Autore Topic: Il tifoso della Lazio e la sconfitta  (Letto 3184 volte)

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ThomasDoll

Il tifoso della Lazio e la sconfitta
« : Venerdì 28 Agosto 2015, 11:09:32 »
Sul Diario di Bordo.

Il tifoso della Lazio e la sconfitta
da postpank 28 agosto 2015   

I tifosi di calcio si dividono in due macrocategorie: quelli che tifano per le squadre che vincono, cioè Juventus, Milan e Inter, e quelli che tifano per le altre. le motivazioni sono le stesse per tutti quanti: la squadra della città, la squadra del padre, del/della fidanzata, cose così. Il tratto che distingue le due macrocategorie è legato ai successi della squadra del cuore. I tifosi dei tre club vincenti, detti “strisciate” per via delle maglie a strisce verticali bianconere, rossonere e nerazzurre, discettano di moduli e di campioni con una certa puzza sotto al naso, sono volubili, non sposano calciatori e allenatori per un lungo periodo, si aspettano sempre nuovi clamorosi acquisti sul mercato, si accalorano relativamente per i torti arbitrali, godendo in pianta stabile di arbitraggi favorevoli contro le squadre più piccole.

Sono, insomma, quelli che non c’è gusto.

Poi ci sono gli altri, che riempiono il gap di vittorie con il senso d’appartenenza e pensano che sia meglio tifare per una squadra che vince uno scudetto ogni tanto, per ricordarsi tutto nei minimi particolari, che tifare per una squadra che non distingue più nella memoria un titolo dall’altro, un avversario dall’altro, una stagione dall’altra. Che rimuove le sconfitte e aspetta il ritorno dello squadrone.

La Lazio è una delle migliori squadre di seconda linea. Due scudetti, un bel po’ di Coppe, un paio addirittura internazionali. Una tifoseria in grado di sciorinare tempi e modi della propria storia, affinità e divergenze con gli altri modelli, tratti distintivi esclusivi. Tra questi c’è (c’era) la capacità di mantenere la rotta della fede tifosa anche e soprattutto nella sconfitta.

Diversi eventi leggendari della storia della Lazio raccontano sconfitte epiche, sfighe cosmiche, soprusi, tradimenti, angherie, lutti e lacrime. Uno dei più limpidi eroi biancocelesti è Giuliano Fiorini, centravanti di ottime credenziali appassito fino a scendere in cadetteria, faccia da rocker e fisico all’altezza del ruolo. Il bomber, oggi passato prematuramente a miglior vita, rimane nei cuori dei laziali per un gol segnato al Vicenza nel torrido pomeriggio del 21 giugno 1987.

Quel gol, segnato a 8 minuti dalla fine del campionato, consentiva alla Lazio di approdare al minitorneo a tre con Taranto e Campobasso per evitare la retrocessione in serie C. Due delle tre squadre si sarebbero salvate, solo l’ultima sarebbe retrocessa. La Lazio, persa la prima sfida col Taranto, s’impose al Campobasso nell’ultima gara decisiva, a Napoli, con un gol di Fabio Poli, stranamente non mitizzato come Fiorini dai tifosi. La partita col Vicenza stracciò ogni record di presenze paganti allo stadio per il campionato di Serie B.

Eventi che per un non laziale non sembrano degni di celebrazione. Per la squadra biancoceleste si tratta, in effetti, del punto più basso mai toccato nella sua storia. Quella gara arrivava, però, in fondo a una stagione affrontata con un grave handicap in classifica: 9 punti di penalizzazione per il secondo calcioscommesse, frutto della responsabilità oggettiva per il ruolo di primo piano recitato da Claudio Vinazzani, giocatore della Lazio, nell’organizzazione delle partite combinate.

Evitare la retrocessione malgrado un simile fardello fu una grande impresa. Che rischiava di sfumare per un vistoso calo della squadra nel finale di stagione, poi conclusa con i drammatici spareggi di Napoli. Nella personale classifica dei successi storici il laziale medio tiene quella squadra in grande considerazione, quasi alla stregua delle due Lazio scudettate o di quella che vinse la Coppa Italia nell’epico confronto con la Roma nel 2013.

