Autore Topic: Bambini sulla spiaggia  (Letto 18335 volte)

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Offline AlenBoksic

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Re:Bambini sulla spiaggia
« Risposta #40 : Giovedì 10 Settembre 2015, 09:28:07 »
Belgrado, nel parco davanti alla stazione degli autobus, dove da mesi si raccolgono i rifugiati provenienti perlopiù dalla Siria. Abbiamo incontrato alcuni di loro. Un reportage

Se l’aveste incontrata in un caffè di Milano, in una via di Parigi o in club di Berlino avreste pensato che il suo viso, luminoso e sorridente, fosse stato creato per la réclame di un costoso prodotto cosmetico. Nel parco davanti alla stazione degli autobus di Belgrado, Mehriban siede su pezzo di cartone adagiato per terra e l’unica cosa che desidera è che le sue quattro sorelle, tre fratelli e sua madre arrivino in Germania.
Là non conosce nessuno ma ha sentito dire che “si sta bene ed è sicuro”. Ha 24 anni, le erano rimasti solo due esami per finire la facoltà di Biologia. Quando è scoppiata la guerra tutti i curdi, lei compresa, sono stati costretti a lasciare l’Università di Aleppo. È tornata alla sua città natale Kobane, sul confine con la Turchia che, afferma, un tempo era una bella città ma ora è solo un cumulo di macerie.
“Prima della guerra non c’era differenza tra noi e gli arabi ma da quando è arrivato il Daesh, se sei curdo sei morto” racconta Mehriban in un inglese stentato. Con i gesti delle mani mi mostra come i miliziani del Daesh, come chiama lo Stato islamico (ISIS), hanno distrutto con le bombe la casa in cui viveva. Ha trascorso con la famiglia un anno in Turchia, lavorava nei campi raccogliendo pomodori e arance per 10 ore al giorno. “In Turchia la gente è ospitale ma il loro governo non ci vuole. Quando dici che vieni dalla Siria non trovi lavoro e gli affitti sono molto cari”.
Belgrado città di transito
Per quanto ogni destino sia singolare, la cosa che unisce decine di migliaia di persone provenienti da Siria, Iraq, Afghanistan, Eritrea o Somalia è quella di essere passati negli ultimi mesi attraverso Belgrado. Tutti fuggono da guerre o violenze e cercano aiuto. La scorsa settimana il ministro dell’Interno Nebojša Stefanović ha dichiarato che negli ultimi otto mesi sono entrati in Serbia dalla Macedonia 115.000 rifugiati. Si ritiene però che il numero sia di gran lunga superiore da quello dichiarato dal ministro, perché molti rifugiati non sono stati registrati come richiedenti asilo.
Oltre ai passaggi ufficiali di frontiera i rifugiati arrivano anche attraverso i canali illegali, evitando così le schedature ma anche i lacrimogeni e i manganelli con cui la polizia macedone li ha accolti una decina di giorni fa, con la motivazione di tenere sotto controllo la frontiera. Solo in 14 hanno ottenuto l’asilo in Serbia. Nei cinque centri di accoglienza (Miratovac, Sjenica, Tutin, Banja Koviljača e Krnjača) esistenti oggi in Serbia, secondo i dati più recenti ci sono poco meno di un migliaio di persone in attesa dello status di richiedenti asilo. Tutti gli altri sono in transito, passano attraverso Belgrado nel tentativo di raggiungere il prima possibile uno dei paesi ricchi dell’Europa occidentale.
La richiesta di asilo che presentano all’ingresso in Serbia gli serve solo per arrivare in sicurezza e più velocemente in Ungheria e da lì in altri paesi che sono la loro destinazione finale.
Benvenuti in Serbia
I funzionari serbi chiedono aiuto all’Unione europea, annunciano l’apertura di nuovi centri di accoglienza, condannano apertamente il comportamento della vicina Ungheria che con il filo spinato impedisce l’ingresso illegale dalla Serbia.
Persino il premier Aleksandar Vučić, a metà agosto, ha fatto visita ai rifugiati nel parco davanti alla stazione degli autobus di Belgrado e di fronte alle telecamere ha precisato: “Faremo tutto il possibile per voi, affinché siate sicuri come se foste a casa vostra e siete sempre i benvenuti nel nostro paese” dopodiché ha ricevuto pure i complimenti da Bruxelles. Con queste parole il premier serbo ha voluto nel frattempo inviare un messaggio ai cittadini estremisti, di estrema destra e xenofobi, convinti che i rifugiati li faranno ammalare di qualche rara malattia o che fra di loro si nasconda qualche combattente dell’ISIS.
I media scrivono anche di questo, ma dato che la maggior parte delle testate è controllata dal governo in essi regna una sorta di empatia e vengono condannati gli incidenti come quello di qualche tempo fa, quando a Belgrado è stato arrestato un poliziotto che ha estorto 2000 euro a due siriani.
Dai reportage dei giornali sappiamo quanto si può guadagnare sulle sofferenza altrui, che siano negozi di alimentari dove i rifugiati pagano cifre triplicate o tassisti che per un viaggio di 200 chilometri fino alla frontiera con l’Ungheria chiedono alcune centinaia di euro a persona.
Il viaggio di Mehriban
