Autore Topic: la frusta del Patron  (Letto 5989 volte)

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darienzo

la frusta del Patron
« : Lunedì 23 Novembre 2015, 18:51:23 »
Era nell'aria. Un Patron di umore nerissimo ha imposto il ritiro punitivo a tutto l'ensemble biancoceleste. Dopo l'allenamento di oggi, guidato dai vice, in quanto il tecnico è rimasto chiuso negli uffici della tenuta assieme allo stesso Patron e al Diesse per un lungo e duro conciliabolo, è stato imposta la clausura coatta a Formello: almeno fino al match con gli ucraini di giovedì in coppa.

Un provvedimento antico come la storia del calcio, ma che rimette il Patron al centro del mondo Lazio dopo un periodo di understatement.

Vedremo quanto servirà

Offline lazio_alè

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Re:la frusta del Patron
« Risposta #1 : Lunedì 23 Novembre 2015, 18:55:13 »
era ora che se "ritirassero" un po'!
Discutessero, litigassero, se menassero pure ma
NE USCISSERO FòRI da 'sto pantano in cui se so' voluti caccia'!!
Presente anche giovedì SOLO per la MAGLIA!!
" Se perdi la finale di Coppa in maggio puoi sempre aspettare il terzo turno in gennaio, e che male c'è in questo?
 Anzi è piuttosto confortante se ci pensi ... "

“Il mano di Bastos” is the new “er go’ de Turone” (Cit.TD)

Offline Jim Bowie

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Re:la frusta del Patron
« Risposta #2 : Lunedì 23 Novembre 2015, 20:01:28 »
Ci credo poco a questi ritiri punitivi che rimuovono solo la punta dell' iceberg. ho l'impressione che il ferro del chirurgo debba essere usato a fondo per rimuovere la radice.

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borgorosso

Re:la frusta del Patron
« Risposta #3 : Lunedì 23 Novembre 2015, 21:23:45 »
La radice è il chirurgo


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Offline MCM

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Re:la frusta del Patron
« Risposta #4 : Lunedì 23 Novembre 2015, 21:32:41 »
Continuiamo ancora a tenerci Pioli. Allucinante.

Pomata

Re:la frusta del Patron
« Risposta #5 : Lunedì 23 Novembre 2015, 21:39:33 »
Continuiamo ancora a tenerci Pioli. Allucinante.

Lotito dovrebbe rinnovarlo, così sparecchiamo la tavola e vedemo chi vuole restare o no.

Offline Ceres

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Tutti in ritiro (le cause di una crisi)
« Risposta #6 : Martedì 24 Novembre 2015, 07:30:39 »
Vi copioeincollo un articolo preso da la Repubblica.
Molto interessante.


Lazio, caos e nervi tesi: scatta il ritiro punitivo
Alla crisi di gioco si aggiunge quella nervosa (il caso Cataldi durante la gara con il Palermo ne è l'emblema). Inoltre molti big non sembrano più fare gruppo. La società corre ai ripari in vista di quella che si annuncia come una settimana decisiva


di MARCO ERCOLE

Più che in crisi, la Lazio è in pieno caos. Risultati da retrocessione (4 punti nelle ultime 6 partite di campionato), mancanza di gioco, di spirito di gruppo e nervi scoperti: questa lunga serie di aspetti, sommati tutti insieme, hanno portato al ritiro nel quale i giocatori si sono ritrovati a partire dal "day after" il pareggio casalingo con il Palermo.
 
ANCORA IN RITIRO  -  È la seconda volta che accade in questa stagione: la prima dopo la batosta subita dal Napoli al San Paolo (5-0 per la squadra di Sarri), un risultato troppo eclatante per passare inosservato. In quel caso fu Pioli a scegliere l'opzione ritiro per tentare di ricompattare il gruppo, che rischiava di sfaldarsi dopo la sconfitta in Supercoppa italiana a Shanghai e l'eliminazione a opera del Bayer Leverkusen nei playoff Champions.  In quel caso, almeno nel breve periodo, si raggiunse l'effetto desiderato: la Lazio vinse le due partite consecutive con Genoa e Verona giocate durante ritiro e proseguì il trend positivo anche dopo, in quelle successive con Saint-Étienne prima e Frosinone poi. Stavolta però la situazione è un po' diversa. La decisione del ritiro è stata presa direttamente dalla società e non si tratta di un momento per ritrovarsi (o almeno non solo quello), ma di una vera e propria punizione. Inizierà ufficialmente da questa sera, da quando la squadra  -  che si è allenata in mattinata  -  rimarrà nel centro sportivo di Formello. E andrà avanti a oltranza, sicuramente fino alla gara di giovedì con il Dnipro, probabilmente anche oltre arrivando alla trasferta con l'Empoli.
 