Il culto della sconfitta, insomma, che spiega bene la psicologia del tifoso della squadra che non fa parte delle “strisciate”. Che però non è immutabile. E infatti i tifosi laziali stanno cambiando. La contestazione alla gestione Lotito, che dal 2004 a oggi ha ottenuto discreti risultati sul campo risanando una situazione economica disperata, va avanti da dieci anni. A Lotito si rimprovera la mancanza d’ambizione, i programmi di piccolo cabotaggio, le campagne acquisti al risparmio e il basso profilo.

La Lazio, durante gli undici anni della gestione attuale, ha vinto due volte la Coppa Italia e una volta la Supercoppa italiana, superando di gran lunga la propria media storica. Questo però non basta ai tifosi, che desiderano il ritorno ai fasti dei tempi di Cragnotti, in cui la Lazio conduceva campagne acquisti faraoniche ed era nel gotha del calcio europeo.

Le nuove aspettative dei tifosi laziali sembrano cozzare col culto della squadra di Fiorini, che lottava nei bassifondi della serie B. In realtà nascono da due elementi combinati tra loro: il primo è la necessità di alzare l’asticella delle aspettative nei confronti della contestata proprietà, che negli ultimi anni esprime una squadra stabilmente proiettata su buone posizioni di classifica. La Lazio è arrivata terza nell’ultimo campionato di serie A, giocando un calcio di alto livello, ma questo per i tifosi è un punto di partenza. L’altro elemento che gioca è la ritrovata ambizione della Roma, che galleggia da anni su una crisi economica che non sembra limitarne le mire. Anzi.

L’eterno duello tra le due squadre della capitale produce due sistemi di pensiero. La Roma tende a rimuovere l’esistenza stessa della Lazio, fastidioso dettaglio cittadino che smentisce il racconto di una società che si riaggancia alla grandezza imperiale e che cerca di ricostruire ascendenze nobili che non ha, mentre rivendica un’appartenenza al popolo che non può che condividere con i concittadini biancocelesti, diffusi nel territorio con le innumerevoli sezioni della polisportiva laziale e presenti a centinaia di migliaia, disseminati nelle pieghe del territorio cittadino e regionale.

La Lazio rivendica, invece, la primogenitura e i quarti di nobiltà che possiede, dimenticando che il calcio si gioca nel presente e che a poco serve opporre la data di nascita e le valorose storie dei pedatori antiqui a chi dovesse, eventualmente, proporsi con una squadra vincente nel terzo millennio. Questo lo scontro, condito dalle molte mancate vittorie dei giallorossi, abbonati al secondo posto in campionato fin dai tempi delle Inter di Mancini e Mourinho, subalterni oggi alla Juventus pigliatutto e polemici contro arbitri e palazzo con toni che ancora non consentono la catalogazione nel novero delle “strisciate”. Forse perché la Roma non ha la maglia a strisce…

I tifosi biancocelesti, divisi tra la contestazione antilotitiana e la resistenza al vicino di casa con mire egemoni, hanno perso all’improvviso le coordinate. Hanno salutato positivamente la galoppata della squadra dell’anno scorso, che ha centrato il prestigioso obiettivo della finale di Coppa Italia e della qualificazione alla finale della Supercoppa italiana e ai playoff di Champions League. Le prime due contro la Juventus, vincitrice di quattro scudetti consecutivi e finalista dell’ultima Champions League. L’altra contro il Bayer Leverkusen, solida protagonista della Bundesliga e del massimo torneo continentale.

I biancocelesti hanno perso tutti e tre i confronti, scatenando il malumore dei tifosi verso società e allenatore, rei di perdere i cosiddetti treni decisivi. Come se per Gatlin fosse disonorevole doversi inchinare a Bolt, come se fosse obbligatorio per una squadra emergente vincere uno spareggio dentro o fuori contro una squadra più esperta e robusta e in migliori condizioni di forma. Il paradosso è che lo stesso tifoso che mitizza la squadra che perse col Taranto e acciuffò la serie B col Campobasso non sopporta di arrendersi, come tutte le grandi squadre italiane, allo strapotere della Juventus, o di perdere uno spareggio per la Champions League.

Confondendo, così, con l’irrazionalità del tifoso, l’inferno col paradiso. Arrivando più volte a sostenere di preferire l’inferno al parsimonioso paradiso in bianco e nero di Lotito. Cadendo nel tranello di emulare l’odiato rivale cittadino nel raccontarsi una grandeur che non è mai esistita.

