Autore Topic: Lo stato dell'arte  (Letto 16682 volte)

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TD

Lo stato dell'arte
« : Mercoledì 1 Settembre 2010, 18:02:11 »
Il calciomercato non è un parametro attendibile per valutare le prospettive di una squadra, per molti motivi.
E la valutazione sul mercato si fa in prospettiva, quindi vedremo se sul mercato ci sarà stato o meno un rafforzamento.

Però l'analisi del mercato della Lazio nell'era lotitiana ci aiuta a decodificare le modalità con cui il presidente gestisce la società.
Lotito ha lavorato bene sul piano economico in questi anni: si tratta di un dato di fatto, se si vanno a vedere i bilanci, e anche un po' di un luogo comune, perché a naso si individua qualche fronte dove la Lazio poteva fare di meglio. Vedi lo sponsor sulle maglie, per dirne una.

Sul mercato, è evidente da anni che Lotito considera la sessione di gennaio come parte integrante di quella estiva. Spesso siamo partiti navigando a vista e provando certe soluzioni per poi correggere la rotta a gennaio, qualche volta rafforzando la squadra, altre volte puntellando una situazione traballante.

Dopo una prima fase di crescita impetuosa, culminata con il magnifico terzo posto di qualche tempo fa, la Lazio ha raggiunto uno standard e rimane su quella linea di navigazione. Da allora, come in un loop, si rinnova la stessa situazione: una valutazione della squadra in sede di campagna acquisti che si rivela sbagliata, alla prova dei fatti, e un rendimento in campionato che non è in linea con le potenzialità che si riconoscono alla squadra. Valutazioni che hanno una loro oggettivazione nella buona considerazione di cui godono i nostri calciatori: i titolari della Lazio sono richiesti e trovano, se vanno via, facile collocazione in squadre di ottimo livello.

Perché, se la rosa è valida, la Lazio ha smesso di crescere? Non per la cattiva gestione globale del mercato: i dati dimostrano che la Lazio negli ultimi anni ha investito, partendo da una situazione economica migliorata e da una disponibilità di mezzi competitiva rispetto alle altre. Eppure ci sono stati investimenti anche ingenti per allestire una squadra competitiva: Carrizo, Zarate, Hernanes, Floccari sono costati fior di milioni. Mentre si faceva il nome di Santa Cruz qualcuno ha ipotizzato addirittura che fossimo entrati nel mirino di qualche grosso protettore. L'idea che mi sono fatto io è che la strategia lotitiana abbia funzionato piuttosto bene quando il gap da colmare era grosso: bene ha funzionato lo sfrondamento di costi e debiti, bene ha funzionato la costruzione dell'ossatura di una buona squadra, anche per il lavoro di una direzione tecnica di prim'ordine, tra Rossi e Sabatini.

Arrivati in fretta alle porte del paradiso, con la qualificazione in Champions, qualcosa si è rotto e ci sono state conseguenze. La squadra ha mancato il salto di qualità per quella famosa campagna acquisti pre-CL completamente toppata, e da allora non riesce a riprendere in mano la situazione, anche per il rinnovamento tecnico che è seguito a quella situazione. Si è entrati nell'ordine di idee di fare degli innesti di grande qualità sull'ossatura principale della squadra ma manca, o sembra mancare, un disegno tecnico di base e hanno interferito, e molto, le vicende contrattuali legate ai rinnovi trascinati che con queste strategie si sono incrociati, con pesanti ripercussioni sul rendimento in campo.

Un girone d'andata con Baronio in cabina di regia e Ledesma-Pandev ai margini c'è quasi costato la serie B. La mancanza di una valida strategia tecnica potrebbe essere confermata dall'errore compiuto assumendo Ballardini e tenendolo in panchina nonostante l'evidenza di un rendimento allucinante della squadra. Una situazione le cui ripercussioni si notano ancora, valga per tutti l'esempio del ridimensionamento di Zarate, che non può essere inputato al tecnico ma alimenta e si alimenta dalla tragica prima parte della scorsa stagione.

Insomma, Lotito si è impantanato da tre anni in una situazione che non si sblocca. Si ritiene che la squadra sia buona ma il rendimento in campo lascia a desiderare; si operano acquisti di elevato impatto economico che non consentono una rifondazione della struttura portante della squadra, ammesso che la soluzione sia rifondare. Reja è un uomo esperto e capace ma non sembra l'espressione di una volontà costruttiva: facendo l'esempio di Cragnotti, il progetto tecnico era leggibile e veniva attuato partendo da un responsabile tecnico che contava moltissimo. Zeman, Eriksson. Oggi Reja non è libero di dire che Santa Cruz non gli serve, ammesso  che l'abbia anche soltanto immaginato...

