Fuori dallo stadio! Fuori dalla Lazio!

[kalle]

Ancora andiamo avanti con la leggenda che sono poche centinaia di cretini a fare quei cori? Ma manco per niente. È una infezione generalizzata. Figlia di una ignoranza assurda e dello stadio visto come sfogo.

Non sono stato forse chiaro. §Non mi riferivo alla curva. L'infezione è dentro ogni tifoso della Lazio. E ieri hanno dato fuori di testa in molti.

Come la sera del derby interrotto.

[Sledgehammer]

concordo con kalle.
Quando si compie qualcosa oltre che al proprio intento si deve valutare anche come questo potrebbe essere interpretato, si deve considerare la sensibilità della controparte.

[BobLovati]

effettivamente.......

effettivamente ´n par de ciufoli;
gli ex-tifosi non possono andare allo stadio ? Hanno TUTTI il DASPO ? Ma davvero credi che stamo qui coll´anello ar naso ? E basta, nooo, oramai qui ed altrove, sui forum, ci conosciamo bene tutti
Stai difendendo (presente solo e sempre quando le cose vanno male) una parte indifendibile; e quel che è peggio è che lo sai perfettamente.

BASTA
 

[Eagles71]

Io non sono mai stato tenero con la curva, ma in questo caso loro non c'entrano nulla.
La parte sana della tifoseria laziale ogni tanto si lascia andare a questi (per me innocui, ma il mainstream dice che è razzismo) gesti.
Sono anni che considero la tifoseria della Lazio estinta ed ormai credo siamo arrivati ad un punto di non ritorno.

La pantomima di Irrati poi, è stata ridicola (ne parlavamo con FK e Lazioalè ieri in macchina): interrompi la partita, fai fare l'annuncio? Ok, vai fino in fondo e manda tutti negli spogliatoi e tutti a casa.
Così hai solo alzato una canizza inutile.

Segnalo i sempre piacevoli "romano bastardo" da parte dei napoletani, ma evidentemente bianco contro bianco si può fare.

Sarri dà del frocio a mancini? Non c'è razzismo perché mancini non è frocio;
de rossi dà dello zingaro di merda a mandzutic? non è razzismo perché non è di etnia rom;
La Parte Sana della tifoseria della Lazio fa il verso della scimmia ad un giocatore "nero"? Allora è razzismo. Quindi per la federazione e lega calcio: scimmia = nero = koulibaly. Quindi, per loro, Koulibaly è una scimmia.

essere intelligenti non paga caro Paolo.
un abbraccio sempre.

e Forza Lazio

[gentlemen]

Cambiare squadra? Dai su,non scherziamo....a sto punto tifavo gobbi da subito e mi risparmiavo la vita calcistica di merda fatta durante le scuole....

FORZA LAZIO

Ho dei parenti a Genova, genoani, vanno allo stadio da anni, hanno contestato Spinelli per anni, e ad oggi anche Preziosi, ma lo stadio è pieno di colore e passione, fanno cazzate anche loro, ma il tifo c'è, lo stadio non vuoto, non è un cimitero, ad oggi lo stadio olimpico quando gioca la Lazio è tetro, è un cimitero, questo non è calcio, chiamalo come cavolo vuoi, ma questo non è calcio....non me la prendo nenache più con i giocatori, ma che è normale giocare in un ambiente simile.
Se domani gioca il Levante, ultimo nella Liga, c'è uno stadio e ci sono dei tifosi.....da noi tutto questo non esiste, non c'entrano nulla le vittorie, la juve, ed altre cazzate.....

[Davide]

Ho dei parenti a Genova, genoani, vanno allo stadio da anni, hanno contestato Spinelli per anni, e ad oggi anche Preziosi, ma lo stadio è pieno di colore e passione, fanno cazzate anche loro, ma il tifo c'è, lo stadio non vuoto, non è un cimitero, ad oggi lo stadio olimpico quando gioca la Lazio è tetro, è un cimitero, questo non è calcio, chiamalo come cavolo vuoi, ma questo non è calcio....non me la prendo nenache più con i giocatori, ma che è normale giocare in un ambiente simile.
Se domani gioca il Levante, ultimo nella Liga, c'è uno stadio e ci sono dei tifosi.....da noi tutto questo non esiste, non c'entrano nulla le vittorie, la juve, ed altre cazzate.....