La testimonianza di Mehriban ne è la conferma. Dalla Turchia è arrivata in Grecia illegalmente, a bordo di un gommone. “Abbiamo viaggiato quattro ore, in sessanta, su un gommone lungo 10 metri. Ognuno di noi ha pagato 1000 dollari”. Non posso crederci, penso che il suo inglese non sia sufficientemente preciso, per varie volte le chiedo conto delle tariffe, perché la sua famiglia è composta da nove persone. Mi guarda seriamente, lentamente inclina la testa e ripete: “Sì, ognuno di noi”.
Un suo amico che ha viaggiato sullo stesso gommone mostra sul telefono una fotografia dove siedono stipati uno accanto all’altro con indosso i giubbotti salvagente. “Tutto ciò che avevamo lo abbiamo dovuto gettare. Per poterci stare tutti non ci hanno permesso di portare alcun bagaglio. Ho viaggiato con indosso solo la maglietta, i pantaloni e le scarpe da ginnastica” racconta  Mehriban del suo viaggio verso un luogo a lei sconosciuto della Grecia, da dove poi è partita per poter raggiungere l’Europa occidentale.
Solo allora capisco ciò a cui ho prestato attenzione sin dall’inizio: le persone al parco, sedute sui cartoni, sui sacchetti di plastica o, quelli con più soldi, sotto piccole tende come quelle che si vedono sulle spiagge nelle località turistiche, non hanno con sé alcun bagaglio. Alcuni hanno solo uno zainetto o una piccola borsa. E capisco quindi perché serve loro assolutamente tutto, indumenti e scarpe, materiale per l’igiene personale, coperte, pannolini per i bambini e ovviamente cibo. Possono comprarli nei negozi attorno alla stazione ferroviaria o a quella degli autobus dove i commercianti hanno appeso la pubblicità in arabo, ma volentieri e con gratitudine accettano gli aiuti offerti dai cittadini.
Volontari
Milena Milićev vive in Olanda ed è venuta a Belgrado, sua città natale, per le vacanze. Ha deciso di passare il suo compleanno tra i rifugiati e invece di ricevere regali ha preferito donare lei qualcosa. Con le mani piene di sacchetti di frutta, cioccolata, pannolini, fazzolettini umidificati, vestiti e giocattoli si avvicina ad una donna coi bambini.
Non sanno parlare in inglese ma si fanno capire facilmente. Vengono dalla Siria. Alcuni di loro chiedono quanto devono pagare e quando sentono che si tratta di regali la invitano a sedersi con loro. Chiedono se ha delle scarpe, mostrano le calzature di un bambino completamente sfondate e il bambino le dà un foglio di carta con scritto il numero 38. Lei alza le spalle rammaricata, solo le scarpe non ha preso. È difficile pensare e prevedere di cosa hanno esattamente bisogno. I bambini si avventano sulla cioccolata e sulla frutta, sorridono e corrono via, per loro il parco è uno spazio dove giocano e fanno amicizia. Non hanno timore delle persone né danno particolari preoccupazioni ai genitori. Alcuni giovani belgradesi hanno portato loro dei blocchi da disegno e dei pennarelli con cui disegnare fiori, nuvole e la loro famiglia.
Da diversi mesi gruppi di cittadini si sono auto-organizzati e vengono al parco ogni giorno: portano aiuti, fanno spettacoli di magia, organizzano tornei di calcetto. Un’associazione di tassisti trasporta gratuitamente il materiale al Mikser haus, uno dei luoghi più famosi di Belgrado non distante dal parco, in cui si tengono anche concerti rock, spettacoli di teatro e altri eventi culturali.
Per alcune ore al giorno è stato organizzato anche un supporto medico gratuito. Ogni sabato, gli attivisti del movimento No border innalzano una tenda di fortuna dove in grandi pentoloni cuociono il tè per i rifugiati i quali si concentrano lì attorno e cominciano a ballare tutti insieme. Una scena irreale, che strappa lacrime agli osservatori esterni mentre per i rifugiati, cosa più importante, rappresenta un raro momento di felicità.
Mentre li osserviamo ballare con le mani alzate al cielo, la volontaria Nataša Despotović racconta di come nei quattro mesi passati insieme agli amici di No border per aiutare i rifugiati nel parco abbia già imparato un po’ di arabo. “Ad un certo punto qui c’erano 26 nazionalità diverse. All’inizio abbiamo avuto abbastanza problemi, le pattuglie della polizia arrivavano anche 20 volte al giorno per cacciare le persone. Dopo un mese o due si sono calmati, ma poco fa abbiamo avuto un problema con la polizia comunale infastidita dagli striscioni con la scritta ‘basta terrore sui migranti’. Dà loro fastidio il fatto che siano rumorosi. Ma in realtà queste persone cantano, giocano, in quattro mesi non c’è mai stato un solo incidente”, racconta Nataša.
Ad ogni persona che passa da questo parco è chiaro che ai rifugiati la cosa che serve di meno è un incidente. Sono stanchi del viaggio, disperati per la vita che si sono lasciati alle spalle, preoccupati per l’incertezza che li attende, desiderano solo tirare il fiato ed essere al sicuro. E quando non comprendete cosa stanno cercando di comunicarvi nella loro lingua si capisce che i loro pensieri sono simili. “Non c’è più futuro per noi in Siria”, racconta Mehriban. “A Kobane non ci sono più curdi, non c’è elettricità, né acqua, né cibo. Vorrei tanto tornare ad Aleppo, per terminare gli studi. Per stare in compagnia dei miei amici e della mia famiglia, ma anche loro se ne sono andati. E il mio cuore è rimasto là”.

