Autore Topic: E la Rosea rimase al verde...  (Letto 10275 volte)

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Offline DinoRaggio

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E la Rosea rimase al verde...
« : Venerdì 4 Marzo 2016, 18:04:04 »
http://www.gazzetta.it/Altri-Mondi/03-03-2016/comunicato-cdr-gazzetta-sport-rcs-fca-sindacale-comitato-redazione-140879378029.shtml

Il comunicato del Cdr della Gazzetta dello sport

L'annuncio del disimpegno di Fca da Rcs Mediagroup: il comunicato del Comitato di Redazione

Signori si nasce, diceva il grande Totò. Ma nella vicenda che ha portato Fca ad annunciare il disimpegno da Rcs Mediagroup, c’è poco da ridere. Semmai c’è da piangere per come è stato smembrato e svilito un gruppo editoriale protagonista della storia italiana. Di comico c’è solo la nota diramata dagli eredi dell’avvocato Agnelli: rivendicano di aver salvato per tre volte Rcs dal fallimento. Noi ricordiamo altri "salvataggi": come la polpetta avvelenata dell’acquisto della Fabbri gravata di debiti e ceduta dal gruppo torinese a Rcs per 300 miliardi di lire; oppure, per restare agli ultimi anni, la spericolata e insensata operazione Recoletos voluta da un a.d. (Antonello Perricone) diretta emanazione della Fiat, con l’acquisizione spagnola strapagata che ha provocato un buco di circa 600 milioni di euro, guarda caso la cifra da restituire alle banche.

E ancora, con l’arrivo di Pietro Scott Jovane, altro a.d. fatto calare da Torino, l’azionista di maggioranza Fca ha dato il via libera alla cessione di Flammarion (case editrice francese), alla chiusura di numerose testate periodiche, alla svendita della sede storica di via Solferino, al sacrificio della Libri (che aveva salvato la Fabbri), ai continui tagli del personale.

Tutto questo per non mettere mano al portafoglio, dopo aver intascato anni e anni di dividendi milionari, per chiudere il buco creato da Recoletos. In compenso le nuove iniziative intraprese per rilanciare il gruppo sono state a dir poco miopi, con acquisizioni nel migliore dei casi inutili (tipo YouReporter o la creazione del sito delle scommesse sportive GazzaBet), mentre si è toccato il fondo con il lancio di Gazzetta Tv, poi chiusa dopo solo 10 mesi con un danno d’immagine devastante.

Questi sono i fatti, purtroppo a bilancio. Il resto è una scelta: il maggiore azionista di Rcs Mediagroup completa l’opera di smantellamento scappando con un tempismo perfetto, nell’anno in cui il Corriere della Sera spegne 140 candeline e la Gazzetta dello Sport 120. Non solo, decide di andare a rinforzare il polo editoriale concorrente. Eh sì, aveva ragione Totò: signori si nasce, non lo si diventa per diritto ereditario.

Guardiamo avanti: il Comitato di redazione della Gazzetta dello Sport invita gli azionisti di Rcs a restituire orgoglio a un gruppo che non merita schiaffi simili. Auspica che l’ingegnere Cioli porti avanti con convinzione un piano di ristrutturazione serio e credibile, mettendo al centro del progetto chi ancora dà utili all’azienda. Il sistema Gazzetta anche in queste stagioni di crisi ha chiuso i suoi bilanci sempre in positivo a differenza di divisioni infarcite di dirigenti che sono zavorra pagata a caro prezzo.

Per questa ragione vigileremo con tutte le armi a nostra disposizione perché la Gazzetta e la sua storia non siano svendute per fare cassa: tra l’altro sono già iniziate le grandi manovre che porteranno presto a una divisione tra Gazzetta e Corriere. Autonomia, credibilità e autorevolezza sono tre principi cardine di questa redazione e direzione. (  ;D ;D ;D )  E non sono per noi oggetto di trattativa .

