Autore Topic: ex Jugoslavia e Balcani  (Letto 13443 volte)

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Offline AlenBoksic

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Re:ex Jugoslavia e Balcani
« Risposta #60 : Martedì 17 Novembre 2015, 09:37:36 »
Testamento di un premier

Quando Alexandar Vucic ha detto in TV che "i servizi segreti occidentali" vogliono rovesciarlo dal potere, la nazione serba non ha provato uno shock. Infatti, non era la prima volta che il premier faceva oscuri riferimento a servizi segreti stranieri chiamati piuttosto che ad "uomini d'affari contraversi"per ipotizzare attività di disturbo che avevano un unico obiettivo: far nascere in Serbia un nuovo governo più fedele e un po 'più debole .

Dall'inizio delle "riforme" il premier serbo ha indicato la lotta alla corruzione come la sua mossa fatale. In un primo momento, per l'attacco dei media sui "progressisti" di SNS al potere erano da biasimare misteriosi magnati : come mai? Perché alcuni di essi erano stati indagati o imprigionati per corruzione e frodi multi miliardarie alla moneta nazionale. Ma, ancora non c'erano elementi legali che potessero condurre ad incriminazioni.

Sembrerà strano, ma il sistema legale in Serbia non ha trovato alcuna base solida per accuse che hanno dimostrato di portare più caos che altro, e lo ha ammesso anche il primo ministro il 3 novembre scorso, quasi lo stesso giorno in cui la Serbia ha vinto la sua battaglia contro il tentativo del Kosovo di diventare membro dell'UNESCO. Lo show televisivo trasmesso su una frequenza nazionale è diventato luogo in cui alcuni fatti nuovi sono venuti alla luce nel clima molto teso che si vive in Serbia ed in tutta la regione. L' intervista a Vucic è durata quasi 2 ore ed ha dato il via ad un duro discorso sulla povertà, la corruzione, la disoccupazione, la crisi dei rifugiati come temi principali che potrebbero anche tradursi in una "primavera balcanica", definizione diventata popoolare per le rivolte arabe che si sono concluse con la demolizione degli Stati e le sanguinose guerre civili. Potrebbe succedere anche da noi? Secondo Vucic, le possibilità ch si verifichi uno scenario simile sono molto più alte del previsto.

Quel che abbiamo imparato dall'intervista sono le seguenti cose: in primo luogo "si stanno verificando alcuni eventi strani, e voglio che tutto il popolo serbo lo sappia", ha dichiarato Vucic. Disordini e scontri etnici in Macedonia, che potrebbe riaccendersi facilmente anche il prossimo anno secondo il premier serbo complicano l'intero quadro.

Secondo elemento: "Non c'è alcuna possibilità di imporre linee di condotta a ministri e pubblici ministeri" , aggiunge Vucic elaborando strani casi strani come quello del procuratore Vlad Filat, che in Moldova stava preparando il processo contro un "tycoon" insieme a procuratore dello Stato. Durante la notte, ha continuato Vucic, il magnate ha stretto accordi con l'accusa e alcuni Paesi stranieri, e come risultato il procuratore è stato arrestato.

Infine, il primo ministro si è interrogato sull'incendio della discoteca di Bucarest accennando a giochi di spionaggio oscuri e segreti. Lo stesso tentativo si è notato da mesi intorno a diversi "scandali" in quasi ogni Paese della regione, ha continuato Vucic, "basta guardare al caso dell'elicottero in Albania, anche lì come in Romania ed in Serbia questo si è trasfornato in motivo per attaccare i governi, poi ho capito che dietro questi casi ci sono alcune forze che li usano per lanciare un avvertimento, un segno per l'opposizione per avviare scontri con i governi ". E dal suo punto di vista, questo comincia ad accadere quando un Paese cerca di raggiungere il consolidamento fiscale.E' successo alla Romania, quando Bucarest hadetto che il Fondo monetario non era più necessario il governo ha dovuto dimettersi, altri Paesi - Montenegro, Macedonia, Albania, Kosovo - hanno problemi simili provocati dalle medesime forze misteriose. "L'anno prossimo a Pristina si terranno nuove elezioni - ha detto Vucic - e qualcuno sta lavorando sul rafforzamento delle frange nazionalistiche per entrare in Parlamento".

