Autore Topic: Il tappo alle ambizioni  (Letto 98453 volte)

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Zapruder

Re:Il tappo alle ambizioni
« Risposta #520 : Mercoledì 16 Marzo 2016, 18:31:50 »
quindi se una volta eravamo più vicini alla juve lo eravamo anche di più all'empoli... e se era più facile vincere uino scudetto lo era anche altrettanto finire nei bassifondi della serie a o in B?

E' scritto nel post di apertura.

Ma poi scrivi che "Calleri se li sognava 50 milioni di diritti tv".

Quindi?

I diritti tv sono una possibilità di vincere, o il contrario?

Mettiti d'accordo con te stesso e facci capire come la pensi, se ti va.

Grazie.

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Re:Il tappo alle ambizioni
« Risposta #521 : Mercoledì 16 Marzo 2016, 18:34:51 »
E' scritto nel post di apertura.

Ma poi scrivi che "Calleri se li sognava 50 milioni di diritti tv".

Quindi?

I diritti tv sono una possibilità di vincere, o il contrario?

Mettiti d'accordo con te stesso e facci capire come la pensi, se ti va.

Grazie.

Se è vero, come tu affermi, che il gap dalle grandi e le piccole è aumentato con i diritti TV (fenomeno purtroppo mondiale non solo italiano), è anche vero che nel gruppo delel grandi, in posizioni di rincalzo, ci siamo anche noi e che abbiamo staccato anche noi il divario verso le altre, a cominciare da Genoa, Fiorentina, Palermo a scendere giù.
Per questo, se per Calleri il rischio della B era concreto, per Lotito è del tutto teorico.
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
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esculapio

Re:Il tappo alle ambizioni
« Risposta #522 : Mercoledì 16 Marzo 2016, 18:37:06 »
E' scritto nel post di apertura.

Ma poi scrivi che "Calleri se li sognava 50 milioni di diritti tv".

Quindi?

I diritti tv sono una possibilità di vincere, o il contrario?

Mettiti d'accordo con te stesso e facci capire come la pensi, se ti va.

Grazie.
basta questa è veramente l'ultima risposta...

DOVE CAcchio HO PARLATO DI POSSIBILITA DI VINCERE MAGGIORI O MINORI!

si stava parlando del confronto tra le posizioni della lazio del passato e quelle di oggi e sei entrato a gaba tesa su questo discorso ... se non sai neanche leggere, oltre che neanche più scrivere non è un problema mio!
se ti piace fare il provocatore fallo pure ma questa discussione veramente ti qualifica.

Offline Skorpius

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Re:Il tappo alle ambizioni
« Risposta #523 : Mercoledì 16 Marzo 2016, 18:45:15 »
Se è vero, come tu affermi, che il gap dalle grandi e le piccole è aumentato con i diritti TV (fenomeno purtroppo mondiale non solo italiano), è anche vero che nel gruppo delel grandi, in posizioni di rincalzo, ci siamo anche noi e che abbiamo staccato anche noi il divario verso le altre, a cominciare da Genoa, Fiorentina, Palermo a scendere giù.
Per questo, se per Calleri il rischio della B era concreto, per Lotito è del tutto teorico.

Fiorentina?
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Offline fish_mark

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Re:Il tappo alle ambizioni
« Risposta #524 : Mercoledì 16 Marzo 2016, 18:51:05 »
Fiorentina?

prendiamo più soldi di loro come diritti TV, mentre in termini di fatturato gli stiamo sopra.
Distanza ridotta, ma sempre sopra.
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Zapruder

Re:Il tappo alle ambizioni
« Risposta #525 : Mercoledì 16 Marzo 2016, 18:51:46 »

si stava parlando del confronto tra le posizioni della lazio del passato e quelle di oggi

Vero. Io ho solo detto che, con punte di rendimento confrontabili, all'epoca si vinceva un campionato. Oggi ti affacci un po' al vertice ma non ci resti a lungo e non ci crede nessuno. Se sei un po' più forte fai il campionato del Napoli. Ma alla fine non vinci lo stesso.

Se vuoi, posso anche dire che nei tornei a 16/18 già i risultati dei primi TRE turni offrivano fortissimi indizi sull'esito finale. Oggi arrivi con QUATTRO sconfitte alla decima giornata, poi vinci le successive quindici. Non ci sono più riferimenti, né il rendimento di una porzione del torneo è proiettabile sull'intero campionato: che dura troppo, per cui alla fine vince semplicemente chi ha più soldi.