NERVI SCOPERTI  -  Una decisione che conferma ulteriormente il momento negativo della Lazio, che non può essere ridotto solo ai risultati e alla mancanza di gioco. Ciò che è emerso dalla gara di ieri è infatti un problema molto più radicato e strutturale, condito da tensione, nervosismo e mancanza di spirito di gruppo. La sintesi l'ha fatta Parolo al termine della gara: "Manca la voglia di sacrificarsi e dobbiamo aiutarci l'un l'altro per tirarci su. Con gli individualismi non si risolve niente e pensarla diversamente sarebbe l'inizio della fine".  E la testimonianza di tutto questo si è notata intorno alla mezz'ora del primo tempo, quando Murelli, il vice di Pioli, è andato a redarguire a brutto muso Cataldi, reo di essersi messo a ridere in panchina insieme ad altri compagni nonostante la Lazio fosse in svantaggio. È servito l'intervento del team manager Manzini e di Konko per far tornare la situazione alla calma: "Valuto in modo positivo la situazione  -  ha provato a minimizzare Pioli  -  perché in questo momento preferisco gente nervosa che piatta".

PIOLI SOTTO ESAME  -  Ma la calma è solo apparente, come confermano le critiche al gioco manifestate (neanche troppo indirettamente) al triplice fischio da Candreva: "Per come giochiamo quello con il Palermo è un punto guadagnato. Perché siamo in crisi e andiamo così male? Dovete chiederlo all'allenatore, è lui che prepara in settimana la nostra prestazione della domenica". Parole velenose, che evidenziano ancora una volta il problema messo in luce da Parolo della mancanza di unità, in questo caso anche tra giocatori e allenatore. Pioli nell'immediato post - partita ha provato a gettare acqua sul fuoco: "È l'amarezza del momento, ci sta. Impossibile essere soddisfatti dopo aver pareggiato in casa". Per lui e per la squadra inizia una settimana decisiva. Sono tutti sotto esame e anche se al momento non è contemplata l'ipotesi dell'esonero, eventuali risultati negativi con Dnipro, Empoli e Juve porterebbero la società a valutazioni diverse.
 
SENZA MOTIVAZIONI  -  Al tecnico il compito di riprendere nel minor tempo possibile il comando di una nave che rischia di naufragare. Anche perché preoccupano gli atteggiamenti di tutti i giocatori nell'ultimo periodo, soprattutto dei big. Molti di loro, da Biglia a Candreva, da Felipe Anderson e Marchetti, da Lulic a Klose, avevano deciso di restare alla Lazio per potersi giocare l'opportunità Champions che si erano sudati nella stagione scorsa. Il mercato scelto dalla società non orientato sul passaggio del turno (ma solo sul futuro, comprando giovani di belle speranze) e la successiva eliminazione contro il Bayer Leverkusen hanno generato delusione e un nuovo malcontento, reso ancora più intenso dai risultati negativi dell'ultimo periodo e da una classifica non consona alle aspettative di inizio stagione. E nel circolo vizioso che si è creato, sono parte integrante pure le voci di mercato sui big biancocelesti. Altro elemento di destabilizzazione di un ambiente già fragile di per se e nel caos
Per la Lazio, Giordano!

Offline disabitato

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Re:Tutti in ritiro (le cause di una crisi)
« Risposta #7 : Martedì 24 Novembre 2015, 09:13:16 »
Finché racconta la cronaca ci siamo, poi sbraca.
DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

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Re:Tutti in ritiro (le cause di una crisi)
« Risposta #8 : Martedì 24 Novembre 2015, 10:27:19 »
nun jie pare vero

Offline Il frigorifero

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Re:Tutti in ritiro (le cause di una crisi)
« Risposta #9 : Martedì 24 Novembre 2015, 10:51:49 »
Le cause della crisi sono principalmente tre , secondo me.

1) La squadra non crede nel tecnico e Candreva lo ha detto chiaramente domenica.

2) Lo stesso Pioli non è un allenatore di spessore e stanno uscendo tutti  i suoi limiti.