Tutti contestano,pure i gobbi lo fanno,nonostante le vittorie praticamente annuali di qualche trofeo...ma gli unici a castrarsi x fare un dispetto alla moglie siamo noi....bah

FORZA LAZIO

[gentlemen]

Tutti contestano,pure i gobbi lo fanno,nonostante le vittorie praticamente annuali di qualche trofeo...ma gli unici a castrarsi x fare un dispetto alla moglie siamo noi....bah

FORZA LAZIO

Infatti...contestano, i Laziali non contestano, sono assenti, c'è il nulla, e questo è assurdo, quella cosa che si chiama partita, che dura 90 minuti, 22 giocatori, un pallone e l'arbitro dovrebbe interessare il tifoso, invece no, al laziale non interessa, cosa rimane ?
Di cosa stiamo parlando, di calcio o di politica ?
Se l'evento non interessa, se c'è l'indifferenza e l'abbandono vuol dire che non c'è nulla.

[Davide]

Infatti...contestano, i Laziali non contestano, sono assenti, c'è il nulla, e questo è assurdo, quella coswa che si chiama partita, che durta 90 minuti, dovrebbe interessare il tifoso, invece no, al laziale non interessa, cosa rimane ?
Di cosa stiamo parlando, di calcio o di politica ?
Se l'evento non interessa, se c'è l'indifferenza e l'abbandono vuol dire che non c'è nulla.

Ma come mai si è arrivato a questo punto di non ritorno? Lotito? Il prefetto? La tdt? Altre cose non conosciute da noi umani?

FORZA LAZIO

[gentlemen]

Ma come mai si è arrivato a questo punto di non ritorno? Lotito? Il prefetto? La tdt? Altre cose non conosciute da noi umani?

FORZA LAZIO

La guerra tra Lotito e la tifoseria, le radio coinvolte in prima linea, 11 anni di disfattismo, di rabbia, di odio.....solo macerie, abbiamo perso di vista la cosa principale....solo macerie....

[Davide]

La guerra tra Lotito e la tifoseria, le radio coinvolte in prima linea, 11 anni di disfattismo, di rabbia, di odio.....solo macerie, abbiamo perso di vista la cosa principale....solo macerie....

Già....tu non sarai mai sola.....

FORZA LAZIO

[franz_kappa]

era uno stadio intero! INTERO! La Parte Sana della tifoseria! Le famiglie coi bambini, gli anziani, gli stimati professionisti plurilaureati!
I nazisti, fascisti, brutti sporchi e cattivi, ieri NON C'ERANO.

Ieri c'era L'ELITE della tifoseria laziale.

Non so se c'era l'elite della nostra tifoseria.
C'erano una decina di migliaia di persone che continuano a gradire la fruizione dal vivo del calcio e sono tifosi della Lazio.

Tra costoro moltissimi sono in forte contrasto nei confronti dell'attuale Presidenza, per ragioni fondate, meno fondate e inconsistenti a seconda dei casi.

Il clima che si respira allo stadio è cupo, per diverse ragioni. Tra esse vi sono, senza dubbio, i cervellotici provvedimenti adottati dalle autorità sportive e dalle Istituzioni della Repubblica che congiurano contro la gente dabbene che vorrebbe solo assistere a un evento sportivo. Tali provvedimenti hanno un'incidenza non sostanziale, sia chiaro. Ma presso molti strati della tifoseria sono percepiti come una problematica non lieve.

A ciò si unisce la ben più sostanziale frustrazione per una stagione partita con alte premesse (preliminare di CL) a dispetto di un mercato estivo da molti ritenuto non adeguato e che si sta purtroppo trascinando ormai stancamente senza un vero obiettivo sportivo degno di tal nome.

Il combinato disposto di queste condizioni di partenza [contesto reso ostile dalle difficoltà nell'accedere agli eventi sportivi e cattivi risultati dell'annata calcistica laziale] diviene inevitabilmente esplosivo con l'aggiunta dell'additivo dell'endemica e sempre più generalizzata insofferenza nei confronti di Lotito (che altro non è che la metafora con cui migliaia di laziali vestono due fenomeni ben diversi e da Lotito decorrelati: la mancata elaborazione della brutale fine dell'era cragnottiana e una sorta di stanchezza generazionale, eredità di decenni di tifo, acuita dall'impatto delle tecnologie che hanno per sempre modificato le modalità di fruizione del calcio).

