Autore Topic: Operazione simpatia  (Letto 12040 volte)

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Offline Ataru

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Re:Operazione simpatia
« Risposta #20 : Venerdì 11 Settembre 2015, 17:47:44 »
lo trovo forzato e forzoso, alla fine non trasmette nulla se non che il ragazzino è tarato da una società che mette in primo piano la futilità e l'arroganza.
e il ragazzino coi due piedi sinistri, nell'intenzione del ragazzino tottesco, è un ciccione incapace, ma davanti alla ragazzina (e alla telecamera) non lo può dire
osa c'è da psicolo propriono capisco.
qui sono un esempio di civilità e non solo per molti

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Re:Operazione simpatia
« Risposta #21 : Sabato 12 Settembre 2015, 08:22:36 »
Sinceramente a me hanno veramente rotto il caxxo!
Sempre a mettere in mezzo la Lazio e i laziali.
"Seiiii popoooooooo daaaaa Laziooooo!!!!"

:asrm:

CP 4.0

Re:Operazione simpatia
« Risposta #22 : Sabato 12 Settembre 2015, 09:27:32 »
Più che il messaggio, forse l'intenzione poteva esser quella.
Il messaggio che arriva (o dovrebbe arrivare), mi pare molto veicolato dai media.
Ho rivisto il video/ciofeca.
A me continua ad arrivare un messaggio di desensibilizzazione sui problemi dei portatori di handicap.
Alla fine la ragazzina sempre da sola rimane.
Ma perchè ha un problema più grosso della sedia a rotelle.
L'autrice parla di un lieto fine... a me ha messo una tristezza...

Non ne faccio un discorso Lazio-roma (per quanto, sono convinto, metti al pupo una maglia biancoceleste e dipingi la ruota di giallorosso e si parlerebbe di un video denuncia sulle dinamiche da "branco" e l'emarginazione dei diversi).
Anche io credo che il marito produttore l'avrà aiutata ad individuare il problema più grosso, trovandone uno molto redditizio in termini di visibilità (la battuta del bipede, da me citata prima, aveva la stessa funzione paracula).
Tre piccioni con una fava:

1) Romasiamonoi
2) Io so' buono, e sensibilizzo (ma ti debbo spiegare come)
3) Click, blog, social premi e cotillion, ed interviste a go-go spiegando che "si, forzamaggica, ma c'è dell'altro"

 ::)

non credo che l'impatto del corto sia stato pianificato, nella testa di chi ha avuto l'idea del finale si trattavas probabilmente dell'ennesima 'battuta' sui Laziali come se ne fanno tante in tv o alla radio che passano.

la regista ha indubbiamente qualita' ed anche i due ragazzini sanno darsi da fare, quindi in fondo qualcosa il corto lo merita. e poi c'e' il discorso dell'emarginazione del disabile che fa sempre chic anche quando non e' radical.

ovvio che poi c'e' tutto il contorno che mentre da noi diventa, ad esempio, l'ennesimo libro sulla Lazio e la destra, da loro diventa la 'goliardia romanesca verace e pupona', ho letto su alcuni siti nella trama del corto che 'la ragazzina alla fine ride per la prima volta nella vita'  ::)

mettici il 'loro' ormai radicato concetto che sono appunto Roma citta' ed i cittadini, mentre noi al massimo gli facciamo da spalla appunto per l'ennesima battuta, ed ecco che parte la spirale che porta all'attuale successo del corto.

a me fa pensare al campo estivo su Addams Family Value, dove da una parte ci sono i cittadini modello, tutti belli curati, empre simpatici e goliardici e sempre nei ruoli principali di ogni recita.

dall'altra quelli che sono accettati ma che devono comunque rimanere nei loro confini appunto di spalla delle recite e della vita del campus.

me sa che Roma stia diventando cosi dal punto di vista del tifo.

pero' ad un certo punto e' pure colpa nostra, e non perche' l'indomani della coppa'n faccia non abbiamo colorato la citta' di bianc'azzurro, ma perche' non perdiamo mai tempo a sminuire le nostre vittorie nei loro confronti, per non parlare del continuo interesse di molti Laziali a vedere il loro giardino sempre piu' verde del nostro, chiusi nel nostro snobbismo per cui appena i giornali smettono i titoli su Campo de' Fiori siamo i primi noi a spengere la luce sui fatti.

od anche accettando l'opinione di qualsiesi associazione basta che ci fanno giocare con loro.

