www.corrieredellosport.itIl portiere in conferenza stampa: "Dimostrerò di essere un top". Tare: "Trattativa più lunga dell'era Lotito" FORMELLO - Due allenamenti con la nuova maglia della Lazio, il saluto allo Spezia e tanta voglia di iniziare la stagione. Ivan Provedel si presenta da giocatore biancoceleste. Lo fa in conferenza stampa davanti ai giornalisti e Igli Tare. Proprio il direttore sportivo ha parlato per primo presentando il nuovo acquisto: "Provedel è la trattativa più lunga dell’era Lotito. Ci sono state piccole cose che hanno rallentato il suo arrivo alla Lazio, ma conta il risultato finale. Siamo molto contenti di presentarlo, è un portiere che ha voluto anche Sarri. Punta su lui come una garanzia in porta, può dare il suo apporto a questa squadra. La sua esperienza nel calcio italiano avrà un ruolo importante, ma come sapete bene, insieme a Maximiano, avranno la possibilità di far vedere cosa potranno dare alla squadra”.
Le parole di Provedel
"Ringrazio Tare e la società per aver portato a termine la trattativa. Ognuno ha il proprio percorso, io ho fatto tanta gavetta. Ho patito un infortunio che mi ha fatto faticare tanto. Sono felicissimo qui e ogni giorno penso di fare bene e migliorare. Spero di dare un bel contributo alla squadra. Ho sempre voluto fare il portiere anche se ho giocato in attacco da bambino. Il mio sogno era questo. Mi sono allenato nell’ultimo mese e l'ho fatto ogni giorno al massimo. Speravo fin dal primo giorno di arrivare alla Lazio, sono un professionista. Sono arrivato il più pronto possibile”.
Lazio, Provedel è pronto
“Mia mamma e mia nonna sono di Mosca, abitavano vicino a Yashin, il super portiere russo e certi racconti fanno fantasticare. Ho visto gli Europei del 2000 e mi sono innamorato vedendo Toldo contro l'Olanda. Marchetti? L’ho affrontato da avversario, l’ho seguito molto. Mi ha ispirato e seguirlo mi è piaciuto tanto. Ho sempre sognato, e continuo a farlo, di giocare ad alti livelli. Non mi creo aspettative. Sono grato a Castellammare dopo l’esperienza alla Juve Stabia. Sono qui, non ho fatto ancora nulla. Devo poter dimostrare di essere qui. La concorrenza? Non ci penso, altrimenti la testa diventa piena. Penso a Sarri che chiede molto. Penso solo ad imparare cosa chiede il tecnico, integrarmi con i compagni e la squadra. Poi l’allenatore deciderà chi schierare, non ho altri pensieri. Sono sincero, non vedo tanto certi numeri. So che questo è un mondo che viaggia velocissimo. In un momento fai bene, altre volte no. Cerco di fare del mio meglio e mi fa piacere che il mio nome venga accostato all’apprezzamento del tecnico. Un gol anche in Serie A? Spero non accada, vuol dire che la squadra è sotto e devo salire a colpire di testa. L’Olimpico? Da avversario mi ha emozionato, sarà ancora più bello giocarci con il pubblico che fa il tifo per me".
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