Offline Skorpius

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Re:Il tappo alle ambizioni
« Risposta #526 : Mercoledì 16 Marzo 2016, 18:52:33 »
prendiamo più soldi di loro come diritti TV, mentre in termini di fatturato gli stiamo sopra.
Distanza ridotta, ma sempre sopra.

La misura della distanza vale.. non è come una classifica sportiva dove un punto fa la differenza.
Senza contare che il peso dell'agenzia delle entrate potrebbe farci slittare dietro
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Offline Drenai

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Re:Il tappo alle ambizioni
« Risposta #527 : Mercoledì 16 Marzo 2016, 18:53:21 »
beh, con la fiorentina non si può parlare di gap, ma che i diritti tv legati al bacino d'utenza ci abbiano favorito nei loro confronti è palese.
prima del 74 noi eravamo fermi a prini, mentre la fiorentina aveva 2 scudetti, una coppa delle coppe e una finale di coppa campioni... e comunque grazie anche al fatto che non hanno una concorrente "interna" bene o male hanno sempre monopolizzato l'interesse di personalità provenienti da lì, che siano stati presidenti piu facoltosi dei nostri o dirigenti italiani di alto livello.
l'avvento dei diritti tv ha invece fatto emergere la differenza fra una città di 400k anime e una di quasi 3 milioni anche se purtroppo condivisa con le merde.
direi che la fiorentina è l'unico competitor (a parte le squadre piu piccole ma non li considero competitor) diretto nei confronti del quale lotito parte avvantaggiato rispetto ai suoi predecessori arcaici.
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Re:Il tappo alle ambizioni
« Risposta #528 : Mercoledì 16 Marzo 2016, 19:12:47 »
La misura della distanza vale.. non è come una classifica sportiva dove un punto fa la differenza.
Senza contare che il peso dell'agenzia delle entrate potrebbe farci slittare dietro

E' una distanza ridotta tanto è vero che ogni anno siamo sempre a contatto diretto in classifica come nelle coppe (fanno EL come noi, anche se hanno fatto qualche CL in più).
Sul'agenzia delle entrate metterei una pietra sopra. Il debito residuo ammonta a una 50ina di milioni. Poca cosa a questo punto.

PS Drenai
quella cosa della città è un parametro messo ad arte nei criteri non una virtù divina conquistata sul campo. Ci fa comodo, anche troppo.
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Offline MagoMerlino

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Re:Il tappo alle ambizioni
« Risposta #529 : Mercoledì 16 Marzo 2016, 19:22:00 »
Mago la supercazzola sei tu che provi a farla; Lotito poco dopo aver preso la Lazio parlò di debito consolidato, non so cosa significhi (come avevo già detto) ma ipotizzo possa riferirsi al debito massimo raggiunto e poi in parte ripianato da aumento di capitale e vendite e in buona parte da ripianare con la gestione alla quale si apprestava il nostro, l'altra ipotesi che faccio è che invece possa riferirsi ad un presunto obbligo di restituzione dei 190 milioni stornati a nostro favore da Cragnotti e contestati dal magistrato, vicenda che non so se sia ancora in piedi e se al peggio possa finire in quel modo nefasto, la terza ipotesi è che ci sia qualcos'altro che non sappiamo oltre a quella che fai tu insieme ad altri e che prevede che uno stimato professionista di lungo corso si diverta a raccontare panzane che per di più potrebbero non piacere alla Consob.
Insomma qualsiasi ipotesi pur di dimostrare che il debito era 550.
Compresi questi 190 milioni di cui esattamente non si sa nulla di preciso e dei quali sembra non esserci traccia  sui bilanci della Lazio.
Figuriamoci poi se fossero reali e ancora in ballo, quello che sarebbe capace di combinare Lotito...

Caro Zap ce stai a rubbà li sogni dopo che Lotito cià rubbato la lazzialità, nun è che nun capimo è che nun volemo capì, nun ce piace...ahò.
E qui, in questa maniera, esattamente chi ci parlerebbe? Io, Fish, Esculapio, Borgorosso? Tutti ensemble?
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Re:Il tappo alle ambizioni
« Risposta #530 : Mercoledì 16 Marzo 2016, 19:23:35 »
non ho capito il tuo appunto. essere una squadra metropolitana accresce il potenziale della lazio e incide sul bacino d'utenza. chiaro che venga considerato nella ripartizione dei diritti. così come è chiaro che nella maggior parte dei casi ci favorisce, è esattamente quello che ho scritto.

purtroppo però, ci sfavorisce proprio nel confronto che ci sta piu a cuore.
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Re:Il tappo alle ambizioni
« Risposta #531 : Mercoledì 16 Marzo 2016, 19:32:24 »
Vero. Io ho solo detto che, con punte di rendimento confrontabili, all'epoca si vinceva un campionato. Oggi ti affacci un po' al vertice ma non ci resti a lungo e non ci crede nessuno. Se sei un po' più forte fai il campionato del Napoli. Ma alla fine non vinci lo stesso.