Pomata

Re:Operazione simpatia
« Risposta #23 : Sabato 12 Settembre 2015, 09:45:56 »
Parole sante CP, e l'opera che stanno facendo parte dei Laziali da stadio (perchè purtroppo allo stadio vanno solo loro) con continue contestazioni e creando guerre fratricide, completa il tutto...

Stiamo riuscendo ad attuare il piano di Italo Foschi...

baol

Re:Operazione simpatia
« Risposta #24 : Sabato 12 Settembre 2015, 11:10:56 »
non credo che l'impatto del corto sia stato pianificato, nella testa di chi ha avuto l'idea del finale si trattava probabilmente dell'ennesima 'battuta' sui Laziali come se ne fanno tante in tv o alla radio che passano.

...e poi c'e' il discorso dell'emarginazione del disabile che fa sempre chic anche quando non e' radical.

Da quel cho letto, la ciofeca (opinione da profano, certo) ha vinto premi ed ha avuto lusinghieri giudizi dalla critica.
Già da qualche mese (mi pare da maggio)  http://isabellasalvetti.it/project/due-piedi-sinistri/.
Ottimi da appendere nello studio, e da mettere nel cv.
Una volta arredata una parete ed arricchito il curriculum, passano alla ciccia vera.
Ed allora vai sul web ( la pagina della Salvetti è del 27 agosto ).
Successone:

Repubblica(9 settembre):
"Due piedi sinistri, ma molto giallorossi. Il corto che accende il tifo in rete"
(nessuna menzione delle tematiche affrontate, sembra che i premi siano dovuti alla "scelta di campo decisamente romanista" )

Corriere dello sport  e Tuttosport ( 10 settembre ):
"Due piedi sinistri”: il corto dell’anno. Parla la regista"
( neanche male, ma su un giornale sportivo, sta lì solo perchè: "Ha fatto discutere soprattutto i tifosi" )

Gazzetta dell Sport (oggi):
"Due piedi sinistri", il video che spopola sul web. E un'occasione colta a metà"
"Il cortometraggio molto "giallorosso" ambientato a Roma che vede protagonisti due ragazzini. Premi, condivisioni, commozione. Ma anche il retrogusto amaro per un finale che forse poteva essere diverso"
E meno male.

La Stampa (10 settembre):
"Vincere con “due piedi sinistri”: parlare con poesia di disabilità attraverso il tifo calcistico"

Sono solo alcuni esempi, il web è pieno di citazioni di questo corto, e nel il 99% "il video esalta e commuove i tifosi giallorosssi".
E comunque "fa discutere i tifosi".
Non parliamo di social vari, dove "esaltazione" (giallorossa) condita da commozione per il messaggio (passato più che in secondo piano), raggiungono vette parossistiche e chi non si accoda è perchè è #insensibile o #lazialecherosica.

Ottimamente pianificato direi, non credo ad una coincidenza.
D'altro canto la battuta sulla Lazio e sul Laziale è una garanzia di pacca sulle spalle.

Ormai abusata per rendere digeribile anche il più banale ed insipido del "politically correct" e dello "chic"
(radical o meno, ma sempre lupacchiotto, che "non so niente di/non mi piace il calcio, ma mio marito/moglie/figlio/fratello/sorella...").

Sulle nostre responsabilità condivido appieno quanto hai scritto.
 ;)

MrMoto

Re:Operazione simpatia
« Risposta #25 : Sabato 12 Settembre 2015, 13:18:01 »
lo trovo forzato e forzoso, alla fine non trasmette nulla se non che il ragazzino è tarato da una società che mette in primo piano la futilità e l'arroganza.
e il ragazzino coi due piedi sinistri, nell'intenzione del ragazzino tottesco, è un ciccione incapace, ma davanti alla ragazzina (e alla telecamera) non lo può dire

Infatti immagino un cortometraggio diverso, fatto da un laziale, in cui a parte inverse lui fa l'eroe portandola con i suoi amici benché è romanista, con l'equivoco pregiudizio verso i disabili che rimane per dare quella carica emotiva che il corto trasmette.