Ciò premesso, 'innestate' questa congerie di fattori critici su una dinamica naturalissima, che da decenni si manifesta negli stadi (la subitanea e montante insofferenza degli spalti nei confronti di decisioni arbitrali percepite come ostili), e mixatela con alcune deteriori caratteristiche del tifo laziale (che indulge da almeno due decenni in manifestazioni razziste) e otterrete quello che è accaduto ieri, amplificato dal vuoto dell'Olimpico.

I soliti beceri (decine o centinaia, fate voi) hanno avviato i cori di discriminazione territoriale e razziale --> il clima nell'impianto si è deteriorato dopo alcune controverse decisioni di Irrati --> migliaia di persone (esasperate nel contingente ma non intimamente razziste o inclini alla discriminazione territoriale) si sono accodate per un moto di irrazionale e incontrollabile reazione distruttiva --> l'arbitro ha sospeso temporaneamente la partita --> si è innescata una vera e propria sfida e il clima è divenuto incontrollabile.

Attorno a me, nel mio settore dove da sempre stazionano persone assai moderate e ragionevoli, non pochi urlavano, inframezzata al coro "Oh Vesuvio lavali col fuoco", la propria esasperata sfida nei confronti dell'arbitro (che ieri sera rappresentava la summa delle contraddizioni del calcio attuale, per un tifoso laziale), come se fosse una prova di forza tra il tifoso che aveva deciso di interrompere la gara intonando cori discriminatori e/o facendo versi razzisti e il direttore di gara - rappresentante di indistinte Istituzioni calcistiche contro cui c'era voglia di caricare metaforicamente a testa bassa, come tori furiosi - individuato come l'antagonista che doveva assumersi la responsabilità di interrompere davvero la gara (in realtà era il questore, a quanto pare. Ma nell'orgasmo della protesta lo stadio non coglieva questo aspetto).

Insomma, ieri è esplosa con un'inedita manifestazione di virulenza l'ormai immanente e inestirpabile insofferenza della tifoseria laziale. Che, non avendo un obiettivo concreto contro cui scagliarsi, ha avviato sull'onda dell'emotività un braccio-di-ferro con l'intento di colpire un'eterogenea miscellanea di soggetti (rappresentata nello specifico da Irrati e dai responsabili dell'ordine pubblico allo stadio) e agendo attivamente e scientemente con l'obiettivo di far interrompere la gara.

Il nero, il napoletano non erano dunque gli obiettivi reali delle azioni dei tifosi sugli spalti dell'Olimpico. Erano pretesti, semmai. E quindi ridurre tutto a un dibattito sul razzismo nel calcio a mio avviso ci allontana dalla realtà delle cose e non ci aiuta a comprendere cosa è accaduto ieri sera.

[gentlemen]

Non so se c'era l'elite della nostra tifoseria.
C'erano una decina di migliaia di persone che continuano a gradire la fruizione dal vivo del calcio e sono tifosi della Lazio.

Tra costoro moltissimi sono in forte contrasto nei confronti dell'attuale Presidenza, per ragioni fondate, meno fondate e inconsistenti a seconda dei casi.

Il clima che si respira allo stadio è cupo, per diverse ragioni. Tra esse vi sono, senza dubbio, i cervellotici provvedimenti adottati dalle autorità sportive e dalle Istituzioni della Repubblica che congiurano contro la gente dabbene che vorrebbe solo assistere a un evento sportivo. Tali provvedimenti hanno un'incidenza non sostanziale, sia chiaro. Ma presso molti strati della tifoseria sono percepiti come una problematica non lieve.

A ciò si unisce la ben più sostanziale frustrazione per una stagione partita con alte premesse (preliminare di CL) a dispetto di un mercato estivo da molti ritenuto non adeguato e che si sta purtroppo trascinando ormai stancamente senza un vero obiettivo sportivo degno di tal nome.