Offline pizzeman

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Re:Il tifoso della Lazio e la sconfitta
« Risposta #1 : Venerdì 28 Agosto 2015, 11:35:35 »
applausi, e chiosa finale

 Cadendo nel tranello di emulare l’odiato rivale cittadino nel raccontarsi una grandeur che non è mai esistita.

 da mettere nell'home page del forum.

Non il nome dietro, ma il simbolo davanti.

Panzabianca

Re:Il tifoso della Lazio e la sconfitta
« Risposta #2 : Venerdì 28 Agosto 2015, 14:53:54 »
tifoso... aspettative... sogni...MURO... amaro risveglio... parole di contenimento.... truffa lessicale (va de moda)
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P.s. Mi pare che qui sopra scrivano tutte persone nate negli anni 60 e 70. La cultura della sconfitta sportiva fa parte della nostra formazione ma questo non giustifica niente e nessuno.
Il nostro è The Truman Show. Mercoledì abbiamo provato a sfondare la scenografia con la barca...

Offline Eagles71

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Re:Il tifoso della Lazio e la sconfitta
« Risposta #3 : Venerdì 28 Agosto 2015, 22:36:36 »
tanta roba TD...
il razzismo ci fa schifo, Forza Lazio è il nostro tifo!

Offline MCM

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Re:Il tifoso della Lazio e la sconfitta
« Risposta #4 : Sabato 29 Agosto 2015, 00:14:58 »
La Lazio può aspirare anche a meglio di questo. Le reazioni dei laziali post delusioni enormi come quelle di questi ultimi 3 mesi non sono diverse da quelle di un qualsiasi tifoso di una qualsiasi altra squadra italiana.
Non è che dato che ne abbiamo presi più lunghi e duri di questo allora non fa più male o peggio ancora va bene così...

ThomasDoll

Re:Il tifoso della Lazio e la sconfitta
« Risposta #5 : Sabato 29 Agosto 2015, 00:50:04 »
Questo nessuno lo nega. Ma la sconfitta col Bayer ci sta, non c'è da processare nessuno, abbiamo analizzato anche tutti gli episodi contrari. Abbiamo reagito a supercoppa e playoff di CL come se avessimo perso contro l'Atalanta e il Belenenses. Mica saremo diventati il Barcellona tutto insieme...
Se poi ci vogliamo sfogare per il mercato, va benissimo, le partite però sono andate come si sapeva prima potessero andare. Quello che mi stupisce è che dal sorteggio alla partita erano tutti concordi a considerare favorito il Bayer. Poi perdi, rimanendo teoricamente in gara fino a cinque minuti dal termine, e pare quasi un tradimento della patria. La Lazio ha fatto quello che ha potuto, non era favorita per il passaggio del turno. Non ha perso la faccia o che. Ha semplicemente perso uno spareggio contro una squadra più forte. Qua c'è gente che dice che non dovevamo nemmeno giocare, ma per favore, la rigiocherei domani, pure se fossi certo di riperderla. Solo così si cresce.

Offline fish_mark

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Re:Il tifoso della Lazio e la sconfitta
« Risposta #6 : Sabato 29 Agosto 2015, 01:45:20 »

Carissimo Thomas

Questa Lazio non e in assoluto la più forte mai vista nella nuova era lotitiana. E soltanto la più giovane ma già la Lazio degli hernanes e klose era a un passo dalla vetta.
Molto e successo qualche trofeo e arrivato ma per il botto grosso servono investimenti adeguati e una visione ambiziosa che non sono pervenuti ne credo arriveranno.
Ora poi il modello e quello dei giovani di prospettiva i campioni del domani, l' udinese in pratica, mentre dei sortilegi di palazzo e dei possedimenti d'oltremare al tifoso laziale medio non gliene potrebbe fregare di meno (prego qualcuno di fare una piccola ricostruzione dei grandi ritorni verso Formello)
Non si spende di più dopo aver vinto semmai e il contrario. Da parte mia personale c e la ripetizione di un romanzo circolare dove si ritorna alla Casella di partenza per riprovare a vedere la "prospettiva". E notizia di oggi la dichiarazione che si terranno i big tanto e vero che sono stati pure richiamati.