Offline Ataru

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Re:Operazione simpatia
« Risposta #26 : Sabato 12 Settembre 2015, 15:33:08 »
Inoltre un riommerd nella realtà avrebbe approcciato chiedendo: "che è quaa cosa rettangolare che ciai in mano? Pare un tabble".
osa c'è da psicolo propriono capisco.
qui sono un esempio di civilità e non solo per molti

MrMoto

Re:Operazione simpatia
« Risposta #27 : Sabato 12 Settembre 2015, 16:37:46 »
E comunque alla fine della fiera, ma cosa mi ha insegnato vedere sto film? Come gli adesivi sui taxi romani "no alla pedofilia", ma perché bisogna scriverlo?

CP 4.0

Re:Operazione simpatia
« Risposta #28 : Lunedì 14 Settembre 2015, 11:13:55 »
...

credo che il tipo di successo vada separato, da un lato quello artistico/tecnico e dall'altro quello del tifo.

credo che il primo fosse il vero obiettivo, e forse l'unico.

la scelta del tema, dei protagonisti, la voglia di farlo leggero, ecc.ecc. sono tipici di chi vuole avere successo cinematografico, sono convinto che l'idea iniziale fosse al piu' sulla differenza di comportamento verso chi ha due piedi sinistri e chi sta su una sedia a rotelle, o forse anche usare il comportamento verso chi ha due piedi sinistri per evidenziare il problema della discriminazione.

si voleva pero' farlo leggero, con dei bambini che fanno sempre tanto audience, senza intristire lo spettatore che non siamo negli anni '70.

come detto in altro post, mi dileggio nell'imparare a scrivere sceneggiature e mi incontro con altri i nvari gruppo, e c'era un tipo che infilava sempre un bambino nelle sue storie, comunque scritte bene, perche', sua ammissione, fanno vincere i premi. e ti assicuro che la pensano cosi anche gli sceneggiatori di successo, basta vedere i film che normalmente fanno piu' audience, specialmente uno come Steven Spielberg.

probabilmente pero' la regista non riusciva a trovare un finale leggero da 'vissero tutti felici e contenti' come voleva lei, finche' ancor piu' probabilmente il marito produttore, che e' quello che paga e quindi pensa al ritorno economico, se ne uscito con l'idea e ha contattato lo sceneggiatore, o forse quest'ultimo era gia' convolto e parte mente dell'idea.

ma l'ha(nno) semplicemente perche' sono cosi, la battuta sul Laziale ci sta sempre bene, non perche' sia elemento di sicuro successo, ma semplicemente perche' per loro e' semplice 'goliardia pupona' e dava modo di chiudere il corto in maniera appunto simpatica e da 'vissero felici e contenti' (in molti casi ho letto che la ragazza 'ride per la prima volta in vita sua' e non perche' Laziale ma perche' disabile, ed e' anche l'unica ad essere stata premiata personalmente finora.).

poi l'Italia e' quello che e', la situazione del giornalismo e' quello che e' ecc.ecc. per cui il corto, che e' fatto bene per quanto riguarda regia e montaggio ed anche la recitazione, ha successo perche' comunque mostra loro 'bravi, simpatici, goliardici e puponi' e il Laziale la spalla, l'altro, quello che sta in citta' solo perche' cosi non si devono fare battute tra di loro (t'immagini se non avevano il Laziale da mettere sulla sedia a rotelle quando mai avrebbero fatto questo corto? ;) ).

ma nulla che fosse preventivato in termini di premi e cotillons, a mio parere.

poi certo, magari diventera' il corto che iniziera' una nuova fase della cinematografia romana e triste, non dico di no, ma appunto non era pianificato dal primo giorno tipo scudetto del 2001.

CP 4.0

Re:Operazione simpatia
« Risposta #29 : Lunedì 14 Settembre 2015, 11:46:38 »
un articolo che a mio avviso dice tutto nei migliori dei modi

http://www.gazzetta.it/Calcio/10-09-2015/due-piedi-sinistri-video-roma-lazio-cortometraggio-web-13067051037.shtml

 "Due piedi sinistri", il video che spopola sul web. Un'occasione colta a metà

Il cortometraggio molto "giallorosso" ambientato a Roma che vede protagonisti due ragazzini. Premi, condivisioni, commozione. Ma anche il retrogusto amaro per un finale che forse poteva essere diverso

12 settembre 2015 - Milano

In rete e soprattutto sui social “giallorossi” sta girando, di più, spopolando da giorni un video girato benissimo.

