valga meno di un uomo non è per noi accettabile. Passi per la fede, ma non per la legge civile. Dialoghiamo, spieghiamo, ma non cediamo, altrimenti la madre dei diritti diventa la matrigna della sopraffazione.

4. Va sempre bene cercare “nuovi modelli economici”, ma ricordando che il nostro ha un miliardo di difetti, ma ha creato tanta ricchezza e immenso benessere. Sconosciuti nel passato e altrove. Bergoglio non dica che da noi i giovani scappano, perché non trovano lavoro: si muovono, spesso all’interno dell’Ue, ed è un bene. Piuttosto ci sono moltitudini che chiedono di entrare, masse di giovani che vorrebbero costruire qui la loro vita. Sono masochisti? No, sono razionali: in nessun altro posto c’è altrettanta libertà, sicurezza e benessere. Capisco che la lamentazione è la sola musica ammessa nella scena collettiva, ma cerchiamo di non renderci ridicoli, nel negare la solare evidenza.

5. Nessuno ha voluto riprendere o commentare la condanna pontificia del denaro dato in prestito in cambio di un interesse. Capisco, è imbarazzante. So che è un pregiudizio figlio di tanta cultura religiosa, cristiana come islamica. Ma è fuori dal mondo. L’Europa ricca e madre dei diritti s’è costruita anche facendo la banca e non identificandola con l’usura. Magari, come nel quadro di Quentin Metsys (e tanti altri), il banchiere conta i soldi e la moglie legge penitenzialmente le sacre scritture. Tante banche, nel mondo, hanno nel nome l’origine cristiana. Ripiombare nel passato non è un modo per costruire equità, ma per distruggere benessere.
Siamo figli di una storia che ha sconfitto assolutismi e integralismi, o allucinazioni raziali si “sangue e terra”. Siamo l’imperfetto frutto del diritto a crescere, in libertà e ricchezza. Abbiamo tanti difetti, ma minuzie, rispetto alla miseria, morale e materiale, che altrove non s’è (ancora) riusciti a debellare.

quindi domani posso andare ad abitare in vaticano? e (non) pagare le tasse lì?
osa c'è da psicolo propriono capisco.
qui sono un esempio di civilità e non solo per molti

Offline Wild Bill Kelso

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Re:Il 25 aprile e la solidarietà europea
« Risposta #25 : Giovedì 2 Giugno 2016, 12:48:22 »



Cosa? È finita? Hai detto finita? Non finisce proprio niente se non l'abbiamo deciso noi. È forse finita quando i tedeschi bombardarono Pearl Harbour? Col cazzo che è finita! E qui non finisce, perché quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare.

Offline DinoRaggio

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Re:Il 25 aprile e la solidarietà europea
« Risposta #26 : Domenica 13 Novembre 2016, 08:53:59 »


Niente più bandiera dell'Unione Europea, probabilmente come forma di ripicca verso i "diktat" di Bruxelles. Mi pare una reazione molto puerile da parte del Presidente del Consiglio o chi l'ha consigliato. Certo, con gli Stati Uniti che dovrebbero (secondo programma del neo presidente Trump) attuare una politica estera meno impegnata con gli alleati europei, servirebbe molto un recupero di quello spirito continentale del secondo dopoguerra.
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Offline Frusta

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Re:Il 25 aprile e la solidarietà europea
« Risposta #27 : Domenica 13 Novembre 2016, 09:03:38 »
Il ducetto sta solo raschiando il fondo del barile; probabilmente crede di poter raggranellare qualche consenso in più il 4 dicembre con mezzucci come questo. Patetico oltreché illuso.
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Offline DinoRaggio

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Re:Il 25 aprile e la solidarietà europea
« Risposta #28 : Domenica 13 Novembre 2016, 10:11:10 »
Be', al di là delle beghe politiche interne, questo mi pare proprio scarso rispetto istituzionale da parte di una delle massime cariche dello Stato.

E ra gisumin all'ùart!

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Offline Wild Bill Kelso

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Re:Il 25 aprile e la solidarietà europea
« Risposta #29 : Domenica 13 Novembre 2016, 11:13:40 »
L'ennesima trovata elettorale di Renzi. Togliere la bandiera dell'Unione Europea ignorando che il nostro Paese ne è stato uno dei fondatori.
Poi ci si lamenta che un Di Battista qualsiasi non conosca nulla della Costituzione, che vergogna.
Cosa? È finita? Hai detto finita? Non finisce proprio niente se non l'abbiamo deciso noi. È forse finita quando i tedeschi bombardarono Pearl Harbour? Col cazzo che è finita! E qui non finisce, perché quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare.

Offline Monsieur Opale

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Re:Il 25 aprile e la solidarietà europea
« Risposta #30 : Domenica 13 Novembre 2016, 13:05:49 »
L'ennesima trovata elettorale di Renzi. Togliere la bandiera dell'Unione Europea ignorando che il nostro Paese ne è stato uno dei fondatori.
Poi ci si lamenta che un Di Battista qualsiasi non conosca nulla della Costituzione, che vergogna.

Hai ragione

Offline BobLovati

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Re:Il 25 aprile e la solidarietà europea
« Risposta #31 : Domenica 13 Novembre 2016, 13:49:31 »
L'ennesima trovata elettorale di Renzi. Togliere la bandiera dell'Unione Europea ignorando che il nostro Paese ne è stato uno dei fondatori.
Poi ci si lamenta che un Di Battista qualsiasi non conosca nulla della Costituzione, che vergogna.

