www.corrieredellosport.itdi Fabrizio Patania
"Frasi distorte, parlava di indebitamento dei club e dei ricavi. Gli stessi concetti valgono per la Lazio" ROMA - Ai tempi della Lazio, lo chiamavano l’avvocato difensore. Guglielmo Stendardo, laureato in legge dal 2010, è docente di diritto sportivo alla Luiss e conduce un corso di management dello sport. Titolo: «Il giurista entra in campo». Primo appuntamento venerdì scorso. Si parlava dei “profili giuridici ed economici di una società di calcio“. Ospite, nel ruolo di relatore, Igli Tare. L’intervento del ds della Lazio ha fatto rumore. «La lezione è partita dalle origini del diritto sportivo - racconta Stendardo - Ho fatto una panoramica, poi è iniziato il dibattito con le domande degli studenti. Io affrontavo la parte relativa alla giustizia sportiva. Igli portava la sua esperienza dal punto di vista economico e manageriale parlando del sistema calcio e devo dire che è stato bravissimo».
Non si direbbe. Un conto è parlare di fondi stranieri e proprietà. Un altro definire tecnicamente falliti club in perdita di gestione.
«Tare non si esprimeva dal punto di vista tecnico, non avrebbe potuto criticare il Milan campione d’Italia o la Roma che ha vinto la Conference. Si parlava di economia, anche di plusvalenze e di ammortamenti. Includeva la Lazio, non solo le società di cui si è parlato. Lotito, rilevando il club biancoceleste, ha ripianato una situazione pesantissima. Altre società, come Fiorentina e Napoli, sono passate dal fallimento. Oggi diversi club hanno bisogno costante di essere ricapitalizzati attraverso l’intervento dei soci. Senza risanamento da parte degli azionisti rischierebbero il fallimento. E’ stata estrapolata e distorta una frase che ha fatto rumore».
Il sistema protegge certi club, ha aggiunto.
«La domanda era: “Direttore, come mai nel calcio ci sono società che hanno tutti questi debiti e in un altro sistema sarebbero fallite?”. Tare ha risposto che il sistema calcio non ha sostenibilità, perché i ricavi sono spesso inferiori ai costi, gli stipendi salgono, in Premier i diritti tv sono tre volte superiori. Viviamo dentro la difficoltà. E poi ha detto quella frase. Ma il sistema permette di gestire le perdite. Mi sembra di aver letto, anche sul vostro giornale, che le normative a volte consentono di aggirare l’indebitamento».
Roma, Inter, Juve e Milan si sono lamentate? Sono arrivate segnalazioni?
«No, assolutamente. Solo polemiche mediatiche. Ho ricevuto complimenti da parte dell’università per aver messo in risalto la parte economica nel corso . Non fanno piacere le frasi travisate. Avere dietro la cattedra uno come Igli lo considero un motivo d’orgoglio e un valore aggiunto per il mio corso». Gli studenti hanno eccepito durante il dibattito? Magari ci sarà stato qualche romanista.
«Certo, ma si rideva. Qualche ragazzo , ad esempio, ha detto che Pellegrini è più forte di Milinkovic. Igli gli ha risposto “Però parlate sempre di Milinkovic”. Erano battute. Invece mi sembra sia uscito sul web solo quella parte polemica . Non ci sono state ulteriori considerazioni, gli studenti avevano capito che si riferiva anche all’indebitamento della Lazio».
Tare cosa ha detto dopo?
«Era contento della lezione, constatando l’interesse degli studenti. E’ rimasto dispiaciuto che da una conversazione così bella siano andati a estrapolare una frase per fare polemica».
Definire la Conference come il torneo dei perdenti non è parsa un’uscita felice.
«Gli è uscita una battuta da tifoso. L’hanno presa a ridere gli stessi studenti. Tare stava parlando della Conference e dell’Europa League, stava ricordando la differenza, in termini di ricavi, rispetto alla Champions. Rimarcava quel divario per la stessa Lazio. Non voleva sminuire il percorso della Roma. Sottolineava quanto pesi piazzarsi tra le prime quattro della Serie A».
Alla fine l’avvocato difensore Stendardo ha difeso Tare e Lotito, che lo avevano messo fuori rosa con la Lazio.
«Tare non ha bisogno che lo difenda e non deve difendersi da nulla. Il concetto era chiaro, la polemica andava chiarita. Con Igli ho un rapporto di amicizia e di stima reciproca, in futuro spero di avere ospite anche Lotito. Il resto appartiene al passato. Nella vita e nel lavoro bisogna avere la capacità di guardare avanti. Sono cambiati i ruoli, con la Lazio conservo un rapporto professionale e umano profondo».