Autore Topic: Lazio, è il mese della verità: Pioli si affida ai fedelissimi ma non solo  (Letto 922 volte)

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Mercoledì 18 Novembre 2015, 03:18
di Enrico Sarzanini


ROMA – Un mese per tornare Special. Pioli vuole stupire nuovamente tutti. Esattamente come un anno fa. Certo delle potenzialità della Lazio, vuole rilanciare le sue ambizioni e quella della squadra.
 
Sette gare da qui alla prossima sosta natalizia, 5 in campionato e 2 in Europa League dove i biancocelesti sono già con piede nei sedicesimi, l'obiettivo è risalire la classifica in campionato dove le tre sconfitte consecutive hanno fatto sprofondare la squadra al 9° posto.
 
La sconfitta nel derby ha azzerato tutte le gerarchie a Formello. Quando riavrà tutti i nazionali a disposizione, Pioli incontrerà singolarmente i vari giocatori, per motivarli. Un giro d'orizzonte anche per capire bene su chi potrà affidarsi da qui alla prossima sosta di Natale. Le certezze in questo momento si chiamano Biglia e Parolo. Sono loro i due fedelissimi dell'allenatore biancoceleste. Gli unici fino a questo momento certi di avere un posto in squadra. Gli altri si dovranno meritare una maglia da titolare sul campo. E il tecnico sembra pronto anche a dar vita a una piccola rivoluzione dal punto di vista tattico con il modulo che potrebbe passare dal consueto 4-3-3 o 4-2-3-1 al più classico 4-4-2. Così facendo ci sarebbe spazio anche per Keita, che prima della sosta aveva dimostrato di essere tra i più in forma e motivati.
 
Pioli in questo momento può contare solo sulle sue forze e su quelle della squadra perché i rinforzi dal mercato potranno arrivare solo a gennaio, alla riapertura delle trattative. In quella finestra dovrebbero essere acquistati i tanto attesi difensori, quelli che potrebbero significare la svolta della stagione. Altro obiettivo di Pioli sarà quello di riportare la gente allo stadio. Lo scorso anno il tecnico riuscì a riempire l'Olimpico anche contro Chievo ed Atalanta, quest'anno la media spettatori ha subito un drastico calo, una dato figlio anche della protesta dei tifosi contro la divisione delle curve voluta dal Prefetto Gabrielli.

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