Il Cdr della Gazzetta dello Sport

E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Pomata

Re:E la Rosea rimase al verde...
« Risposta #1 : Venerdì 4 Marzo 2016, 18:30:13 »
Tranquillo ce pensa Renzi con qualche aumento in qualche bolletta...

Comunque io sempre uso il bidè...  ;D ;D ;D

Offline disabitato

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Re:E la Rosea rimase al verde...
« Risposta #2 : Venerdì 4 Marzo 2016, 18:59:09 »
Godo.
DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

darienzo

Re:E la Rosea rimase al verde...
« Risposta #3 : Venerdì 4 Marzo 2016, 19:53:19 »
Punto di riferimento troppo importante per me. Sopattutto per il "non calcio". Si dice possa staccarsi dal Corriere ed essere acquistata da editore estero.

Un caldo augurio a tutta la redazione da parte mia




Offline Er Matador

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Re:E la Rosea rimase al verde...
« Risposta #4 : Sabato 5 Marzo 2016, 17:22:54 »
Nulla di nuovo per chi ricorda la vicenda Tassan Din: evidentemente l'azienda soffre di una debolezza strutturale nei confronti di certi attacchi.
Si spera che la rosea venga salvata, e non per rimanere ma per tornare: con Calabrese (pace all'anima sua, ma su questo è indifendibile) e gli altri successori di Cannavò ha anticipato il futuro asse di Calciopoli, riducendosi a una fanzine a metà fra i trigorioti milanesi e quelli partenopei.
Diventerà, sembra di capire, l'ennesimo marchio di prestigio italiano in mani straniere: ma se la nostra classe dirigente è questa, e non solo in politica...

Offline DinoRaggio

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Re:E la Rosea rimase al verde...
« Risposta #5 : Domenica 6 Marzo 2016, 09:54:22 »
Be', solo all'estero possono ancora considerare l'ex Bibbia rosa con una certa credibilità e autorevolezza (cit.).

Dall'altra parte, De Benedetti si è preso pure "La Stampa", occhio...
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Offline Er Matador

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Re:E la Rosea rimase al verde...
« Risposta #6 : Lunedì 7 Marzo 2016, 03:19:17 »
Dall'altra parte, De Benedetti si è preso pure "La Stampa", occhio...


http://www.eastjournal.net/archives/70761


LA FINE DEL PLURALISMO, UFFICIALE LA FUSIONE TRA LA STAMPA E LA REPUBBLICA
Matteo Zola  3 giorni fa

Ecco la fusione, addio al pluralismo

La notizia della fusione tra il Gruppo CIR, di Carlo De Benedetti, e Itedi, società controllata dalla famiglia Elkann, segna un durissimo colpo al pluralismo dell’informazione italiana, creando un oligopolio intellettuale senza precedenti che, in nome del libero mercato, renderà prigioniera la mente degli italiani. Poiché qui si parla di giornali, di informazione, e quindi di libertà. La libertà del cittadino a essere informato da fonti indipendenti, plurime, scevre da interessi di parte. Tale libertà, nel nostro paese, era già piuttosto malconcia ma adesso viene messa in catene in nome del libero mercato.

Il gruppo Itedi è proprietario de La Stampa, quotidiano di Torino, e il Secolo XIX di Genova, delle emittenti Radio Nostalgia e Radio NumberOne, e delle sussidiarie pubblicitarie Publikompass e Publirama. L’acquisto del quotidiano ligure da parte della società di John Elkann, avvenuta nell’agosto 2014, aveva già destato qualche perplessità tra gli addetti ai lavori. Tra i cittadini assai meno, ma ai cittadini queste cose non vengono dette. Le perplessità erano di due ordini: anzitutto ci si chiedeva se questo non avrebbe nuociuto al pluralismo nell’informazione; in secondo luogo ci si chiedeva se sommare due giornali in crisi, anziché risolvere i problemi finanziari, non li avrebbe raddoppiati. La fusione con la CIR darà così luogo a un solo grande giornale con diversi nomi, o forse uno solo che tutti li riassume: la Stampa delle Sera della Repubblica decimonona.

