www.lalaziosiamonoi.itFOCUS - Galatasaray, avversaria da mercato: tra Cana, Muslera e quel chiodo fisso chiamato Yilmaz...di Laura Castellani
Lazio e Galatasaray, ancora una volta l'una di fronte all'altra. Come nel 2001, quando l'urna stabiliva le stesse sfide europee che attenderanno le due squadre della capitale, a incrociare il fioretto contro Real Madrid e compagine turca. Attonita la terra: è l'11 dicembre, l'Uefa decide di disputare comunque le gare in programma, nonostante tutto il mondo sia ancora sconvolto dall'attentato terroristico al World Trade Center. Di quella gara, di quella sconfitta, rimangono una manciata di ricordi nebulosi, sovrastati dall'orrore della storia. Quella fu solo un'occasione, nella quale i romani e i turchi hanno intrecciato il loro sguardi. Spesso, il luogo di incontri tra aquile e leoni è stato un tavolo sul quale avviare trattative. L'arrivo di un Guerriero, la partenza del Nene: il bambino, così Fernando Muslera è stato ribattezzato in patria. E poi quel tormentone, più inarrestabile di una rima come cuore-amore nel ritornello di una canzone estiva del 2001: Burak Yilmaz, il mercato, la Lazio. Rette parallele che sembrano incontrarsi. Ma che alla fine non si toccano mai.
LO SCAMBIO - Estate duemilaundici. La Lazio ha già chiuso per Lulic, Klose e Konko. Manca da mettere a punto l'arrivo di un altro difensore. E' Lorik Cana, l'obiettivo della società biancoceleste. Il presidente Lotito vuole presentare al suo tecnico, Edy Reja, il centrale in forza al Galatasaray. Il club capitolino spinge per concludere la trattativa cedendo al club turco il portiere Fernando Muslera, accogliendo a Formello, in cambio, l'albanese. L'accordo si conclude il tre luglio: il Guerriero è un giocatore della Lazio, si vocifera in Albania. Arrivano nelle ore successive le conferme e l'ufficialità dell'operazione: Cana ha firmato per cinque anni. Muslera, dopo quattro stagioni e 96 presenze in campionato, può partire, direzione Istanbul. D'altronde, la Lazio si è già legata a Federico Marchetti, per non lasciare sguarnita la difesa della propria porta.
IL TORMENTONE - L'anno dopo, estate duemiladodici. Sui litorali italiani si balla sulle note dell'imbarazzante Balada Boa di Gusttavo Lima, con non pochi rimpianti perfino del tormentone di Valeria Rossi, testimonianza di come il trash musicale estivo abbia da piangere, anche lui, i bei tempi andati. Ma i calciofili badano poco alle canzonette, l'attenzione è focalizzata tutta sul vero protagonista, illuminato dai riflettori del solleone: il calciomercato. II tifosi biancocelesti seguono con interesse il corteggiamento laziale nei confronti di Yilmaz. Burak gioca ancora con il Trabzonspor che, dalla cessione dell'attaccante, vorrebbe trarre sufficiente giovamento per rimpinguare le casse impoverite da qualche problemino finanziario. L'accordo con il giocatore c'è, ma il divario tra le pretese del club e l'offerta fa saltare tutto quanto, e la punta firmerà con il Galatasaray. Non finisce qui: l'anno dopo, la Lazio si rifa avanti. Per il club turco, però, le cifre proposte dai romani non sono abbastanza allettanti. Non sufficienti per far partire il classe '85 alla volta della Città Eterna. Nel 2014, il ruolo di centravanti biancoceleste sarebbe stato colmato da Filip Djordjevic, annunciato a marzo e ufficializzato a luglio. Ma quando i casting per quella parte si sono riaperti, la scorsa estate, ecco che il nome Burak Yilmaz sarebbe tornato nuovamente di moda, sulle pagine della cronaca sportiva. Yilmaz sì, Yilmaz no? Il presidente bianoceleste avrebbe condotto in prima persona i colloqui per sondare il terreno. Ma questo matrimonio non s'ha da fare, nemmeno stavolta. Non c'è il biancoceleste nel futuro di Burak. O meglio, non è un colore che sembra compatibile con la sua casacca, perché invece è una tinta che le urne di Nyons pongono sulla sua strada. Intanto, però, il centravanti sembra ai titoli di coda della sua esperienza al Gala: il proprio avvenire è in fase di costruzione. Dove? Cina, direzione Beijing Guoan. Ancora niente Lazio, insomma. Un addio che sembra ormai una certezza, alla Turchia e ai rumors di mercato, specialmente quelli in orbita biancoceleste. Ma tranquilli: il presentimento è che, almeno con questi ultimi, quello di Burak Yilmaz sarà più un arrivederci.