Autore Topic: C'era una volta il Torino F.C.  (Letto 9585 volte)

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Offline Er Matador

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Re:C'era una volta il Torino F.C.
« Risposta #20 : Lunedì 21 Marzo 2011, 02:23:10 »
È il secondo anno consecutivo in cui si ripete il balletto dell'allenatore esonerato e richiamato, ma rispetto alla coppia Colantuono-Beretta qui siamo molto più oltre: cosa si aspettava in due settimane, con una squadra costruita senza criterio (vedi le caratteristiche fisiche e tattiche degli esterni offensivi che dovrebbero reggere il 4-2-3-1)?
Dimenticavo, nella mia rapida carrellata, l'arbitraggio di Farina - forse il più lurido in assoluto cui mi sia capitato di assistere - che consentì alla cairese di mantenere la città di Torino in serie A rapinando la promozione al Mantova: questo alla vigilia di Calciopoli e della retrocessione della Juventus, e naturalmente l'idea che tra i due fatti ci sia un legame non mi sfiora neppure.
Indicative anche le modalità della discesa, spero definitiva, dal massimo campionato: quel cairese-Genoa 2-3 con rissa finale in cui i grifoni, dopo aver calato brache e quant'altro sul campo del Bologna, si impegnarono a fondo pugnalando con un colpo di testa di Milito il pari che avrebbe salvato gli pseudo-granata.
Certo la differenza di trattamento rispetto ai felsinei fu evidente, ma qual era il piano di Cairo? Pareggiare col Genoa, mantenere un vantaggio di misura sul Bologna - che a pari punti era favorito dagli scontri diretti - e conquistare il tradizionale bottino pieno all'Olimpico contro le merde, un appuntamento che aveva già falsato la lotta salvezza nel torneo precedente.
Si lamentarono del sospetto impegno di alcune squadre a fine stagione poiché questo aveva sabotato il loro piano, basato in maniera ancor più spudorata sulle stesse logiche.
Per citare Tomas Milian, "questi non c'hanno la faccia come il culo: c'hanno proprio il culo in faccia".

bak

Re:C'era una volta il Torino F.C.
« Risposta #21 : Lunedì 21 Marzo 2011, 09:04:45 »
Perfetta disamina, alla quale mi permetto di aggiungere una vittoria sospettissima contro i suini a fine campionato 2006-2007 (gol di Muzzi, credo), che gli permise di arrivare a 40 punti e salvarsi condannando alla B il Chievo.
Era l'anno in cui l'idiota vinse la ciavatta in metallo; stranamente quel giorno le polveri rimasero molto bagnate.

RobCouto

Re:C'era una volta il Torino F.C.
« Risposta #22 : Lunedì 21 Marzo 2011, 09:31:04 »
L'ambiente è di un provincialismo al confronto del quale noi siamo il Manchester United, per mentalità. Il CdS, messo a petto del suo omologo Tuttosport, fa la figura de La Stampa degli anni '60. I tifosi ancora si fanno le pippette l'uno con l'altro a colpi di CastelliniDanovaSalvadoriPatrizioSalaMozziniCaporale. Il leggendario settore giovanile, che se non altro caratterizzava fortemente il Torino, non esiste più da decenni. Un amico regalò a mio figlio, una decina d'anni fa, una maglia del Toro, e la vidi indosso al piccolo con una certa emozione: oggi quel granata è diventato anonimo. Ecco, i vari cialtroni che si sono succeduti alla guida del Torino hanno soprattutto questa colpa, gravissima: aver distrutto l'aura che circondava quella maglia. I tifosi, dal canto loro, continuano a vivere di ricordi e pretendono al comando interpreti del "vecchio cuore Toro", pescando invariabilmente degli squali incapaci che li fanno fessi sventolandogli sotto il naso le bandiere ormai sdrucite - e scolorite al punto di assumere tinte tra il bianco e il nero - di Claudio Sala, Puliciclone e compagnia.

Eppure, avrebbero i mezzi per un'esistenza a buon livello: una buona base di tifosi e la possibilità di contare sulla municipalità, visto che l'altra squadra cittadina non ha mai dato seriamente l'assalto al territorio, non avendone bisogno. Gli servirebbe un Lotito: lo avevano trovato, ma i chinagliari del posto, con l'appoggio determinante di Chiamparino - PD - hanno preferito l'inetto Cairo. Ora se lo godano fino in fondo. 

bak

Re:C'era una volta il Torino F.C.
« Risposta #23 : Lunedì 21 Marzo 2011, 16:29:53 »
tuttosport.it

TORINO, 21 marzo - Ribaltone Toro: ecco l'intervista della svolta con il presidente Cairo che annuncia al direttore De Paola l'intenzione di cedere la società granata dopo aver esonerato Papadopulo e ripreso Lerda in panchina.

