Fuori dallo stadio! Fuori dalla Lazio!

[cartesio]

Siamo tutti colpiti da questa immagine. Tuttavia la diffusione di questo astio dovrebbe far riflettere.

Da mo' che abbiamo riflettuto sull'argomento, ed abbiamo concluso che è l'effetto combinato di due elementi fondanti. La lotta dei capitifosi per aggiudicarsi una fetta della torta finanziaria, e il brusco ritorno alla realtà dopo la sbornia cragnottiana.

Il tutto amplificato dalle caratteristiche particolari della tifoseria laziale.

[borgorosso]

In sostanza un branco di coglioni a fronte di pochi illuminati. Capisco


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[Matita]

@disa

Quelli fischiarono l inno di Mameli per l'argentina di Maradona contro l Italia e il silenzio per Chinaglia.
Che te aspettavi ?

Sicuramente segui, dal tuo profilo social, certe censurabili pagine personali dove si inviano indirizzi ben precisi circa le condotte da tenere allo stadio e non solo.
Quando partirà l'ordine "Accodarsi ai cori contro il Presidente anche in Tevere, in maniera unanime", con l'intento di alzare il tono della conflittualità, non potrai che eseguire.

Come sei scaduto .

[Jim Bowie]

E se per la partita di giovedì contro il Verona, i tifosi presenti sugli spalti dell'Olimpico riproponessero la stessa cosa fatta oggi al San Paolo, "siamo tutti Koulibaly"?!?

Chissà se strillavano pure romano bastardo come hanno fatto mercoledì sera?


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[gentlemen]

La tifoseria napoletana, quella estrema, è tra le peggiori al mondo, molto violenta e minacciosa, ma a differenza della nostra non ha alcuna appartenenza ideologica, per quanto errata, non seguono nessuna ideologia, per cui sono cani sciolti, o meglio bandiere al vento. Negli anni '90 2000 i "huhu huuu" ai giocatori di colore erano sempre presenti, non c'era il clamore mediatico di oggi, molti degli appartenenti sono delinquenti patentati, cioè gente che gira con armi e spara, non scherziamo proprio, il resto è gente normale, che segue solo i risultati e che va a trascinamento....quindi nessuna novità.

[Jim Bowie]

La tifoseria napoletana, quella estrema, è tra le peggiori al mondo, molto violenta e minacciosa, ma a differenza della nostra non ha alcuna appartenenza ideologica, per quanto errata, non seguono nessuna ideologia, per cui sono cani sciolti, o meglio bandiere al vento. Negli anni '90 2000 i "huhu huuu" ai giocatori di colore erano sempre presenti, non c'era il clamore mediatico di oggi, molti degli appartenenti sono delinquenti patentati, cioè gente che gira con armi e spara, non scherziamo proprio, il resto è gente normale, che segue solo i risultati e che va a trascinamento....quindi nessuna novità.

Quindi gentlemen, dato che non sono politicizzati ed appartenenti alla camorra, le istituzioni incluse quelle sportive possono chiudere gli occhi e non sanzionare quella tifoseria? Genny a carogna, non e' un personaggio di Camilleri eh!

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[darienzo]

Cominciamo a liberarci da alcune parole-guida che ci hanno imposto tipo "mediocrità".

Mediocrità de che? Abbiam vinto tre trofei di cui uno epocale, partecipato spesso alle coppe europee, sceso sotto la soglia di una classifica dignitosa giusto un paio di volte. Per non parlare delle soddisfazioni a livello giovanile.

A me pare che manchi assolutamente il senso della misura. Da questo punto di vista le radio in passato e i social network ora, checché se ne voglia mettere la sordina buttandola in ridarella, hanno fatto un lavoro oserei dire scientifico.

E ne raccogliamo i cocci ora, in questa stagione altalenante e in chiaroscuro su cui sembra abbiano qualcosa da dire: a livello tecnico, gestionale, organizzativo, tutti scaltri uomini che sanno stare al mondo in grado di dire come le cose andrebbero fatte.

