Autore Topic: quel che resta del giorno  (Letto 77036 volte)

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Zapruder

Re:quel che resta del giorno
« Risposta #620 : Mercoledì 9 Marzo 2016, 14:48:02 »
Ovviamente non è vero. Un altro ti chiederebbe dati please, di dimostrare concretamente la tua affermazione.
Ma non potresti, non hai la possibilità di verificare.

C'è il rappresentante di Federsupporters in Assemblea?

No, l'obiettivo del 2,5% non è stato raggiunto.

Che altro c'è da dimostrare?

esculapio

Re:quel che resta del giorno
« Risposta #621 : Mercoledì 9 Marzo 2016, 14:48:32 »
Dall'interno, sì.

Ma è un fetore locale, niente di più. Gas di città, diciamo.
Ah ne sono convinto solo che non è facile a volte indovinarne la provenienza ed a me sembra che provenga da una parte diversa "anche" da una parte diversa di ciò che sembra a te

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Zapruder

Re:quel che resta del giorno
« Risposta #622 : Mercoledì 9 Marzo 2016, 14:49:29 »
Con questo atteggiamento, state decidendo, nel migliore dei casi, per la definitiva subordinazione della Lazio, non so se ve ne rendete conto.

Sì, altra cantilena che va avanti dal 2005.

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Re:quel che resta del giorno
« Risposta #623 : Mercoledì 9 Marzo 2016, 14:50:24 »
Sì ma la Lazio che gioca di merda contro il Carpi non si può accollare a Lotito.
Altrimenti anche la Lazio che passeggia a Firenze è roba di Lotito (per dire).
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Offline MagoMerlino

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Re:quel che resta del giorno
« Risposta #624 : Mercoledì 9 Marzo 2016, 14:53:02 »
C'è il rappresentante di Federsupporters in Assemblea?

No, l'obiettivo del 2,5% non è stato raggiunto.

Che altro c'è da dimostrare?
La tua affermazione
Non hanno mai cacciato una lira, naturalmente.
 ma so che giocare a traversone è il tuo sport preferito e nel quale eccelli, come cambi le carte in tavola tu....
Odio perdere più di quanto ami vincere

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Offline MagoMerlino

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Re:quel che resta del giorno
« Risposta #625 : Mercoledì 9 Marzo 2016, 14:56:16 »
Sì ma la Lazio che gioca di merda contro il Carpi non si può accollare a Lotito.
Altrimenti anche la Lazio che passeggia a Firenze è roba di Lotito (per dire).
Si ma il problema sono la proiezione e la tendenza. Sono sempre più frequenti i Carpi e rari i Firenze. Se non si inverte la tendenza.
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Zapruder

Re:quel che resta del giorno
« Risposta #626 : Mercoledì 9 Marzo 2016, 14:57:43 »
La tua affermazione ma so che giocare a traversone è il tuo sport preferito e nel quale eccelli, come cambi le carte in tavola tu....

Mi pare che l'avv. Rossetti fosse in possesso di azioni della Lazio per un controvalore di ben 300 (trecento) Euro circa. Forse ora saranno diventati 400, visto l'aumento di valore delle azioni stesse.

Non conosco l'impegno economico degli altri fervidi assertori (l'avv. Parisi, Felice Pulici, ecc) ma ho idea che il totale del 2,5% sia abbastanza lontano dalla somma dei rispettivi pacchetti...

Offline MagoMerlino

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Re:quel che resta del giorno
« Risposta #627 : Mercoledì 9 Marzo 2016, 15:02:29 »
Non conosco l'impegno economico degli altri fervidi assertori (l'avv. Parisi, Felice Pulici, ecc)
E questo come si coniuga con la tua affermazione:
Non hanno mai cacciato una lira, naturalmente.

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esculapio

Re:quel che resta del giorno
« Risposta #628 : Mercoledì 9 Marzo 2016, 15:09:42 »
E questo come si coniuga con la tua affermazione:
Ehhh so pochi.. da un avvocato si aspettava evidentemente qualche decina di migliaia di euro .. senno' questo è pulcioso come lotito...  :D

Zapruder

Re:quel che resta del giorno
« Risposta #629 : Mercoledì 9 Marzo 2016, 15:12:43 »
E' assolutamente vera e inconfutabile. Franz_kappa potrebbe spiegarti facilmente perché.

Comunque al fatto che l'avv. Parisi e Pulici possiedano azioni della Lazio in quantità superiore ai mille Euro di controvalore farei fatica a credere.