Presidente un’altra rivoluzione?
 «Sì, ho richiamato Lerda. Abbia­mo ancora dieci partite, dobbiamo da­re l’anima fino in fondo, poi si vedrà». Bocciato anche Papadopulo? «Non ho visto il cambio. Non c’è sta­ta la scossa che mi aspettavo»

Il Toro è in crisi e sempre più lontano dalla A.
«Ci sono diversi motivi per cui si so­no verificate determinate condizioni. Qui a Torino sono ripartito da zero. Forse ci sono mancate le competen­ze aziendali, ma rifondare è difficile. Bisogna prendere atto della realtà».
 
Quindi?
«Quindi passerò la mano a fine stagione ».

Passerà la mano in che senso?
« Guardi, lo dico con estre­ma chiarezza e con decisio­ne: comunque vada, anche se il Toro dovesse tornare in serie A, cederò la so­cietà. Per me è un dispia­cere, ma non posso andare oltre » .

Anche in passato aveva deciso di vendere.
« Sì, ma non si era fatto avanti nessuno seriamente e forse dentro di me non ne ero molto convinto. Stavol­ta, però, andrò fino in fon­do dopo aver garantito il massimo impegno per que­sto finale di campionato. Ai tifosi dico di stare tranquil­li perché daremo tutto, ma proprio tutto per raggiun­gere l’obiettivo della sta­gione, cioè il ritorno in A » .
 
Che cosa l’ha spinta a chiudere definitivamen­te?
« Evidentemente il cuore non basta. Il calcio a Torino è un’impresa difficile per chiunque. Ci sono pressioni enormi » .

Però qualche errore l’ha commesso.
 « E chi non ne fa? Mi sono ritrovato più volte a fare delle scelte non giuste. Ma qui non è facile ripartire » .

Presidente, lei torna spes­so su questo concetto del­la piazza difficile, perché?
« Perché non esistono mo­delli visibili altrove e tra­piantabili in questa città. Prendete l’Udinese, che ora è una splendida realtà del­la serie A. Andate a guar­dare i primi dieci anni del­l’avventura Pozzo: 5 stagio­ni in B con 3 retrocessioni dalla A. Poi piano piano le soddisfazioni sono arriva­te. Con una politica sempli­ce: scoprire dei talenti, lan­ciarli per poi venderli e ac­quistarne altri mantenen­do, nel frattempo, la squa­dra sempre su degli ottimi livelli» .

E chi le ha impedito di fa­re altrettanto?
« Un solo, piccolo esempio: Ogbonna. Se l’avessi ven­duto si sarebbe scatenato l’inferno, ma magari quei soldi avrei potuto investir­li su altri giocatori da valo­rizzare. Comunque, ne ho tentate tante » .

Per esempio?
« Prendete l’anno in cui sia­mo retrocessi. Avevo acqui­stato Bianchi, Pratali, Aba­te, Dzemaili, Amoruso. In­somma, ne avevo spesi di soldi... Eppure siamo anda­ti in B! » .

Soldi: molti le rimprove­rano di aver investito po­co sul Toro.
 « Falso. Alla fine di questa stagione avrò messo sul piatto una cifra vicina ai cinquanta milioni. Circa otto a stagione. Non sono pochi. E vogliamo parlare del settore giovanile? » .

Parliamone, è un’altra ac­cusa che le fanno.
« Oggi abbiamo uno dei mi­gliori settori giovanili in assoluto. Me lo ha confer­mato anche Comi, che mi ha detto di non averne mai visto uno migliore da quan­do conosce il Toro. Quando eravamo in serie A investi­vo circa due milioni a sta­gione. In serie B intorno al milione e quattrocentomi­la. Guardi che sono tanti » .

Un rimprovero ormai sto­rico riguarda la società. Struttura sempre balleri­na e impalpabile.
« Anche qui ci sono stati er­rori, ma alla fine credo di aver assunto uno che di­venterà fra i migliori diret­tori sportivi. Parlo di Pe­trachi. Forse ci è mancato un direttore generale » .