http://www.balcanicaucaso.org/aree/Serbia/Belgrado-un-te-coi-rifugiati-164009
Voglio 11 Scaloni

Pomata

Re:Bambini sulla spiaggia
« Risposta #41 : Venerdì 11 Settembre 2015, 09:23:27 »
Quante belle penne o meglio, dita.

Complimenti davvero.

Riguardo quello che sta succedendo, provo enorme tristezza e vergogna e prevedo che il tutto si risolverà con un'altra guerra a livello globale.

Spero di non vederla ma tremo al pensiero che mio figlio la viva...

"Fermate la guerra e non veniamo" (cit)

Offline AlenBoksic

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Re:Bambini sulla spiaggia
« Risposta #42 : Venerdì 11 Settembre 2015, 09:36:04 »


Tra le immagini che hanno ritratto l'odissea di migliaia di profughi, spicca quella dell'abbraccio tra un poliziotto serbo e un bambino siriano.
La foto è stata scattata da una giornalista americana, Manveen Rana, nella città serba di Presovo, mentre i rifugiati provenienti da Siria e Iraq arrivati nottetempo aspettavano gli autobus inviati dall'Onu. "Molti dei siriani sono rimasti stupefatti assistendo al gesto del poliziotto - spiega Rana - Sono venuti da me a dirmi che era la prima volta che un esponente delle forze dell'ordine non li trattava come animali".
Lo scatto, postato dalla giornalista su Twitter, è stato condiviso migliaia di volte in poche ore.
Voglio 11 Scaloni

borgorosso

Re:Bambini sulla spiaggia
« Risposta #43 : Venerdì 11 Settembre 2015, 14:12:05 »
Leggere alcune cose ti dà la sensazione che qualcuno ti prenda le viscere e te le contorca


