Le tv, invece di fare le ladre con servizi osceni e strapagati, avrebbero solo da creare pacchetti per il tifoso, che ne so, tot euro e seguo solo tutte le partite della Lazio, dalla coppa italia alla champions, se voglio aggiungo il fanfulla perche' a mia nonna piace...farebbero milioni di paganti in piu' e tanti eviterebbero le piattaforme illegali perche' preferirebbero spendere,poco, per vedere sempre la propria squadra.
L’obiettivo è un altro Davide, e forse non ce ne stiamo rendendo conto. E, alla fine, non è detto che sia un male.
Provo a spiegarmi meglio.
Fino a qualche tempo fa c’era una sovrapposizione tra il
tifoso e il
sostenitore. O meglio, il sostenitore era un tifoso che… partecipava, metteva soldi, lo faceva prevalentemente allo stadio, soprattutto quando non c’era la tv.
Poi è arrivata la tv, lo stadio si è trasferito a casa. A casa, lo stadio della Juventus ha una capienza di dieci milioni di posti, quello della rioma di una milionata e mezza, quelli della Lazio mi sembra circa settecento mila. Gli introiti televisivi ripartiti di conseguenza. Sulla base degli ascolti.
A casa, il laziale guardava la Lazio e poi il posticipo della partita principale, e poi l’anticipo al sabato quando è stato introdotto. Così i tifosi delle altre squadre. Sostenitori (ancora) allo stadio, sostenitori (attenzione…) della Lazio e progressivamente di qualche altro dal divano di casa.
E sì, perché la tua proposta Davide, quella dell’abbonamento alla tua sola squadra, non è innovativa. E’ stata subito lanciata, e subito abbandonata, nel primo anno della trasmissione a tappeto di tutte le partite della Serie A (stagione 1995/96). Perché abbandonata? Perché un tifoso allo stadio può sostenere solo un club, dal divano di casa ne può sostenere più di uno. Perché limitarlo?
E siamo arrivati ad oggi. Allo “spezzatino”. Non ci sono più partite in contemporanea. Il tifoso dal divano può guardare tutte le partite (dal venerdì al lunedì) e
sostenere tutti i club. Anzi, in qualche caso sostenere più gli altri che il proprio, perlomeno dal punto di vista televisivo.
E già, perché Frank 73 ha appena sottoscritto il suo abbonamento allo stadio e seguirà per 19 partite casalinghe (20 con il derby) la Lazio allo stadio. Le altre 18 (diciamo 15, tre trasferte quest’anno ho voglia di farle) le vedrà su DAZN e quindi verserà al sistema dei diritti televisivi il suo contributo di circa trenta euro mensili.
Frank 73 quindi utilizzerà
l’abbonamento televisivo per 15 partite della Lazio, ma avendolo pagato, essendo appassionato di Calcio, guarderà anche le altre partite, alcune per interesse sportivo, altre per puro sadismo e voglia di gufare.
In particolare, a fronte di 15 partite della Lazio, guarderà, facendo il click sull’applicazione nel relativo rettangolo, ben (bleahhh…)
32/33 partite della rioma (esclusi derby da vedere allo stadio e le tre o quattro contemporaneità che si verificano nella stagione spezzatino e che mi vedranno concentrato, ovviamente, sulla Lazio). 15 partite dal divano da tifoso, una trentina da gufo. Tante altre da semplice curioso, da gufo per qualche squadra antipatica o in competizione con noi, da simpatizzante per gli avversari di quelli.
E chi vende i diritti televisivi e cerca il tuo click e la tua... connessione,
che tu lo faccia come tifoso o lo faccia come gufo è esattamente la stessa cosa. Dal punto di vista del contributo televisivo, Frank 73 sostiene la rioma una trentina di volte, la Lazio invece la sostiene (dal punto di vista del contributo televisivo) solo in quindici occasioni. Le altre anche di più, magari le strisciate le vedi sempre o quasi.
Quindi la tua squadra, se sei tifoso da stadio, la sostieni televisivamente meno di quanto fai con le altre. Se sei tifoso da divano, la sostieni esattamente come le altre. Per la tua soffri, per le altre gufi o ti vedi solo la partita. In ogni caso, sei uno connesso in più per quell’evento e a che titolo ti sei connesso frega solo a te.
Qual è il risultato? Che siamo tifosi (e sostenitori) della Lazio allo stadio, ma, con riferimento a quello che è l’introito principale dei club calcistici, siamo sostenitori di tutti. Della Lazio, della rioma, del Milan, della Juve.
E’ vero anche il contrario. Anzi, a ben guardare forse abbiamo più sostenitori gufi in città ad ingrossare le fila dei connessi all’evento televisivo Lazio che non il contrario. Tanto che la quota dei diritti televisivi, per la parte relativa ai dati di ascolto, non sarà mai per esempio inferiore ai club mono-cittadini (Napoli, Fiorentina).
Oggi è sempre meno valido il principio che se sei solo in città è meglio perché hai tutti i tifosi per te ("magari morissero! Fossimo soli in città..."). Manco per niente. Se sei solo in città e vai male, nessuno ti segue più. Ci si dedica ad altro che non sia il Calcio.
Se hai un odiato avversario vicino, invece, fai più di cinquantamila spettatori anche per arrivare quinto invece che sesto al posto loro e ti connetti alle loro partite anche per gufarli in una coppa Mitropa o giù di lì che, senza due club a Roma, non si sarebbe cagato nessuno, neanche chi vi stava partecipando.
E se ci sono loro… loro (dal divano)
il tuo club lo sostengono quanto e più di te. Tu tifi e loro gufano? E’ indifferente, sono connessi come e più di te. Tu e qualche altro per vedere i biancocelesti vincere, loro per vederla perdere. E viceversa quando giocano loro. Non c’è differenza per chi vende lo spettacolo.
Per cui, tornando da dove siamo partiti, il pacchetto che ti fa vedere la tua sola squadra è improponibile e contrario al principio del tifoso da divano che ogni settimana deve girare tutti gli stadi e connettersi al maggior numero di partite. Che lo faccia per soffrire, per gufare o per gustarsi una partita in tranquillità è assolutamente irrilevante.
L’aspetto positivo? Nel medio/lungo termine tutti saranno
sostenitori di tutti e
tifosi di una, e nessun club, strisciato o titolato che sia, avrà più la stessa arroganza nel dire “io ho più tifosi e quindi ho diritto a maggiori quote dei diritti televisivi”. Tutti avranno i sostenitori propri e degli altri e l’obiettivo di chi vende lo spettacolo, una volta che tutti vedono e sostengono tutto, sarà quello di far crescere il tutto per guadagnare ancora di più.
E l’obiettivo successivo (speriamo) potrà essere l’equilibrio della competizione. Speriamo che il salasso che stiamo pagando in termini di abbonamenti, da stadio e da divano, possa almeno essere nel tempo compensato da questo processo.