" E poi. basta guardare alla situazione in Croazia: qualcuno vuole disperatamente che anche la Serbia abbia un governo debole, ed è importante che il nostro popolo sappia questo - ha continuato Vucic con tono serio - alcune forze straniere e alcuni ambasciatori contano i miei giorni d sopravvivenza" .Quando si rende conto che alcuni Paesi del mondo non vogliono una Serbia stabile, allora si capisce che qualsiasi situazione può essere utilizzata per introdurre instabilità e rovesciare il governo, creando scandali come strumento per seppellirlo. Dal momento in cui è esplosa la crisi Ucraina , Belgrado è stata sottoposta a severe pressioni per imporre sanzioni alla Russia e riconoscere pienamente l'indipendenza del Kosovo. Il governo serbo non ha fatto la prima cosa per i motivi di economia e dei legami tradizionalmente stretti con Mosca, e non pensa nemmeno ad un riconoscimento dell'indipendenza di Pristina.

I media tradizionali fiancheggiano il governo serbo che da mesi annuncia lo scenario peggiore interpretandolo come ritorsione per la sua posizione non abbastanza filo occidentale, dall'assassinio di leaders politici a possibili attacchi terroristici allo scopo di dissolvere la stretta alleanza con la Repubblica Srpska di Bosnia e la Russia. L'impressione finora è stata che questa sia semplice propaganda politica oppure, o come dice l' opposizione, "un modo per consentire a Vucic di governare sulla paura come fa un autocrate". E se si guarda alle campagne elettorali, così come alla guerra mediatica in corso per demolire gli avversari politici, questa analisi non sembra campata per aria.
Ci sono però anche eventi che riverberano colori diversi sugli imminenti cambiamenti del clima politico. Uno di questi nasce dagli accordi di Bruxelles : è fatto ben noto che alcuni alti funzionari europei hanno apertamente minacciato i componenti della delegazione serba dicendo loro che "sono finiti'". ovvero che "la loro carriera è conclusa". Questo è accaduto durante il processo di negoziazione tra Belgrado e Pristina, quando la Serbia è stata messa sotto pressione per accettare condizioni impossibili. Una era di permettere al Kosovo di diventare membro dell'Onu, l'altra di consentire a Pristina dar vita ad una forza militare.

Un altro elemento da considerare deriva dall' incidente di Potocary, durante il memoriale di Srebrenica: "Il presidente della Turchia prima mi chiamava diverse volte, ma da quando ci siamo incontrati a Srebrenica fugge da me come se fossi stato maledetto", ha detto Vucic sostenendo che incidente è stato progettato, molti degli alti ufficiali bosniaci sapevano quel che sarebbe accaduto ed il primo obiettivo da raggiungere era l' umiliazione del rappresentante serbo, cioè lui - "Quando sono entrato nell'edificio del memoriale, ho capito che qualcosa di molto strano stava per succedere. Tutto ad un tratto tutti hanno cominciato a scappare da me, come avessero incontraro un uomo con la tubercolosi, e poi gli insulti della folla , bottiglie e pietre lanciatemi contro ... tutto ad un tratto sono stato lasciato da solo ".Vucic ha descritto l'avvenimento come uno scenario ben preparato per un linciaggio, e lui come persona attirata nella trappola. E sopravvissuta solo grazie ad in fatto preciso. Quale?

"Perché agenti di sicurezza della Republika Srpska si nascondevano nella folla, questo non l'avevo mai detto , ma si deve sapere', ha rivelato Vucic spiegando che condizione preliminare del protocollo di sicurezza da parte della Bosnia era quella di coinvolgere il servizio di sicurezza da Republica Srpska, altrimenti i bosniaci non avrebbero garantito nulla, "per questo loro non sono rimasti sorpresi.".