3) La società si è presentata a giocarsi Champions e Supercoppa comprando 5 pischelli di 20 anni (due dei quali non si sono mai visti in campo, praticamente).


Se per risolvere il terzo punto dobbiamo aspettare gennaio e giugno , forse i primi due possiamo affrontarli subito.
Potremmo assumere un allenatore di spessore e fare un grande investimento su una figura che , in 10 anni di gestione, è sempre stata poco considerata.
"E' NORMALE BATTERE LA ROMA...."  - Senad Lulic  26 - 5 -2013

Offline Wasicu

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Re:Tutti in ritiro (le cause di una crisi)
« Risposta #10 : Martedì 24 Novembre 2015, 10:56:07 »
......


Potremmo assumere un allenatore di spessore e fare un grande investimento su una figura che , in 10 anni di gestione, è sempre stata poco considerata.

Confermo il concetto espresso :  in 10 anni di gestione Lotito non ha mai considerato
l'allenatore come punto-portante della squadra, ... ma adesso forse sta rivedendo il
suo modo di giudicare la cosa ....

Panzabianca

Re:Tutti in ritiro (le cause di una crisi)
« Risposta #11 : Martedì 24 Novembre 2015, 12:17:20 »
Le cause della crisi sono principalmente tre , secondo me.

1) La squadra non crede nel tecnico e Candreva lo ha detto chiaramente domenica.

2) Lo stesso Pioli non è un allenatore di spessore e stanno uscendo tutti  i suoi limiti.

3) La società si è presentata a giocarsi Champions e Supercoppa comprando 5 pischelli di 20 anni (due dei quali non si sono mai visti in campo, praticamente).


Se per risolvere il terzo punto dobbiamo aspettare gennaio e giugno , forse i primi due possiamo affrontarli subito.
Potremmo assumere un allenatore di spessore e fare un grande investimento su una figura che , in 10 anni di gestione, è sempre stata poco considerata.
ottimo abbondante.

Panzabianca

Re:Tutti in ritiro (le cause di una crisi)
« Risposta #12 : Martedì 24 Novembre 2015, 12:18:24 »
Confermo il concetto espresso :  in 10 anni di gestione Lotito non ha mai considerato
l'allenatore come punto-portante della squadra, ... ma adesso forse sta rivedendo il
suo modo di giudicare la cosa ....
hai allo stato elementi che ti traducano questa inversione di tendenza?

Offline disabitato

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Re:la frusta del Patron
« Risposta #13 : Martedì 24 Novembre 2015, 12:39:27 »
Una società davvero con la frusta, avrebbe fatto trovare ai sigg Cataldi e candreva i loro effetti personali sparsi sulla cassia bis.
Purtroppo pagherà pioli con l'esonero, piuttosto che 4-5 frondisti che andrebbero messi in tribuna fino a fine contratto.
Prima "dateme la palla che ce penso io"
Poi, dopo una prestazione di merda, "eh ma è il mister che prepara le partite".
Eh ma ML l'aveva sgamato subito al romoletto..
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Offline franz_kappa

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Re:la frusta del Patron
« Risposta #14 : Martedì 24 Novembre 2015, 12:44:53 »
hai allo stato elementi che ti traducano questa inversione di tendenza?
Non ve ne sono, a mio avviso.
Per come la vedo io, sulla base di riflessioni ormai pluriennali, la scarsa considerazione nei confronti dell'intrinseco valore dell'allenatore e del contributo che questa figura professionale può apportare alla gestione tecnica del Club è un tratto distintivo - e che darei ormai per acquisito in maniera definitiva - di Lotito in qualità di dirigente calcistico.

Intendiamoci... Non dico che sia un male a priori, né che ciò sia totalmente e universalmente sbagliato: può anzi essere apprezzabile uno stile di gestione che riconduce alla Società - e dunque al management, che nel caso di specie coincide con la Proprietà o è (nella persona di Tare) di essa diretta emanazione - l'autorità e il carisma di imporsi sullo staff tecnico e che, in definitiva, non si fa dettare l'agenda gestionale da tipologie di allenatori di elevato spessore cui, con ogni evidenza, non potresti proporre Patric, Morrison e Hoedt, pena il rischio di alimentare una permanente tensione fra allenatore e Dirigenza.

