Benítez, al di là i colpe e limiti in proprio, è stato palesemente scaricato da qualche primadonna di troppo o dallo spogliatoio nel suo insieme.
La mossa Zidane non punta certo sugli schemi (quali?) del franco-algerino, quanto sulla possibilità che un nome come il suo possa incutere un minimo di timore reverenziale e riportare tutti a remare dalla stessa parte.
Sarò superato, ma rimango convinto che a un tecnico - salvo eccezioni clamorose come Guardiola, ma nel suo caso in un contesto particolare - serva una buona gavetta prima di affrontare certe sfide.
E che la decisione di affidargli l'incarico debba basarsi sul suo modo di lavorare, non sul passato da giocatore o su considerazioni politiche, mediatiche o di altra natura.
Con scelte di questo genere si ottiene come principale risultato quello di svilire il ruolo, e quindi in prospettiva la possibilità di lavorare sui giocatori.