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Offline Fabio70rm

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Re:Bambini sulla spiaggia
« Risposta #44 : Martedì 15 Settembre 2015, 08:52:47 »
Questo enorme esodo è stato voluto dall'Europa (e dagli USA), finanziando i dittatori come Assad, Gheddafi e Saddam, inviando fiumi di armi in zone che sono autentiche polveriere per vari motivi come la zona del Kurdistan, o alimentando per motivi meramente economici contrasti che poi sono inevitabilmente degenerati in guerre.

La soluzione? La si pianti con certe politiche estere che tendono a fare esclusivamente gli interessi delle proprie multinazionali.
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

Offline Skorpius

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Re:Bambini sulla spiaggia
« Risposta #45 : Martedì 15 Settembre 2015, 20:18:30 »
Sapete cosa mi spaventa, e che per una volta mi fa essere d'accordo con la pubblicazione di una foto tanto forte? (Perchè quella foto è forte, non è un film di Bava o una vignetta di Vauro, è la realtà. E quello è nostro figlio o nipote). Il fatto che finalmente si è fatta giustizia del più becero dei qualunquismi (oltretutto presentato come "buon senso"): quello che ci sarebbe un "noi" contro un "loro", e non persone che hanno avuto la fortuna di nascere in un posto piuttosto che in un altro.

E' già un noi contro loro.
Quello che tu chiami fortuna in realtà è un vero e proprio latrocinio... la nostra fortuna è basata sul loro sfruttamento!

Noi siamo forti e loro sono i deboli, noi consumiamo loro subiscono.. l'alternativa non è tra accogliergli nel nostro paese (per ogni persona che accede al nostro paese e alle nostre risorse le risorse destinate ai paesi del terzo mondo diminuiscono) e rispedirgli indietro ma se continuare a tenerci il nostro tenore di vita o meno.
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Offline Skorpius

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Re:Bambini sulla spiaggia
« Risposta #46 : Martedì 15 Settembre 2015, 20:25:01 »
Le risorse del pianeta sono evidentemente una quantità "finita", la nostra ricchezza (si, ricchezza, perché il più povero dei poveri, da noi, non muore di fame, e molti sono propensi a giudicarsi poveri se non acquistano le ultime Nike) non è estendibile. Il fatto che Cina e India ci stiano provando sta avendo sull'ambiente un impatto devastante. Ma è normale che ci provino, come è normale che la Cina stia mettendo in campo delle azioni (politiche e militari) per mantenerlo quel benessere.

Il ragionamento è fallace nel momento in cui si ritiene che abbassando i nostri standard staremmo tutti meglio. No. Altri popoli, altre nazioni, tenteranno di raggiungere la nostra ricchezza, e superarci, anche a costo di affamare la parte satolla del mondo. È inevitabile e giusto, quasi darwiniano.
Mi permetto di dire che il discorso che 1 bambino occidentale consumi quanto 6 bambini dei paesi poveri nasconde del paternalismo, c'è l'ombra del mito del buon selvaggio. Se lasciamo la presa invertiremo semplicemente le posizioni, non ci sarà un mondo più bello e più giusto.
Io non ho soluzioni, perché mi è intollerabile vedere quello che accade in Siria.
Ma non credo che l'uomo bianco possa risolvere qualcosa.

PS: io come europeo non mi sento in colpa di nulla per il colonialismo eh. Lo schifo, ma fa parte della storia. E, ripeto, a parti invertite, ce ne fosse stata la possibilità, l'Algeria avrebbe controllato volentieri la Francia


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Ottimo intervento e ti applaudo, mi permetto solo di intervenire sul punto sottolineato.
E' paternalismo dire così se si vuole stimolare una forma di rimorso nell'occidentale.. però rimane un dato reale (anzi ti dirò di più alla fao dicono che quello che consuma un cane in occidente equivale alle risorse di 6 bambini) che ci fa capire una grande verità: non esiste nel mondo una crisi alimentare (la terra può sostenere fino a 14 miliardi di persone agevolemente) ma una crisi economica.
Prima cadrà l'ipocrisia di pensare che noi mangiamo e loro no per fortuna e non per forza e meglio sarà....
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CP 4.0

