Autore Topic: Una lettera del 1923  (Letto 5409 volte)

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Una lettera del 1923
« : Mercoledì 23 Marzo 2016, 11:24:43 »
LazioWiki ha scovato una lettera inviata da un non identificato giocatore della Lazio al Direttore della rivista "Il Calcio" nel luglio 1923. Nella lettera eleganza, rammarico ed ironia si fondono e ne esce fuori un quadro che dimostra come la Lazio, da sempre, sia stata maltrattata dalla stampa.

UNO SFOGO LAZIALE

Roma, 11 Luglio 1923.

Egregio Direttore,

Ho letto che il Calcio è indipendente e me ne compiaccio, benchè, a ragion veduta, pensi che un... calcio dipende sempre da una gamba, da un piede... e da chi se lo merita. E lo metto alla prova, pregandola di pubblicare questo mio sfogo. Sono un giuocatore della Lazio e perché non creda che voglia farmi réclame gratuita, la prego di tenere riservato il mio nome. La mia squadra, come Ella sa, ha conquistato il campionato della Lega Sud, con molto sud...ore riportando una aspra vittoria sul Savoia di Torre Annunziata. L'entusiasmo, le feste, per il non facile trionfo, furono cordiali e schiette e ci riempirono l'animo di gioia. Non era dunque troppo presumere, che la stampa politica e sportiva, ci avrebbe riconosciuto il merito e conseguentemente tenuto nella dovutaci considerazione. E ad onor del vero, il resoconto della partita, a parte qualche inesattezza, fu abbastanza fedele e lusinghiero per noi. Ma c'è un ma... rappresentato dai resoconti dati dagli stessi giornali, della partita Genoa-Padova, vinta dal primo, il quale proprio con noi, ha svolto nella sua regione un campionato quanto mai brillante. Ricorda, Lei, egregio signor direttore, la chiusa di tali resoconti? Vuole che gli rinfreschi la memoria?

Eccone uno: - ...Quindi la partita termina e un cavalleresco e generale applauso saluta i nuovi campioni d'Italia.

Eccone un altro: - ...Il campionato ha quest'anno il titolare che si merita - .

E un terzo ancora: - ...Il Genoa ha così conquistato il campionato italiano 1922-23.

Ora io dico che costoro abbiano venduto la pelle dell'orso prima di averlo ammazzato, per la duplice ragione che non mi piace fare l'orso e tanto meno l'ammazzato, ma se per l'assegnazione definitiva del Campionato Italiano vi è ancora da giuocare una partita, se devono battersi i campioni della Lega Nord e quelli della Lega Sud, è per lo meno atto di sconvenienza anticipare gli eventi, anche se facilmente prevedibili. Via, siamo o non siamo – come direbbe il Marchese Colombi ? – Che siamo, lo attestano le innumerevoli partite regionali disputate con pari ardore, non foss'altro perché al Sud ci fa più caldo che al Nord, lo attestano le massacranti finali, i sacrifici sostenuti, la fede perseverante nel tentare di suscitare nel Mezzogiorno la passione del Calcio. Che non siamo, ce lo buttano in faccia i giornali politici e sportivi, proclamando i vincitori del Campionato Italiano prima ancora che abbiano disputato con noi l'ultima partita. Mi consenta di dire, Egregio signor Sacheri, che ciò non è affatto cavalleresco, e di esprimere tutto il mio rammarico e quello dei miei compagni di squadra. Saremo vinti, ma almeno ci si doveva concedere l'onore delle armi e ci si doveva usare il riserbo elementare di attendere il fatto compiuto... tanto più che la di.. Lazio... ne sarebbe stata breve. Anche per non togliere merito ai preconizzati vincitori... perché se noi siamo una quantité negligeable, la vittoria che sola assegna il diritto a campionato, perde di pregio. Ma tant'è, e si ripete l'eterno dissidio tra Nord e Sud: non ci si intende con i cervelli, come ci si potrebbe intendere... con i piedi?