Se vuoi, posso anche dire che nei tornei a 16/18 già i risultati dei primi TRE turni offrivano fortissimi indizi sull'esito finale. Oggi arrivi con QUATTRO sconfitte alla decima giornata, poi vinci le successive quindici. Non ci sono più riferimenti, né il rendimento di una porzione del torneo è proiettabile sull'intero campionato: che dura troppo, per cui alla fine vince semplicemente chi ha più soldi.
Per cui la classifica rispecchierebbe la classifica dei ricchi? Oppure conta solo per il primo posto?
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Zapruder

Re:Il tappo alle ambizioni
« Risposta #532 : Mercoledì 16 Marzo 2016, 19:48:39 »
Per cui la classifica rispecchierebbe la classifica dei ricchi? Oppure conta solo per il primo posto?

E' sempre stato così, nel lungo termine.

Ora è vero anche nel breve (un campionato).

La fine dell'imprenditoria all'italiana e lo strapotere delle tv hanno stroncato anche i fenomeni tipo Ascoli di Rozzi, Avellino di De Mita, e simili. E Lazio di Cragnotti.

Poi se vuoi pensare che queste riflessioni siano "accontentarsi", fai pure. Domenica sera sono tornato allo stadio da cui mancavo da Lazio-Milan, pur avendo dato alla Lazio quest'anno 1.600 Euro in abbonamenti e qualche altro centinaio in magliette, sciarpe ecc. E' stata una serata ricca di emozioni, per tanti motivi che non sto qui a dire. Emozioni che un tempo sui forum si condividevano: oggi impazza il rumore di catene trascinate e di lamenti atroci. Dai quali viene ingoiato ogni tentativo di dire qualcosa di diverso. Non si è riusciti a salvaguardare la peculiarità del mezzo, unico possibile rifugio dove scambiare realmente opinioni e non fare il controcanto ai felicissimasera vomitati accaventiquattro da una decina di ignorantoni. Né poteva certo salvarsi lo stadio, dove la gente arriva ormai intronata da una settimana di chiacchiere sempre più insensate.

Una volta la friggitura dei cervelli era confinata in spazi reali e limitati, che riguardavano un centinaio di persone. Che poi tiravano fuori striscioni, striscioni capovolti, contestazioni, scioperi del tifo ecc. Sempre la stessa storia. Ma il 99% del pubblico arrivava alla partita dopo aver visto qualche servizio Rai e letto al massimo il Corriere dello Sport. La differenza fondamentale, unica, è questa.

Offline Skorpius

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Re:Il tappo alle ambizioni
« Risposta #533 : Mercoledì 16 Marzo 2016, 19:54:50 »
E' una distanza ridotta tanto è vero che ogni anno siamo sempre a contatto diretto in classifica come nelle coppe (fanno EL come noi, anche se hanno fatto qualche CL in più).
Sul'agenzia delle entrate metterei una pietra sopra. Il debito residuo ammonta a una 50ina di milioni. Poca cosa a questo punto.


poca cosa? :D :D :D

Inoltre il problema è la rata netta... se la differenza tra Lazio è fiorentina è proprio 5 milioni..
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Offline giamma