Non inizia bene la stagione e prego Dio che non avvengano altri fatti che riaccendano la contestazione. Non serve 
A niente ricordare la media storica perché e illogico. Nello sport i limiti sono fatti per essere superati   


Ciao Thomas sai quanto ti voglio bene (e ancora ti ringrazio per le belle parole per quella cosina)
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Offline cartesio

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Re:Il tifoso della Lazio e la sconfitta
« Risposta #7 : Sabato 29 Agosto 2015, 03:20:49 »
Carissimo Thomas

Questa Lazio non e in assoluto la più forte mai vista nella nuova era lotitiana. E soltanto la più giovane ma già la Lazio degli hernanes e klose era a un passo dalla vetta.
Molto e successo qualche trofeo e arrivato ma per il botto grosso servono investimenti adeguati e una visione ambiziosa che non sono pervenuti ne credo arriveranno.

Mi hai strappato l'ennesimo sorriso, veramente.
In una discussione intitolata Il tifoso della Lazio e la sconfitta, tu parli delle condizioni per vincere.
Mi ricorda quella barzelletta in cui un giovane in cerca di sesso attacca sempre bottone dicendo: Ciao, scopiamo? e va regolarmente in bianco. Poi un amico gli spiega che ci vuole un minimo di pazienza, e allora lui cambia approccio. Così la volta dopo, quando vede una che gli piace, fa: Ciao, bella giornata, allora scopiamo?
e ffforza lazzzio

Ai nostri giorni si può scegliere la propria religione, Hadouch, ma non la propria tribù. D. Pennac, La Prosivendola.

Offline fish_mark

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Re:Il tifoso della Lazio e la sconfitta
« Risposta #8 : Sabato 29 Agosto 2015, 08:15:19 »
Sono contento di aver accompagnato con un sorriso la lunga notte di cartesio e lo ringrazio per il sorriso che mi ha donato in questo risveglio.
Dunque ci sarebbe bisogno di spiegazioni pr metabolizzare questa delusione di fine estate e allora ci ricorda la barzelletta del giovane che deve "scopare"
Beh dopo 11 anni di uscite al cinema di pizze in trattoria e di regalini inutili niente non e cosa.
Harry ti presento sally e solo un film. La realtà è diversa; inadeguatezza per certi ambiti. Con alvaro vitali l oscar e improponibile
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Offline BobLovati

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Re:Il tifoso della Lazio e la sconfitta
« Risposta #9 : Sabato 29 Agosto 2015, 09:05:19 »
caro TD, fino a che il "cosiddetto tifoso laziale (volutamente in minuscola)" non si renderà conto che la sua squadra (  الشيخ - باشا - الغني الغبي cercasi ) è questa, che i suoi traguardi sono più o meno questi, non se ne esce fuori.

La vedovanza del dottore sarà ancora lunga, richiedendo il versamento di sangue, sudore e lacrime; un po´quello che ancora succede a tutti quelli dallo stesso solàti
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Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

Offline Frusta

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Re:Il tifoso della Lazio e la sconfitta
« Risposta #10 : Sabato 29 Agosto 2015, 09:08:41 »
...Con alvaro vitali l oscar e improponibile
Ma è proprio perché TD lo sa che non voleva parlare di questo.
Il guaio nostro, caro fish, è che siamo nati in un periodo troppo gozzaniano, (in gennaio, poi!  ;) "...quando il sughero pesava e la pietra era leggera come il ricciolo dell'ava, c'era, allora, c'era... c'era...", e proprio in quel gennaio del 1900 in cui il Corazzini adolescente si struggeva su quel famoso orto - nulla più triste di quell'orto era, nulla più tetro di quel cielo morto che disfaceva per il nudo orto l'anima sua bianchissima e leggera...-  che non ricordo più se Luigi Gambellotti o Fulgenzio Setti, proprio fra piazza della Libertà e via dei Gracchi stavano trasformando in quello che vediamo adesso) e perciò (in)consapevolmente destinati a fare il pendolo fra l'autocommiserazione dello spleen e e l'autocompiacimento del braveheartismo.
E' un marchio di nascita, checcevoifà? Quindi o sei così o non sei laziale.
Poi possiamo anche essere diversissimi fra di noi, anzi lo siamo molto di più di quanto lo si sia fra romanisti, ma quel marchio ci caratterizza più di quanto il loro marchio (ce l'hanno anche loro, eh!) caratterizzi loro.
'Nsomma possiamo ritrovarci agli antipodi su tutto, pure sulla Lazio, anzi soprattutto sulla Lazio, ma, paradossalmente, non sull'essere laziali.
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Offline Fabio70rm

