E vualà, due gradi di separazione: Blatter - Carraro - Tavecchio - Lotito. Un collegamento a Lotito, quando c'è del marcio, si trova sempre, specialmente su alcune testate (di ca**o). In più ci infiliamo pure Belloli, hai visto mai.
http://corbo.blogautore.repubblica.it/Sono lunghe le mani che schiacciano il calcio. Il mondo le scopre tutte in un
giorno, il 27 maggio 2015. Ma sono passati almeno trent' anni da quando Sepp
Blatter gestisce nel pianeta un affare da dodici miliardi di dollari. Prima con
il brasiliano João Havelange, poi dal '98 come presidente della Fifa. Preparava
la quinta rielezione quando la polizia svizzera si è fatta consegnare dalla
reception dell' Hotel Bauer au Lac le chiavi di 14 suite, per far entrare agenti
Fbi arrivati dagli Stati Uniti con altrettanti mandati di arresto. Corruzione,
riciclaggio, frode i reati contestati ai dirigenti. Blatter aveva riunito i
grandi elettori nel lusso di un albergo a 5 stelle, con vista sul lago e Alpi,
900 euro a camera, limousine per gli ospiti. L' idea del complotto ha subito
attraversato il mondo. Le tesi inverosimili sono sempre le più suggestive. Si è
pensato che poteri forti del Golfo Persico volessero liberarsi di Blatter,
dovendo ospitare il Qatar i Mondiali del 2022. Suggestiva la coincidenza tra
retata e rielezione, quanto la figura del rivale, il principe giordano Ali Bin
Al Hussein. Ma nessuna conferma. Il blitz sveglia anche i dirigenti del calcio
italiano, il primo ad essere turbato è Franco Carraro, definito il poltronissimo
in un raro lampo di ironia da Wikipedia, onnipresente fra politica banche e
sport, 77 anni, quattro più di Carlo Tavecchio che fece eleggere l' 11 agosto
scorso presidente della Federcalcio con una complicata trama di alleanze:
Claudio Lotito, presidente della Lazio, diventato l' eminenza grigia del calcio
in Italia e Adriano Galliani del Milan che cercava un sostegno per resistere
persino alla concorrenza di Barbara Berlusconi. Puntava alla rielezione anche
Carlo Tavecchio, trascurando la fragilità del suo potere, scosso da un ventilato
«Progetto Juve», ma anche da scommesse, debiti, accuse di sessismo. Nel
mercoledì nero, ci risiamo con la data fatale, 27 maggio, alle ore 16 quattro
magistrati della procura di Napoli ricevono Astolfo Di Amato, un avvocato
italiano di rango. Si precipita da Perugia dove assiste Alma Shalabayeva, la
moglie del dissidente kazako espulsa dall' Italia, un caso che ancora tiene in
ansia istituzioni e politici. Di Amato è accompagnato dal figlio Alessio, si
scusa per il ritardo, ma cosa c' è di così urgente nel pool diretto dal
procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli per strapparlo a Perugia? Il pm si è
spesso occupato di Berlusconi e sporchi affari, una volta di Carraro. Calcio,
stavolta. Indaga su Claudio Lotito per la conversazione registrata dal direttore
generale dell' Ischia, Giuseppe Iodice, oggi il leader della contestazione al
presidente di Lazio e Salernitana. Non solo lui, anche la Juve rischia di far
esplodere un caso molto delicato. Lotito presentò un esposto querela contro
Iodice. Ma Giuseppe Marotta, ad juventino, ha chiesto perché fosse stata negata
a lui e concessa a Lotito la deroga per superare i confini della giustizia
sportiva («clausola compromissoria») e denunciare un altro tesserato alla
procura ordinaria. Tavecchio spiegò che la norma era cambiata: possibile, ma
come e quando? La Juve con l' avvocato Luigi Chiappero non si è fermata, è
andata oltre per la conferma. Il pool di Napoli segue quindi eventuali profili
penali nelle pressioni di Lotito sull' Ischia e su altri club per ottenere un
voto. Quella telefonata ha già creato impopolarità a Lotito, che si batteva
contro la promozione di Carpi e Frosinone, piccole società. Pone ora un dubbio
dopo l' altro. Lotito vantò un suo intervento tra Mediaset e Sky sui diritti tv
gestiti da Infront, sempre più potente perché anticipa soldi di quote tv alle
società in crisi. Inevitabile l' indagine della finanza per l' Antitrust, come
quella della procura di Napoli. Una telefonata può salvare una vita, ma il
famoso spot non vale per l' esuberante Lotito. Gliel' ha un po' cambiata.