Offline surg

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Re:Una lettera del 1923
« Risposta #1 : Mercoledì 23 Marzo 2016, 11:32:45 »
Ne esce anche una padronanza della lingua italiana che credo sia mille miglia superiore a quella dei calciatori di oggi

CP 4.0

Re:Una lettera del 1923
« Risposta #2 : Mercoledì 23 Marzo 2016, 11:41:05 »
il differente trattamento, in quel caso, tra squadre del sud e quelle del nord, e' chiaro dalla 'vicenda Piola'.

Offline Arch

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Re:Una lettera del 1923
« Risposta #3 : Mercoledì 23 Marzo 2016, 11:43:50 »
Riteniamo che l'autore della lettera sia stato Augusto Parboni, appena laureato e divenuto in seguito giornalista.

Offline MagoMerlino

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Re:Una lettera del 1923
« Risposta #4 : Mercoledì 23 Marzo 2016, 11:48:01 »
Attualissimo!
Odio perdere più di quanto ami vincere

#liberalaLazio

Siamo realisti, esigiamo l'impossibile.

"se te senti la forza necessaria spalanca l'ale e viettene per l'aria: se nun t'abbasta l'anima de fallo io seguito a fa l'Aquila e tu er gallo"

Offline Arch

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Re:Una lettera del 1923
« Risposta #5 : Mercoledì 23 Marzo 2016, 11:53:15 »
Di Martino, hai letto?

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Re:Una lettera del 1923
« Risposta #6 : Mercoledì 23 Marzo 2016, 11:58:47 »
LazioWiki ha scovato una lettera inviata da un non identificato giocatore della Lazio al Direttore della rivista "Il Calcio" nel luglio 1923. Nella lettera eleganza, rammarico ed ironia si fondono e ne esce fuori un quadro che dimostra come la Lazio, da sempre, sia stata maltrattata dalla stampa.

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Roma, 11 Luglio 1923.

Egregio Direttore,

Ho letto che il Calcio è indipendente e me ne compiaccio, benchè, a ragion veduta, pensi che un... calcio dipende sempre da una gamba, da un piede... e da chi se lo merita. E lo metto alla prova, pregandola di pubblicare questo mio sfogo. Sono un giuocatore della Lazio e perché non creda che voglia farmi réclame gratuita, la prego di tenere riservato il mio nome. La mia squadra, come Ella sa, ha conquistato il campionato della Lega Sud, con molto sud...ore riportando una aspra vittoria sul Savoia di Torre Annunziata. L'entusiasmo, le feste, per il non facile trionfo, furono cordiali e schiette e ci riempirono l'animo di gioia. Non era dunque troppo presumere, che la stampa politica e sportiva, ci avrebbe riconosciuto il merito e conseguentemente tenuto nella dovutaci considerazione. E ad onor del vero, il resoconto della partita, a parte qualche inesattezza, fu abbastanza fedele e lusinghiero per noi. Ma c'è un ma... rappresentato dai resoconti dati dagli stessi giornali, della partita Genoa-Padova, vinta dal primo, il quale proprio con noi, ha svolto nella sua regione un campionato quanto mai brillante. Ricorda, Lei, egregio signor direttore, la chiusa di tali resoconti? Vuole che gli rinfreschi la memoria?

Eccone uno: - ...Quindi la partita termina e un cavalleresco e generale applauso saluta i nuovi campioni d'Italia.

Eccone un altro: - ...Il campionato ha quest'anno il titolare che si merita - .

E un terzo ancora: - ...Il Genoa ha così conquistato il campionato italiano 1922-23.