Il combinato disposto di queste condizioni di partenza [contesto reso ostile dalle difficoltà nell'accedere agli eventi sportivi e cattivi risultati dell'annata calcistica laziale] diviene inevitabilmente esplosivo con l'aggiunta dell'additivo dell'endemica e sempre più generalizzata insofferenza nei confronti di Lotito (che altro non è che la metafora con cui migliaia di laziali vestono due fenomeni ben diversi e da Lotito decorrelati: la mancata elaborazione della brutale fine dell'era cragnottiana e una sorta di stanchezza generazionale, eredità di decenni di tifo, acuita dall'impatto delle tecnologie che hanno per sempre modificato le modalità di fruizione del calcio).

Ciò premesso, 'innestate' questa congerie di fattori critici su una dinamica naturalissima, che da decenni si manifesta negli stadi (la subitanea e montante insofferenza degli spalti nei confronti di decisioni arbitrali percepite come ostili), e mixatela con alcune deteriori caratteristiche del tifo laziale (che indulge da almeno due decenni in manifestazioni razziste) e otterrete quello che è accaduto ieri, amplificato dal vuoto dell'Olimpico.

I soliti beceri (decine o centinaia, fate voi) hanno avviato i cori di discriminazione territoriale e razziale --> il clima nell'impianto si è deteriorato dopo alcune controverse decisioni di Irrati --> migliaia di persone (esasperate nel contingente ma non intimamente razziste o inclini alla discriminazione territoriale) si sono accodate per un moto di irrazionale e incontrollabile reazione distruttiva.

Attorno a me, nel mio settore dove da sempre stazionano persone assai moderate e ragionevoli, non pochi urlavano, inframezzata al coro "Oh Vesuvio lavali col fuoco", la propria esasperata sfida nei confronti dell'arbitro (che ieri sera rappresentava la summa delle contraddizioni del calcio attuale, per un tifoso laziale), come se fosse una prova di forza tra il tifoso che aveva deciso di interrompere la gara intonando cori discriminatori e facendo versi razzisti e il direttore di gara - rappresentante di indistinte Istituzioni calcistiche contro cui c'era voglia di caricare metaforicamente a testa bassa, come tori furiosi - individuato come l'antagonista che avrebbe potuto interrompere la gara (in realtà era il questore, a quanto pare. Ma nell'orgasmo della protesta lo stadio non coglieva questo aspetto).

Insomma, ieri è esplosa con un'inedita manifestazione di virulenza l'ormai immanente e inestirpabile insofferenza della tifoseria laziale. Che, non avendo un obiettivo concreto contro cui scagliarsi, ha avviato sull'onda dell'emotività un braccio-di-ferro con l'intento di colpire un'eterogenea miscellanea di soggetti (rappresentata nello specifico da Irrati e dai responsabili dell'ordine pubblico ieri allo stadio) e agendo attivamente e scientemente con l'obiettivo di far interrompere la gara.

Il nero, il napoletano non erano dunque gli obiettivi reali delle azioni dei tifosi sugli spalti dell'Olimpico. E quindi ridurre tutto a un dibattito sul razzismo nel calcio a mio avviso ci allontana dalla realtà delle cose e non ci aiuta a comprendere cosa è accaduto ieri sera.

E' accaduto che la decennale guerra tra Lotito e la tifoseria, radio, tifosi contro tifosi, e ambiente tutto, sta mostrando le sue naturali conseguenze, siamo alla decadenza....padri laziali che non trasmetteranno questa lugubre eredità ai propri figli, perché oggi nell'ambiente Lazio c'è odio, odio, ed ancora odio, è l'epilogo amico mio....tutto ciò che è umano può finire e finirà, non si ama più la Lazio a prescindere, la partita di calcio non interessa, interessa la morte della società, si ragione come un kamikaze, cosa può uscirci di buono....?
Un imprenditore o gruppo industriale straniero è invogliato ad entrare nel mondo Lazio....
....ad oggi l'ambiente Lazio è una cloaca fatta di esseri che si azzuffano, società strafottente, tifosi che pretendono di scegliersi i dirigenti ed i giocatori, lo stadio.....temo siamo alla fine, o cmq siamo davvero in basso....giocare nel deserto....è assurdo, assurdo......pur avendo jack lo squartatore come presidente la squadra andrebbe sostenuta sempre, perché quello vorrebbe dire che esistiamo, questo abbandono dichiara solo la fine, e sarà la fine per tutti, radio, negozi, tutti.