Neanche la finale di Champions a Berlino ha distratto la Juve. Andrea Agnelli
vede allargarsi il consenso intorno al suo progetto di riforme. Era contrario a
Tavecchio con Sassuolo, Roma e Fiorentina, ha convinto anche Aurelio De
Laurentiis, presidente del Napoli, disilluso da Lotito e Galliani. Indeciso
Andrea Abodi, presidente della Lega di B, favorevole con il suo voto (5 per
cento dell' assemblea) nell' agosto scorso, ora irritato. Come mai? Si può
capire. Non ha avuto la presidenza di Federcalcio srl, che gestisce tutti gli
appalti e i posti per gli immobili federali, dal Palazzo romano di via Allegri
al Centro fiorentino di Coverciano. Presidenza che Tavecchio, dopo averla
promessa, tiene per sé. Ma è sempre più debole la Federcalcio se anche Renzi si
mostra indignato. La linea è la stessa del presidente Pd Matteo Orfini: «Serve
un ritocco ai meccanismi di governance politica del sistema sportivo». Il
governo quindi condivide la febbre di riforme, guarda con interesse alla Juve,
si fida ancora del Coni come organo di vigilanza, ma il sottosegretario Luca
Lotti è destinato a seguire con delega e più poteri lo sport in Italia, il
calcio innanzitutto. Sarà un caso, ma il Servizio centrale operativo della
polizia (Sco) ha ripreso l' attività sulle scommesse con procura e questura di
Catanzaro. Il dirigente della prima sezione dello Sco, Andrea Grassi, si era
defilato per coordinare l' arresto in Brasile di Pasquale Scotti, camorrista
latitante da 31 anni, rintracciato il 26 maggio dalla Narcotici del vicequestore
Lucio Vasaturo. Grassi ha ripreso i contatti. Probabili altre retate. Dopo i 50
arresti, i controlli su centri importanti. Come la Salernitana di Lotito e il
Teramo, due squadre promosse in B, ma anche Pistoia, Forlì e ancora altre. Ma le
scommesse con centrale a Singapore tornano alla grande quando la Lega Pro
abbatte la cortina di protezione eretta da Francesco Ghirelli, il direttore
generale che aveva scritturato Sportrade, società svizzera con sede a Londra che
vigila nel mondo, con centomila contatti al giorno, sulle scommesse. Licenziato
dal presidente Macalli, ora nei guai. Reintegrato dal giudice del lavoro,
Ghirelli è tenuto lontano come una calamità, perché le indagini dimostrano una
scabrosa realtà. Alcuni club di Lega Pro si autofinanziano con le combine e le
relative puntate. Spiega Giuseppe Iodice, il manager che contesta Lotito: «Il
potere federale concede o nega contributi. Ma sono sempre pochi se una società
di Lega Pro spende minimo due milioni e ne incassa al massimo uno. Un dramma
quotidiano colmare i disavanzo». Quindi: truccare le partite, scommettere e
passare alla cassa. Peggio nella Lega dilettanti, dove c' è solo rimborso spese
e per molti il calcio è il realtà l' unico mestiere. La Lega Dilettanti, con le
sue 15 mila società, è ancora sconvolta dal ciclone sessita. «Mai più soldi a
quelle quattro lesbiche», l' anatema del presidente Felice Belloli, poi
sfiduciato. Una carriera legata ai Tavecchio: Carlo e suo fratello, un
importatore di legname. Belloli gli fu vicino da direttore della Popolare di
Milano e Magenta. Oggi l' ex dirigente di banca e di sport è inseguito da accuse
imbarazzanti. Un esposto alla procura federale (24 aprile, protocollo 9516) è
firmato da Monica M. che denuncia: «Per il rinnovo della mia consulenza nel 2015
Belloli mi disse di andare a letto con lui». Belloli si rivelerebbe immaginifico
nelle sue romantiche proposte. Monica, milanese 53enne, laureata, le ricorda nel
suo esposto: «Dovresti mangiare l' uccello pasquale», le disse. La stessa
procura federale il 12 maggio interroga Alberto Mambelli, testimone,
vicepresidente della Lega Dilettanti, su Belloli e le disavventure di almeno tre
donne. Prima delle consulenze, Belloli dedicava loro molta attenzione. Dichiara
Mambelli: «Diceva: Togliti la maglietta e fammi vedere la pancia...Hai preso
stanotte l' augello d' oro? Sennò ti do il mio...E Monica si mise a piangere...
Alla stessa Monica propose di tornare da Roma a Milano con lui fermandosi la
notte in albergo a Firenze... A Normanna strappò la sciarpa davanti alla guardia
Davide per dire: con due seni così non puoi portarla, devi farli vedere». Questa
l' allegra Federcalcio che Tavecchio e Lotito annunciarono l' 11 agosto dopo
voto e trionfo. Promisero: «Ci divertiremo e vi divertirete». Certo.