Ora io dico che costoro abbiano venduto la pelle dell'orso prima di averlo ammazzato, per la duplice ragione che non mi piace fare l'orso e tanto meno l'ammazzato, ma se per l'assegnazione definitiva del Campionato Italiano vi è ancora da giuocare una partita, se devono battersi i campioni della Lega Nord e quelli della Lega Sud, è per lo meno atto di sconvenienza anticipare gli eventi, anche se facilmente prevedibili. Via, siamo o non siamo – come direbbe il Marchese Colombi ? – Che siamo, lo attestano le innumerevoli partite regionali disputate con pari ardore, non foss'altro perché al Sud ci fa più caldo che al Nord, lo attestano le massacranti finali, i sacrifici sostenuti, la fede perseverante nel tentare di suscitare nel Mezzogiorno la passione del Calcio. Che non siamo, ce lo buttano in faccia i giornali politici e sportivi, proclamando i vincitori del Campionato Italiano prima ancora che abbiano disputato con noi l'ultima partita. Mi consenta di dire, Egregio signor Sacheri, che ciò non è affatto cavalleresco, e di esprimere tutto il mio rammarico e quello dei miei compagni di squadra. Saremo vinti, ma almeno ci si doveva concedere l'onore delle armi e ci si doveva usare il riserbo elementare di attendere il fatto compiuto... tanto più che la di.. Lazio... ne sarebbe stata breve. Anche per non togliere merito ai preconizzati vincitori... perché se noi siamo una quantité negligeable, la vittoria che sola assegna il diritto a campionato, perde di pregio. Ma tant'è, e si ripete l'eterno dissidio tra Nord e Sud: non ci si intende con i cervelli, come ci si potrebbe intendere... con i piedi?

Fantastica!!

Giochiamocela quest'anno! Chi vince prende lo scudetto 22-23 :-)

Offline MagoMerlino

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Re:Una lettera del 1923
« Risposta #7 : Mercoledì 23 Marzo 2016, 12:01:38 »
Odio perdere più di quanto ami vincere

#liberalaLazio

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Re:Una lettera del 1923
« Risposta #8 : Mercoledì 23 Marzo 2016, 12:05:06 »
il differente trattamento, in quel caso, tra squadre del sud e quelle del nord, e' chiaro dalla 'vicenda Piola'.

puoi spiegarmela ? Grazie  ;)
In the eye of the tornado, blow me away

CP 4.0

Re:Una lettera del 1923
« Risposta #9 : Mercoledì 23 Marzo 2016, 12:25:29 »
Piola trovo' difficolta' nell'essere convocato in nazionale una volta trasferito alla Lazio.


Offline Mustaine

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Re:Una lettera del 1923
« Risposta #10 : Mercoledì 23 Marzo 2016, 12:31:43 »
Piola trovo' difficolta' nell'essere convocato in nazionale una volta trasferito alla Lazio.
davvero non avevo mai sentito 'sta storia. Ero convinto del contrario, stando ai numeri del Nostro in nazionale. Tnx
In the eye of the tornado, blow me away

CP 4.0

Re:Una lettera del 1923
« Risposta #11 : Mercoledì 23 Marzo 2016, 12:43:26 »
all'epoca c'era un enorme divario calcisticamente tra nord e sud, anche come storia.

Offline Mustaine

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Re:Una lettera del 1923
« Risposta #12 : Mercoledì 23 Marzo 2016, 12:50:32 »
all'epoca c'era un enorme divario calcisticamente tra nord e sud, anche come storia.
Si questo lo so, non che poi si sia colmato di molto sto divario.
Proprio la vicenda relativa a Piola in nazionale non la conoscevo e non me la aspettavo proprio, considerato il grandissimo campione che era.
In the eye of the tornado, blow me away

CP 4.0

Re:Una lettera del 1923
« Risposta #13 : Mercoledì 23 Marzo 2016, 12:54:22 »
arriva alla Lazio a 21 anni e debutta comunque in Nazionale l'anno dopo, per continuare a giocare altri 20 anni, quindi stiamo parlando degli inzi della carriera.

Offline WombyZoof

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Re:Una lettera del 1923
« Risposta #14 : Mercoledì 23 Marzo 2016, 14:49:08 »
LazioWiki ha scovato una lettera inviata da un non identificato giocatore della Lazio al Direttore della rivista "Il Calcio" nel luglio 1923. Nella lettera eleganza, rammarico ed ironia si fondono e ne esce fuori un quadro che dimostra come la Lazio, da sempre, sia stata maltrattata dalla stampa.