C'è sintonia zero con l'ambiente, ma c'è anche la sensazione di stare davanti a uno che smonta e rimonta un meccanismo cercando di riprodurre una scintilla di crescita. L'aveva visto fà, eppure Sabatini faceva così, eppure co Rossi avevamo detto questo, eppure eppure... possibile che nun te ricordi, presidè? Te lo dico io: t'eri affidato a uno che ce capiva. La via d'uscita è semplice. Forse.

Scommetto che se si va a contare, negli ultimi tre anni la Lazio è una delle società che hanno investito di più sul mercato. Ottenendo risultati non all'altezza, anche se la Juve è andata sicuramente peggio.

Scusate la lunghezza. Secondo voi siamo in grado di uscire da questo pantano, o siamo condannati a sta vita da vorrei ma non posso?
Dov'è che si inceppa il meccanismo? Sopravvalutiamo la rosa? Spendiamo male i soldi? Sbagliamo a non mettere a fuoco un progetto tecnico forte, basato su un allenatore e un programma (tipo la Lazio di Zeman, per capirci)?
 

Offline franz_kappa

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Re:Lo stato dell'arte
« Risposta #1 : Mercoledì 1 Settembre 2010, 18:28:32 »
Gran bell'intervento, complimenti.

Dico la mia: la Lazio si è troppo 'appesantita', da qualche anno a questa parte. Troppi gli acquisti onerosi, sensibilmente aumentati i costi di gestione. Gli investimenti, INGENTISSIMI comparati alle nostre potenzialità, non hanno purtroppo portato a nulla, in campionato. La qualità media del gioco è pessima e le prospettive non sono esaltanti.

Se il nostro destino - a medio termine - è attestarci attorno alla decima posizione, dico io, si proceda (magari tirando le somme alla fine di questa stagione) lungo altre direttrici: via - nel giro del prossimo triennio, ovvero il 2011-2014, quasi tutti i giocatori di nome a patto di sostituirli con almeno una decina di ottimi 'prospetti' che abbiano in ingaggio medio non superiore al milione e mezzo lordo.

I nuovi calciatori verrebbero pagati 'cari' a livello di cartellino, ma andrebbero pagati 'poco' a livello di ingaggio.

Si punti sui giovani, si rifondi lo staff tecnico, ci si affidi a un ds competente che agisca in sinergia con il mister (sogno un uomo giovane ma non inesperto che voglia fare bel calcio coniugato ai risultati). Da oggi a tre anni vorrei nella Lazio, rispetto alla rosa attuale, solo Zarate ed Hernanes. Tutti gli altri VIA. Cedere, monetizzare, ridurre i costi fissi e aumentare i margini.

La Lazio fattura almeno 80 milioni all'anno. Se mantieni un monte ingaggi 'basso' (sui 30 milioni) restano decine di milioni 'liberi' per fare mercato. Ci sono le risorse per rilanciare questa Lazio. Ma bisogna tornare a essere agili 'navi corsare', non scimmiottare - con un budget pari a meno della metà di quello delle big - i pesanti 'galeoni'.

La 'rivoluzione' - e qui concludo - andrebbe fatta all'insegna di un progetto di rilancio tecnico e mediatico: un nuovo club, con età media assai bassa (sotto i 24 anni!) e costruito per giocare bene.
Magari arriveremmo ancora decimi per altri due anni, ma dal terzo anno in poi (una volta cresciuti di età ed esperienza tutti i titolari) ci potremmo davvero divertire

Ma servirebbe una Lazio progettata per la 'guerra di corsa', ribadisco.
Buon viaggio, caro Piero.

TD

Re:Lo stato dell'arte
« Risposta #2 : Mercoledì 1 Settembre 2010, 18:35:36 »
Dici, Franz?
Io diffido dei turbillon di mercato stile Zamparini, Preziosi, Pozzo. Servono a creare qualcosa che non è una grande squadra, più che altro una vetrina e un'attività economica. Secondo me le squadre di calcio vincenti si costruiscono pezzo dopo pezzo, senza tornare indietro.
Noi abbiamo sbagliato troppo.

