che ha fatto Blatter di male?
Di tutto, trasformando il calcio in un bordello.
Ti cito solo il caso di Massimo Busacca, all'epoca fra i migliori fischietti del pianeta, sparito da Sudafrica 2010 per aver assegnato un sacrosanto rigore più espulsione all'Uruguay che sanciva di fatto l'eliminazione dei padroni di casa: secondo il padrone del vapore, avrebbe dovuto "interpretare".
Ciò premesso, nessuna decisione di Blatter ispira ribrezzo quanto la purga staliniana che lo ha tolto di mezzo: basata su un'accusa di una pochezza e una capziosità così plateali da apparire volute, per far capire che quel processo non andava confuso in alcun modo con una qualsiasi giustizia.
Si passerà semplicemente da una banda di ladri a un'altra, non illudiamoci.
Anche perché il vero capo d'accusa non riguarda corruzione ed evasione fiscale bensì l'assegnazione dei Mondiali alla Russia, contro la quale si è scatenata una campagna di aggressione che rimanda ai più lugubri trascorsi del secolo passato: con la differenza che nessun regime di allora si era spinto così in là e così in basso nel colpire il nemico con ogni mezzo possibile.
Una caccia all'uomo e al suo Paese che, sul versante pseudo-sportivo, ha conosciuto una virulenta escalation dopo le Olimpiadi invernali di Soči: la loro perfetta riuscita sul piano organizzativo ha deluso chi aspettava qualche clamorosa dimostrazione di inefficienza, meglio ancora se sul piano della sicurezza.
Sarà un caso, ma l'assenza di simili inconvenienti ha fatto sì che l'evento scivolasse fuori dai radar dei media "liberi": ed è facile immaginare quale copertura avrebbero invece fornito non appena le cose fossero andate diversamente.
Fiducia, comunque: la Russia si è bevuta Napoleone e Hitler, personaggi con un po' più di personalità rispetto a questi miserabili untorelli finanziari.
Ci sono buone probabilità che, esauriti pazienza, freddezza e senso di responsabilità sin qui ammirevoli, si scrolli di dosso anche loro.