Federsupporters, in realtà, più che acquistare azioni, si propose come forza coalizzante nei confronti dei piccoli azionisti.

Questo frammento di una nota dell'avv. Rossetti, del 2013, spiega bene come è andata:

"Giova ricordare che, secondo lo Statuto allora vigente, ai piccoli azionisti, unitariamente rappresentati anche oltre il 2,5% del capitale sociale, si offrì, nell’ottobre 2010, l’opportunità di eleggere due componenti effettivi ed uno supplente del Consiglio ( successivamente lo Statuto fu modificato, consentendosi alla minoranza l’elezione di un solo componente effettivo ).

Purtroppo, nonostante i ripetuti e pressanti inviti di Federsupporter, quella opportunità, a causa dell’insensibilità e dell’ignavia di gran parte dei suddetti piccoli azionisti, venne vanificata"
[/i]

In sostanza, a Federsupporters non se li è filati di pezza nessuno. Ulteriore dimostrazione (ma come? C'è dentro Felice Pulici e vogliono mettere il pepe al sedere a Lotito, io immaginavo che la gente facesse a cazzotti per collaborare con costoro!) che il tifosone chiacchiera e chiacchiera, ma poi non produce altro che aria fritta.

Offline MagoMerlino

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Re:quel che resta del giorno
« Risposta #630 : Mercoledì 9 Marzo 2016, 15:27:01 »
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Re:quel che resta del giorno
« Risposta #631 : Mercoledì 9 Marzo 2016, 15:48:00 »
Ho letto l’ottimo post di Frank su cui mi trova in gran parte d’accordo e che merita alcune risposte.

E quindi... essendo la Lazio l'asse portante del gruppo... dove dovrebbe prendere l'azionista le risorse in più per destinarle ad investimenti più rischiosi di quelli gestibili in autofinanziamento? Non certo dalle altre società del gruppo, che anzi sono, come ci ricordano i critici, tra i fornitori. Dove?
Se la Juve sbaglia investimenti e va sotto, FIAT ripiana, magari John s'incazza e stringe la cinghia... ma per il gruppo si tratta, come si evince dalle proporzioni che hai indicato, di bruscolini.
Situazioni analoghe per le milanesi, dove hanno deciso di rientrare. Ma dove di certo Mediaset non ha grossi contraccolpi a livello di gruppo se il Milan è in perdita.
Se la Lazio va in perdita, l'intero gruppo, essendo la Lazio l'asset principale, va in sofferenza. Ecco quindi che il gruppo non è che non vuole sostenere la Lazio e le sue ambizioni attraverso investimenti rischiosi, è che non può.
Il gruppo nel quale è inserita ha questi limiti e li gestisce più o meno bene. Qualche anno bene, in altri gli errori portano delusioni sportive. Ma è nelle cose.

La questione che poni in termini corretti mi trova largamente d’accordo. Lo so bene e ne ho dato anche le cifre che i termini dei rapporti tra Lazio controllata e gruppo Lotito controllante sono questi. I termini sono così fatti che si potrebbe in realtà parlare di un rapporto alla rovescia dove è la controllata a sostenere il peso del gruppo controllante.
Su questo però tutti sono coscienti e nessuno chiede all’attuale azionista di maggioranza di impegnarsi la villa di Cortina o ipotecare la sua macchina privata per acquistare i giocatori. Nessuno sano di mente, almeno. La questione è quella di criticare una gestione eccessivamente rigorosa che, di fatto, porta la società a rinunciare a sfruttare pienamente le sue risorse a disposizione. Al posto suo farei la stessa cosa, ma sai bene che se la Lazio spende ogni anno per il calciomercato sui 30 milioni di euro la richiesta che gli si fa è quella di mettere sul piatto qualcosa di più, magari 10 milioni o anche 20 in più. Personalmente, al posto suo, spenderei mediamente una decina di milioni in più il che può tradursi in qualche calciatore di qualità in più con cui arrivare a certi traguardi che con questa conduzione sono considerati a dir poco un lusso che non ci posiamo permettere. E’ questo che non viene accettato dall’ambiente laziale, fatto di tifoseria più o meno organizzata e stampa, un ambiente con cui il nostro non ha alcun rapporto e i risultati si vedono, anche allo stadio.

