Autore Topic: La crisi  (Letto 13764 volte)

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ThomasDoll

La crisi
« : Lunedì 21 Settembre 2015, 10:07:16 »
C'è un elemento che fa saltare per aria ogni congettura possibile su questa crisi: la Lazio non entra in campo (Napoli) oppure sparisce dal campo alla prima difficoltà (Leverkusen, Verona). Tralascio la supercoppa, che per me vale un'amichevole di agosto, viste le circostanze in cui si è disputata.

Questo rende inutile, anzi dannosa, ogni considerazione a proposito delle assenze: non si chiede a chi va in campo di vincere a tutti i costi, gli si chiede di tenere il campo. I nomi allineati dalla Lazio nelle tre circostanze di cui sopra erano più che all'altezza di battersi con dignità. Non l'hanno fatto.

In almeno due casi su tre avevano un grande avversario davanti, ma sorge il dubbio che questa grandezza sia in parte dovuta all'approccio disastroso dei nostri. Come giustamente sottolineava Pioli, si può attribuire il crollo di Verona allo stress psicologico dell'eliminazione dalla CL, ma le due buone gare con Udinese e Dnipro hanno messo distanza, Non c'è nessuna ragione possibile per un simile crollo, avvenuto ancora una volta fuori casa.

Alibi anche quello dell'impegno europeo, comune anche ai partenopei, del viaggio, rispetto al quale ci sono state due notti di sonno per recuperare, tenendo conto che non si tratta di un tragitto fatto sulla piroga oa dorso di cammello e che non c'è manco una sputazza di jet lag.

La sconfitta di Napoli non è giustificabile in nessun modo. Non si sta in campo in quella maniera, c'è poco da fare. Il tecnico deve spiegare, oltre a chiedere scusa, e immagino debba capire anche lui perché sta succedendo questa cosa, perché mi pare evidente che non è finita qua e ci saranno, se non si risolve la questione, altri crolli come questo. Ora bisogna ripartire col Genoa, squadra con cui perdiamo regolarmente da 4 campionati in casa e fuori, uscendone sempre con le ossa rotte, tra infortunati ed espulsi. Proprio l'ideale arrivarci con una disfatta sul groppone.

Aggiungerei una considerazione finale: a Verona come a Napoli (meno a Leverkusen) non abbiamo opposto resistenza all'avversario. Si tratta di due risultati bugiardi, rendiamocene conto: a Verona c'era un altro gol regolare per loro e almeno due reti divorate a porta vuota, a Napoli meno, ma si poteva tranquillamente arrivare al risultato tennistico. Questo non è spiegabile con il mercato, le assenze, le fatiche di coppa. E' un evento estremo, che capita una volta a campionato considerate tutte e 20 le squadre, e a noi è successo due volte in due trasferte consecutive. Se a Verona si poteva dire che era troppo brutta per essere vera, a Napoli abbiamo avuto la prova che è vera.

La cosa porta Pioli sul banco degli imputati per forza, perché è l'allenatore che in questi casi si deve prendere le responsabilità di un simile tracollo tecnico. La Lazio non lo esonererà mai, a meno di non rischiare la salvezza, cosa che non può succedere. Però bisogna venirne fuori con qualche cosa, perché se si finisce a taralli e vino, magari tirando fuori una buona prestazione mercoledì, si sa già che prima o poi si tracollerà di nuovo. Il problema non è la sconfitta, ma il modo. A me sembra un grosso campanello d'allarme, una cosa che con altre modalità e protagonisti è successa con Rossi, con Reja, con Petkovic e sta accadendo con Pioli.

Troppo per pensare che sia un caso, troppi tecnici per pensare che sia esclusivamente colpa loro. C'è dell'altro. Non so che cosa ma c'è dell'altro. Siamo soggetti a questi crolli che non sono normali. C'è qualcosa che balla tra le dinamiche interne allo spogliatoio e i rapporti con la società, una cosa che riemerge e travolge il mister di turno. Un fantasma che svuota testa e gambe.

