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di Valerio Cassetta
«Spero che la Lazio vinca 3-0 a San Siro». E’ un Felipe Anderson ambizioso, quello intervistato ai microfoni de “L’ospite di Laura”, trasmissione della Serie A condotta dal Laura Barriales. Dai sogni alla fede, dai ricordi al futuro, il talento della Lazio ha toccato tanti temi, parlando anche della sfida di domani sera contro i rossoneri di Mihajlovic.
Tra Ronaldo e Kakà. «Mi piacciono tanto Ronaldo e Kakà, il primo lo ammiravo per i tanti dribbling, e anche io da piccolo li facevo, perché ero veloce e lo guardavo sempre. Di Kakà, invece, mi impressionava la velocità e il tiro a giro, provo sempre ad imitarlo. Per tecnica e velocità assomiglio ad entrambi».
La fede. «La mia fede nasce da bambino, guardavo mia madre mentre pregava e sono cresciuto leggendo la Bibbia. Ho un rapporto quotidiano con la mia fede. Prego tutto il tempo, quando mi alzo e quando vado a giocare. Chiedo protezione per me e per gli avversari, affinché nessuno si faccia male e ringrazio Dio per l’opportunità che mi ha concesso. Ci sono altri Atleti di Cristo in Serie A? Sì, c’è il mio amico Rafael che gioca al Napoli, Gabriel Ferreira ed Hernanes».
Futuro. «Il sogno di giocare in Italia e in Europa ce l’avevo fin da piccolo. Nel 2012 ho iniziato ad avere la possibilità di venire alla Lazio. Nel 2013 è diventato un obiettivo, il sogno era quello di giocare con questi colori. Quando sono arrivato a Roma c’erano tanti miei connazionali e mangiavamo cibo brasiliano, però la cucina italiana mi piace moltp, specialmente la carbonara. Il futuro? Resto qui, alla Lazio: il mio cuore e la mia testa sono qui, penso solo alla Lazio».
Milan. «Contro il Milan a San Siro è sempre una partita importante, visto che ci hanno battuto in casa all’andata. Ritengo che la chiave per vincere sia quella di essere più cattivi. Per cattiveria intendo l’atteggiamento giusto: andare a Milano per fare la partita e vincere contro un avversario difficile. Spero di segnare e che si riesca a vincere 2 o 3 a zero».
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