www.repubblica.itGrande entusiasmo nello spogliatoio biancoceleste dopo la vittoria a San Siro. Sul mercato, il capitano argentino è corteggiato dai nerazzurridi GIULIO CARDONE e MARCO ERCOLE
Dopo il capolavoro di Milano si assiste a questa scena: Candreva, l'uomo della resurrezione, intervistato da Mediaset è interrotto da Biglia per un abbraccio intenso con mille cose dentro, compreso forse l'inizio di una stagione nuova. Per loro, che si sono contesi la fascia della discordia, e per la Lazio, che da quei due in gran parte dipende.
Biglia il capitano ringrazia così il giocatore tecnicamente più forte, il top player che con la doppietta del Meazza ha accompagnato la Biancoceleste fuori dal tunnel. Proprio l'Inter li corteggia entrambi: "Non ne so nulla, ma a chi non piacerebbe crescere?", avrebbe risposto Biglia ad alcuni tifosi nerazzurri. E il manager di Candreva: "Nel calcio tutto è possibile". Se ne parlerà in estate, al limite.
Pioli se li gode e festeggia: "Abbiamo giocato da squadra". Verissimo. Konko e Radu ritrovati, Mauricio e Hoedt che quando sono adeguatamente protetti non fanno danni, Parolo centopolmoni. Soprattutto, i tre attaccanti che aiutano in copertura e corrono come mediani. Tutti si sono messi al servizio di Pioli: "Quando ci accusavano di giocare contro l'allenatore - dice Radu - ci ridevamo sopra. Lui ha dato grande fiducia a ognuno di noi, basta prendere come esempio ciò che è riuscito a fare con Anderson l'anno scorso. Siamo tutti con Pioli".
Ora serve continuità, ma l'impresa di Milano permette di vivere serenamente le vacanze. Gli stranieri torneranno a casa, mentre Candreva è nel Principato di Monaco: rientrerà domani per passare il Natale in Italia, come Mauri, Matri e Parolo. Consueto soggiorno a Cortina per Lotito, mentre Tare, sempre a caccia dei due nuovi difensori (il primo arriverà ai primi di gennaio), si godrà qualche giorno in Albania.
Pioli è in Val Gardena fino al 25, quando rientrerà nella sua Parma. Ieri per lui tanti elogi dai tifosi: l'uomo della resurrezione è Candreva ma è grazie all'allenatore se la Lazio è tornata a essere una squadra.
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