Descrizione di un oligopolio

Itedi verrà infatti inglobata dalla CIR, che controlla il Gruppo editoriale l’Espresso di cui fanno parte il quotidiano La Repubblica, il Tirreno, il Piccolo di Trieste, il Centro di Pescara, la Gazzetta di Mantova, la Provincia Pavese, la Gazzetta di Modena, il Mattino di Padova, il Messaggero Veneto e altre testate locali. A queste vanno ad aggiungersi i periodici, come L’Espresso, Micromega, Limes, ed emittenti come Radio Dj, Radio Capital, Repubblica TV, la Effe, e la società pubblicitaria Manzoni Spa. Se a queste aggiungiamo La Stampa e il Secolo XIX, siamo di fronte a un colosso di proporzioni inaudite.

Ma non finisce qui, poiché la famiglia Elkann controlla il 16,7% di Rcs, e quindi del Corriere della Sera. Questa quota non dovrebbe però finire nelle mani di De Benedetti ma verrà redistribuita tra gli azionisti (anche se già si vocifera di una prossima fusione tra il Corriere e il Sole 24ore). In questo modo FCA, la società automobilistica degli Elkann, già padrona della Itedi, esce dal mercato editoriale italiano. Questo non significa che la famiglia Elkann rinunci a influenzare il mondo dell’informazione: la Exor, presieduta da John Elkann e parte di FCA, ha infatti acquistato il 34,7% dell’Economist, segno che il potere vero, oggi, sta altrove.

Siccome abbiamo parlato di oligopolio, giova ricordare che la Rcs Libri è stata scorporata dal Gruppo Rcs (quello del Corriere della Sera) e venduta alla Mondadori di Berlusconi che è così diventata proprietaria di quasi tutte le grandi case editrici italiane, escluse Adelphi e Feltrinelli.

Conseguenze dell’oligopolio

I giornali sono in crisi, questo non è un segreto. Vendono sempre meno e i click su internet non bastano a ripagare le perdite. I licenziamenti di massa dei giornalisti più maturi e lo sfruttamento diffuso dei collaboratori più giovani, rende la professione giornalistica povera e ricattabile.

La crisi dei giornali è tuttavia dovuta a un modello industriale, così legato al supporto cartaceo, con redazioni ipertrofiche e cariche di analfabeti digitali, che difficilmente potrà essere superato attraverso l’accorpamento delle testate, e quindi l’ottenimento di nuovi settori di mercato. Gli editori italiani pagano decenni di miopia e scontano il peccato originale – ovvero il concedere gratuitamente i contenuti online – senza avere mai compreso la portata della rivoluzione digitale.

La crisi, si badi bene, ha conseguenze nefaste sui cittadini i quali si trovano in mano giornali sciatti, imprecisi, realizzati da giornalisti vecchi e stanchi, oppure giovani e precari, quando non sfruttati, i quali non possono che realizzare contenuti di scarsa qualità o aderire supinamente a ordini di scuderia che spesso omettono la verità o la piegano a interessi particolari.

Il problema della qualità dei giornali, tuttavia, è nulla a confronto di quello democratico: il fatto che sempre più testate siano in mano a pochi crea una oligarchia che, per sua natura, cerca e trova sponde nella politica mettendosi al servizio di questa o quella parte. I giornali diventano così strumenti per imbonire i cittadini, diffondere il conformismo e salvaguardare lo status quo. Diventano, in buona sostanza, strumenti attraverso cui la classe dirigente mantiene e aumenta la propria capacità di conservazione del potere.

Il pluralismo, oggi, non può dirsi garantito dalla presenza di diverse proprietà poiché tutte partecipano degli stessi interessi e della stessa visione del mondo, essendo espressione di grandi gruppi politico-economici. Le eccezioni rappresentate dal Fatto Quotidiano o dal Manifesto non possono certo bastare.

