Il centrocampista: «Il contratto ero disposto a rinnovarlo già l'estate scorsa allungando di 3 anni l'attuale scadenza...ora se ne riparlerà a fine campionato, perché pensiamo solo alla salvezza». Poi rivela: «la parte lesa ha contattato il mio procuratore. Derby? Non diciamo niente, noi ci metteremo rabbia e impegno giusto»ROMA, 5 aprile - Cristian Ledesma ha scelto il giorno di pasquetta per inaugurare il suo blog e parlare direttamente con i suoi fans attraverso il sito personale aperto da pochi giorni. Sono arrivati 316 commenti, e Ledesma ha cercato di rispondere a tutti. Nel suo primo post spiega la sua scelta di rimanere alla Lazio: «Il contratto ero disposto a rinnovarlo già l'estate scorsa - scrive il centrocampista biancoceleste - allungando di 3 anni l'attuale scadenza...ora se ne riparlerà a fine campionato, perché tutti quanti siamo troppo concentrati esclusivamente sulla salvezza» Poi risponde ad un altro utente: «Mi chiedi se esista un progetto per il futuro...posso risponderti che è la cosa fondamentale che chiederò quando riparleremo di rinnovo contrattuale, perché la mia decisione dipende esclusivamente da un convincente progetto di crescita...». Ancora sullla questione rinnovo: «La richiesta di rinnovo urgente era indetta dal solo mio desiderio di poter partire in ritiro libero mentalmente, in modo da non dover tutti i giorni rispondere a domande sul rinnovo sì o rinnovo no....volevo concentrarmi solo sul lavoro e la nuova stagione. Il rinnovo dopotutto non l'ho preteso io ma mi era stato promesso».
VOGLIA - Perché ha deciso di rimanere? «Mi ha spinto a restare la mia professionalità perché una volta che scendo in campo mi dimentico di tutto il brutto. quando sto dentro il rettangolo di gioco io penso solo alla mia squadra, a quanto mi ha dato e a quanto posso ancora dare io a lei». Dalle questioni contrattuali al campo: «Le verticalizzazioni sono una cosa che mi viene naturale sin da quando ero piccolo, io non mi considero solo un regista classico pretendo di migliorarmi nelle due fasi di gioco (sia difensiva che offensiva). nel mio ruolo è necessario saper dettare i tempi con le verticalizzazioni e con le palle orizzontali (cioè saper variare). quanto alla convivenza in campo con un altro regista non ho mai avuto problemi». La contestazione? «Ogni tipo di contestazione purché sia civile, dev'essere accettata e comunque noi non l'abbiamo vissuta come alibi». Pandev? «Non vorrei parlare di cose che riguardano una persona che ha preso altre strade, in questo caso un amico (quindi potrei non essere obiettivo)».
LOTITO - Qualcuno prova a chiedere un giudizio su Lotito: «Sul presidente non sta a me dare giudizi, mi spiace ma non posso risponderti; Aguero è ormai un giocatore di livello internazionale già consacrato e Villalba è un grande talento emergente di cui sentiremo un gran parlare. Per la salvezza le partite importanti sono tutte e sei». Di Ballardini invece parla senza problemi. «Ballardini non mi ha mai dato spiegazioni, era sempre troppo ambiguo. Con Reja ti dico solo che c'è stato da subito con tutti un rapporto sincero e buono sotto il piano umano che è la cosa più importante».
MERCATO - Sta pensando all'ipotesi di andar via a fine stagione? «Per ora posso solo pensare al presente, a fine stagione si vedrà ma come ho già detto la mia predisposizione a restare c'è tutta». Zarate? «Mauro tornerà utile e ai suoi livelli ne sono certo, ora sta soffrendo oltremodo per un momento di difficoltà comune a tutta la squadra. Ma lo aspettiamo».
NAZIONALE - Il Sudafrica resta un sogno: «Forse perché Maradona ha già tanti nomi di bravissimi giocatori argentini sul taccuino....probabilmente se non ci ha chiamati è perché non servo come tipo di giocatore o non gli piaccio, non oso pensare che dietro ci siano altri fattori». La serie B invece un incubo: «Penso che quella cosa che non riesco nemmeno a nominare (la serie cadetta...) sia un danno per tutti presidente compreso»
ROMA - Rivelazione di mercato: «È vero, la parte lesa ha contattato il mio procuratore». Fuori dal Campo: «Sono tifoso del Boca Juniors; non mi piacciono molto i videogiochi sportivi, ma qualche anno fa giocavo anch'io molto alla play; no a Pasqua non ho esagerato a tavola; il mio difetto più grande penso sia la testardaggine e un pregio la semplicità». Come ha vissuto il periodo in cui è stato fuori? «In quei lunghi mesi ho provato molta amarezza ma sono riuscito a trarne forza grazie alla mia famiglia e a tutta la gente che ha dimostrato di volermi bene»
DERBY - Già si pensa al derby: «Non diciamo nulla, aspettiamo sereni questo 18 aprile...da parte nostra ci saranno la rabbia e l'impegno giusto»