Offline AlenBoksic

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Re:La crisi
« Risposta #1 : Lunedì 21 Settembre 2015, 10:14:35 »
Concordo con quest'analisi.
Metterei anche ieri nel novero delle partite in cui spariamo dopo il gol, visto la palla al bacio ha avuto Keita sullo 0 0.
Pioli ha le sue colpe, in primis non aver saputo leggere certe dinamiche interne, ma la colpa principale risiede nello spogliatoio e nella testa dei suoi componenti.
La soluzione non può che essere li.
Voglio 11 Scaloni

Offline AlonZo

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Re:La crisi
« Risposta #2 : Lunedì 21 Settembre 2015, 10:43:22 »
la colpa in questi casi è a tutti i livelli.

La società ha le sue colpe. Non per il mercato ma piuttosto - suppongo - per una scarsa presenza. Ci sono giocatori che fanno come vogliono e pensano di essere inattaccabili.

L'allenatore completamente in bambola. Non si schiera una formazione come quella presentata a Napoli. Mauri può essere al massimo una soluzione nei minuti finali o un ricambio per le partite di coppa italia. Milinkovic è in forma, cataldi emarginato senza motivo, entrambi sarebbero stati più utili di Mauri e Lulic. A napoli poi ti presenti per la prima volta con le due punte quando, forse, un keita unica punta per colpire in contropiede avrebbe avuto più senso. Mai giocare senza Felipe Anderson, soprattutto se queste sono le alternative.

I giocatori, perchè certe umiliazioni non si giustificano neanche con le scelte sbagliate. Sei giovane e forte, corri ed eviti l'umiliazione. Perdi ma non così, è sempre la solita storia, si chiamano palle, carattere, tigna, chiamatele come volete, ma a questi mancano.

CP 4.0

Re:La crisi
« Risposta #3 : Lunedì 21 Settembre 2015, 10:44:13 »
Un'analisi passa per l'individuazione di particolari caratteristiche di continuità e come ha sottolineato TD, mature le sconfitte hanno in comune l'essere avvenute in trasferta.

Cioè quando è l'avversario in genere ha fare il gioco, o comunque scende in campo con l'intenzione.

Visto che la squadra ha sempre sofferto le situazioni di pressing, mi pare che si debba partire da qui e da come raitre meglio quando sotto pressione.

Offline pizzeman

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Re:La crisi
« Risposta #4 : Lunedì 21 Settembre 2015, 10:44:42 »
Il problema comincia e finisce con due partite dell'anno scorso: derby e napoli. Lì si è decisa la nostra stagione attuale. Con quel maledetto (mai abbastanza) terzo posto.
Arrivare secondi ci avrebbe dato la certezza di avere soldi da investire per potenziare la squadra, arrivare quarti ci avrebbe permesso di vendere uno-due pezzi da 90 e comprare quello che ci serviva.
Siamo invece rimasti nel limbo, dal quale uscire è difficile, specie per noi: il rinnovo di radu è l'emblema di questa situazione. Le poche risorse liberate dal taglio della zavorre sono state utilizzate per comprare giocatori di prospettiva: Kishna e Milinkovic-Savic.
Si, lo so, c'era un'altra possibilità. Rischiare, e se andava male vendere. Ma ormai Lotito lo conosciamo. Non lo farà mai. Prima di spendere un euro deve averlo sul conto.
La crisi di oggi è frutto di questo: i calciatori credevano di meritarsi la CL, la società non ha fatto niente per inseguire questo sogno.
Non li ha venduti, nè ha rinforzato la squadra.
Nè soldi, nè ambizioni: cosa farebbe qualunque lavoratore che ambisce a cresce se il suo datore di lavoro bloccasse ogni sua opportunità di crescita economica e professionale?
Sono miliardari, ok. Ma sempre uomini.
Marchetti, Basta e Candreva. Sono questi gli unici che vedono la Lazio come un punto di arrivo. Bontà loro, non certo merito della società. Per gli altri, se non bolliti, la Lazio è un passaggio: e quando juve, milan, real, manchester o inter bussano alla tua porta, sentire che sei incedibile ti fa girare le palle.
Lulic, parolo, Anderson, Biglia e Keita sono quelli con le palle girate, radu e mauri sono i bolliti.
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ThomasDoll

Re:La crisi
« Risposta #5 : Lunedì 21 Settembre 2015, 10:50:07 »
Fossimo arrivati secondi non ci avrebbero accreditato 30 milioni sul conto.
I soldi della Champions arrivano a stagione in corso, la Lazio avrebbe comunque dovuto impegnarsi prima, sul mercato. Secondo me avremmo fatto lo stesso identico mercato, dentro o fuori, incluso Matri. Quella di Balotelli era una balla, e comunque sarebbe andato al Milan uguale.