Re:Bambini sulla spiaggia
« Risposta #47 : Mercoledì 16 Settembre 2015, 08:57:35 »
i numeri in questo campo come in altri possono indurre errati convincimenti, come disse un personaggio di Eduardo de Filippo, credo in 'adda' passa' a nuttata' 'la statistica e' quella scienza che se hai i piedi nel frigidaire e la testa nel forno acceso, allora stai bene'. :)

e' vero che la terra in teoria possa sostenere 14 miliardi di esseri umani, ma non certo allo stesso livello di qualita' di vita che se fossero 7 come oggi, o anche 1 com'erano poco piu' di cento anni fa.

una 'unita di misura' utile in questo senso e' l'impornta ecologica https://it.wikipedia.org/wiki/Impronta_ecologica, che ci da un po' di matematica semplice, ma sufficiente per avere un'idea, di cosa voglia dire 'sostenere tot persone'.

ad oggi, mi pare che siamo nell'ordine di poco meno di 2 ettari per persona disponibili, se divisi equamente tra i 7 miliardi di abitanti.

cio' vuol dire che con 14 dobbiamo scendere a meno di 1, per la precisione 0,9, per essere libertari, fraternitari, equalitari.

tutti questi dati vengono dall'ultimo studio, che io sappia, a riguardo fatto qualche anno fa, 2007 https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_countries_by_ecological_footprint, secondo il quale paesi come l'India, Zambia, Burundi ed Eritrea vivono ad un livello di consumo di circa 0,9 ettari per persone.

cio' vuol dire che se diventeremo 14 miliardi e vorremmo essere fraternitari, equalitari e libertari, dovremmo vivere nelle condizioni in cui vivono i popoli di tali paesi.

ovvio quindi che non posso dare torto a Borgo quando non crede che possa succedere, che pero' non vuol dire che non c'e' soluzione e se ne debba trovare un'altra.

semplicemente che l'essere umano e' quello che e' e quello che vediamo ne e' il risultato. e siamo tutti inclusi, non siamo a scuola con la lavagnetta i buoni e i cattivi.

Offline Skorpius

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Re:Bambini sulla spiaggia
« Risposta #48 : Mercoledì 16 Settembre 2015, 11:27:24 »
Non consideri il cambio di produzione.. Una svolta mondiale principalmente vegetariana rende i calcoli diversi


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Offline Frusta

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Re:Bambini sulla spiaggia
« Risposta #49 : Mercoledì 16 Settembre 2015, 11:31:32 »
Le autoflagellazioni terzomondiste mi hanno sempre annoiato, soprattutto perché, risalendo i colpevoli e le motivazioni che li hanno spinti alla notte dei tempi, diventano niente altro che gemebonde e sterili considerazioni che non portano assolutamente niente.
Il colonialismo avrà tutte le colpe ma non quella del loro scriteriato aumento demografico, attualmente causa principale della fame e della miseria  in cui versano. Scopassero di meno e pensassero di più.
E' vero che la guerra è fra ricchi e poveri ma i ricchi non siamo noi. Se mai noi (e quando dico noi mi riferisco alle nostre periferie ridotte a campo di battaglia di una guerra fra miserabili) siamo l'osso da buttare in pasto al terzo mondo ed il -comodissimo- capro espiatorio da sacrificare alla sua povertà senza risolverla.
Fino a quando noi falsiricchi non ci saremo più e resterà soltanto una minoranza di sanguisughe con la frusta in mano da una parte ed una massa di disgraziati privi di ogni diritto dall'altra.

Ma torniamo in topic provando a focalizzarci sulle colpe attuali che, malgrado la loro evidenza, nessuno sembra voler considerare, e che sono da attribuire una per una all' europeismo succube del brigantaggio a stelle e a strisce spalleggiato dalle minoranze ricche del primo, del secondo e del terzo mondo.
La Siria, sderenata 4 anni di guerra causata dagli USA, dalle monarchie del Golfo e dalla UE (la stessa UE che adesso chiagne e fotte sull'ondata anomala dei profughi) agonizza soprattutto per l'embargo con cui USA E UE la stanno strangolando contrabbandandolo per "sanzioni verso i personaggi del regime".