Subito dopo Srebrenica, c'è stato un altro incidente durante un evento a Belgrado, ed il premier lo ha raccontato con qieste parole: "Il rappresentante di un'ambasciata occidentale ha fatto il giro delle persone in uniforme per chiedere: "Quanti di voi stanno proteggendo Vucic?". Era un agente che si presentava come segretario di quell'ambasciata, e le forze di sicurezza serbe hanno convocato questa persona per un interrogatorio, sarebbe stato interessante sapere perché era interessato al protocolli di sicurezza. Dopo aver mostrato il passaporto diplomatico è stato liberato, ma il messaggio mandato al primo ministro serbo era di nuovo chiaro".

Non è chiaro a quali Paesi occidentali il premier si riferisse, ma questa intervista è stata una sorta di messaggio di addio a popolo serbo che si troverà ad affrontare ancora una volta agitazioni di ogni genere e tipo. "Qualcuno sta contando i miei giorni", ha aggiunto Vucic la menzionando sequenza di eventi, che anche l'assassinio come possibilità per la "primavera dei Balcani
.
Lanciando questo messaggio, Vucic ha usato un' intervista, quanto meno insolita, per rispondere pubblicamente alle analisi occidentali che insistono sull' azzeramento della situazione in Serbia e dei Balcani. Se la gente protesterà, Vucic si dimetterà come ha fatto il primo ministro di Romania, e questo è stato il messaggio più importante per gli sceneggiatori. Anche se ha rifiutato di chiamare per nome le ombre provenienti da alcuni Paesi occidentali, il governo ha già usato i media con base a Belgrado per sostenere che "la CIA vuole il rovesciamento di Vucic". Questi sono stati i titoli dei giornali subito dopo la visita del premier a Mosca, e perfino l'ambasciatore americano Kirby ha fatto una dichiarazione per far sapere che lui e il suo governo non hanno alcuna attenzione di scalzare dal potere persone con cui hanno ottimi rapporti.

Qualcosa però sta succedendo. L'opposizione considera questa intervista come propaganda politica pura, ed essenzialmente ha ragione, eppure quegli eventi che Vucic ha citato si sono verificati davvero . Una parte dell'Occidente sembra davvero alla ricerca di una persona più debole che salga al potere al centro dei Balcani nel contesto di una nuova guerra fredda e di una crisi dei rifugiati e crisi che potrebbe diffondere facilmente fuoco nella Penisola se la Germania chiuderà i suoi confini. Un primo ministro più debole dovrebbe imporre sanzioni nei confronti della Russia, tagliare i legami stretti tra Belgrado e Mosca, riconoscere l'indipendenza del Kosovo e trattare l'ingresso della Serbia nella NATO, che sarà presentata come unica possibile forza in grado di garantire la pace. Per questo scenario, è necessario persuadere il popolo serbo a cose che oggi sono oggi inimmaginabili. E' questo che sta per succedere? Sarebbe questo il modo di rispondere a quella "minaccia terroristica immanente" che verrà sicuramente utilizzata per provocare un cambio di gioco? Nessuno oggi può rispondere a tali domande, specie poiché i Balcani sono un posto molto strano, con diverse valute che scorrono da tanti lati. In ogni caso, si è trattato di un'intervista con un uomo che sembrava ben consapevole del proprio destino politico.

http://italintermedia.globalist.it/Detail_News_Display?ID=86258&typeb=0&testamento-di-un-premier
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Offline AlenBoksic

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Re:ex Jugoslavia e Balcani
« Risposta #61 : Mercoledì 3 Febbraio 2016, 06:48:58 »
PRISTINA - Quattro estremisti islamici armati sono stati arrestati davanti all'ingresso principale del monastero di Visoki Decani, in Kosovo. Come riferiscono i media a Belgrado, si tratta di quattro kosovari di etnia albanese provenienti da altrettante località del Kosovo.