Offline Davide

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Re:La crisi
« Risposta #6 : Lunedì 21 Settembre 2015, 10:52:12 »
Ragazzi,le parole di Mauri ieri sera e quelle di parolo dopo chievo sono la spiegazione di cosa stia capitando alla Lazio,inconcepibile ma è così....

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ThomasDoll

Re:La crisi
« Risposta #7 : Lunedì 21 Settembre 2015, 11:00:49 »
che hanno detto?

Offline cipollone

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Re:La crisi
« Risposta #8 : Lunedì 21 Settembre 2015, 11:08:35 »
E' un problema di testa perché a questo punto della stagione non si può essere stanchi, ma neppure non ancora in forma visto che abbiamo iniziato la stagione prima degli altri.
Io credo, a differenza di altri, che il tipo di mercato abbia influito parecchio sulla testa dei calciatori, i quali hanno percepito un'assenza di ambizione societaria che li sta portando ad adeguarsi e ad accontentarsi della bella stagione passata.
Quindi parlo di motivazioni. Le stesse cha pare abbiano smarrito Lulic e Biglia, per ragioni di mercato, e Anderson dopo una mezza panchina (il che avvalora le mie idee già qui esposte sul suo spessore caratteriale quale suo vero punto debole).
asromamerda

Offline Davide

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Re:La crisi
« Risposta #9 : Lunedì 21 Settembre 2015, 11:18:12 »
che hanno detto?
Dopo Lazio vicenza parolo disse che qualcosa non andava,che avrebbero dovuto tornare a correre e lottare insieme capendo cosa fosse giocare nella Lazio...klose non ricordo quando disse che la mentalità mancava e che bisognava tornare tutti insieme ad aiutarsi....ieri Mauri più o meno la stessa cosa....qualcosa è successo ed stato determinante x lo schifo visto fino ad ora.

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ThomasDoll

Re:La crisi
« Risposta #10 : Lunedì 21 Settembre 2015, 11:23:55 »
Ok, ma anche loro giocano in questa squadra, se non si corre e non si lotta tutti insieme di chi è la responsabilità?
Parolo, Mauri e Klose giocano nella Lazio, non credo sia il caso di accusare i compagni di giocare per sé stessi.
Siano più precisi e se lo dicano in faccia.
In ogni caso sono dichiarazioni che non promettono niente di buono, stanno a significare che alcuni pensano che la colpa sia di altri.
Il che è la cosa peggiore.

Quanto al mercato, secondo me i calciatori non amano che si metta in discussione la loro posizione. Preferiscono giocare a qualunque altra cosa, non credo sarebbero contentissimi se la società facesse un acquisto che li mette in competizione per un posto che altrimenti sarebbe loro. Opzione da prendere con le molle. Se la società non è ambiziosa possono facilmente ottenere di andare altrove, il calciatore non aspetta che la società cambi, cambia lui. Secondo me, naturalmente.

Offline Davide

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Re:La crisi
« Risposta #11 : Lunedì 21 Settembre 2015, 11:29:41 »
Hai ragione,ma gli equilibri tra giocatori di serie a sono talmente sottili che basta un niente x inanellare 8-9 vittorie di fila o per fare schifo come stanno facendo....ma dai,alcuni ieri si sono scansati!!!

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Offline pizzeman

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Re:La crisi
« Risposta #12 : Lunedì 21 Settembre 2015, 11:34:39 »

Se la società non è ambiziosa possono facilmente ottenere di andare altrove,

con lotito? biglia secondo me ha le palle che girano a vortice.
ha perso probabilmente l'ultimo treno della vita perchè lotito chiede troppo, per tenerlo alla Lazio a giocare con radu e mauricio.
Io credo che biglia serva tantissimo alla Lazio, ma capisco l'ambizione di giocare nel real o nel MU...
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MrMoto

Re:La crisi
« Risposta #13 : Lunedì 21 Settembre 2015, 11:35:34 »
Mah… i calciatori ripetono quello che è stato detto nello spogliatoio dall'allenatore a fine gara. E' evidente che la Lazio dell'anno scorso, e comunque tutte le migliori Lazio della nostra storia, sono sempre state la somma dei giocatori che giocano da squadra, non il frutto di singoli. Non vedo grossi misteri qui.  Se non si torna a giocare da squadra si prendono gol a scatafascio.