[CP 4.0]

Non so se c'era l'elite della nostra tifoseria.
C'erano una decina di migliaia di persone che continuano a gradire la fruizione dal vivo del calcio e sono tifosi della Lazio.

Tra costoro moltissimi sono in forte contrasto nei confronti dell'attuale Presidenza, per ragioni fondate, meno fondate e inconsistenti a seconda dei casi.

Il clima che si respira allo stadio è cupo, per diverse ragioni. Tra esse vi sono, senza dubbio, i cervellotici provvedimenti adottati dalle autorità sportive e dalle Istituzioni della Repubblica che congiurano contro la gente dabbene che vorrebbe solo assistere a un evento sportivo. Tali provvedimenti hanno un'incidenza non sostanziale, sia chiaro. Ma presso molti strati della tifoseria sono percepiti come una problematica non lieve.

A ciò si unisce la ben più sostanziale frustrazione per una stagione partita con alte premesse (preliminare di CL) a dispetto di un mercato estivo da molti ritenuto non adeguato e che si sta purtroppo trascinando ormai stancamente senza un vero obiettivo sportivo degno di tal nome.

Il combinato disposto di queste condizioni di partenza [contesto reso ostile dalle difficoltà nell'accedere agli eventi sportivi e cattivi risultati dell'annata calcistica laziale] diviene inevitabilmente esplosivo con l'aggiunta dell'additivo dell'endemica e sempre più generalizzata insofferenza nei confronti di Lotito (che altro non è che la metafora con cui migliaia di laziali vestono due fenomeni ben diversi e da Lotito decorrelati: la mancata elaborazione della brutale fine dell'era cragnottiana e una sorta di stanchezza generazionale, eredità di decenni di tifo, acuita dall'impatto delle tecnologie che hanno per sempre modificato le modalità di fruizione del calcio).

Ciò premesso, 'innestate' questa congerie di fattori critici su una dinamica naturalissima, che da decenni si manifesta negli stadi (la subitanea e montante insofferenza degli spalti nei confronti di decisioni arbitrali percepite come ostili), e mixatela con alcune deteriori caratteristiche del tifo laziale (che indulge da almeno due decenni in manifestazioni razziste) e otterrete quello che è accaduto ieri, amplificato dal vuoto dell'Olimpico.

I soliti beceri (decine o centinaia, fate voi) hanno avviato i cori di discriminazione territoriale e razziale --> il clima nell'impianto si è deteriorato dopo alcune controverse decisioni di Irrati --> migliaia di persone (esasperate nel contingente ma non intimamente razziste o inclini alla discriminazione territoriale) si sono accodate per un moto di irrazionale e incontrollabile reazione distruttiva --> l'arbitro ha sospeso temporaneamente la partita --> si è innescata una vera e propria sfida e il clima è divenuto incontrollabile.

Attorno a me, nel mio settore dove da sempre stazionano persone assai moderate e ragionevoli, non pochi urlavano, inframezzata al coro "Oh Vesuvio lavali col fuoco", la propria esasperata sfida nei confronti dell'arbitro (che ieri sera rappresentava la summa delle contraddizioni del calcio attuale, per un tifoso laziale), come se fosse una prova di forza tra il tifoso che aveva deciso di interrompere la gara intonando cori discriminatori e/o facendo versi razzisti e il direttore di gara - rappresentante di indistinte Istituzioni calcistiche contro cui c'era voglia di caricare metaforicamente a testa bassa, come tori furiosi - individuato come l'antagonista che doveva assumersi la responsabilità di interrompere davvero la gara (in realtà era il questore, a quanto pare. Ma nell'orgasmo della protesta lo stadio non coglieva questo aspetto).

Insomma, ieri è esplosa con un'inedita manifestazione di virulenza l'ormai immanente e inestirpabile insofferenza della tifoseria laziale. Che, non avendo un obiettivo concreto contro cui scagliarsi, ha avviato sull'onda dell'emotività un braccio-di-ferro con l'intento di colpire un'eterogenea miscellanea di soggetti (rappresentata nello specifico da Irrati e dai responsabili dell'ordine pubblico allo stadio) e agendo attivamente e scientemente con l'obiettivo di far interrompere la gara.