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Re:Il tappo alle ambizioni
« Risposta #534 : Mercoledì 16 Marzo 2016, 19:56:00 »
Io ho maturato la mia lazialità lentamente, dal '58 quando ottenne (8 anni) ho assistito casualmente all'ultimo quarto d'ora del Lazio-Fiorentina che ci ha regalato la prima coppa Italia, era infatti la mia squadra locale, come milanese d'origine la mia prima era l'Inter, però dai 14 cioè da quando ho cominciato a frequentare con assiduità lo stadio il mio interesse si è spostato tutto sui nostri colori malgrado gli strisciati mietessero successi su successi, mi sono quindi beccato tutti i successi e tutte le disgrazie della nostra amata compresi tutti i presidenti più importanti e poco dopo nel '66 divenne presidente Lenzini che come racconta Pennacchia ce l'hanno messo, fu pregato, consigliato, blandito e come prima cosa ci portò in serie B, nel '72 non fece fuori Maestrelli solo perché gli eventuali sostituti costavano troppo, non vendette Chinaglia (che avrebbe voluto andarsene) perché l'Inter non accettò la richiesta fatta, si diceva anche qualche anno dopo che essendo in crisi usasse gli incassi per pagare gli operai, si dice che sia morto in povertà ma a me risulta che ci siano tuttora dei Lenzini ricchissimi. Gli succedette il fratello Aldo che gestì per un anno l'orrida parentesi del calcio scommesse, quindi Gian Casoni un gestore come Aldo in attesa di tempi migliori, quindi il mal consigliato (non solo da se stesso) Chinaglia che ci portò sull'orlo della sparizione, nell'86 gli succedette per la gestione corrente Franco Chimenti che a luglio la cedette al duo Bocchi/Calleri spinti a farlo da Andreotti. Dunque fino all'arrivo di Cragnotti tutti presidenti che nei fatti ce so stati messi e anche Cragnotti non si sottrasse, leggenda vuole che abbia preso la Lazio per il fratello Lazialissimo e malato e che dopo non molto morì. Quindi arriviamo al nostro attuale gestore, gestore perché così si auto-definì, gestore perché chiunque sia al comando di una società senza possederne il 100% delle azioni non ne è il pieno proprietario, e anche per lui un bel ce l'hanno messo non è stato risparmiato e chissà che non ci sia un fondo di verità.
In cinquant'anni non s'è mai visto non dico un emiro, non dico un petroliere ma almeno un miliardario vero che compri la Lazio per farne (almeno nelle intenzioni) una stella permanente del grande calcio.
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Re:Il tappo alle ambizioni
« Risposta #535 : Mercoledì 16 Marzo 2016, 20:04:08 »
.........E qui, in questa maniera, esattamente chi ci parlerebbe? Io, Fish, Esculapio, Borgorosso? Tutti ensemble?
Nessuno di voi ovviamente, ma io sto molto in auto e ascolto le aradio e 8 telefonate su 10 sono espresse in un linguaggio simile, voi certamente non parlate così (ti conosco di persona) ma esprimete gli stessi argomenti di quegli otto in maniera aulica, ma loro sono di più e quindi li omaggio. :P
Quanto ai 550 milioni banalmente non credo che una persona della qualità di Cavaliere se la sia inventata e quindi faccio ipotesi, voi invece avete certezze, beati voi.
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Re:Il tappo alle ambizioni
« Risposta #536 : Mercoledì 16 Marzo 2016, 20:08:35 »
E' sempre stato così, nel lungo termine.

Ora è vero anche nel breve (un campionato).

La fine dell'imprenditoria all'italiana e lo strapotere delle tv hanno stroncato anche i fenomeni tipo Ascoli di Rozzi, Avellino di De Mita, e simili. E Lazio di Cragnotti.

Poi se vuoi pensare che queste riflessioni siano "accontentarsi", fai pure. Domenica sera sono tornato allo stadio da cui mancavo da Lazio-Milan, pur avendo dato alla Lazio quest'anno 1.600 Euro in abbonamenti e qualche altro centinaio in magliette, sciarpe ecc. E' stata una serata ricca di emozioni, per tanti motivi che non sto qui a dire. Emozioni che un tempo sui forum si condividevano: oggi impazza il rumore di catene trascinate e di lamenti atroci. Dai quali viene ingoiato ogni tentativo di dire qualcosa di diverso. Non si è riusciti a salvaguardare la peculiarità del mezzo, unico possibile rifugio dove scambiare realmente opinioni e non fare il controcanto ai felicissimasera vomitati accaventiquattro da una decina di ignorantoni. Né poteva certo salvarsi lo stadio, dove la gente arriva ormai intronata da una settimana di chiacchiere sempre più insensate.