Offline Drenai

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Re:Lo stato dell'arte
« Risposta #3 : Mercoledì 1 Settembre 2010, 18:38:48 »
penso che lotito sia il primo ad essersi reso conto di come l'aver aumentato il monte ingaggi gli abbia tagliato le ali in sede di mercato. anzi mi sa che lo ha anche detto esplicitamente non molto tempo fa.

il problema però resta che se anche tu imposti il lavoro su buoni prospetti a stipendi bassi, come aveva fatto lui all'inizio, poi se questi crescono non puoi mantenerli a meno di adeguargli il contratto perchè appena una grande sussurra all'orecchio del procuratore al giorno d'oggi la società di partenza "debole" non ha armi, e allora hai due strade:
o li vendi e allora mantieni il circolo virtuoso ma non cresci mai (il famoso modello udinese)
o ti adegui e aumenti il monte ingaggi impastoiandoti per anni con la stessa rosa sperando che i tuoi giocatori finalmente si decidano a rendere (come abbiamo fatto noi).
"It's not that I like winning that much, it's that I HATE losing"
Larry Bird

Offline franz_kappa

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Re:Lo stato dell'arte
« Risposta #4 : Mercoledì 1 Settembre 2010, 18:39:21 »
Dici, Franz?
Io diffido dei turbillon di mercato stile Zamparini, Preziosi, Pozzo. Servono a creare qualcosa che non è una grande squadra, più che altro una vetrina e un'attività economica. Secondo me le squadre di calcio vincenti si costruiscono pezzo dopo pezzo, senza tornare indietro.
Noi abbiamo sbagliato troppo.
Considera che ho scritto "via - nel giro del prossimo triennio, ovvero il 2011-2014, quasi tutti i giocatori di nome a patto di sostituirli con almeno una decina di ottimi 'prospetti'".
Sarebbe un percorso graduale, insomma. Non ipotizzo tourbillon stile Zamparini o Preziosi. Un percorso coerente, atuato grazie a una strategia organica che metta assieme proprietà, ds e allenatore, finalizzato a creare un club GIOVANE e con il bel gioco nel Dna in grado di affermarsi sul campo, anche a medio-alti livelli.

Ma nel giro di un quinquennio dall'estate 2011 in poi. Basterebbe aver pazienza. :)
Buon viaggio, caro Piero.

Offline franz_kappa

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Re:Lo stato dell'arte
« Risposta #5 : Mercoledì 1 Settembre 2010, 18:42:57 »
o li vendi e allora mantieni il circolo virtuoso ma non cresci mai (il famoso modello udinese)
o ti adegui e aumenti il monte ingaggi impastoiandoti per anni con la stessa rosa sperando che i tuoi giocatori finalmente si decidano a rendere (come abbiamo fatto noi).
Attenzione: hai la massa critica di fatturato per scongiurare l'esito Udinese.
Se i prospetti si affermano puoi, gradualmente, rinnovare ad alcuni e cederne altri.
Non distruggi il 'telaio', insomma, ma cambi un pezzo pregiato con tre pezzi buoni in prospettiva.

Se fai le cose per bene e indovini l'alchimia (difficilissimo) potrebbe essere possibile costruire un club vincente.
A quel punto lo tieni in piedi due anni e tenti il tutto per tutto. Se le cose vanno male lo smonti e ricominci.

Ma se c'è progresso di crescita la prima volta inizi a costruire una 'nuova' Lazio partendo dal decimo posto.
Magari, dopo 5-6 anni, puoi anche ricominciare ma dopo aver stabilizzatoil club attorno al quinto-sesto posto.

Con gradualità potremmo evitare brusche cadute e troppo rapide ascese.
Buon viaggio, caro Piero.

TD

Re:Lo stato dell'arte
« Risposta #6 : Mercoledì 1 Settembre 2010, 18:44:11 »
Ma l'ossatura l'avevamo costruita.
L'abbiamo demolita da soli, però.
Dovevamo sostituire Peruzzi, ma avevamo Cribari e Ledesma che erano una spina dorsale e Pandev che era un fenomeno. Ci mancava un centravanti. Perché abbiamo preso Carrizo se non ci credevamo? Perché abbiamo preso un grande attaccante come Rolando Bianchi per relegarlo ai margini, senza farlo parlare una volta con la stampa in sei mesi? Perché abbiamo massacrato tutti insieme Cribari? Perché volevamo inchiodare alla panchina il perno della nostra squadra e il suo giocatore più quotato?
Domande, domande

geddy

Re:Lo stato dell'arte
« Risposta #7 : Mercoledì 1 Settembre 2010, 18:44:54 »
Io non ho capito quali sarebbero questi ottimi prospetti che paghi tanto il cartellino e poco l'ingaggio.Che poi dopo due patite chiedono l'aumento, visto che l'ingaggio non è consono al valore del giocatore. Se prendi Hernanes, il giocatore migliore del San Paolo, lo devi pagare da Hernanes, almeno un paio di milioni. Se lui sceglie di giocare viene con noi, se scelie di guadagnare accetta la proposta del Milan o del Barcellona, dove avrà sicuramente più concorrenza- Se prendi Gonzales puoi invece pagarlo all'inizio come un Ledesma appena arrivato dal lecce.