Si è persa una certa innocenza del tifoso, quel "fanciullino" che ci fa sospirare ogni volta di più alla vista di quei colori è stato sostituito da un bieco individuo con un pelo sullo stomaco tanto così che sta lì a muovere il ditino sempre insoddisfatto.

E anche qui si fa la conta, tra "minus habens" perché non vanno tutte le volte allo stadio e depositari di certezze assolute.

Recuperiamo quel senso di comunità piccola o grande che sia togliendo via il livore che alberga nelle nostre anime. Cerchiamo di marciare tutti assieme all'unisono per il bene e l'amore dei nostri cari che ci hanno tramandato tanta passione

[disabitato]

Abbonato a tutto, eccetto lo stadio perché non posso, quello che ha fatto, anzi non fatto, la società dal 1° giugno in poi è stato quanto di peggio ho visto fare da una società calcistica, spegnendo entusiasmi nella tifoseria, contribuendo al caos nello spogliatoio, insomma attualmente ritengo la società responsabile massima, a caldo penso e dico che Lotito dovrebbe farsi da parte....poi, giustamente mi raffreddo, ragiono, alla luce dei miei 43 anni, e penso " si Lotito vende la società, ma c'è chi è pronto a comprarla ?", ma soprattutto, qualora ci fosse, chi ci garantisce che sia uno che possa esprimere un potenziale economico e di sagacia aziendale migliore ?
E se poi si rileva uguale se non peggio nei risultati e nel potenziale ?
Si ricomincia con la storia della mediocrità ?
Insomma variabili davvero tante, ad oggi l'unica certezza è che la Lazio società è solida economicamente, a fronte di un fallimento che doveva essere certo (con conseguente serie C....a Roma città....), con risultati sportivi che ci sono cmq stati, e che cmq ha permesso una graduale crescita....certo gli errori della società sono tanti, allora io piuttosto che ripetere le stesse cose bovinamente, slogan compresi, inutili e si è visto, come tifoseria che si può davvero fare ?
Sono giunto a due conclusioni:
1. Mettere Lotito di fronte alla constatazione che siamo una Grande Piazza, una Grande Tifoseria, e che meritiamo di più, che lui deve dare di più.
2. Dare un immagine di Grande Piazza, Grande tifoseria, e soprattutto Grande Potenziale Commerciale, e soprattutto una Piazza/ Tifoseria molto appetibile in quanto a investimenti.
Domanda: l'immagine di uno stadio sempre vuoto (capirei una giornata isolata di protesta), una curva sempre vuota (anzi due....), squalifiche per razzismo reiterate costituiscono un richiamo per eventuali imprenditori/investitori del livello desiderato da chi contesta da un decennio ?
Per me no.
La strada da percorrere è sicuramente quella di mostrare una tifoseria innamorata del club, che dia entusiasmo, e che, perché influirebbe positivamente, costituisca da stimolo alla squadra, ma soprattutto alla società.

Tutto molto condivisibile, tranne un paio di considerazioni:
- sfatiamo 'sto mito della grande piazzia e della grande tifoseria, visto che numeri alla mano siamo ben pochi;
- sfatiamo pure il mito della società gloriosa, visto che in quasi 120 anni non abbiamo vinto praticamente un cazzo (tolti dieci anni totali).

[Er Matador]

Buffonata colossale.

Concordo.
Una tifoseria controllata dalla criminalità organizzata centimetro per centimetro, nell'omertà più incondizionata.
E che anche quanto a razzismo e discriminazioni territoriali fa la sua parte, come e più degli altri.
Sono tutti Koulibaly, ma Amedy.

[Pomata]

Tutto molto condivisibile, tranne un paio di considerazioni:
- sfatiamo 'sto mito della grande piazzia e della grande tifoseria, visto che numeri alla mano siamo ben pochi;
- sfatiamo pure il mito della società gloriosa, visto che in quasi 120 anni non abbiamo vinto praticamente un cazzo (tolti dieci anni totali).

10? Con il dottore abbiamo fatto 2 quarti posti, un 5º, un 6º e un 7º posto. Oggi questi piazzamenti sono "mediocritá"

[disabitato]

Poma' a me della media storica non frega nulla.
Baratterei venti anni di 15esimi posti per alzare un trofeo ogni tre anni.