Circola in Germania un appello-denuncia al governo tedesco: http://www.freundschaft-mit-valjevo.de/wordpress/
Qui http://www.siriapax.org/?p=11143 la traduzione in italiano.
Una campagna che andrebbe ripresa in tutti i paesi europei.
In Italia i pochi gruppi che hanno chiesto al governo ragione di questa politica anti-umana non hanno finora avuto nessuna risposta,

in compenso chi sulla pelle miserabili si è costruita una carriera

senza alcun mandato, sfarfalla in giro giuliva firmando arbitrariamente dichiarazioni per l'attuazione immediata degli "Stati Uniti d' Europa".


Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

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Re:Bambini sulla spiaggia
« Risposta #50 : Mercoledì 16 Settembre 2015, 11:39:27 »
Non consideri il cambio di produzione.. Una svolta mondiale principalmente vegetariana rende i calcoli diversi


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il punto e' proprio questo.

una svolta mondiale vegetariana non comporta solo una cambiamento di produzione, ma anche di abitudini alimentari.

inutile produrre qualcosa che nessuno vuole, altrimenti, un'alimentazione a base di insetti sarebbe anche meglio (visto che sarebbe tra le piu' alte in proteine per peso mangiato), e ti assicuro che c'e' chi ci pensa.

ma 'ci' convinci tu? :)

senza contare i tanti altri fattori legati ai piani superiori della piramide di Maslow.

Offline Skorpius

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Re:Bambini sulla spiaggia
« Risposta #51 : Mercoledì 16 Settembre 2015, 12:31:26 »
Le autoflagellazioni terzomondiste mi hanno sempre annoiato, soprattutto perché, risalendo i colpevoli e le motivazioni che li hanno spinti alla notte dei tempi, diventano niente altro che gemebonde e sterili considerazioni che non portano assolutamente niente.
Il colonialismo avrà tutte le colpe ma non quella del loro scriteriato aumento demografico, attualmente causa principale della fame e della miseria  in cui versano. Scopassero di meno e pensassero di più.

Mi viene sempre in mente la barzelletta del tipo sull'autobus che sbragato occupa 3 posti dei 5 disponibili, si avvicina una donna con tre figli e chiede all'uomo di chiudere le gambe per far entrare tutti e lui risponde "se le avessi chiuse tu non dovrei spostarmi e ci entreremmo tutti"

Che incredibile ipocrisia la tua frase.

E cmq niente mi annoia di più dei complottisti.
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Offline Frusta

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Re:Bambini sulla spiaggia
« Risposta #52 : Mercoledì 16 Settembre 2015, 12:43:29 »
ma  guarda la realtà piuttosto
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

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Re:Bambini sulla spiaggia
« Risposta #53 : Mercoledì 16 Settembre 2015, 12:49:08 »
E cmq niente mi annoia di più dei complottisti.
Ti sfido a cercare una parola che sia una in quello che ho scritto che possa essere riferita al complottismo.
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

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« Risposta #54 : Mercoledì 16 Settembre 2015, 12:55:06 »
Ti sfido a cercare una parola che sia una in quello che ho scritto che possa essere riferita al complottismo.

Non accetto la sfida.. mi annoia.
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Re:Bambini sulla spiaggia
« Risposta #55 : Mercoledì 16 Settembre 2015, 12:59:32 »
il punto e' proprio questo.

una svolta mondiale vegetariana non comporta solo una cambiamento di produzione, ma anche di abitudini alimentari.

inutile produrre qualcosa che nessuno vuole, altrimenti, un'alimentazione a base di insetti sarebbe anche meglio (visto che sarebbe tra le piu' alte in proteine per peso mangiato), e ti assicuro che c'e' chi ci pensa.

ma 'ci' convinci tu? :)

senza contare i tanti altri fattori legati ai piani superiori della piramide di Maslow.

