Autore Topic: Questione giovani, la Lazio deve scegliere. Pesano i criteri dell'Uefa  (Letto 827 volte)

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di Francesco Tringali

Spaziare lungo tutto il mercato, fiutare l'affare, sognare il colpo grosso, ma senza mai distrarsi da quelle che sono le norme vigenti. Anche la Lazio dovrà organizzarsi per rispettare i criteri Uefa, di fatto assorbiti dalla Federcalcio italiana: rose bloccate a 25 giocatori, di cui minimo quattro cresciuti nel proprio vivaio e almeno otto cresciuti nel settore giovanile di altri club. A Formello, in questi giorni, si studiano i regolamenti in maniera accurata, farsi trovare pronti sul piano organizzativo è una priorità per il club. La presenza di tanti stranieri, anche nella Primavera di Inzaghi, non aiuta. Ma andiamo per gradi. È il momento di ricercare quei giovani che abbiano trascorso tra i 15 e i 21 anni almeno 36 mesi o tre stagioni di tesseramento con la Lazio. Non possiedono i requisiti i vari Keita, Oikonomidis, Minala, Tounkara, Strakosha. Sorte diversa invece per Eddy Onazi, che l'anno prossimo potrà essere tesserato come giovane di formazione locale. Nessun problema anche per Danilo Cataldi, ex capitano della Primavera, e Guido Guerrieri, prossimo a essere il terzo portiere. L'incognita cade su Luis Pedro Cavanda, indicato più volte come partente. Se il belga dovesse fare le valigie è già pronto Luca Crecco, di ritorno dall'ottima esperienza a Terni. Tra gli otto prescelti, quattro devono essere cresciuti in club italiani. Mauri, Candreva e Parolo i sicuri, Marchetti potrebbe aggiungersi, ma le vicissitudini contrattuali ne rallentano l'inserimento in lista. Ledesma è alla porta d'uscita, insieme a lui Konko. Pioli studia le sue carte e progetta la Lazio futura. Secondo quanto riporta il Corriere Dello Sport, coloro nati dopo il primo gennaio 1995 verranno inseriti in Lista B, opzioni supplementari per il tecnico emiliano. Perché come ampiamente dimostrato quest'anno, per Pioli non esistono secondo linee, tutti fanno parte di un unico grande progetto. Una famiglia.

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