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Ho letto che il Calcio è indipendente e me ne compiaccio, benchè, a ragion veduta, pensi che un... calcio dipende sempre da una gamba, da un piede... e da chi se lo merita. E lo metto alla prova, pregandola di pubblicare questo mio sfogo. Sono un giuocatore della Lazio e perché non creda che voglia farmi réclame gratuita, la prego di tenere riservato il mio nome. La mia squadra, come Ella sa, ha conquistato il campionato della Lega Sud, con molto sud...ore riportando una aspra vittoria sul Savoia di Torre Annunziata. L'entusiasmo, le feste, per il non facile trionfo, furono cordiali e schiette e ci riempirono l'animo di gioia. Non era dunque troppo presumere, che la stampa politica e sportiva, ci avrebbe riconosciuto il merito e conseguentemente tenuto nella dovutaci considerazione. E ad onor del vero, il resoconto della partita, a parte qualche inesattezza, fu abbastanza fedele e lusinghiero per noi. Ma c'è un ma... rappresentato dai resoconti dati dagli stessi giornali, della partita Genoa-Padova, vinta dal primo, il quale proprio con noi, ha svolto nella sua regione un campionato quanto mai brillante. Ricorda, Lei, egregio signor direttore, la chiusa di tali resoconti? Vuole che gli rinfreschi la memoria?

Eccone uno: - ...Quindi la partita termina e un cavalleresco e generale applauso saluta i nuovi campioni d'Italia.

Eccone un altro: - ...Il campionato ha quest'anno il titolare che si merita - .

E un terzo ancora: - ...Il Genoa ha così conquistato il campionato italiano 1922-23.

Ora io dico che costoro abbiano venduto la pelle dell'orso prima di averlo ammazzato, per la duplice ragione che non mi piace fare l'orso e tanto meno l'ammazzato, ma se per l'assegnazione definitiva del Campionato Italiano vi è ancora da giuocare una partita, se devono battersi i campioni della Lega Nord e quelli della Lega Sud, è per lo meno atto di sconvenienza anticipare gli eventi, anche se facilmente prevedibili. Via, siamo o non siamo – come direbbe il Marchese Colombi ? – Che siamo, lo attestano le innumerevoli partite regionali disputate con pari ardore, non foss'altro perché al Sud ci fa più caldo che al Nord, lo attestano le massacranti finali, i sacrifici sostenuti, la fede perseverante nel tentare di suscitare nel Mezzogiorno la passione del Calcio. Che non siamo, ce lo buttano in faccia i giornali politici e sportivi, proclamando i vincitori del Campionato Italiano prima ancora che abbiano disputato con noi l'ultima partita. Mi consenta di dire, Egregio signor Sacheri, che ciò non è affatto cavalleresco, e di esprimere tutto il mio rammarico e quello dei miei compagni di squadra. Saremo vinti, ma almeno ci si doveva concedere l'onore delle armi e ci si doveva usare il riserbo elementare di attendere il fatto compiuto... tanto più che la di.. Lazio... ne sarebbe stata breve. Anche per non togliere merito ai preconizzati vincitori... perché se noi siamo una quantité negligeable, la vittoria che sola assegna il diritto a campionato, perde di pregio. Ma tant'è, e si ripete l'eterno dissidio tra Nord e Sud: non ci si intende con i cervelli, come ci si potrebbe intendere... con i piedi?

documento straordinario. stile, ironia, garbo e fermezza. Più Laziale di così non si può. 
«Per un centimetro Beppe, per un centimetro»

Offline DinoRaggio

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Re:Una lettera del 1923
« Risposta #15 : Mercoledì 23 Marzo 2016, 17:27:55 »
Magnifica lettera, una protesta con garbo ed una buona dose di humour. Chissà se in questa missiva c'era anche qualche eco di quello che era successo nel 1915...
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Zapruder

Re:Una lettera del 1923
« Risposta #16 : Giovedì 24 Marzo 2016, 01:07:10 »
Si questo lo so, non che poi si sia colmato di molto sto divario.
Proprio la vicenda relativa a Piola in nazionale non la conoscevo e non me la aspettavo proprio, considerato il grandissimo campione che era.

