Corriere dello Sport
"Emozione Lazio" nasce la consulta di Fabrizio Patania
ROMA - Si chiama «Emozione Lazio - Consulta dei 100» dove il numero cento ha un valore simbolico, perché in realtà si sarebbe già formato un elenco di trecento tifosi laziali pronti a entrare nell’associazione. E chissà quanti diventeranno, è facile immaginarlo. Ieri l’annuncio attraverso un comunicato stampa. Diverse riunioni operative sono già state fatte. Dopo Pasqua i soci fondatori si ritroveranno in uno studio notarile per stendere lo Statuto. «Ci costituiamo come laziali per andare incontro ai laziali» racconta Angelo Tonello, 76 anni, ex dirigente del club biancoceleste. Una militanza lunga quasi trent’anni, iniziata con Umberto Lenzini nel 1971 e conclusa nel 1998 sotto la gestione Sergio Cragnotti. Era il responsabile dell’organizzazione per lo stadio. E’ soprattutto un tifoso laziale. «Mi chiedevo cosa si potesse fare e come si potesse rispondere al disagio di cui tutti stiamo soffrendo. Non è in discussione il futuro della società. E non parleremo della parte tecnica. Ma ci chiediamo cosa sarà della Lazio. Se l’Olimpico è vuoto, difficilmente nasceranno altri figli laziali». Così è stata partorita l’idea un mese e mezzo fa. «Io non ho fatto niente. E’ bastata una telefonata e si è accesa la scintilla». In poche settimane l’iniziativa si è trasformata in un volano, perché poi la lazialità è stata spesso questa: ritrovarsi all’improvviso.
SOCI. Tifosi vip e personaggi del popolo biancoceleste, sta nascendo la Consulta. Un’associazione per rappresentare l’intero mondo della Lazio. Si conoscono per adesso i dodici soci fondatori. Presidente Enrico Montesano, attore di provata fede laziale. E poi l’ex dirigente Angelo Tonello, lo scrittore Giancarlo Governi, giornalisti come Mauro Mazza (ex direttore Rai) e Guido Paglia (responsabile delle relazioni esterne della Lazio ai tempi di Cragnotti), il conduttore Guido De Angelis (soprattutto ideatore della rivista Lazialità) e altri personaggi di lazialità di famiglia come Massimo Maestrelli, il notaio Guido Gilardoni (nipote di Nanni), Guido Bezzi (figlio di Gigi) o di lazialità vissuta con discrezione come Stefano Andreotti, figlio di Giulio, di cui invece si conosceva la simpatia per la Roma. Tra i dodici fondatori anche Pasquale Trane, presidente del Centro Studi 9 gennaio 1900, e Giorgio Bicocchi, responsabile delle relazioni esterne della Polisportiva Lazio. L’attività è già iniziata. Condividono obiettivi e filosofia. Dopo Pasqua si costituiranno in associazione. A maggio un evento celebrerà la presentazione di un’idea dal valore fortemente simbolico. «La Consulta vuole raccogliere il grido di dolore di tutti coloro che amano i colori biancocelesti e stanno vivendo un momento di grave disagio» si legge nelle prime righe significative del comunicato.
DIALOGO. Tonello ha voluto specificare. «Cercheremo di coinvolgere tutti nel mondo della Lazio. Siamo per il dialogo. Sia chiaro, non andiamo in guerra e non faremo la guerra a nessuno. Non scendiamo in campo per andare contro. Ci interessa la lazialità, vogliamo essere al fianco della lazialità, cercheremo di avere un dialogo e un colloquio con Lotito. Non sappiamo come andrà, ma ci avremo provato». Chissà non possa trasformarsi in un’occasione, forse l’ultima, per ricucire un rapporto mai nato. Gli obiettivi sono specificati nel comunicato. Non ci sono distinzioni di settore, si parlerà con la Curva Nord, i soci della Consulta chiederanno un colloquio al Prefetto Gabrielli: l’abolizione delle barriere dell’Olimpico è uno degli obiettivi dell’associazione che si impegnerà per il rilancio e il ripristino dei club, ma anche per la riqualificazione e la rinascita dello stadio Flaminio come casa della lazialità. In estremi sintesi, come richiamato dallo slogan, la Consulta dei 100 si batterà perché la Lazio torni a essere un’emozione.
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