Il nero, il napoletano non erano dunque gli obiettivi reali delle azioni dei tifosi sugli spalti dell'Olimpico. Erano pretesti, semmai. E quindi ridurre tutto a un dibattito sul razzismo nel calcio a mio avviso ci allontana dalla realtà delle cose e non ci aiuta a comprendere cosa è accaduto ieri sera.

per me lo possono fare anche perche' gli sono cadute le chiavi di casa nel tombino ai pressi dell'obelisco. mene frega il giusto, cioe' caxxi.

perche' rimane che l'immagine che proiettano finisce per essere quella che fa piu' comodo ai detrattori della Lazio, finendo quindi col fare il loro gioco.

rimane allora il solito quesito.

alla Lazio certi tifosi glie servono o nun glie servono?

[franz_kappa]

Caro gentlemen, mi pare che si indulga troppo ai toni della tragedia per una manifestazione estrema certamente ma che non può sorprendere chi frequenta gli stadi da decenni.

Circa due settimane fa, la sera di Lazio-juventus di Coppa Italia, c'era uno stadio animato e vivace e la priorità della tifoseria laziale non erano i cori razzisti o le manifestazioni di discriminazione.
La scorsa stagione, dopo le prime quattro-cinque vittorie di fila, lo stadio si era ripopolato e l'ambiente era tutto sommato piacevole e accettabile, stante il contesto non certo perfetto che si è creato nell'impianto della Lazio da circa un decennio.

A quanti non erano presenti ieri era e oggi si stracciano le vesti per quanto accaduto rivolgo il mio caldo invito ad abbandonare la poltrona dove molti sono usi stazionare e tornare in un posto (l'Olimpico) che non sarà il migliore degli stadi del mondo ma che è nulla più che la rappresentazione dell'attuale Società (dove gli anziani in metro restano in piedi mentre ragazzotti e ragazzette seduti di fronte a loro smanettano sullo smartphone, dove l'inciviltà si diffonde e il senso civico appartiene davvero a pochi).

Ieri sera, silenzioso e interdetto, ero in mezzo a persone esasperate che insultavano Lotito, i napoletani, i neri e chi vi pare mentre sul terreno di gioco la Lazio sotto di due gol non faceva un tiro in porta degno di tal nome.
Ecco... basterebbe che la Lazio tornasse a fare tiri in porta (con 60 milioni lordi di monte ingaggi ritengo sia possibilissimo allestire una rosa in grado di garantire una decente prestazione sportiva) e i frequentatori dello stadio - pochi o tanti che siano - torneranno a focalizzarsi sul prato verde e non renderanno l'intonazione di cori discriminatori, razzisti e in definitiva autolesionisti la propria principale attività durante i novanta minuti di gara.

[disabitato]

per me lo possono fare anche perche' gli sono cadute le chiavi di casa nel tombino ai pressi dell'obelisco. mene frega il giusto, cioe' caxxi.

perche' rimane che l'immagine che proiettano finisce per essere quella che fa piu' comodo ai detrattori della Lazio, finendo quindi col fare il loro gioco.

rimane allora il solito quesito.

alla Lazio certi tifosi glie servono o nun glie servono?

Certi tifosi sono la Parte Sana, visto che il prefetto ha facilmente fatto piazza pulita delle frange estreme.

[Jim Bowie]

Cambiare squadra...., so che per noi tifosi che abbiamo superato i 40 anni è difficile, soprattutto per chi vive a Roma, ma la realtà è questa, inutile illuderci, questa è l'ambiente Lazio, da una parte una proprietà che pensa solo ai proventi, guadagni, carriera nella lega e federazione, e dall'altra una tifoseria che decide di non essere più "tifoseria", che non protesta, non sfila per la città, non si mette a fare un sit-in di protesta civile sotto la sede della Lazio....no, decide l'abbandono, di non essere tifoseria, e questo non è più calcio, non è più passione, almeno non quello di cui mi sono innamorato io e seguo da anni, si arriva quindicesimi o primi, ma si tifa, ci si incazza, ma si tifa, si urla per esultare o per contestare, ma si è lì.....questo spettacolo tetro non è calcio, stadio vuoto, assoluta mancanza di sostegno....ripeto, la colpa è di Claudio Lotito, ma di certo la tifoseria ha deciso, legittimamente, di non essere più tifoseria....come si fa a trasmettere questa passione ai propri figli ?
E' finito l'impero Romano, l'impero austro-ungarico, finiscono i matrimoni, una società di calcio può anch'essa finire, se qualcuno s'illude che continuando così.......tanto la Lazio esisterà sempre....... si sbaglia e di grosso.....perché poi, come mi diceva ieri sera mia moglie, juventina,....ma chi te lo dice che chi potrebbe venire dopo Lotito sia meglio....?
Ed allora, se fuori la porta, qualora ci fosse qualcuno, non ci fosse lo sceicco bianco che si fa ?
Si ritorna all'abbandono.
Questo non è calcio, la Lazio sta finendo, non giuridicamente, ma come fede calcistica si.