L'arresto è avvenuto nella tarda serata di ieri in una operazione congiunta da parte della polizia kosovara e dei militari della Kfor, la Forza Nato in Kosovo. Nella loro auto sono stati rinvenuti un fucile Kalashnikov, una pistola e un quantitativo di munizioni, oltre ad alcuni libri di contenuto estremista islamico.

L'abate di Visoki Decani Sava Janjic ha detto che tale episodio è l'ulteriore dimostrazione che la presenza delle truppe Kfor è ancora vitale per la sicurezza del monastero, che è incluso nella lista del patrimonio mondiale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura (Unesco).Is

Il direttore dell'Ufficio governativo serbo per il Kosovo Marko Djuric ha espresso grande preoccupazione, invitando le autorità di Pristina a contrastare il crescente estremismo religioso in Kosovo invece di fare polemiche e ritardare in tutti i modi la creazione dell'Associazione delle comunità serbe in Kosovo.

http://www.tio.ch/News/Estero/Cronaca/1068415/Estremisti-islamici-armati-arrestati-al-monastero-di-Decani/
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Offline AlenBoksic

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Re:ex Jugoslavia e Balcani
« Risposta #62 : Venerdì 12 Febbraio 2016, 08:54:45 »
Il ministro degli esteri Thaci coinvolto in un traffico di organi in Nigeria

PRISTINA - Hashim Thaci, attuale ministro degli esteri kosovaro che è stato in passato tra i capi dell'Esercito di liberazione del Kosovo (Uck), la guerriglia indipendentista albanese protagonista della lotta armata contro le forze serbe alla fine degli anni novanta, è stato nuovamente tirato in ballo per le accuse di traffico di organi umani.

Come riferisce il quotidiano belgradese Blic, l'Associazione dei medici della Nigeria ha accusato Rochas Okorocha, miliardario e governatore dello stato nigeriano di Imo, di aver organizzato una rete criminale dedita al traffico di organi in Nigeria, in collaborazione con Hashim Thaci (che è stato negli anni scorsi anche premier kosovaro) e con alti rappresentanti di Turchia e Croazia.

Il presidente dell'Associazione Philip Ndzemanze, scrive Blic, ha parlato di recenti viaggi del governatore Okorocha in Turchia, Kosovo, Croazia, Sudafrica e alcuni Paesi asiatici.

"Abbiamo a che fare con una rete internazionale capeggiata da Rochas Okorocha in Nigeria, e l'ex premier kosovaro Hashim Thaci, che è a capo del traffico di organi in Europa, è un suo amico", ha detto Ndzemanze citato dal giornale serbo.

Dei crimini commessi dall'Uck si occuperà un Tribunale speciale volute dalla comunità internazionale e che avrà sede all'Aja.

http://www.tio.ch/News/Estero/Politica/1070136/Il-ministro-degli-esteri-Thaci-coinvolto-in-un-traffico-di-organi-in-Nigeria/
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Offline Er Matador

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Re:ex Jugoslavia e Balcani
« Risposta #63 : Sabato 13 Febbraio 2016, 04:43:45 »
Che dire, nulla di nuovo.
Già ai tempi giravano voci inquietanti su prigionieri di guerra utilizzati come banche del sangue, e da lì a prelevare qualche pezzo la strada è breve.
Interessante, poi, la geografia dei viaggi compiuti dal governatore nigeriano: tutti soggetti inventati (Kosovo) dall'Occidente o in buoni rapporti col blocco atlantico.
Le notizie negli ultimi due post suggellano l'immagine di Pristina come una sorta di hub, di crocevia dei più disparati flussi criminali.
Conseguenza imprevista, e con un grave errore di valutazione, delle strategie messe in atto negli anni '90?
Oppure tutto calcolato, da cui si deduce che il crimine organizzato, perlomeno nella sua versione imprenditoriale, fosse già allora integrato a un'economia "pulita" sempre meno delimitabile?
Ora, a quanto pare, si trascinerà di fronte al TPI qualche criminale dell'Uçk: ma con bassisime probabilità, come al solito, di arrivare ai mandanti.

