www.repubblica.itL'emergenza in difesa rientra parzialmente con il recupero dei due giocatori. Intanto il senegalese, accostato ni giorni scorsi al Watford, smentisce le voci: "Resto qui, sono carico, lavoro ogni giorno per migliorare e mettermi a disposizione della squadra"
di MARCO ERCOLE
Riecco Konko e Mauricio. Oggi l'emergenza in difesa è un po' meno pressante e contro il Carpi Pioli potrà schierare una linea difensiva all'altezza, nonostante manchi tutto il reparto titolare, portiere compreso.
KONKO E MAURICIO RECUPERANO - Senza Marchetti, Basta, De Vrij, Gentiletti e Lulic, ci saranno Berisha, Konko, Mauricio, Hoedt e Radu. Davanti a loro il tecnico deve ancora scegliere tra il 4-2-3-1 o il 4-3-3. Nel primo caso troverebbe spazio Mauri, trequartista tra Felipe Anderson (in vantaggio su Keita) e Candreva; nel secondo invece Onazi aumenterebbe polmoni in mediana al fianco di Cataldi e Parolo. Davanti Matri resta in vantaggio su Klose e Djordjevic. Alle buone notizie sul fronte formazione, si aggiungono pure quelle riguardo il futuro di Keita, ospite dell'evento benefico per aiutare Leonardo Di Ceglie, il bambino di 11 anni affetto dal Sarcoma di Ewing (un tumore raro delle ossa) e Chiara Insidioso, la ragazza ventenne picchiata brutalmente un anno fa dal fidanzato e ridotta in stato vegetale.
KEITA: "RESTO ALLA LAZIO" - Il giovane senegalese, accostato di recente al Watford, ad alcuni tifosi presenti ha smentito categoricamente un suo trasferimento a gennaio: "No, assolutamente. Io resto alla Lazio". Successivamente, ai microfoni di SkySport ha parlato anche del suo momento: "Sono carico, lavoro ogni giorno per migliorare e mettermi a disposizione della squadra". Poi sulla festa a Formello: "Siamo molto contenti che la gente venga a vederci, i tifosi ci danno tanto supporto e tanta forza". Difficile ci sia lo stesso entusiasmo nella prossima gara contro il Carpi, una partita in cui la Lazio cercherà di confermare quanto di buono mostrato nella sfida di Milano con l'Inter prima della sosta: "Ci siamo battuti da squadra, correvamo l'uno per l'altro, credevamo nella vittoria e così è stato".
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