Piola si aspettava la convocazione dopo i Mondiali del '34.

Si doveva giocare un'amichevole Austria-Italia, all'epoca il calcio mitteleuropeo era all'avanguardia tecnica e tattica in Europa.

Vittorio Pozzo comunicò la lista dei convocati, Piola non era tra questi. La Nazionale andò in ritiro al Nord, mi pare a Udine. Il presidente della FIGC era Giorgio Vaccaro.

Durante il ritiro si infortunò Schiavio, fortissimo centravanti del Bologna. Vaccaro (che spesso abbondava in iniziativa, ma non sbagliava un colpo) telefonò alla sede della Lazio, ordinando di rintracciare Piola e di farlo salire sul primo treno utile per recarsi presso il ritiro azzurro. Piola era introvabile, fu il portiere Blason a intuire che si fosse recato a caccia (sua passione) a Castelporziano, per sfogare la delusione. Blason caricò Piola sulla sua motocicletta e lo portò a Roma di corsa; quando Silvio arrivò in ritiro Pozzo gli chiese cosa ci facesse lì, poi seppe che la "convocazione" era partita da Vaccaro e non ebbe nulla da dire, da buon alpino obbediente alle gerarchie.

Piola debuttò al Prater, l'Italia vinse 2-0. Con una sua doppietta.

La vicenda è ben successiva a quella del '23: la lamentela del calciatore laziale è sacrosanta, ma il trattamento "mediatico" lascia intuire quanto insignificante e poco considerato fosse all'epoca il calcio a sud dell'Appennino.

Offline cartesio

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Re:Una lettera del 1923
« Risposta #17 : Giovedì 24 Marzo 2016, 10:33:21 »
all'epoca c'era un enorme divario calcisticamente tra nord e sud, anche come storia.

Sarà stato enorme, soprattutto come estensione del movimento calcistico, ma a vedere i risultati di quella stagione, trovo, nel girone di semifinale

Pro Vercelli    1 – 1    Genoa
Genoa    3 – 1    Padova
Padova    3 – 1    Pro Vercelli
Genoa    1 – 0    Pro Vercelli
Padova    0 – 3    Genoa
Pro Vercelli    3 – 0    Padova

e poi in finale

Genoa    4 – 1    Lazio   
Lazio    0 – 2    Genoa

L'unica squadra che sembra reggere il confronto col Genoa è la Pro Vercelli, mentre la Lazio va più o meno come il Padova, vincitore del girone C.
Dettaglio interessante, nella partita di ritorno della finale: Stadio della Rondinella (10 000 spett.)
e ffforza lazzzio

Ai nostri giorni si può scegliere la propria religione, Hadouch, ma non la propria tribù. D. Pennac, La Prosivendola.

CP 4.0

Re:Una lettera del 1923
« Risposta #18 : Giovedì 24 Marzo 2016, 11:42:32 »
magari dopo un 4-1 in casa, c'era poca voglia da parte dei genoani di fare piu' del minimo.

e' come dire che siccome abbiamo vinto a Milano sponda Inter e l'Inter ha pareggiato sabato, allora .... sgraaaaat.

Offline cartesio

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Re:Una lettera del 1923
« Risposta #19 : Giovedì 24 Marzo 2016, 14:03:15 »
Epperò in semifinale, dopo aver vinto in casa 3-1, il Genoa andò a vincere a Padova 3-0. Per la qualificazione matematica gli bastava l'1-0.

Comunque non metto in dubbio la netta superiorità del Genoa su Lazio e Padova, visto anche che in quella stagione non persero neanche una partita. Quell'anno era la più forte.
e ffforza lazzzio

Ai nostri giorni si può scegliere la propria religione, Hadouch, ma non la propria tribù. D. Pennac, La Prosivendola.