[Pomata]

Poma' a me della media storica non frega nulla.
Baratterei venti anni di 15esimi posti per alzare un trofeo ogni tre anni.

A chi lo dici...

[borgorosso]

Mediocrità de che? Abbiam vinto tre trofei di cui uno epocale, partecipato spesso alle coppe europee, sceso sotto la soglia di una classifica dignitosa giusto un paio di volte. Per non parlare delle soddisfazioni a livello giovanile.
E ne raccogliamo i cocci ora, in questa stagione altalenante e in chiaroscuro su cui sembra abbiano qualcosa da dire: a livello tecnico, gestionale, organizzativo, tutti scaltri uomini che sanno stare al mondo in grado di dire come le cose andrebbero fatte.

Si è persa una certa innocenza del tifoso, quel "fanciullino" che ci fa sospirare ogni volta di più alla vista di quei colori è stato sostituito da un bieco individuo con un pelo sullo stomaco tanto così che sta lì a muovere il ditino sempre insoddisfatto.

Mediocrità è una parola che fa presa perché descrive in maniera sintetica ma assai precisa la condizione della Lazio.
"Condizione media; stato di ciò che è o si tiene ugualmente distante dai due limiti estremi", secondo Treccani.
La Lazio può avvicinarsi occasionalmente al terzo posto o alla zona retrocessione, ma in generale veleggia in posizioni tranquille, che a volte valgono l'Europa e a volte no. Se non vado errato questa stagione chiude un quadriennio per l'appunto mediocre: 7-9-3-? dove il ? potrebbe essere di nuovo un 9 o se tutto va alla grande un 8.

Quando leggo di "progressivo miglioramento" sarei tentato di ridere, ma poi penso che si tratta della Lazio e quindi il riso diventa isterico. Che ci piaccia o no la Lazio non ha alcuna prospettiva. Nessuna. Credo che dopo anni si possa dire che in ciò ci siamo accomunati alla Fiorentina.
Roma e Napoli sono oramai di un altro pianeta.
"Ma come, l'anno scorso...". Ecco, appunto. L'anno scorso. 1 su quanti? Quante volte il Napoli ci è finito sopra? E quante la Roma? Con quale regolarità?
All'Avvento di Claudio Lotito qual era la disparità di fatturato? E adesso?

[gentlemen]

Quindi gentlemen, dato che non sono politicizzati ed appartenenti alla camorra, le istituzioni incluse quelle sportive possono chiudere gli occhi e non sanzionare quella tifoseria? Genny a carogna, non e' un personaggio di Camilleri eh!

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Infatti, io dico proprio che sulle loro malefatte, come con le goliardie giallorosse, cala il silenzio, come per il minuto di raccoglimento pewr Chinaglia, oltraggiato con cori e offese.

[Breizh]

"Ma come, l'anno scorso...". Ecco, appunto. L'anno scorso. 1 su quanti? Quante volte il Napoli ci è finito sopra? E quante la Roma? Con quale regolarità?

Questo è vero.
È anche vero che nei quattro anni che tu evochi ecco chi ha vinto qualcosa:

1. Juventus: 4 scudetti, 1 coppa Italia, 3 supercoppe italiane
2. Napoli: 2 coppe Italia e 1 supercoppa italiana
3. Lazio: 1 coppa Italia

E basta. rioma, Milan, Inter e Fiorentina non hanno vinto niente pur lottando talvolta per posizioni di vertice in campionato o sfiorando trofei che magari gli sono arrivati sui denti.

Il che non toglie che stiamo vivendo una stagione molto ma molto grigia e deprimente.

[SAV]

Questo è vero.
È anche vero che nei quattro anni che tu evochi ecco chi ha vinto qualcosa:

1. Juventus: 4 scudetti, 1 coppa Italia, 3 supercoppe italiane
2. Napoli: 2 coppe Italia e 1 supercoppa italiana
3. Lazio: 1 coppa Italia

E basta. rioma, Milan, Inter e Fiorentina non hanno vinto niente pur lottando talvolta per posizioni di vertice in campionato o sfiorando trofei che magari gli sono arrivati sui denti.

