Autore Topic: La polizia promuove i "bravi ragazzi" di Casapound  (Letto 793 volte)

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CP 4.0

La polizia promuove i "bravi ragazzi" di Casapound
« : Martedì 2 Febbraio 2016, 10:19:05 »
La sconcertante nota informativa della Polizia di prevenzione che sdogana i neofascisti di CasaPound. Le violenze? Provocate dai centri sociali.

Tutto parte da una causa civile che oppone la figlia di Erza Pound, signora Mary Pound vedova de Rachewiltz, a Gianluca Iannone. La signora Pound contestava l'uso del nome del poeta da parte dei "fascisti del terzo millennio", allora il legale di CasaPound ha chiesto al giudice di acquisire informazioni sulla natura del gruppo politico al ministero dell'Interno. Dall'ordinanza emessa dalla giudice Bianchini è scaturita la nota della Polizia di prevenzione. Una organizzazione di bravi ragazzi molto disciplinati, con "uno stile di militanza fattivo e dinamico ma rigoroso nelle rispetto delle gerarchie interne" sospinti dal dichiarato obiettivo "di sostenere una rivalutazione degli aspetti innovativi e di promozione sociale del ventennio". Chi scrive è funzionario della polizia di Stato. Si tratta di un documento (protocollo N.224/SIG. DIV 2/Sez.2/4333) della Direzione centrale della Polizia di prevenzione che porta la data dell'11 aprile 2015, con sigla in calce del direttore centrale, prefetto Mario Papa.

Non è finito qui. La nota informativa descrive "l'impegno primario di CasaPound volto alla tutela delle fasce deboli attraverso la richiesta alle amministrazioni locali di assegnazione di immobili alle famiglie indigenti, l'occupazione di immobili in disuso, la segnalazione dello stato di degrado di strutture pubbliche per sollecitare la riqualificazione e la promozione del progetto "Mutuo Sociale"".

E la violenza? Le spedizioni punitive? Vengono scisse le responsabilità individuali da quelle organizzative. In sostanza CasaPound, associazione "rigorosa nel rispetto delle gerarchie interne", non ha colpe. La colpa è di alcuni suoi militanti indisciplinati (ma non c'erano le gerarchie?), infiltrati nel mondo delle tifoserie ultras calcistiche". Non solo, la colpa sembrerebbe anche dei centri sociali che provocano: la sinistra radicale, secondo la nota, "sotto la spinta del cosiddetto 'antifascismo militante' non riconosce il diritto alla agibilità politica" alle formazioni di estrema destra.



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