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Helander porta in vantaggio la squadra di Mandorlini, che subisce il pari su rigore, e non riesca ad approfittare dell'espulsione di Mauricio sull'1-1di Stefano Cieri
Risorge la Lazio, precipita il Verona. La squadra di Pioli coglie il primo successo (e i primi punti) lontano da Roma in campionato e dimostra che il momentaccio, almeno per il momento, è alle spalle. In crisi, invece, ci va un Verona troppo rabberciato per essere vero. Nonostante le attenuanti (senza attacco causa infortuni di Toni e Pazzini) per Mandorlini, però, la situazione è ugualmente allarmante, alla vigilia del derby col Chievo di domenica prossima.
TROPPO RINUNCIATARIO — Il Verona paga le numerose assenze, ma anche un atteggiamento troppo rinuciatario contro una Lazio che non è (ancora) quella dell'anno scorso. Mandorlini schiera due finte punte come Juanito Gomez e Jankovic che in realtà sono due centrocampisti aggiunti nell'abbottonatissimo 4-3-3 con cui si schiera. E pensare che il destino sembra volergli dare una mano. Perché in una delle rare incursioni nella metà campo avversario il Verona riesce a sbloccare il risultato. Il gol lo realizza poco dopo la mezzora Helander (prima rete in A per lo svedese), che risolve di testa dopo una traversa colpita da Gomez su traversone di Viviani.
LAZIO DI RIMONTA — La Lazio gioca, ma produce poco, anche se in apertura recrimina per un gol annullato a Gentiletti e un possibile rigore reclamato da Anderson. La squadra di Pioli si rialza e diventa più concreta solo nella ripresa e, in particolare, dopo gli ingressi di Keita e Mauri per gli stanchi Djordjevic e Kishna. Il pari arriva al 18' per un rigore che si procura Keita (fallo di Sala) e che Biglia trasforma. La Lazio insiste alla ricerca della vittoria, ma al 37' resta in dieci per l'espulsione di Mauricio (doppia ammonizione). Sembra la chiusura dei giochi e invece i biancocelesti trovano ugualmente il gol della vittoria al 41' con Parolo che trasforma un calcio di punizione toccatogli da Biglia.
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