Hai ragione

possibile; ma è molto più puerile essere "sempre in direzione ostinata e contraria", molto radical chic-grillino. "a prescindere
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

Offline disabitato

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Re:Il 25 aprile e la solidarietà europea
« Risposta #32 : Domenica 13 Novembre 2016, 14:08:10 »
Se non ricordo male, la riforma costituzionale modifica anche un articolo in cui si rende la sovranità popolare subalterna alla comunità europea ed al rispetto dei trattati internazionali.
Fosse anche buono il resto del pacchetto, solo questa modifica mi spinge a votare NO.

Resta il fatto che Renzi è quantomeno confuso, visto che vuol fare (giustamente) la voce grossa con l'europa, ma inserendo in costituzione un articolo che ci rende vassalli.
DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

Offline Frusta

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Re:Il 25 aprile e la solidarietà europea
« Risposta #33 : Domenica 13 Novembre 2016, 14:11:48 »
RIPETO
Il ducetto sta solo raschiando il fondo del barile; probabilmente crede di poter raggranellare qualche consenso in più il 4 dicembre con mezzucci come questo. Patetico oltreché illuso.

Ed ora vediamo se il fascista che non potendo usare il manganello, e non disponendo di  argomenti diversi da quello,  usa la pernacchia per zittire chi non la pensa come lui si rivela di nuovo per quello che è.
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Offline DinoRaggio

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Re:Il 25 aprile e la solidarietà europea
« Risposta #35 : Domenica 13 Novembre 2016, 17:02:04 »
Comunque il topic sul referendum del 4 dicembre è questo
http://www.biancocelesti.org/index.php?topic=24151.0
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Re:Il 25 aprile e la solidarietà europea
« Risposta #36 : Domenica 13 Novembre 2016, 18:44:27 »
Se non ricordo male, la riforma costituzionale modifica anche un articolo in cui si rende la sovranità popolare subalterna alla comunità europea ed al rispetto dei trattati internazionali.
Fosse anche buono il resto del pacchetto, solo questa modifica mi spinge a votare NO.

Guarda che già adesso è così: le Direttive europee vengono recepite nell'ordinamento nazionale.
Questo è l'attuale articolo 117

“Art. 117. – La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali.

Non vi è alcuna modifica rispetto alla norma vigente.
Viene solo cambiato “ordinamento comunitario” con “ordinamento dell’Unione europea“. Per il semplice fatto che la riforma tiene conto del Trattato di Lisbona (2007-2009, successivo alla riforma costituzionale del 2001) intitolato “Trattato di Lisbona che modifica il trattato sull’Unione europea e il trattato che istituisce la Comunità europea“.
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Re:Il 25 aprile e la solidarietà europea
« Risposta #37 : Domenica 13 Novembre 2016, 18:58:41 »

Non vi è alcuna modifica rispetto alla norma vigente.
Viene solo cambiato “ordinamento comunitario” con “ordinamento dell’Unione europea“. Per il semplice fatto che la riforma tiene conto del Trattato di Lisbona (2007-2009, successivo alla riforma costituzionale del 2001) intitolato “Trattato di Lisbona che modifica il trattato sull’Unione europea e il trattato che istituisce la Comunità europea“.
M'hai detto gnente
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Re:Il 25 aprile e la solidarietà europea
« Risposta #38 : Domenica 13 Novembre 2016, 19:06:14 »
Infatti.
Ai sensi della Funzionamento dell'articolo 117 resta tutto come è oggi.

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« Risposta #39 : Domenica 13 Novembre 2016, 19:12:10 »
http://www.imolaoggi.it/2016/11/11/bergoglio-a-scalfari-non-giudico-trump-io-mi-occupo-dei-migranti/
Bergoglio ci ricorda, ed io, ateo, apprezzo,

...la principale preoccupazione oggi è “quella dei profughi e degli immigranti”, e “dobbiamo abbattere quei muri e costruire ponti che consentono di far diminuire le diseguaglianze e accrescono la libertà e i diritti. Maggiori diritti e maggiore libertà”. Profughi e immigrati, dice Papa Francesco, sono “in piccola parte cristiani ma questo non cambia la situazione per quanto ci riguarda, la loro sofferenza e il loro disagio; le cause sono molte e noi facciamo il possibile per farle rimuovere. Purtroppo molte volte – aggiunge il Pontefice – sono soltanto provvedimenti avversati dalle popolazioni che temono di vedersi sottrarre il lavoro e ridurre i salari. Il denaro è contro i poveri oltreché contro gli immigrati e i rifugiati, ma ci sono anche i poveri dei Paesi ricchi i quali temono l’accoglienza dei loro simili provenienti da Paesi poveri. E’ un circolo perverso e deve essere interrotto”.
“Dobbiamo abbattere i muri che dividono: tentare di accrescere il benessere e renderlo più diffuso, ma per raggiungere questo risultato dobbiamo abbattere quei muri e costruire ponti che consentono di far diminuire le diseguaglianze e accrescono la libertà e i diritti. Maggiori diritti e maggiore libertà”


ecco una Europa che sappia accogliere e gestire gli accolti
non è facile ma è meglio vedere che essere Orban