Perché?
« Per diversi motivi. Un buon direttore generale avrebbe colmato quelle la­cune esistenti nei rapporti fra la società e il territorio. Forse ho trascurato il dia­logo con un certo mondo to­rinese, con la città più in generale » .
 
Già, altro appunto che le viene mosso: la sede grana­ta. Poco torinese e molto più milanese.
«Lo ammetto, forse è stato un problema, ma ho sempre ritenuto che a Milano fosse giusto avere il riferimento aziendale per la centralità che riveste la città negli in­vestimenti in generale».

Lei è stato molto amato, poi...
«Sì, è vero. All’inizio si era stabilito un ottimo feeling con la tifoseria. Diciamo che i primi tre anni sono stati abbastanza soddisfacenti. Poi è andata sempre peg­gio ».

E siamo alle contestazioni.
« E’ da novembre del 2009 che vengo contestato. Il culmine avvenne ad Asti, durante un’amichevole. Non mi perdonavano la mancata risalita in A. Eppure con Colantuono e Petrachi avevamo fatto un buon lavoro. Avevamo recuperato i playoff dopo una prima parte di sta­gione complicata e l’anno precedente eravamo re­trocessi anche a causa di tante decisioni arbitrali discutibili. Se non sba­glio proprio Tuttosport riportò un elenco nel quale il Torino primeg­giava in quanto a torti subiti » .

Confermiamo.
«Appunto. Ma io non vado avanti a dispetto dei santi. Al termine della scorsa sta­gione in B avevamo fatto un recupero incredibile, eppure siamo stati pesantemente contestati. Ne prendo atto e a fine stagione lascerò il To­ro. Ovviamente onorerò tut­ti gli impegni, poi passerò la mano».

La sentiamo molto amareg­giato.
«Sono moralmente abbattu­to perché non sono riuscito a dare al Toro le soddisfazioni che merita. Ma sono soprat­tutto deluso dalla continua contestazione. E’ una situa­zione che non sconforta solo me, ma che danneggia anche la squadra. Comprensibile che la maglia del Toro pesi più di altre. Però non si può andare oltre un certo limi­te ».

Tornasse indietro quali co­se cambierebbe?
«Non lo so, però ora conosco le debolezze di questo am­biente. A Torino tutto diven­ta più difficile perché la gen­te ha sempre davanti agli oc­chi il ricordo di un grande passato e riversa sul pro­prietario del Torino aspetta­tive enormi».

Poche società hanno storia come questa. Dovrebbe es­sere una responsabilità gratificante.
 «E lo è, ma non ti è concesso di sbagliare altrimenti ti ri­trovi con un macigno sulla testa».

Non è proprio così, suvvia, ai tifosi sarebbe bastato ve­dere qualche piccolo pro­gresso anno dopo anno. E invece...
«Non sono d’accordo. A Tori­no occorrono giocatori di temperamento che sappiano resistere alle pressioni. All’i­nizio ho creduto che fosse giusto assicurarsi delle star per rilanciare in grande la squadra. Ma ho speso solo per dei lussuosi ingaggi e non ho ottenuto molto. La ri­cerca del nome è sbagliata. Noi dobbiamo inseguire gio­catori affamati. Per questo motivo ho cambiato comple­tamente politica».

Azzerando e ricomincian­do?
«Già, però occorre pazienza. Sono convinto che questa sia la strada giusta. Ma non ne ho più il tempo, né la voglia».

Già, adesso la cessione. Ma come avverrà?
«Di sicuro non attraverso i giornali. Sono un editore e lo dico con il massimo rispetto per le informazioni giornali­stiche. Ma chiunque sia in­teressato all’acquisto del To­ro deve farsi avanti con ri­servatezza ».

Un invito o un messaggio ai naviganti? Sinceramente non sappiamo se vi sia già un acquirente per il Torino. Però di sicuro questo è il mo­mento per farsi avanti. O al­meno, per stabilire dei con­tatti se non una vera e pro­pria trattativa. Più chiaro di così, Cairo non poteva esse­re.
Paolo De Paola

porgascogne

Re:C'era una volta il Torino F.C.
« Risposta #24 : Lunedì 21 Marzo 2011, 17:18:11 »
anche qui, come per la sampa, quasi quasi ci siamo

daje caìro

Offline cuchillo

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Re:C'era una volta il Torino F.C.
« Risposta #25 : Lunedì 21 Marzo 2011, 17:36:40 »
Non riesco a volere male al Toro.
Fosse pure gestita dal più incapace e infingardo imprenditore che ci sia su piazza, non riesco a volergli male.
Sarà sempre la mia seconda squadra.
Invidio tanto Massaccesi. Ossia Jooooooe D'Amato.