Ciò detto, penso che l'approccio di Lotito nella scelta e nella successiva definizione dei rapporti con gli allenatori stia tuttavia mostrando serissimi limiti, alla lunga.
Non vi sembra di rilevare - nella Lazio dell'ultimo decennio - la sinistra ricorrenza di cicliche crisi interne allo spogliatoio che ne comportano l'implosione, con scadimento della qualità delle prestazioni?

Se la memoria non mi inganna il solo Reja, con tutti i suoi limiti, ha tenuto in parte a freno lo spogliatoio laziale, che nelle sue due stagioni complete (unite le altre due da subentrato) non dovrebbe aver fatto fuoriuscire troppi spifferi. C'entra forse una certa qual leggerezza, da parte della Dirigenza, nel mantenere i rapporti con i calciatori, troppo spesso in grado di divenire col passare degli anni detentori di veri e propri contropoteri?
Buon viaggio, caro Piero.

Offline disabitato

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Re:la frusta del Patron
« Risposta #15 : Martedì 24 Novembre 2015, 12:47:36 »
Con l'allenatore non puoi andare a tentativi. Scegli il profilo che più ti convince, un bel TRIENNALE, e poi tutti alla frusta.
Chi ha il mal di pancia, fuori dalle palle.
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Offline Wasicu

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Re:Tutti in ritiro (le cause di una crisi)
« Risposta #16 : Martedì 24 Novembre 2015, 12:52:27 »
hai allo stato elementi che ti traducano questa inversione di tendenza?

Mbe gli elementi sono logici e non diretti nel senso che Lotito non dice a noi quello che
pensa.       Pero' essendo una persona logica e razionale, che apprende in tempo veloce
(ma meno veloce di De Laurentiis), insomma tutto lascia prevedere che 1+1 faccia 2
e quindi che il Patron abbia capito che il trainer deve avere personalità, conoscenza,
esperienza e intelletto con molta e forte psicologia di gruppo e singola.
 
Insomma condurre un gruppo di calciatori per la lunghezza di un campionato, non
e' mai stato facile,  ma si puo' fare con certi requisiti che non devono mancare ... e
questo Lotito lo sta capendo ... era partito con Caso e Papadopulos non ce lo scordiamo
mai  ..

darienzo

Re:la frusta del Patron
« Risposta #17 : Martedì 24 Novembre 2015, 19:31:01 »
Cesaretto su Il Tempo parla di locali e localini. Personalmente non mi sembrano così glamour i giocatori della Lazio, a parte forse i più giovani, e nemmeno tutti

Offline chemist

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Re:la frusta del Patron
« Risposta #18 : Martedì 24 Novembre 2015, 20:10:33 »

Questo per dire come ragionano anche grandi campioni come Vieri. Ronaldo, Recoba e Vieri volevano che in squadra si aggregasse un campione come Nesta. All'acquisto di Gamarra la reazione di Vieri deve essere stata quella di Candreva all'acquisto di Kishna & company.

Bobo Vieri si racconta:...

http://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/18-11-2015/bobo-vieri-si-racconta-moggi-moratti-tanti-gol-tante-donne-130981466741.shtml

NESTA? NO, GAMARRA... — Dopo il 5 maggio convinsi Ronaldo e Recoba. "Tagliamoci lo stipendio, che arriva Nesta". Ale era d’accordo... Una mattina sono all’ippodromo e mi telefona Mao, il figlio del presidente Moratti: "Bobo, lo so che sei incazzato, ma Nesta costava davvero troppo". "Eravamo pronti a tagliarci lo stipendio...". "Anche papà è arrabbiato, ma non ti preoccupare: abbiamo preso comunque un campione". "Ma chi? Non ci sono sul mercato giocatori come Nesta... Chi è?". "Gamarra". Non dico niente. Senza chiudere la chiamata lancio il cellulare verso la pista dei cavalli con tutta la mia forza. Mai più rivisto, quel telefonino. A pensarci adesso, nulla contro Gamarra, un bravo difensore, ma Nesta ai tempi era il massimo, ed era pronto a venire da noi".

Offline disabitato

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Re:la frusta del Patron
« Risposta #19 : Martedì 24 Novembre 2015, 20:17:19 »
Cesaretto su Il Tempo parla di locali e localini. Personalmente non mi sembrano così glamour i giocatori della Lazio, a parte forse i più giovani, e nemmeno tutti
Cesaretto stesse zitto che il primo a tirare i remi in barca per raggiungere mancini a Milano è stato lui.
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