Autore Topic: mal di pancia crescenti  (Letto 1043 volte)

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bak

mal di pancia crescenti
« : Giovedì 2 Settembre 2010, 08:36:22 »
Dopo Tosi ecco un altro spaccato di malessere anti unicredit

L'identità divisa: se la mia banca minaccia la mia squadra
Le squadre di calcio e le banche: due riferimenti importanti dell'identità, in tempi di crisi delle identità. Per quel che riguarda il calcio, è noto. Metà degli italiani tifano per una squadra, il 18% in modo militante. Tra i tifosi, la metà tifano contro un'altra squadra, diversa dalla loro. Proprio come nella politica ai tempi belli. Tra i più giovani, peraltro, il tifo calcistico conta più di ogni altra fede, compresa quella religiosa. Insomma, il calcio offre solide ragioni di appartenenza. Com'è noto. Mentre immagino che l'appartenenza "bancaria" possa sollevare molti più  dubbi e qualche ironia. D'altronde le "banche" sono tra gli organismi che suscitano maggiore diffidenza. Difficile attendersi altro, dopo gli scandali e le crisi in cui sono state coinvolte negli ultimi anni.

Tuttavia, occorre fare attenzione e distinguere. Se solo 2 italiani su 10 esprimono molta o abbastanza fiducia verso le "banche in generale", oltre metà di essi nutre fiducia verso la "propria" banca. Verso l'agenzia dove ha depositato i "propri" risparmi. Verso i funzionari e gli esperti che consulta spesso, per avere informazioni e consigli. D'altronde, non potrebbe essere altrimenti, verso coloro a cui affidi i tuoi risparmi, i tuoi mutui, i tuoi investimenti e i tuoi fondi, piccoli o grandi che siano. In un Paese dove la quota dei risparmiatori tra le più alte del globo. Forse la più alta. Perché da noi  il risparmio è ancora considerato un valore e il debito un peccato (e un rischio). Così, può succedere che  si generino conflitti di identità, che attraversano e dividono le stesse persone. Visto che ciascuno di noi ha molte appartenenze, molte identità (religiose, politiche, territoriali, di genere e di generazione). E costa  impegno a tenerle insieme. A farle coabitare, soprattutto quando diventano contraddittorie.

Ad esempio, essere rossoneri e di sinistra allo stesso tempo. Non è facile. Ed è divenuto difficile, per me, far convivere i due riferimenti dell'identità  di cui ho parlato prima. La banca e la squadra di calcio. Mi spiego. Io, come sanno alcuni che mi leggono e tutti quelli che mi conoscono, sono molto bianconero. Juventino. Dall'infanzia e forse dapprima. Come molti immigrati e i figli di immigrati che vivono (vivevano) nella provincia piemontese. I torinesi veri, invece, tifavano e tifano Toro. Questione di "integrazione": i gruppi sociali periferici, per integrarsi, cercano canali diretti e "vincenti". Una giustificazione ex post: io non mi sono mai chiesto perché sono juventino. Lo sono e basta. Anche se da qualche tempo - io e la Juve -  non vinciamo più. Anzi. Dopo il passaggio in serie B e l'illusione breve di un rapido ritorno ai fasti del passato, arranchiamo. Alla ricerca dei successi perduti. Con molta delusione. Il nostro peso fra i tifosi, intanto, sta calando. Difficile tifare per chi perde. Mentre è in crescita il tifo nerazzurro. Non sospettavo che fossero così numerosi. Ma da qualche tempo mi trovo circondato da interisti. Effetto band wagon, in una certa misura. Perché il carro dei vincitori è sempre carico. (Unica, triste, consolazione: l'Inter ha rubato alla Juve anche lo scudetto della squadra più odiata. Me lo sarei tenuto volentieri).

Ma il malessere che mi accompagna non accenna a declinare. Penso alla campagna del calcio-mercato appena conclusa. Nella quale abbiamo cambiato quasi tutti, dal Direttore sportivo e dall'allenatore in giù. Se ne sono andati tanti. Alcuni mi piacevano molto. Diego e Giovinco, non li avrei ceduti mai. Mentre sono arrivati giocatori costosi di cui prima sapevo poco (Krasic: chi è costui?). Mentre di altri, arrivati gratis, mi sfuggiva l'esistenza (Rinaudo: sarà un brasiliano?). Ho assistito, ancora, a fatti che, in passato, non avrei mai immaginato. Giocatori che hanno rifiutato il passaggio alla Juve. Per fedeltà ai colori (Di Natale, ma anche Burdisso). Mentre altri, come Borriello e Kaladze, non sono arrivati, pare, per scelta personale. Di interesse: economico ma anche di competitività. Evidentemente, oggi la Juve, per un giocatore ambizioso, ha meno appeal della Roma e dello stesso Genoa. Anche se tra Grosso e Kaladze (uno scontro fra titani) mi tengo Grosso. E tra Borriello e Amauri non vedo distanze enormi (a meno che non si metta sul piatto Belen, che però, mi dicono, da molto tempo  veleggia altrove).

Tuttavia, non nego di essere a disagio. Con me stesso. Perché io sono un correntista Unicredit. Ho miei risparmi depositati nell'agenzia di Isola Vicentina, dove abitavo al tempo dei miei primi stipendi. Mi hanno sempre trattato bene, con riguardo e attenzione. Ieri e anche oggi. Eppure, un poco, mi disturba che Burdisso e Borriello siano stati ingaggiati dalla Roma  -  invece che dalla Juve  -  grazie al consenso e alla garanzia finanziaria di Unicredit. Proprietaria, di fatto, della Roma. O meglio, del suo debito enorme. Mi disturba. Non perché ci tenessi molto a Borriello (a Burdisso un po' di più). Ma perché la mia identità ne esce contrastata. Come posso affidarmi a una banca che combatte contro il mio tifo? Che usa (anche) i miei soldi (una goccia nell'oceano, lo so) contro di me? Come posso restare, al tempo stesso, bianconero e  di Unicredit senza sentirmi dissociato? Il conflitto fra banca e tifo. Da matti. Un non-problema, del tutto inesistente, diranno tutti (o quasi). Un altro segno di questi tempi tristi, senza fede e senza ideologia, senza politica e senza valori. Però una cosa è certa: io la squadra non la cambio.
 
Ilvo Diamanti (repubblica.it)
(02 settembre 2010)

Offline aaronwinter

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Re:mal di pancia crescenti
« Risposta #1 : Giovedì 2 Settembre 2010, 10:09:47 »
http://www.biancocelesti.org/index.php?topic=979.msg59292#msg59292

o, più direttamente,
http://settore.myblog.it/archive/2010/09/01/va-bene-cosi.html

Vista con occhi interisti.
Interessanti le formulazione sui coprofili.

Enjoy.
Damose da fa (remix di aaronwinter)
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