Conclusioni

Un sagace libretto di Antonio Manzini, Sull’orlo del precipizio, Sellerio 2015, immagina un mondo in cui tutte le case editrici vengono acquistate da una sola società. Un monopolio da cui la libertà intellettuale esce a pezzi e si afferma un totalitarismo dell’ignoranza che, ovviamente, aiuta a vendere e rincoglionisce la gente. Ebbene, quella distopia pare oggi più vera alla luce delle fusioni in atto.

Qualcuno si chiederà cosa c’entri tutto questo con l’Europa centro-orientale, non molto se escludiamo il fatto che il nostro paese scende così allo stesso livello di Ungheria e Polonia, paesi dove l’oligopolio e la sua connivenza con alcuni settori della politica, è estremamente marcato.

Descrivendo l’operazione tra CIR e Itedi, Luca Sofri ha parlato di “singolare pluralismo dell’informazione” ma la metafora migliore per riassumere l’accaduto è quella di Riccardo Ruggeri, già dirigente Fiat e ora editore, che in tempi non sospetti disse: “I giornali faranno la fine delle birre, per le quali, dopo una stagione di consolidamenti fra grandi società, sono rimasti solo i marchi a distinguerle, mentre il liquido bevuto è divenuto lo stesso, come identiche sono le reti distributive e le politiche di prezzo. Eccezion fatta per le birre artigianali”. E quindi buona lettura, cittadini, e scolatevi le vostre notizie bionde e insipide.

CP 4.0

Re:E la Rosea rimase al verde...
« Risposta #7 : Lunedì 7 Marzo 2016, 15:15:00 »
...
La crisi, si badi bene, ha conseguenze nefaste sui cittadini i quali si trovano in mano giornali sciatti, imprecisi, realizzati da giornalisti vecchi e stanchi, oppure giovani e precari, quando non sfruttati, i quali non possono che realizzare contenuti di scarsa qualità o aderire supinamente a ordini di scuderia che spesso omettono la verità o la piegano a interessi particolari.
...

basta vedere come quotidiani del livello di CorSport, Gazza e Messaggero hanno riportato il 'non possiamo' di Biglia, che altro non e' dovuto a disposizioni della FIGC di emesse giugno scorso d icui apparentemente ne ignorano l'esistenza.

o forse sono ordini di scuderia?

Offline DinoRaggio

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Re:E la Rosea rimase al verde...
« Risposta #8 : Martedì 8 Marzo 2016, 11:14:59 »
basta vedere come quotidiani del livello di CorSport, Gazza e Messaggero hanno riportato il 'non possiamo' di Biglia, che altro non e' dovuto a disposizioni della FIGC di emesse giugno scorso d icui apparentemente ne ignorano l'esistenza.

o forse sono ordini di scuderia?
A proposito di "Autonomia, credibilità e autorevolezza".  :D

Direi che tutti e tre i quoidiani da te citati hanno un altissimo grado di presenza fecale nelle loro redazioni, l'ex Bibbia Rosa di recente ha attinto a piene mani fra gli ultras redazionali giallorossi, alcuni addirittura direttamente dal fu "Riommanista", come Chiara Zucchelli. Logico che sia avviata a seguirne le orme.
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

darienzo

Re:E la Rosea rimase al verde...
« Risposta #9 : Martedì 8 Marzo 2016, 11:25:51 »
A parte questo, se voglio leggere articoli ben fatti di basket, tennis, atletica, ciclismo, nuoto, volley, rugby, pallanuoto, etc. c'è solo la Gazzetta.

Il Corsport  ad esempio è ormai solo pallone e motori.