Dobbimo imbroccare l'allenatore giusto, un altro rossi. La rosa vale quella delle concorrenti.

Bill Kelso

Re:Lo stato dell'arte
« Risposta #8 : Mercoledì 1 Settembre 2010, 18:45:48 »
Un piccolo appunto: Reja ha detto chiaramente che Santa Cruz non gli serviva e che nel caso di un suo arrivo nell'urbe sarebbe stato necessario far partire un attaccante. Io credo che sia proprio questo il motivo per cui, alla fine Santa Cruz, non è arrivato.

TD

Re:Lo stato dell'arte
« Risposta #9 : Mercoledì 1 Settembre 2010, 18:46:23 »
Più che imbroccare l'allenatore, Geddy, dobbiamo sceglierne uno che imposti qualcosa destinato a durare nel tempo.

TD

Re:Lo stato dell'arte
« Risposta #10 : Mercoledì 1 Settembre 2010, 18:47:47 »
Un piccolo appunto: Reja ha detto chiaramente che Santa Cruz non gli serviva e che nel caso di un suo arrivo nell'urbe sarebbe stato necessario far partire un attaccante. Io credo che sia proprio questo il motivo per cui, alla fine Santa Cruz, non è arrivato.

Mi pare un sacrosanto diritto di Reja, se fosse così, il tecnico è lui. Sacchi voleva cedere Van Basten...
Le scelte le deve fare Reja, forse si è puntato su Santa Cruz senza dargli troppa importanza.

Offline franz_kappa

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Re:Lo stato dell'arte
« Risposta #11 : Mercoledì 1 Settembre 2010, 18:48:14 »
Domande, domande
Perché, perché...
Forse perché abbiamo perso la bussola e "non sappiamo più dove stiamo andando" (cit).

A questo punto io dico: tiriamo una riga e ricominciamo. Azzeriamo l'attuale rosa e ricominciamo a costruire un'ossatura che abbia futuro ripartendo dai GIOVANI. Ci liberiamo delle cariatidi, vendiamo i giocatori buoni di 'mezza età' (sotto i 30), teniamo Zarate ed Hernanes e riedifichiamo la nuova Lazio.

Affidandola a un maestro di calcio, però. Un mister da attendere pazientemente anche 3 anni, se necessario.

Io non ho fretta e so che con i nostri soldi (fatturiamo quasi 100 milioni l'anno, ribadisco!) il futuro ci arride.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline franz_kappa

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Re:Lo stato dell'arte
« Risposta #12 : Mercoledì 1 Settembre 2010, 18:53:01 »
Io non ho capito quali sarebbero questi ottimi prospetti che paghi tanto il cartellino e poco l'ingaggio.
Sudamericani con passaporto comunitario, olandesi, scandinavi e slavi.
C'è un mondo da 'arare'. E ti prendi fiori di giocatori non ancora affermati a 300mila euro netti, altro che storie (caso Kolarov).
Dopo due anni, se il calciatore di prospettiva si afferma, gli rinnovi subito a 750-1 milione netto e poi ci lavori altri due anni. Al quarto anno è pronto per farti conquistare qualcosa di buono.
Al quinto anno, se non hai conquistato nulla di buono, lo cedi non prima di aver trovato un giovane sostituto valido in prospettiva. E reinvesti la plusvalenza

Eh, ma così non ci sono certezze.
Certo che no!

Ma se devo competere con chi fattura oltre 200 milioni e paga i calciatori oltre 100 milioni lordi non ho che una chance: la rischiosa 'guerra di corsa'. Devo essere più leggero, più rapido e più veloce dei miei avversari.

E, ovviamente, devo essere più propenso ad assumere rischi maggiori.
Ma in palio c'è la più fantastica delle conquiste. La speranza di poter, prima o poi, lottare per qualcosa di grosso con una rosa di età media inferiore non dico ai 24, ma magari ai 26 anni e che costerebbe un quarto delle rose dei maggiori competitor. :)
Buon viaggio, caro Piero.

geddy

Re:Lo stato dell'arte
« Risposta #13 : Mercoledì 1 Settembre 2010, 18:54:00 »
Più che imbroccare l'allenatore, Geddy, dobbiamo sceglierne uno che imposti qualcosa destinato a durare nel tempo.
Tipo il foggia di Zeman?Così per capire quello che si intende per un qualcosa che duri nel tempo.