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Re:Il tifoso della Lazio e la sconfitta
« Risposta #11 : Domenica 30 Agosto 2015, 10:00:51 »
TD dimentichi forse l'eccessivo coinvolgimento di una parte del tifo, probabilmente poco sano, nella vita societaria.

Ricordiamoci la storia delle cordate, dei casini con Chinaglia, dei "quattro ragazzi" carcerati che poi hanno fatto brutta fine quasi tutti.

Molto "malumore" è pilotato, ricordiamo la farsa di liberalalazio, ricordiamoci la sorprendente dichiarazione di quest'anno, quando arrivati terzi e al preliminare di champions il cosiddetto tifo organizzato dichiarò zero abbonamenti se non venivano rinforzi di nome.

Al di là di diatribe che spesso sfociano nel penale, al tifoso oggi piace dispensare consigli su come gestire la Lazio, in tutto e per tutto, e se non viene fatto come dice lui giù insulti alla società, ai giocatori e scioperi di tifo, telefonate in radio/tv irose e stadio abbandonato.

Peccato che molti tra i più feroci critici credo non abbiamo mai calcato un campo di calcio nemmeno nelle partitelle da ragazzi, non abbiano mai gestito non dico una ditta di pulizie ma nemmeno un condominio, e quando li senti parlare negli interventi nei media, a proposito di comunicazione, sfoggiano un italiano approssimativo...
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

ThomasDoll

Re:Il tifoso della Lazio e la sconfitta
« Risposta #12 : Domenica 30 Agosto 2015, 22:54:26 »
mò commentamo questa, daje...

Offline Il lodolaio

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Re:Il tifoso della Lazio e la sconfitta
« Risposta #13 : Domenica 30 Agosto 2015, 22:56:34 »
Rappresenta il fallimento del modello "Non abbiamo venduto nessuno".
Oh vivacchiare...

Offline zorba

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Re:Il tifoso della Lazio e la sconfitta
« Risposta #14 : Lunedì 31 Agosto 2015, 07:02:29 »
mò commentamo questa, daje...

Che possiamo commentare? Possiamo solo sperare che quello di ieri sia il ceffone che ti fa riprendere i sensi... Il problema è  che, per scoprirlo contro l'Udinese, dovremo aspettare (e friggere...) due settimane.
Là dove torneranno ad osare le aquile (e dal 26.05.2013, ci siamo andati un pò più vicino!!!!)

Offline Batiza

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Re:Il tifoso della Lazio e la sconfitta
« Risposta #15 : Lunedì 31 Agosto 2015, 07:18:30 »
""Confondendo, così, con l’irrazionalità del tifoso, l’inferno col paradiso. Arrivando più volte a sostenere di preferire l’inferno al parsimonioso paradiso in bianco e nero di Lotito. Cadendo nel tranello di emulare l’odiato rivale cittadino nel raccontarsi una grandeur che non è mai esistita.""

Stamattina non ho proprio l'impressione di essermi svegliato nel parsimonioso paradiso di Lotito.....
Si può smettere di giocare a calcio ma non si può smettere di essere laziale...

Panzabianca

Re:Il tifoso della Lazio e la sconfitta
« Risposta #16 : Lunedì 31 Agosto 2015, 10:33:54 »
tifoso... aspettative... sogni...MURO... amaro risveglio... le parole di contenimento gridano aiuto.... truffa lessicale (va de moda),
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Volevo dì a Radu e Lulic che nun li salva manco la truffa lessicale

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Re:Il tifoso della Lazio e la sconfitta
« Risposta #17 : Lunedì 31 Agosto 2015, 15:25:54 »
Sul Diario di Bordo.

Il tifoso della Lazio e la sconfitta
da postpank 28 agosto 2015   

................................ Cadendo nel tranello di emulare l’odiato rivale cittadino nel raccontarsi una grandeur che non è mai esistita.

Sacrosante parole