Offline Er Matador

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Re:ex Jugoslavia e Balcani
« Risposta #64 : Giovedì 5 Maggio 2016, 04:43:21 »
http://www.ansa.it/sito/notizie/sport/calcio/2016/05/04/si-uefa-a-kosovoprotesta-premier-serbo_2d740cb9-240d-4ee5-967f-2d48b5363201.html

Si' Uefa a Kosovo,protesta premier serbo
Vucic: "Lotteremo con tutti i mezzi contro questa decisione"

(ANSA) - BELGRADO 4 MAG - L'adesione del Kosovo all'Uefa è avvenuta in violazione dello statuto dell'organizzazione calcistica europea, e la Serbia farà uso di tutti i mezzi legali a propria disposizione per contestare tale decisione illegittima. Lo ha detto il premier Aleksandar Vucic. "Lo statuto dell'Uefa prevede che può essere membro dell'organizzazione un Paese che fa parte delle Nazioni Unite, e il Kosovo non è membro dell'Onu. Per questo quello che è avvenuto ieri a Budapest (al congresso dell'Uefa, che ha deciso l'ingresso del Kosovo, ndr) è qualcosa di illegale. Faremo ricorso e lotteremo fino all'ultimo contro tale decisione", ha detto Vucic in serata ai giornalisti a Belgrado. La Serbia non riconosce l'indipendenza proclamata dalla sua ex provincia meridionale il 17 febbraio 2008, e si oppone all'adesione del Kosovo a ogni tipo di organizzazione internazionale.

Offline AlenBoksic

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Re:ex Jugoslavia e Balcani
« Risposta #65 : Mercoledì 10 Agosto 2016, 09:13:50 »
L'ex presidente yugoslavo Milosevic assolto dalla Corte dell’Aja: ma i media non rilanciano
L'ex presidente serbo Milosevic è stato accusato di pulizia etnica nei confronti dei bosniaci. La Corte dell'Aja ha dimostrato la sua innocenza. La sentenza è di marzo ma solo in questi giorni, alcuni giornali on-line ne hanno parlato. Sembra un silenzio voluto, altrimenti molti dovrebbero chiedere scusa al popolo serbo o dare spiegazione agli ignari cittadini europei sulla guerra iniziata senza mandato Onu, nel 1999.


L'ex presidente serbo Milosevic era stato arrestato nel 2001, accusato di pulizia etnica nei confronti dei bosniaci. Dopo 5 anni di processo senza provare alcunchè, l'ex presidente era morto per infarto nel carcere del Tribunale Penale: era  l'11 marzo 2006.
Alla sua morte, il reato si era estinto. Per riscattare pienamente la sua memoria, i parenti intentarono causa al Tribunale dell'Aja perchè fosse chiarito se Milosevic fosse o meno innocente.
Dopo approfondite indagini la Corte delll'Aja a gennaio di quest'anno, ha decretato che i reati che erano ascritti a Milosevic erano infondati ed egli è innocente.

La sentenza di assoluzione è del 24 marzo di quest'anno ma in Europa, alla notizia, non è stato dato alcun rilievo. L'impressione netta è che troppa pubblicità creerebbe imbarazzo: il silenzio invece evita il clamore e le scuse al popolo serbo. Inoltre, così gli ignari cittadini europei possono credere ancora alla versione di Milosevic il 'massacratore dei Balcani'.