TD

Re:Lo stato dell'arte
« Risposta #14 : Mercoledì 1 Settembre 2010, 18:57:35 »
Franz, l'anno zero è un salto nel buio.
Già quest'anno siamo fuori dall'Europa. Bisogna coniugare risultati e crescita, non c'è verso, se vai sotto l'unica via per risollevarti è investire decine di milioni, come hanno fatto Fiorentina e Napoli. Dobbiamo tornare in Europa e stare più avanti possibile. Per farlo, smontare tutto è rischioso. Vanno operati cambiamenti giusti e mirati, agendo bene sul mercato.

Per Geddy: Zeman/Foggia è un esempio che poi provoca discussioni. Facciamo Fiorentina/Prandelli, anche se a me Prandelli non piace. Se sò cacati in mano sul più bello, ma due anni fa la squadra era molto forte. E costruita lavorando passo dopo passo.

Offline Drenai

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Re:Lo stato dell'arte
« Risposta #15 : Mercoledì 1 Settembre 2010, 18:59:43 »
secondo me l'apice la fiorentina l'ha toccato l'anno di calciopoli. erano la seconda squadra italiana dopo l'inter.
da allora sono calati un pochettino ogni anno, solo che sembravo accorgermene solo io.
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Larry Bird

TD

Re:Lo stato dell'arte
« Risposta #16 : Mercoledì 1 Settembre 2010, 19:01:55 »
secondo me l'apice la fiorentina l'ha toccato l'anno di calciopoli. erano la seconda squadra italiana dopo l'inter.
da allora sono calati un pochettino ogni anno, solo che sembravo accorgermene solo io.
Comunque mi riferivo alla loro fase ascendente che s'è fermata perché il presidente non ha trovato le giuste alleanze nel territorio, principalmente.

geddy

Re:Lo stato dell'arte
« Risposta #17 : Mercoledì 1 Settembre 2010, 19:02:12 »
Sudamericani con passaporto comunitario, olandesi, scandinavi e slavi.
C'è un mondo da 'arare'. E ti prendi fiori di giocatori non ancora affermati a 300mila euro netti, altro che storie (caso Kolarov).
Dopo due anni, se il calciatore di prospettiva si afferma, gli rinnovi subito a 750-1 milione netto e poi ci lavori altri due anni. Al quarto anno è pronto per farti conquistare qualcosa di buono.
Al quinto anno, se non hai conquistato nulla di buono, lo cedi non prima di aver trovato un giovane sostituto valido in prospettiva. E reinvesti la plusvalenza

Eh, ma così non ci sono certezze.
Certo che no!

Ma se devo competere con chi fattura oltre 200 milioni e paga i calciatori oltre 100 milioni lordi non ho che una chance: la rischiosa 'guerra di corsa'. Devo essere più leggero, più rapido e più veloce dei miei avversari.

E, ovviamente, devo essere più propenso ad assumere rischi maggiori.
Ma in palio c'è la più fantastica delle conquiste. La speranza di poter, prima o poi, lottare per qualcosa di grosso con una rosa di età media inferiore non dico ai 24, ma magari ai 26 anni e che costerebbe un quarto delle rose dei maggiori competitor. :)
Non è quello che stiamo facendo? Kolarov, o chi per lui, non rinnova se ha un offerta dello squadrone che fattura cinque volte di puiu.Perchè pagano cinque volte di più,appunto.
Rischi non se ne corrono granchè. La retrocessione col campionato a 20, è un rischio remoto. Pure con Baronio e Firmani forse ce la saremmo cavata, ho detto forse.
Io non so quali richieste abbiano i vari Matuzalem, Mauri, Ledesma etc etc. Per rifondaredobbiamo vendere questi, sicuri qualcuno li prende?

Offline franz_kappa

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Re:Lo stato dell'arte
« Risposta #18 : Mercoledì 1 Settembre 2010, 19:04:33 »
Io non so quali richieste abbiano i vari Matuzalem, Mauri, Ledesma etc etc. Per rifondaredobbiamo vendere questi, sicuri qualcuno li prende?
Mauri te ne potevi liberare, scadeva nel 2011.
Ledesma a una decina di milioni lo piazzi, è giocatore di rendimento.
Matu è fragile, difficile da piazzare. Ex post andava assai ponderato il suo acquisto.
Buon viaggio, caro Piero.

TD

Re:Lo stato dell'arte
« Risposta #19 : Mercoledì 1 Settembre 2010, 19:06:00 »
Mauri lo abbiamo negato alla Samp, è un giocatore che noi non apprezziamo ma che ha molti estimatori, secondo me lo vendi benissimo. E' che uno così lo tieni, me dirai.