Autore Topic: PRIMAVERA - Maledizione Bari, Lazio ko: i Galletti (ri)alzano la cresta  (Letto 556 volte)

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di Daniele Rocca

Una maledizione è l'augurio di conseguenze negative o sfortuna attraverso l'intercessione di un qualche tipo di potere soprannaturale come ad esempio un dio. Nel caso della Lazio, quello contro il Bari è un sortileggio scagliato dal Dio del calcio. Non c'è niente di logico: i biancocelesti hanno giocato meglio degli avversario, creato diverse occasioni da gol. Ma quando i galletti incontrano le aquile l'esito è sempre lo stesso. L'unico nota lieta - per così dire - sta nel paragone con la passata stagione. Tre punti in tre partite lo scorso anno. Quattro in altrettante sfide nel campionato in corso. Uno in più, ma non basta: la Roma è già a +5.

PRIMO TEMPO - Arrivano le distinte, ecco la prima sorpresa. C'è Chris Oikonomidis: Palombi si è fermato a poche ore dall'inizio del match. Inzaghi ha chiesto l'australiano (fresco di convocazione con la propria Nazionale) a Pioli. Concesso. Le sortite offensive del numero 11 hanno impensierito il Bari che, in un modo o nell'altro, è sempre riuscito a salvarsi. La Lazio gioca meglio, ma il vantaggio non arriva. In contropiede i galletti provano a mettere la testa nella metà campo avversaria, senza impensieri Matosevic in modo serio. Le più grandi chance arrivano negli ultimi cinque minuti della prima frazione: prima Oikonomidis e poi Murgia impensieriscono Gori, che si supera con due grandi interventi. Tabellino inviolato all'intervallo.

SECONDO TEMPO - Nella ripresa le squadre cercano di superarsi con maggior vigore: anche il Bari si degna di scendere in campo e mette in serio pericolo la porta difesa da Matosevic. Dopo un primo quarto d'ora equilibrato, Menicucci trova il gol del vantaggio. Colpevole la difesa della Lazio nella circostanza. Bastano pochi minuti ai biancocelesti per rimettersi in carreggiata: il neoentrato Calì serve Rossi che con un pallonetto delizioso supera Gori. Parità. La partita scorre senza troppe emozioni. Un punto a testa, sembra questo l'esito più scontato. Ma ecco abbattersi la sopracitata maledizione: a cinque minuti dalla fine De Palma impallina l'estremo laziale, infrangendo i sogni di gloria capitolini. Tabù, bestia nera, malocchio, anatema. Ogni epiteto è buono per questo Bari quando incontra questa Lazio sciagurata.

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