POMATA

Re:C'era una volta il Torino F.C.
« Risposta #26 : Lunedì 21 Marzo 2011, 17:46:52 »
Non riesco a volere male al Toro.
Fosse pure gestita dal più incapace e infingardo imprenditore che ci sia su piazza, non riesco a volergli male.
Sarà sempre la mia seconda squadra.

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Offline foreverlazio

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Re:C'era una volta il Torino F.C.
« Risposta #27 : Martedì 22 Marzo 2011, 21:38:00 »
pure oggi n'antra sveja
Cari romanisti,in effetti ora possiamo confessarvi che anche lo scorso anno avremmo potuto fare così,ma ... se semo scansati

zorba

Re:C'era una volta il Torino F.C.
« Risposta #28 : Mercoledì 23 Marzo 2011, 07:25:55 »
(Il Fatto Quotidiano 23.03.2011)

IL TORINO NEL CAOS

CAIRO HA FATTO 13 (PANCHINE)

(di Stefano Caselli)

II tifoso del Torino sta perdendo una delle sue migliori qualità, l’ironia. Se arrabbiarsi, ormai, non vale più la pena, almeno se ne poteva ridere. Tuttavia, dopo l’ennesimo show di Urbano Cairo, la situazione si è fatta così avvilente da scoraggiare perfino i cuori più leggeri. Sembrava una burla fantasiosa, la notizia del licenziamento di Giuseppe Papadopulo (tredicesimo cambio di panchina dal 2005) e il conseguente reingaggio di Franco Lerda (come già capitato in passato a De Biasi, Novellino e Colantuono). Invece no, era tutto vero: Urbano Cairo ha definitivamente esaurito l’enorme credito di stima che guadagnò nel 2005 rilevando la società appena fallita. L’anno prossimo il Torino disputerà quasi certamente il decimo campionato di Serie B (dodicesimo nella storia) degli ultimi sedici anni. Un rospo difficile da ingoiare per i tifosi di una squadra “letteraria” sì, ma che fino alla fine degli anni ‘80 era comunque al quarto posto (dopo Juventus, Inter e Milan) per numero totale di punti conseguiti in poco meno di un secolo di campionati. Un fallimento sportivo, quello del Cairo presidente, che non sembra – almeno secondo i numeri ufficiali – aver contagiato il Cairo imprenditore. Quanto a margine operativo netto, la performance del suo gruppo editoriale è stata nel 2010 seconda soltanto al Gruppo Espresso. La raccolta pubblicitaria della Cairo Communication sembra dare buoni risultati (248 milioni di euro in cassa tra 2008 e 2009 secondo Milano Finanza) e anche i periodici, core business del patron del Torino, con 74 milioni di fatturato e 40 di introiti pubblicitari, non paiono in grossa crisi.
Il volano della notorietà calcistica, almeno quello, sembra dunque aver dato buoni frutti. Tuttavia, dopo sei anni in cui ha messo sotto contratto oltre 130 giocatori, otto allenatori e sei direttori sportivi, Urbano Cairo sì è stufato del giocattolino e (per la seconda volta, in verità) ha deciso di vendere. A un osservatore esterno la notizia potrebbe sembrare buona, e forse lo è, anche se il problema non è vendere, ma vendere a chi. Fino a prova contraria, infatti, Cairo non è stato peggio di chi lo ha preceduto negli ultimi vent’anni. In origine fu il bancarottiere Borsano (di nuovo nei guai per la truffa Aiazzone), poi venne il notaio Goveani (sodale di Borsano), quindi Gianmarco Calleri, detto amichevolmente il “becchino”, poi un’oscura “triade” genovese, infine Franco Cimminelli (dichiarato tifoso della Juve, buon amico di Luciano Moggi), riuscito nell’impresa di far fallire la società. Per rilevarla nell’estate 2005 (grazie anche al sostegno del Comune di Torino) Cairo dovette battagliare con un tal Luca Giovannone, oscuro imprenditore ciociaro (oggi lo si vede spesso giocare a poker in tv) che ne rivendicava la proprietà. Da quando la stella del “berluschino” si è offuscata si è spesso magnificato di stellari acquirenti, dalla Redbull allo sceicco Mansour (quello del Manchester City), ma gli unici ad averci provato sono stati l’improbabile Raffaele Ciuccariello (il misterioso “mister X” pompato per settimane), la famiglia Tesoro (quelli della Pro Patria) e – ultimamente – un’oscura cordata di imprenditori capeggiata da una tal Proto Consulting. Eppure il Torino dovrebbe far gola: un bacino potenziale di un milione di tifosi e la possibilità (ora che la Juventus avrà la sua “arena”) di aver non uno, ma due stadi di proprietà (l’Olimpico e il vecchio Filadelfia) a pochi isolati di distanza. Ma nessuno si fa avanti. La speranza è che Moggi, Giraudo e Agnelli, un tempo fautori della necessità di una sola squadra a Torino, non abbiano fatto troppa scuola.