MAI, MAI, MAI
Perché la Lazio non è Lotito, né la Curva Nord ne Chinaglia, Giordano. La LAZIO è l'amore della mia vita e gli amori, quelli veri non finiscono MAI, alcune volte sembrano svanire rapiti da venti nefasti, ma non è così, sono solo assopiti e si mantengono caldi sotto la cenere della passione appena consumata.
Lotito non vincerà, gli Irriducibili non vinceranno, ma la LAZIO si, vincerà sempre perché la LAZIO non si pesa ne si calcola, ma si ama perché LEI da amore.


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[SAV]

era uno stadio intero! INTERO! La Parte Sana della tifoseria! Le famiglie coi bambini, gli anziani, gli stimati professionisti plurilaureati!
I nazisti, fascisti, brutti sporchi e cattivi, ieri NON C'ERANO.

Ieri c'era L'ELITE della tifoseria laziale.

Disabitato, dove ero in Tevere non c'era nessuno che ululava.  Anzi, c'erano molti che si incazzavano apertamente contro i minus habens che, scientemente, volevano privarci del diritto del vedere la Lazio nelle prossime partite.

Quello che sto dicendo è che bisogna punire 4 o 5 tra le migliaia di tifosi ululanti, quelli per i quali si trovano le prove migliori, e farlo sapere in giro.
La gente deve sapere che, se ulula i neri, rischia di non entrare più allo stadio.


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[franz_kappa]

Quello che sto dicendo è che bisogna punire 4 o 5 tra le migliaia di tifosi ululanti, quelli per i quali si trovano le prove migliori, e farlo sapere in giro.
La gente deve sapere che, se ulula i neri, rischia di non entrare più allo stadio.

Tu, che sei 'uomo di codici', sai bene che si tratta di fattispecie quasi indimostrabili.
A parte che basterebbe coprire la bocca con un fazzoletto o una sciarpa (a meno che non se ne vieti l'ingresso nell'impianto sportivo. Arriveremo a questo?  ) per impedire ogni forma di inequivocabile identificazione di una determinata condotta.

Il razzismo si combatte con promozione della cultura della tolleranza e dell'inclusione, con l'esempio della gente dabbene che ancora (a migliaia) frequenta lo stadio e, soprattutto, offrendo un decoroso spettacolo sportivo - la SS Lazio Spa dispone di adeguata capacità economico-finanziaria per allestire rose in grado di offrire agli spettatori livelli accettabili di prestazioni -, tale da distogliere alcune frange della tifoseria da alcune censurabili manifestazioni.

[CP 4.0]

mi pare che neanche tra di noi, inclusi quelli che erano allo stadio, si sa bene chi fossero, minus habens, padri di famiglia, antilotitiani, romanisti travestiti, ecc.ecc.

e vogliamo che lo sappiano gli altri?

[gentlemen]

MAI, MAI, MAI
Perché la Lazio non è Lotito, né la Curva Nord ne Chinaglia, Giordano. La LAZIO è l'amore della mia vita e gli amori, quelli veri non finiscono MAI, alcune volte sembrano svanire rapiti da venti nefasti, ma non è così, sono solo assopiti e si mantengono caldi sotto la cenere della passione appena consumata.
Lotito non vincerà, gli Irriducibili non vinceranno, ma la LAZIO si, vincerà sempre perché la LAZIO non si pesa ne si calcola, ma si ama perché LEI da amore.


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Penso che si sia capito che la mia era una provocazione, un grido d'allarme....noi tifosi adulti figurati se cambiamo fede, ma i bambini o i ragazzi perché dovrebbero innamorarsi di queste manifestazioni deprimenti.