La Lazio ha inoltre limiti propri in termini di bacino di utenza e quindi di ricavi, che, da un lato, la pongono in una posizione invidiabile (grazie ai diritti tv, che Lenzini non aveva... bla, bla, bla...) e difficilmente scalzabile, nel breve periodo, da chi sta dietro. Quindi, tranquilli, non si retrocede più, e questo non è di certo un merito di Lotito, non mi sfiora neanche l'idea.
Ma gli stessi diritti televisivi hanno acuito la forbice con i grandi club, in quanto pongono un divario strutturale e non modificabile neanche nel lungo periodo. La Lazio lo scudetto, se non con una annata tipo Leicester, non lo vincerà più, chiunque sia in cabina di comando. Lotito lo scudetto potrebbe vincerlo se, con la stessa politica aziendale, gestisse la Juventus, Agnelli e FIAT se prendessero la Lazio stazionerebbero in EL e magari andrebbero in CL qualche volta in più del tiranno. Ma la dimensione strutturale dei club del nostro calcio è data e non modificabile nel medio periodo.
Negli anni 70 e 80 i presidenti ci mettevano del proprio, non c'erano i diritti tv, ma anche per questo se ce ne mettevano tanti di soldi... vincevano lo scudetto. Viola, Mantovani, Felaino, anche Cragnotti sia pure in una fase di passaggio, nel momento in cui hanno investito non avevano nessuno svantaggio competitivo rispetto ai club della triade. E hanno vinto. Oggi partirebbero con un gap negativo strutturale e invalicabile.
Allo stesso tempo, come detto, non c'era la salvaguardia del diritto televisivo... se la società faceva schifo, in serie B ci potevano andare anche il Milan, la Lazio e qualsiasi club. Oggi non più.

Citi un periodo storico un po’ particolare. Innanzitutto erano molti gli imprenditori che avevano soldi a disposizione e quindi maggiormente disposti a investire nel calcio Lo stato attuale dell’economia italiana è quello che è e di imprenditori così ben disposti non si trovano più facilmente.
Al di là di questo, all’epoca con il campionato a 16 squadre era relativamente più semplice e più umanamente possibile arrivare a costruire, magari per un attimo e sfruttando situazioni fortunate, una squadra capace di lottare e magari vincere lo scudetto. Sappiamo tutti delle meteore come Cagliari, Fiorentina se vuoi anche Lazio e Verona sempre ricordando che le squadre erano composte di 18 giocatori e non 25-30, mentre il campionato durava per 30 partite e non 38.
Non so se oggi la fantastica squadra di Maestrelli sarebbe capace di ripetere la storica impresa, così come d’altra parte va fatta una considerazione sulla salvezza che all’epoca era una vera impresa, sofferta fino all’ultimo, mentre oggi è una questione di poca rilevanza visto che è praticamente impossibile andare in serie B per una società appena attrezzata. Insomma, mentre la Lazio di Giordano, Manfredonia, D’Amico, Laudrup e Batista nel 2009-10 non sarebbe stata retrocessa, la Lazio di Ballardini e poi Reja di quell’anno avrebbe molto seriamente rischiato di retrocedere.

Basterebbe rendersi conto della propria dimensione e dare ognuno il proprio contributo perché la si possa un po' migliorare. Ma farlo costa. Vivere una passione calcistica era, e per questo era bello, anche sacrificio. Oggi questo sacrificio non si vuole più sostenerlo, alcuni surrogati (tv, internet) ci forniscono un altro modo, più comodo, per vivere questa passione, gratuitamente, senza sforzo e, soprattutto, rendendoci protagonisti. Partecipando con le nostre opinioni, che diventano il nostro fine, e la Lazio un occasionale strumento.
La nostra idea... non la lasceremo mai sola. La Lazio ormai sì.
E, grazie alla presenza di Lotito, ma accadrebbe lo stesso OGGI con Calleri e Cragnotti, abbiamo anche l'alibi per poter rifiutare, senza avvertirne colpa, quei sacrifici, quei costi, che una volta sostenevamo spontaneamente per pura passione. Il costo di partecipare anche a una sconfitta, a una delusione, cantando il nostro Amore per la Lazio, il costo di impegnare un'intera domenica per la Lazio. Dovevi essere allo stadio quattro ore prima per prendere un posto decente (altro che le rielaborazioni postume del "potevi decidere d'anna' mezzora prima.."), prendere una mezza giornata di ferie per acquistare il biglietto tra calci e spintoni, attendere l'inizio di un match di cartello contro l'odiata rivale tra lacrimogeni e cariche della polizia (dentro la curva). Oggi, se tra il momento in cui chiudi la porta di casa e quello in cui posi le chiappe sul seggiolino dello stadio passa più di un'ora, lo stadio è "scomodo" e "irraggiungibile". E se ti dividono la curva in due, allo stesso prezzo, hai la scusa per non andare allo stadio, mentre quando nel '91 te l'hanno divisa in tre, inventandosi i Distinti a 10 mila lire a partita in più, a nessuno sano di mente è venuta l'idea di disertare lo stadio e abbandonare la Lazio per questo.
Normale che sia così, che ormai sia così... è più comodo vivere la nuova passione sul divano, con la possibilità di vedere la nostra e tante altre partite. E affacciarsi, con gioia, giusto quando c'è qualche bella festicciola e coriandoli da lanciare, a prezzi stracciati ovviamente... tipo Lazio-Empoli.
Quando c'è da soffrire con la nostra squadra che non gira, non ne vale più la pena.
E lì, in soccorso, c'è Lui. L'ALIBI.