“Due piedi sinistri”. Protagonisti: un gruppo di ragazzini tifosi della Roma che giocano a pallone, uno in particolare di nome Mirko, e una ragazzina, Luana, che li guarda da dietro un muretto. Location: i “giardinetti”, così li chiamano a Roma, di un noto e romanistissimo quartiere della Capitale: Testaccio. Bravissimi i piccoli attori, ottima la regia di Isabella Salvetti, bella la scrittura di Nicola Guaglianone, il tutto prodotto da Andrea D’Addario.

Un corto che non a caso sta ottenendo riconoscimenti: vincitore del Globo d'oro 2015 e tra i cinque finalisti del David di Donatello come miglior cortometraggio. Ma… E su questo “ma”, prima di proseguire vi invitiamo, se non lo conoscete, a guardare il video…

L’avete visto? Ebbene chi scrive non ha alcun dubbio sulle ottime intenzioni del corto che vuole abbattere le barriere dell’handicap: un messaggio che è scritto a lettere cubitali nel sorriso finale di Luana.

E quel sorriso che si allarga come un battito di ali sul volto della ragazzina ci restituisce leggerezza e sollievo dopo la durezza e pesantezza del dialogo precedente che fa male come un pugno nello stomaco. Quel finale riconcilia e fa passare in secondo piano quasi tutto.

Ma resta un piccolo quasi. Perché dietro il messaggio solidale verso i diversamente abili, c’è un altro messaggio che compare e che però può disturbare.

La discriminazione del diversamente tifoso.

Quell’essere fan di un'altra squadra che ti rende, anche agli occhi di un bambino, “malato”, “non presentabile”, “da evitare”.

Certo, lo sappiamo, il messaggio “vero” era un altro. Certo si voleva solo essere leggeri e ironici. Era solo uno sfottò a fin di… altro bene. Gli occhi puri dei bambini che non vedono differenze in una carrozzina, ma nella futilità di un gioco e di una passione. Ma non si vince una discriminazione usandone a pretesto un’altra, anche se infinitamente meno importante. Perché alla fine le parole durissime di Mirko restano, cambia solo l’oggetto, e invece non dovrebbero mai essere sulla bocca di un bambino.

Perché lui quella bambina “classificata” la rifiuta ugualmente. Confidiamo nell’intelligenza di quanti, tifosi e non, vedendo il video abbiano apprezzato solo la prima lettura e non si siano soffermati anche sulla seconda.

altro finale? — Però che bello, se dopo quel sorriso di Luana, Mirko si fosse fermato a metà strada, ci avesse pensato su, avesse detto tra sé e sé: “Ma che me frega della Lazio!” e fosse tornato indietro, correndo. E davanti agli occhi della ragazzina avesse detto con un sorriso e la voce emozionata: “Aho ma che ce sei cascata? Stavo a scherzà… Andiamo a prendere il gelato”. E magari vista Luana avviare la carrozzina con la mano gliela avesse sfiorata dicendo: “Aspetta, ti aiuto io…”.

Magari sarebbe svanito l’effetto sorpresa. Magari avrebbe avuto un finale smielato e ironico? Magari sarebbe stato meno d’impatto? Magari, magari, magari…

Ma a noi un finale così sarebbe piaciuto di più. Un messaggio doppio, anche verso chi estremizza la passione del tifo, senza alcun dubbio che ti resta dentro. Un’occasione colta interamente. Perché tutte le discriminazioni, dalle più grandi alle più piccole, sono sempre sbagliate.

Andrea Di Caro

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Re:Operazione simpatia
« Risposta #30 : Lunedì 14 Settembre 2015, 13:20:00 »
un articolo che a mio avviso dice tutto nei migliori dei modi

http://www.gazzetta.it/Calcio/10-09-2015/due-piedi-sinistri-video-roma-lazio-cortometraggio-web-13067051037.shtml

 "Due piedi sinistri", il video che spopola sul web. Un'occasione colta a metà

Il cortometraggio molto "giallorosso" ambientato a Roma che vede protagonisti due ragazzini. Premi, condivisioni, commozione. Ma anche il retrogusto amaro per un finale che forse poteva essere diverso

12 settembre 2015 - Milano

In rete e soprattutto sui social “giallorossi” sta girando, di più, spopolando da giorni un video girato benissimo.