Il che non toglie che stiamo vivendo una stagione molto ma molto grigia e deprimente.

E nei 4 anni, siamo arrivati una volta terzi e una volta quarti.  E se una volta siamo arrivati settimi, abbiamo pur sempre vinto la coppa Italia in finale con le merde.
Insomma, l'unica stagione andata oggettivamente male è stata quella di due anni fa, quando siamo arrivati noni.  Al momento, sembra che anche questa stagione finirà in maniera analoga con una posizione tra la settima e la nona...
Però, non trovo corretto buttare merda su tutto quello che fa la Lazio per dimostrare che la società fa schifo.  La società farà pure schifo, ma i risultati ottenuti non sono così da buttare...

[franz_kappa]

Mediocrità è una parola che fa presa perché descrive in maniera sintetica ma assai precisa la condizione della Lazio.
"Condizione media; stato di ciò che è o si tiene ugualmente distante dai due limiti estremi", secondo Treccani.
La Lazio può avvicinarsi occasionalmente al terzo posto o alla zona retrocessione, ma in generale veleggia in posizioni tranquille, che a volte valgono l'Europa e a volte no. Se non vado errato questa stagione chiude un quadriennio per l'appunto mediocre: 7-9-3-? dove il ? potrebbe essere di nuovo un 9 o se tutto va alla grande un 8.

"Mediocrità" è senza dubbio un'efficacissima metafora, che ben ha tradotto in concreto un'indistinta rappresentazione/percezione diffusa della tifoseria laziale.

Trovo che tale metafora, che ribadisco ritengo valida (non fosse altro in termini di successo che il termine ha trovato in ogni forma di comunicazione, tanto formale che informale) sia tuttavia fattualmente falsa, visto che alla Lazio non si può davvero associare un andamento medio o mediocre che dir si voglia, nell'ultimo decennio.
La Lazio ha vissuto semmai più fasi, complessivamente improntate alla crescita (2005-2007; 2010-2013) per tacere degli exploit nelle stagioni 2008-2009 e 2014-2015. A tali fasi si sono tuttavia alternati, con una ricorrenza che indispettisce il tifoso, frangenti di 'riflusso', come le stagioni 2007-2008" 2009-2010, 2013-2014 e l'attuale.

Ecco dunque che fatico davvero a individuare come 'mediocre' il trend della Lazio. Che è invece discontinuo, semmai.

E proprio in questo termine si potrebbe individuare il limite più cruciale dell'attuale gestione, incapace di dare continuità al trend di consolidamento tecnico. Una Lazio discontinua, che non opera mai il fatidico ultimo salto di qualità (stabile inserimento nel novero dei pochi club italiani che lottano per l'accesso alla Champions), catalizza non sorprendentemente l'insoddisfazione e l'insofferenza di buona parte della sua tifoseria.

Eppure, le condizioni di base per stabilizzare la Lazio nelle primissime posizioni non sussistono, ahinoi. Non sussistono per vari fattori tra cui cito come principali i vincoli di budget (fatturato più basso rispetto ai competitor e gravame della rata annuale del debito Irpef) e la scarsa propensione al rischio della Proprietà, che incidentalmente coincide con la Dirigenza.

Ecco dunque che l'equivoco cruciale è non riconoscere l'assenza delle condizioni di base per rendere i progressi (che si sono verificati in più occasioni e che potranno benissimo verificarsi nuovamente) non performance cronologicamente delimitate (un biennio o un triennio) oppure episodiche (una singola stagione) ma stabile e ricorrente andamento di crescita.

A mio avviso è comprensibile la frustrazione di chi, a soli tre anni e un mese di distanza dal fallimento tecnico, ha potuto festeggiare la qualificazione ai gironi di Champions e non poteva non manifestare (allora come oggi, in fondo) l'ambizione che quel picco di performance fosse l'inizio di un percorso dai limiti indicibili e non, come presumibilmente è stato e sarà, qualcosa di molto vicine all'acme che l'attuale gestione può garantire a fronte delle condizioni di base in cui opera la Lazio.

