capisco la tua interpretazione, e ritengo la materia alquanto indeterminata anche dal fatto che, mi pare, non ci siano precedenti a riguardo su cui basarsi e non sono sicuro quindi che sia l'unico possibile.
pero' l'esempio che fai e' a mio avviso non idoneo.
qui non c'e' alcuna omissione di alcun tipo da parte del proprietario o dell'organizzazione, e la chiusura e' avvenuta per cause non dipendenti dagli stessi, la societa' non ha poteri per vietare l'ingresso ad alcuno ne per organizzare un sistema d'ordine che permetta la rimozione forzata di alcuno, ne tantomeno che le forze dell'ordine lo facciano.
prendendo il caso del teatro, e' come se, a seguito di offese raziali da parte di alcuni spettatori nei confronti di uno o piu' attori, o qualcuno del pubblico, il teatro fosse stato chiuso.
tenendo conto ovviamente del fatto che in un teatro i facinorosi vengono di solito, almeno credo e spero, richiamati e/o fatti allontare durante la rappresentazione stessa, magari con l'intervento delle forze dell'ordine.
cosa che in uno stadio appunto non avviene ne puo' avvenire per motivi estranei alla volonta' della societa' organizzatrice dell'evento.