Convincere una persona che mangia carne a mangiare più verdura è difficile ma non impossibile, mangiamo tutti verdura da sempre... convincere a mangiare insetti è un altro paio di maniche.

Cmq la svolta vegetariana ci sarà, se il costo della produzione di carne diverrà troppo alto (anche in termini umani e di risorse) la carne aumenterà di prezzo e la gente comincerà a mangiare più verdura (insetti non credo).. semplicemente.

L'importante però è conoscere il prezzo dei nostri sfizi (la quantità media di carne che mangiamo è uno sfizio ed anche tossico).. conoscerlo chiaramente! Per questo l'ipocrisia del "scopa di meno" deve essere combattuta!

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Re:Bambini sulla spiaggia
« Risposta #56 : Mercoledì 16 Settembre 2015, 13:11:48 »
a me suona troppo come il discorso che si faceva che una volta che il petrolio costera' troppo si passera' tranquillamente al rinnovabile.

e cosi non e' stato.

non metto in dubbio che sia una strada da percorrere, ma non la soluzione, anche perche' non e' semplicemente la tipologia del cibo ma sopratutto le qualita' nutritive e quello che c'e' intorno.

ad esempio, mi viene in mente mentre scrivo il fattore 'luogo di produzione' dei vegetali, che non crescono tutti nella stessa area nello stesso periodo.

mai provato a fare la spesa a non piu' di 2000 km da casa? e' la distanza tra Londra e la Sicilia.

quella degli insetti era una simil-provocazione, ma vidi un programma dove si parlava proprio di come anche la stessa FAO stia guardando all'opzione, ma cercando una forma ...appetibile, tipo pate', creme ecc.ecc.

http://www.fao.org/docrep/018/i3253e/i3253e00.htm

Offline Frusta

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Re:Bambini sulla spiaggia
« Risposta #57 : Mercoledì 16 Settembre 2015, 13:21:14 »
Non accetto la sfida.. mi annoia.
Comodo dire bugie e poi lavarsene le mani.
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Offline AlenBoksic

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Re:Bambini sulla spiaggia
« Risposta #58 : Mercoledì 16 Settembre 2015, 17:59:30 »
Un'intervista in esclusiva del Guardian all'ex presidente finlandese e premio Nobel per la pace, Martti Ahtisaari rivela quella che sarebbe potuta essere una svolta fondamentale alla guerra siriana.
Secondo Ahtisaari, nel 2012 un diplomatico russo offrì a Stati Uniti, Regno Unito e Francia un accordo che prevedeva la rimozione del presidente Bashar al-Assad.
Ahtisaari, allora impegnato nelle trattative con i cinque membri del consiglio di sicurezza dell'Onu per la questione siriana, riferisce che le cosiddette P3 (Stati Uniti, Regno Unito e Francia) rifiutarono l'accordo perché convinte che Assad sarebbe comunque caduto, anche senza la spinta di Mosca.
LA RUSSIA PROPONE UN ACCORDO IN TRE PUNTI Nell'intervista al Guardian l'ex presidente finlandese rivela che, a margine dei colloqui, l'ambasciatore russo alle Nazioni Unite Vitaly Churkin lo prese da parte e gli propose un accordo informale in tre punti.
«Mi disse tre cose», racconta Ahtisaari «Uno: non dobbiamo dare armi all'opposizione. Due: dobbiamo innescare un dialogo tra l'opposizione e Assad. Tre: dobbiamo trovare un modo elegante per levare di mezzo Assad»
[...]
«Avremmo dovuto prevenire ciò che è successo perché è un disastro che abbiamo causato da soli», conclude Ahtisaari riferendosi alla crisi migratoria nata dal conflitto siriano, «ora non vedo altra opzione che prenderci cura di queste persone... Stiamo pagando il conto di quello che abbiamo provocato»
http://www.lettera43.it/politica/la-russia-propose-di-rimuovere-assad-l-occidente-rifiuto_43675215395.htm

(ovviamente questa intervista, quando la si trovi, è confinata all'interno di piccoli articoli nelle pagine di politica estera...)
Voglio 11 Scaloni

Offline Frusta

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Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.