[Jim Bowie]

"Mediocrità" è senza dubbio un'efficacissima metafora, che ben ha tradotto in concreto un'indistinta rappresentazione/percezione diffusa della tifoseria laziale.

Trovo che tale metafora, che ribadisco ritengo valida (non fosse altro in termini di successo che il termine ha trovato in ogni forma di comunicazione, tanto formale che informale) sia tuttavia fattualmente falsa, visto che alla Lazio non si può davvero associare un andamento medio o mediocre che dir si voglia, nell'ultimo decennio.
La Lazio ha vissuto semmai più fasi, complessivamente improntate alla crescita (2005-2007; 2010-2013) per tacere degli exploit nelle stagioni 2008-2009 e 2014-2015. A tali fasi si sono tuttavia alternati, con una ricorrenza che indispettisce il tifoso, frangenti di 'riflusso', come le stagioni 2007-2008" 2009-2010, 2013-2014 e l'attuale.

Ecco dunque che fatico davvero a individuare come 'mediocre' il trend della Lazio. Che è invece discontinuo, semmai.

E proprio in questo termine si potrebbe individuare il limite più cruciale dell'attuale gestione, incapace di dare continuità al trend di consolidamento tecnico. Una Lazio discontinua, che non opera mai il fatidico ultimo salto di qualità (stabile inserimento nel novero dei pochi club italiani che lottano per l'accesso alla Champions), catalizza non sorprendentemente l'insoddisfazione e l'insofferenza di buona parte della sua tifoseria.

Eppure, le condizioni di base per stabilizzare la Lazio nelle primissime posizioni non sussistono, ahinoi. Non sussistono per vari fattori tra cui cito come principali i vincoli di budget (fatturato più basso rispetto ai competitor e gravame della rata annuale del debito Irpef) e la scarsa propensione al rischio della Proprietà, che incidentalmente coincide con la Dirigenza.

Ecco dunque che l'equivoco cruciale è non riconoscere l'assenza delle condizioni di base per rendere i progressi (che si sono verificati in più occasioni e che potranno benissimo verificarsi nuovamente) non performance cronologicamente delimitate (un biennio o un triennio) oppure episodiche (una singola stagione) ma stabile e ricorrente andamento di crescita.

A mio avviso è comprensibile la frustrazione di chi, a soli tre anni e un mese di distanza dal fallimento tecnico, ha potuto festeggiare la qualificazione ai gironi di Champions e non poteva non manifestare (allora come oggi, in fondo) l'ambizione che quel picco di performance fosse l'inizio di un percorso dai limiti indicibili e non, come presumibilmente è stato e sarà, qualcosa di molto vicine all'acme che l'attuale gestione può garantire a fronte delle condizioni di base in cui opera la Lazio.

Incredibe quanta capacita' hai di colpire sempre nel centro.
E' la natura dell'uomo, estremizzata nel tifoso, quello di guardare all' obiettivo che ci sta davanti ora che quello precedente e' stato raggiunto. Credo che sia la teoria dei cerchi concentrici che raffigurano il percorso dell'ambizione umana.

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[cartesio]

In sostanza un branco di coglioni a fronte di pochi illuminati. Capisco

Questa è la tua opinione.

La mia potrebbe essere, limitatamente ad un gruppo circoscritto di tifosi, ancora più dura: un branco di coglioni influenzato da pochi figuri interessati.

Ma la tifoseria laziale è molto più vasta, e comprende una gran quantità di tifosi "invisibili", che però sono il vero sostegno economico della società. Coloro che pagano abbonamenti a Sky e Mediaset per guardare le partite in TV.  Coloro che non rischiano di far buttare la Lazio fuori dall'Europa per cori razzisti, coloro che permettono alla Lazio di pagare due milioni di euro netti (4 lordi) a Klose, e complessivamente quasi 50 milioni di euro di ingaggi annui. Non penserai che siano i quattro gatti che vanno in trasferta a sostenere economicamente la Lazio.
Sono la famosa maggioranza silenziosa, senza la quale la Lazio sparisce.

[borgorosso]

La maggioranza silenziosa secondo te da che parte sta?


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