bak

Re:C'era una volta il Torino F.C.
« Risposta #29 : Mercoledì 23 Marzo 2011, 09:05:01 »
alla già cospicua lista di Rob, aggiungo anche Giancarlo Caselli altro torinista doc che si appecoronò sulla linea delle'ex autista di b.

POMATA

Re:C'era una volta il Torino F.C.
« Risposta #30 : Mercoledì 23 Marzo 2011, 09:52:04 »
Auguro al torino un presidente alla Lotito.

FORZA VECCHIO CUORE GRANATA

Offline NebbiaBiancoceleste

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Re:C'era una volta il Torino F.C.
« Risposta #31 : Venerdì 25 Marzo 2011, 00:16:16 »
settembre 2006, olimpico di Torino... noi neopenalizati...con due sconfitte sul groppone col milan e con il palermo in casa, con agliardi che fece il fenomeno....
pochi laziali al seguito, i duri e puristi ci volevano in b...come ci auguro' x tutto il primo tempo lo stadio, al coro "Lotito vi manda in B"... i granata avevano Pancaro e Fiore, Abbiati in porta.. primo tempo bruttino, 0 a 0... al novantesimo... 0 - 4... bellissimo, Olimpico muto :)

CiPpi

Re:C'era una volta il Torino F.C.
« Risposta #32 : Venerdì 25 Marzo 2011, 07:54:47 »
se il topic http://www.biancocelesti.org/index.php/topic,4952.0.html fosse stato aperto qualche anno fa, Cairo avrebbe ottenuto il pebliscito.

altro che sapere cosa si beve


Offline DinoRaggio

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Re:C'era una volta il Torino F.C.
« Risposta #33 : Sabato 26 Marzo 2011, 14:14:00 »
Poi dicono la Lazio ed il "Corriere dello Sport"...

Dal sito ufficiale granata:

Esoneriamo Tuttosport!
venerdì 25 marzo 2011

Cari tifosi granata,
se Tuttosport è arrivato a pubblicare in prima pagina una notizia "burla" quale il ritorno di Fabio Galante al Torino (cosa che non accadrà mai, al di là della simpatia e della stima per un calciatore che ha disputato un'ottima carriera ma che ha smesso di giocare 9 mesi fa), questo vi fa capire la qualità, la credibilità ed il livello delle notizie pubblicate su Tuttosport.

In ogni caso non diamo importanza a ciò che leggiamo su questo giornale, ma rimaniamo uniti e concentrati sul nostro importante finale di campionato.

Un abbraccio a tutti voi,

Urbano Cairo.
---

Risposta di "Tuttosport"

Clamoroso: Cairo ci attacca, il Direttore De Paola risponde. Galante: «Confermo tutto!»
 
Incredibile comunicato del patron del Torino dopo la nostra intervista al difensore. Leggi la risposta del Direttore di Tuttosport