“Due piedi sinistri”. Protagonisti: un gruppo di ragazzini tifosi della Roma che giocano a pallone, uno in particolare di nome Mirko, e una ragazzina, Luana, che li guarda da dietro un muretto. Location: i “giardinetti”, così li chiamano a Roma, di un noto e romanistissimo quartiere della Capitale: Testaccio. Bravissimi i piccoli attori, ottima la regia di Isabella Salvetti, bella la scrittura di Nicola Guaglianone, il tutto prodotto da Andrea D’Addario.

Un corto che non a caso sta ottenendo riconoscimenti: vincitore del Globo d'oro 2015 e tra i cinque finalisti del David di Donatello come miglior cortometraggio. Ma… E su questo “ma”, prima di proseguire vi invitiamo, se non lo conoscete, a guardare il video…

L’avete visto? Ebbene chi scrive non ha alcun dubbio sulle ottime intenzioni del corto che vuole abbattere le barriere dell’handicap: un messaggio che è scritto a lettere cubitali nel sorriso finale di Luana.

E quel sorriso che si allarga come un battito di ali sul volto della ragazzina ci restituisce leggerezza e sollievo dopo la durezza e pesantezza del dialogo precedente che fa male come un pugno nello stomaco. Quel finale riconcilia e fa passare in secondo piano quasi tutto.

Ma resta un piccolo quasi. Perché dietro il messaggio solidale verso i diversamente abili, c’è un altro messaggio che compare e che però può disturbare.

La discriminazione del diversamente tifoso.

Quell’essere fan di un'altra squadra che ti rende, anche agli occhi di un bambino, “malato”, “non presentabile”, “da evitare”.

Certo, lo sappiamo, il messaggio “vero” era un altro. Certo si voleva solo essere leggeri e ironici. Era solo uno sfottò a fin di… altro bene. Gli occhi puri dei bambini che non vedono differenze in una carrozzina, ma nella futilità di un gioco e di una passione. Ma non si vince una discriminazione usandone a pretesto un’altra, anche se infinitamente meno importante. Perché alla fine le parole durissime di Mirko restano, cambia solo l’oggetto, e invece non dovrebbero mai essere sulla bocca di un bambino.

Perché lui quella bambina “classificata” la rifiuta ugualmente. Confidiamo nell’intelligenza di quanti, tifosi e non, vedendo il video abbiano apprezzato solo la prima lettura e non si siano soffermati anche sulla seconda.

altro finale? — Però che bello, se dopo quel sorriso di Luana, Mirko si fosse fermato a metà strada, ci avesse pensato su, avesse detto tra sé e sé: “Ma che me frega della Lazio!” e fosse tornato indietro, correndo. E davanti agli occhi della ragazzina avesse detto con un sorriso e la voce emozionata: “Aho ma che ce sei cascata? Stavo a scherzà… Andiamo a prendere il gelato”. E magari vista Luana avviare la carrozzina con la mano gliela avesse sfiorata dicendo: “Aspetta, ti aiuto io…”.

Magari sarebbe svanito l’effetto sorpresa. Magari avrebbe avuto un finale smielato e ironico? Magari sarebbe stato meno d’impatto? Magari, magari, magari…

Ma a noi un finale così sarebbe piaciuto di più. Un messaggio doppio, anche verso chi estremizza la passione del tifo, senza alcun dubbio che ti resta dentro. Un’occasione colta interamente. Perché tutte le discriminazioni, dalle più grandi alle più piccole, sono sempre sbagliate.

Andrea Di Caro

"Aho! Ma che d'é, ahooo??!!???
'sto Andrea Di Caro é sicuramente daaaaaa Lanzieee e sta' a rosicaaaaa'!!!!!!
Uargh! Uargh! Uargh!"
(...e altri versi animaleschi).