Offline cipollone

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Re:La crisi
« Risposta #14 : Lunedì 21 Settembre 2015, 11:36:28 »
 Se la società non è ambiziosa possono facilmente ottenere di andare altrove, il calciatore non aspetta che la società cambi, cambia lui. Secondo me, naturalmente.

Infatti Lulic non vuole rinnovare, Biglia con la testa sta altrove, l'agente di Anderson ha detto che le panchine del suo assistito non le capiscono perché uno come lui deve giocare sempre.
Poi sul discorso società ambiziosa, sarà anche vero che un giocatore non veda di buon occhio l'acquisto di uno più forte, però è anche vero che non acquistando giocatori forti quelli presenti possano perdere la motivazione ad impegnarsi e a rendere di più, tanto il posto e lo stipendio sono assicurati..
asromamerda

Offline Davide

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Re:La crisi
« Risposta #15 : Lunedì 21 Settembre 2015, 11:37:38 »
Siamo sicuri che biglia,lulic e compagnia bella abbiano realmente proposte concrete da grandi squadre?  O non sia come sempre che tutto il loro entourage faccia di tutto x alzarne il prezzo? Convincendoli di essere fenomeni,tanto da rimanere poi insoddisfatti il momento in cui,tornati alla realtà,debbano rimanere (che delitto) alla Lazio?

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CP 4.0

Re:La crisi
« Risposta #16 : Lunedì 21 Settembre 2015, 11:41:11 »
che  manchi del 'feeling' mi pare abbastanza chiaro dal modo in cui vengono gestiti i palloni e le ripartenze. le enormita' di palle buttate e praticamente regalate agli avversari, sono abbastanza sintomo di un 'non trovarsi' che non puo' certo imposto tramite schemi o allenamenti.

Siamo sicuri che biglia,lulic e compagnia bella abbiano realmente proposte concrete da grandi squadre?  O non sia come sempre che tutto il loro entourage faccia di tutto x alzarne il prezzo? Convincendoli di essere fenomeni,tanto da rimanere poi insoddisfatti il momento in cui,tornati alla realtà,debbano rimanere (che delitto) alla Lazio?
...

qui entriamo in un campo in cui la cornice marcia ha un suo ruolo/peso, e non intendo solo l'entourage, perche' c'e' da chiedersi come mai questo genere di storie sembrerebbe capitare quasi sempre e soltanto alla Lazio (ricordate i vari articoli 17?).

ThomasDoll

Re:La crisi
« Risposta #17 : Lunedì 21 Settembre 2015, 11:42:15 »
Un giocatore che vuole cambiare squadra porto un'offerta e cambia squadra.
Il problema è quando vuoi più soldi e basta.
Lotito ha ricevuto offerte che riteneva non accettabili, altrimenti li avrebbe venduti anche tutti. Non ce lo vedo a dire no a 40 milioni per Anderson, mentre per 12/15 non lo darebbe via nemmeno se il giovanotto volesse.
Il rendimento di alcuni singoli mi sembra, comunque, orientato verso la cessione. Quindi ci si parli e li si convinca a restare o ci si risolva a cederli. Perché il modo che hanno i giocatori di ottenere di andarsene è quello di giocare male. Vedi alla voce Hernanes.

Offline pizzeman

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Re:La crisi
« Risposta #18 : Lunedì 21 Settembre 2015, 11:42:36 »
biglia candreva anderson de vrij.
questi sono i nostri campioni.
se devono giocare con giovani forti, o con leggende come klose, o con professionisti come basta, sono stimolati.
Altrimenti provano a scappare e se non ci riescono si siedono.
Come chiunque di noi nel proprio lavoro.
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ThomasDoll

Re:La crisi
« Risposta #19 : Lunedì 21 Settembre 2015, 11:45:54 »
Per meglio chiarire: o con Lulic, per dirne uno,  ti ci metti d'accordo, rinnovo o cessione, oppure è meglio se non gioca. Perché la prestazione in campo non può diventare strumento di trattativa, non so se rendo l'idea. Quindi mettere le cose in chiaro e poi ripartire: se giochi come sai a gennaio o a giugno ti accontento, se giochi così te ne stai in panchina fino a fine contratto e gioca chi ha voglia di restare.