Quindi mi tengo ben stretta la Gazzetta

CP 4.0

Re:E la Rosea rimase al verde...
« Risposta #10 : Martedì 8 Marzo 2016, 11:30:16 »
A proposito di "Autonomia, credibilità e autorevolezza".  :D

Direi che tutti e tre i quoidiani da te citati hanno un altissimo grado di presenza fecale nelle loro redazioni, l'ex Bibbia Rosa di recente ha attinto a piene mani fra gli ultras redazionali giallorossi, alcuni addirittura direttamente dal fu "Riommanista", come Chiara Zucchelli. Logico che sia avviata a seguirne le orme.

fosse cosi poco che rovina il paese  ::)

Offline DinoRaggio

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Re:E la Rosea rimase al verde...
« Risposta #11 : Martedì 8 Marzo 2016, 11:35:33 »
Be', parlavo della stampa sportiva. Però anche quella non sportiva non se la passa benissimo,  direi. Sul Paese, meglio sorvolare.
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

CP 4.0

Re:E la Rosea rimase al verde...
« Risposta #12 : Martedì 8 Marzo 2016, 11:40:26 »
ma infatti il commento postato dal Mata si riferiva alla stampa in generale.

Offline Eagles71

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Re:E la Rosea rimase al verde...
« Risposta #13 : Mercoledì 9 Marzo 2016, 11:51:50 »
Godo.

da 15 anni sto aspettando che chiudano quel pezzo di carta igienica.
il razzismo ci fa schifo, Forza Lazio è il nostro tifo!

darienzo

Re:E la Rosea rimase al verde...
« Risposta #14 : Mercoledì 9 Marzo 2016, 11:57:02 »
Tra i vari possibili acquirenti ci sono Urbano Cairo, il gruppo che fa capo a "L'Equipe" e persino...il Corpsort!

Offline MCM

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Re:E la Rosea rimase al verde...
« Risposta #15 : Mercoledì 9 Marzo 2016, 12:54:45 »
Carta da culo il 90% dei giornali italici.
Dispiace per i pochissimi giornalisti obiettivi rimasti in questo paese.
Detto questo , Pomata ha paventato la soluzione più ovvia. Un bel salvagazzetta pagato dal popolo italiota e via tutti a votare fonzie e i suoi 80 euro

Pomata

Re:E la Rosea rimase al verde...
« Risposta #16 : Mercoledì 9 Marzo 2016, 22:59:55 »
Carta da culo il 90% dei giornali italici.
Dispiace per i pochissimi giornalisti obiettivi rimasti in questo paese.
Detto questo , Pomata ha paventato la soluzione più ovvia. Un bel salvagazzetta pagato dal popolo italiota e via tutti a votare fonzie e i suoi 80 euro

Perchè avevi dubbi? :D

Online Davide

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Re:E la Rosea rimase al verde...
« Risposta #17 : Giovedì 10 Marzo 2016, 09:51:59 »
Fossi lotito la comprerei....

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Offline WombyZoof

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Re:E la Rosea rimase al verde...
« Risposta #18 : Giovedì 10 Marzo 2016, 15:14:30 »
partner as roma, campagne anti Lazio, Mauri mister x.   che crepino
«Per un centimetro Beppe, per un centimetro»

Offline DinoRaggio

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Re:E la Rosea rimase al verde...
« Risposta #19 : Giovedì 10 Marzo 2016, 15:15:26 »
Scorro in questo momento, a poche ore dalla partita di Europa League dell'unica squadra italiana ancora nella competizione, sul sito della Rosea.

In apertura, ampio spazio ai dubbi di formazione di Juventus e Milan. Vabbe'.

Scendo e trovo il caos Palermo. Più giù Sacchi e Ibrahimovic. All'improvviso un tocco di biancoceleste, "eccoci!" mi dico... No, è El Kun Aguero. Mi viene il dubbio se oggi è giovedì 10 marzo, giorno della partita della Lazio. Sì, è il 10 marzo 2016. Scendo fiducioso.

E' il momento del buonumore sul sito: sondaggio "Ibra, Di Maria, CR7, Salah... Vota il migliore di Champions". Salah quel che salah. Poi un po' di tristezza sulla notizia della Sharapova. Proseguisco (semicit.).

Notizia su Nonno Ciccio e poi su Ilary e marito in clinica. Ci siamo, mi dico, tocca alla Lazio ora.

Niente. Si passa ai motori, Melandri e Valentino Rossi. Poi la NBA. E poi gli altri sport.

Niente. Ma siete sicuri che oggi è il 10 marzo 2016?
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