:asrm:

Offline Ataru

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Re:Operazione simpatia
« Risposta #31 : Lunedì 14 Settembre 2015, 15:04:38 »
Citazione
controllata indirettamente per l’83% proprio dal capitano romanista.

è un'ora che ci sto pensando e continuo a non capire
osa c'è da psicolo propriono capisco.
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Re:Operazione simpatia
« Risposta #32 : Lunedì 14 Settembre 2015, 15:13:59 »
se domandi il senso tecnico della frase qui c'e' la spiegazione

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/03/06/totti-gli-affari-doro-col-campidoglio-milioni-dalle-case-popolari-in-affitto/1481371/
Citazione
a valle c’è l’Immobiliare Ten, proprietaria dell’immobile affittato al Comune; più su c’è invece l’Immobiliare Dieci che possiede – oltre al 100 per cento delle quote della Ten – anche altri due palazzetti (ora uniti in un unico stabile, ndr) in via Rasella, a due passi da via Veneto. Più su ancora c’è la holding di famiglia, la Numberten Srl: per l’83 per cento di Francesco Totti, per il 6,7 per cento del fratello maggiore Riccardo, amministratore di tutte e tre le società, e per il 10 per cento circa della mamma Fiorella Marrozzini
...

ma se la domanda era retorica...










...te devi da spiega' meglio :)

Offline Ataru

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Re:Operazione simpatia
« Risposta #33 : Lunedì 14 Settembre 2015, 15:22:55 »
se domandi il senso tecnico della frase qui c'e' la spiegazione

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/03/06/totti-gli-affari-doro-col-campidoglio-milioni-dalle-case-popolari-in-affitto/1481371/
ma se la domanda era retorica...










...te devi da spiega' meglio :)

no non era retorica, non sapevo dell'esistenza della holding e malignavo sul giornalista... non capivo l'indirettamente, ora è chiaro, grazie
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CP 4.0

Re:Operazione simpatia
« Risposta #34 : Lunedì 14 Settembre 2015, 15:35:34 »
 :icon_thumright:

Offline disabitato

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Re:Operazione simpatia
« Risposta #35 : Lunedì 14 Settembre 2015, 16:49:48 »
Un cortometraggio di merda.
Chi è nato a Roma, ed è ovviamente Laziale, sa esattamente qualche messaggio infame si nasconda in quel corto falso radical-chic.
DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

Offline Ataru

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Re:Operazione simpatia
« Risposta #36 : Lunedì 14 Settembre 2015, 17:11:40 »
Un cortometraggio di merda.
Chi è nato a Roma, ed è ovviamente Laziale, sa esattamente qualche messaggio infame si nasconda in quel corto falso radical-chic.
anche perché una laziale ben educata avrebbe replicato, tagliando corto:

"stamme a un palmo dal culo, coatto di merda"
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Offline franz_kappa

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Re:Operazione simpatia
« Risposta #37 : Lunedì 14 Settembre 2015, 21:24:38 »
Un cortometraggio di merda.
Chi è nato a Roma, ed è ovviamente Laziale, sa esattamente qualche messaggio infame si nasconda in quel corto falso radical-chic.
Il messaggio che puoi essere pure paralitica, storpia, monca... Sti cazzi. Ma daaa Lazio proprio no.
Li mortacci vostra e di chi promuove 'sta merda di corto.
Buon viaggio, caro Piero.

CP 4.0

Re:Operazione simpatia
« Risposta #38 : Lunedì 14 Settembre 2015, 21:47:08 »
con questo atteggiamento ci rimettiamo noi, non loro.

Offline Stev00

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Re:Operazione simpatia
« Risposta #39 : Mercoledì 16 Settembre 2015, 08:36:44 »
Questo corto mi pare l'evoluzione edulcorata di "mejo un figlio frocio...".
Il messaggio che si vuole veicolare è molto bello, il mezzo completamente inadeguato.
Ma capisco che in una società dove la cultura dello sport è praticamente inesistente, alla fine funziona tutto.
Avrebbero potuto trovare milioni di altri modi per farlo, senza tirare in ballo una questione sportiva che, secondo me, ha l'unico scopo di fare da cassa di risonanza ed interessare un pubblico più vasto che in tutto questo ci vede solo la questione "sei daaaaa lazie" anziche il problema sociale.


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