Una volta non avevi grosse possibilità di scelta. Per vedere la partita ci dovevi andare allo stadio, altrimenti ti dovevi accontentare di qualche filmato, magari alle 23,30, oppure la tradizione orale di amici, parenti e giornalisti. Oggi non hai problemi e questo porta molta, troppa gente, di fatto, lontana dallo stadio il vero e unico posto dove si gioca la partita.
Non è colpa dei tifosi ma di chi ha voluto tutto questo: da altre parti non fanno esattamente le stesse e cose e gli stadi sono pieni. Poi ci sarebbero altre cose da dire (club, curva, società) ma andremo troppo oltre.
La questione dell’ALIBI non ha alcuna rilevanza. Interessa un ristretto gruppetto di persone, non la grande massa dei tifosi che chiedono solo una cosa: una squadra forte e la possibilità di sognare traguardi importanti.
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Zapruder

Re:quel che resta del giorno
« Risposta #632 : Mercoledì 9 Marzo 2016, 15:58:51 »
Personalmente, al posto suo, spenderei mediamente una decina di milioni in più

E donde proverrebbero questi soldi?

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Re:quel che resta del giorno
« Risposta #633 : Mercoledì 9 Marzo 2016, 16:05:22 »
E donde proverrebbero questi soldi?

Indovina un po ...
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Offline MagoMerlino

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Re:quel che resta del giorno
« Risposta #634 : Mercoledì 9 Marzo 2016, 16:13:34 »
Indovina un po ...
Dagli investimenti no? Ad esempio quello sulla Salernitana, quando cominceranno a tornare gli utili dei milioni di Euro che stiamo investendo?
Perchè è un investimento vero?
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Re:quel che resta del giorno
« Risposta #635 : Mercoledì 9 Marzo 2016, 16:28:24 »
Dagli investimenti no? Ad esempio quello sulla Salernitana, quando cominceranno a tornare gli utili dei milioni di Euro che stiamo investendo?
Perchè è un investimento vero?

Finora l'impegno è stato di poco meno di 5 mln di euro con il risultato di riportare la Salernitana in serie B.
Sportivamente di tutto rispetto.

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Re:quel che resta del giorno
« Risposta #636 : Mercoledì 9 Marzo 2016, 16:34:29 »
gira voce che sia della Salernitana per caso :)

Offline MagoMerlino

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Re:quel che resta del giorno
« Risposta #637 : Mercoledì 9 Marzo 2016, 16:39:35 »
Finora l'impegno è stato di poco meno di 5 mln di euro con il risultato di riportare la Salernitana in serie B.
Sportivamente di tutto rispetto.


E la Lazio che ci guadagna?
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Offline Ataru

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Re:quel che resta del giorno
« Risposta #638 : Mercoledì 9 Marzo 2016, 16:49:52 »
Finora l'impegno è stato di poco meno di 5 mln di euro con il risultato di riportare la Salernitana in serie B.
Sportivamente di tutto rispetto.
per far crescere quanti giocatori?
osa c'è da psicolo propriono capisco.
qui sono un esempio di civilità e non solo per molti

Offline fish_mark

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Re:quel che resta del giorno
« Risposta #639 : Mercoledì 9 Marzo 2016, 16:50:47 »
E la Lazio che ci guadagna?

Personalmente, non l'ho capito bene. Ma è un mio limite, peraltro notorio.

Del resto è divertente vedere il presidente che festeggia con i giocatori granata correndo come un bambino all'impazzata sul prato verde rischiando anche pericolosi testa-coda (ma che importa quando si è tanto contenti!) o che si rivolge alla riottosa tifoseria campana che ancora fatica ad accettare la realtà minacciando l'abbandono del club (cosa che - combinazione - si guarda bene dal fare da queste parti).
Tu chiamale se vuoi "sinergieee".

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