Una volta la friggitura dei cervelli era confinata in spazi reali e limitati, che riguardavano un centinaio di persone. Che poi tiravano fuori striscioni, striscioni capovolti, contestazioni, scioperi del tifo ecc. Sempre la stessa storia. Ma il 99% del pubblico arrivava alla partita dopo aver visto qualche servizio Rai e letto al massimo il Corriere dello Sport. La differenza fondamentale, unica, è questa.
Quindi in soldoni, seguendo il tuo ragionamento, è lecito pensare che la Juventus vincerà lo scudetto fino a quando Milan e Inter lo vorranno.... siccome per il momento non sembrano minimamente all'altezza della loro ricchezza, la Juventus è tranquilla, vince sicuro.....
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Re:Il tappo alle ambizioni
« Risposta #537 : Mercoledì 16 Marzo 2016, 20:18:25 »
Io ho maturato la mia lazialità lentamente, dal '58 quando ottenne (8 anni) ho assistito casualmente all'ultimo quarto d'ora del Lazio-Fiorentina che ci ha regalato la prima coppa Italia, era infatti la mia squadra locale, come milanese d'origine la mia prima era l'Inter, però dai 14 cioè da quando ho cominciato a frequentare con assiduità lo stadio il mio interesse si è spostato tutto sui nostri colori malgrado gli strisciati mietessero successi su successi, mi sono quindi beccato tutti i successi e tutte le disgrazie della nostra amata compresi tutti i presidenti più importanti e poco dopo nel '66 divenne presidente Lenzini che come racconta Pennacchia ce l'hanno messo, fu pregato, consigliato, blandito e come prima cosa ci portò in serie B, nel '72 non fece fuori Maestrelli solo perché gli eventuali sostituti costavano troppo, non vendette Chinaglia (che avrebbe voluto andarsene) perché l'Inter non accettò la richiesta fatta, si diceva anche qualche anno dopo che essendo in crisi usasse gli incassi per pagare gli operai, si dice che sia morto in povertà ma a me risulta che ci siano tuttora dei Lenzini ricchissimi. Gli succedette il fratello Aldo che gestì per un anno l'orrida parentesi del calcio scommesse, quindi Gian Casoni un gestore come Aldo in attesa di tempi migliori, quindi il mal consigliato (non solo da se stesso) Chinaglia che ci portò sull'orlo della sparizione, nell'86 gli succedette per la gestione corrente Franco Chimenti che a luglio la cedette al duo Bocchi/Calleri spinti a farlo da Andreotti. Dunque fino all'arrivo di Cragnotti tutti presidenti che nei fatti ce so stati messi e anche Cragnotti non si sottrasse, leggenda vuole che abbia preso la Lazio per il fratello Lazialissimo e malato e che dopo non molto morì. Quindi arriviamo al nostro attuale gestore, gestore perché così si auto-definì, gestore perché chiunque sia al comando di una società senza possederne il 100% delle azioni non ne è il pieno proprietario, e anche per lui un bel ce l'hanno messo non è stato risparmiato e chissà che non ci sia un fondo di verità.
In cinquant'anni non s'è mai visto non dico un emiro, non dico un petroliere ma almeno un miliardario vero che compri la Lazio per farne (almeno nelle intenzioni) una stella permanente del grande calcio.
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Re:Il tappo alle ambizioni
« Risposta #538 : Mercoledì 16 Marzo 2016, 20:18:53 »
prima o poi anche la juventus sbaglierà stagione.
sul lungo periodo i risultati rispecchiano le posizioni economiche c'è poco da fare, ma sulla stagione singola le oscillazioni riguardano tutti ovviamente sennò che si giocherebbe a fare.
il punto è che della stagione sbagliata dalla juve è molto piu probabile che ne approfitti chi spende poco meno di loro piuttosto che chi spende la metà.

alternativamente, si potrebbe diminuire la forbice per tutti, vedi EPL, così però poi rischi che esce fuori il leicester di turno, che il man utd resta fuori dalla champions per qualche anno di fila, che il chelsea si ritrova ai margini della zona retrocessione ed ecco che si comincia a parlare di superlega...
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Re:Il tappo alle ambizioni
« Risposta #539 : Mercoledì 16 Marzo 2016, 20:36:53 »
Quindi in soldoni, seguendo il tuo ragionamento, è lecito pensare che la Juventus vincerà lo scudetto fino a quando Milan e Inter lo vorranno.... siccome per il momento non sembrano minimamente all'altezza della loro ricchezza, la Juventus è tranquilla, vince sicuro.....

E' quello che sta avvenendo. Dove sono le prove contrarie?

Ah già, "arriveranno". Come gli scudetti dell'aroma americana, i charter dalla Papuasia che portano i futuri campioni australi a fare i provini a Trigoria, gli USA invasi da scuole calcio intitolate a Ben Hur, Ursus e Maciste, lo stadio a Tor di Valle...