TORINO, 26 marzo - E' il turno del Torino FC. Un comunicato con­tro Tuttosport, come già fatto dalla Juve po­chi giorni prima. Niente di originale e di vero, ma analogo stile. Ricordiamo a tal proposito che la Juve è settima a 17 punti dal Milan e a 11 dal quarto posto, il Toro è undicesimo in B a 22 pun­ti dall’Atalanta e fuori dai playoff. In fondo, è questa la ragione del nervosismo. E un giornale come Tuttosport, che mette in luce limiti e difetti di entrambe le squadre alle prese con uno dei pe­riodi più bui delle rispettive storie, evidentemen­te suscita fastidio. Ce ne faremo una ragione e an­dremo avanti con lo stesso spirito di lealtà nei con­fronti dei lettori e con un sogno nel cassetto: ve­dere un giorno Torino tornare capitale del calcio. Un maestro di giornalismo quale Antonio Ghirel­li, ex direttore di Tuttosport, ha riportato questi concetti sul Corriere dello Sport di ieri delinean­do un nitido quadro sulla evidente decadenza del calcio torinese rispetto a un passato di grandi trionfi. Il nostro giornale, cari lettori, ha scatenato le ire del presidente Urbano Cairo per una questione difficile da contestare. L’ottimo cronista di Tutto­sport, Marco Bonetto, ha intervistato l’ex gioca­tore granata Fabio Galante dopo il derby per la ricerca contro la Sla. Nel lungo colloquio, il difen­sore ha rivelato di essere pronto a tornare a gio­care nel Torino e di aspettare una risposta da Cai­ro.

Leggi il resto dell'editoriale del Direttore Paolo De Paola sull'edizione di Tuttosport oggi in edicola

---
Certo che anche Torino, come ha detto Rob, in quanto ad ambientaccio non scherza.
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

bak

Re:C'era una volta il Torino F.C.
« Risposta #34 : Lunedì 28 Marzo 2011, 15:18:10 »
Matador, alla lunga lista aggiungici Borsano.

arrestato giusto ieri, insieme agli altri patron del mobilificio Aiazzone

Offline Reflexblue

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Re:C'era una volta il Torino F.C.
« Risposta #35 : Lunedì 28 Marzo 2011, 15:54:41 »
Borsano, con tutti i suoi difetti, allestì il più forte Torino degli ultimi trent'anni: vittoria in Coppa Italia contro i difettosi, nonostante i 3 rigorieaarioma al ritorno; finale di Coppa Uefa con Mondonico che agita la sedia in aria e Gianluca Sordo che colpisce il palo a due minuti dal termine; fior di giocatori quali Scifo, Lentini, Martin Vazquez, Casagrande, Marchegiani...

Offline Matita

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Re:C'era una volta il Torino F.C.
« Risposta #36 : Giovedì 31 Marzo 2011, 10:11:17 »
Cambio al Toro: Cairo promuove Longo
10:05 del 31 marzo
12:02 del 29 marzo
Cessione Toro: Cairo non tratta Dopo aver richiamato Lerda, il patron del Torino ridistribuisce i compiti in società. Cairo promuove Longo: il nuovo segretario-dg.
Dopo un vertice in sede, il presidente granata gli assegna maggiori poteri. Il passato induce a credere che sia un altro passo verso l'emarginazione di Petrachi. Ma il patron svela: "Ho ascoltato una proposta del ds".

Longo , ex Lazio.

Si er papa te donasse tutta Roma
E te dicesse lassa anna’ chi t’ama
 je diresti:  Si sacra corona
Val piu’ l’opinione mia che tutta Roma

Vulgus veritatis pessimus interpres.
Lotito deve fa' come dico io (quito cit.)

Mazzola

Re:C'era una volta il Torino F.C.
« Risposta #37 : Domenica 3 Aprile 2011, 10:11:41 »
Cairo ha fatto il suo tempo, deve lasciare. On. Giorgio Merlo.

Situazioni e categorie diverse.
Stesse parole però.


Offline dukenduke

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Re:C'era una volta il Torino F.C.
« Risposta #38 : Domenica 3 Aprile 2011, 11:10:49 »
Cairo ha fatto il suo tempo, deve lasciare. On. Giorgio Merlo.

Situazioni e categorie diverse.
Stesse parole però.

Concordo con Mazzola, invece di pensare al calcio si occupassero dei problemi del paese sti fannulloni.
Il gol acrobatico di Hernanes che usa la gamba d'appoggio come leva e si gira in torsione come una molla e 'l'immagine della Lazio e dei laziali: umilmente assorbi l'energia e poi liberala e falla fluire...

Mazzola

Re:C'era una volta il Torino F.C.
« Risposta #39 : Martedì 5 Aprile 2011, 21:18:52 »
Intervista di Tuttosport a Chiambretti.

La speranza è che il Torino che verrà possa destinare gran parte delle uscite al settore giovanile e a una rete di osservatori in grado di scovare talenti nei campionati dove i giovani sono acquistabili a prezzi ragionevoli. Il modello cui ispirarsi esiste e, lo sapete, si chiama Udinese.