Vediamo in breve come sono andate le cose. Mentre l'ex presidente serbo-bosniaco Radovan Karadzic è stato condannato invece a 40 anni di carcere per quando riguarda la responsabilità della pulizia etnica, le evidenze emerse nella istruttoria portata avanti dalla Corte del'Aja,  dimostrano che l'ex presidente Milosevic era completamente estraneo ai fatti che gli erano ascritti. La Corte dell'Aja ha provato che Slobodan Milosevic, che è stato diffamato da tutta la stampa occidentale (era stato definito come "il macellaio dei Balcani", descritto con malcelato spregio come "un impettito Adolf Hitler in azione" ed accusato da tutti i capi di stato della Nato come un criminale) non era affatto parte di "un'impresa criminale congiunta" che in un primo tempo il Tribunale Penale dell'ex Yugoslavia asseriva. Al contrario, Milosevic aveva "condannato pulizia etnica" in ogni occasione ed aveva fatto di tutto perchè si trovasse un accordo. Infatti, il presidente serbo si era dichiarato sempre innocente e di non essere a conoscenza dei crimini commessi da alcune unità serbe in difformità agli ordini impartiti. Le prove che sollevano Milosevic sono circostanziate, contenute in più di 2000 pagine di atti. Esse dimostrano come molte accuse erano abnormi. 

Insomma, ci sono voluti 10 anni oltre la sua morte per fare chiarezza. E' incredibile perchè Robin de Ruiter, un pubblicista e storico olandese cresciuto in Spagna, già nel 2012 aveva pubblicato un libro in cui dimostrava l'estraneità di Milosevic rispetto ai fatti imputatigli. Nel libro-inchiesta, si dimostrava che Milosevic era stato avvelenato lentamente in carcere. Le cause della sua morte sono oggi note: dopo morto, nel sangue di Milosevic è stato trovato un farmaco, il 'Rifacin' (usato per la tubercolosi e la lebbra) che nessuno gli aveva prescritto che annullava gli effetti del medecinale che gli veniva somministrato per l'alta pressione. Chi gli somministrava il Rifacin a sua insaputa (probabilmente mescolato nei pasti) sapeva che avrebbe decretato la sua morte.

Ruiter ha dimostrato con netto anticipo, ciò che lo stesso Tribunale oggi ha chiarito: "l’obiettivo politico di Miloševic era mantenere il Kosovo all’interno dei confini della Serbia e impedire alla maggioranza albanese di scacciare la minoranza serba dal Kosovo. Non vi era alcun incitamento all’odio nazionalista, né è stata effettuata una pulizia etnica“. E' credibile che tutta l'Europa, con tutti i suoi investigatori e intelligence, non è riuscita a capire quello che un solo uomo ha evidenziato? Non lo è di certo.
Alla fine, la verità è venuta a galla sia pure con tempi biblici. A sua discolpa molti testimoni hanno deposto a suo favore, tra cui l'ex capo della sicurezza dell'esercito jugoslavo, generale Geza Farkas (un ungherese etnica). L'alto ufficiale ha testimoniato che tutti "i soldati jugoslavi in  Kosovo era stato consegnato un documento che spiegava il diritto umanitario internazionale, e che è stato ordinato loro di disobbedire a ordini che lo avessero violato". L'accusa di voler dar vita alla Grande Serbia è del tutto falsa: "La verità è che Milosevic non era un nazionalista serbo ma un socialista, che si è sempre impegnato per una Jugoslavia multietnica e multirazziale". In una parola, di tenere la Yugoslavia integra. Per Milosevic - dice Andy Wilcoxson - "era un uomo per cui ogni forma di razzismo erano un anatema, insistito sul fatto che tutte le etnie devono essere protetti".

In definitiva, il processo a Milosevic è stato uno dei pochi casi in cui un presidente di uno stato, prima è arrestato senza prove, poi in un secondo tempo,  gli accusatori si sono mobilitati  per cercarne. Un legale consultato dal Time aveva comunque stabilito immediatamente subito dopo l'arresto, che l'80% delle prove con le quali è stato imbastito il processo, si basavano su 'un sentito dire'. Ma non solo: già il risultato di una inchiesta delle Nazioni Unite terminata nel settembre 2001, aveva provato che in Kosovo non era avvenuto alcun genocidio. Ma la pressione della Nato perchè il processo si facesse lo stesso, fu fortissima. L'opera manipolatrice dei media non fu 'all'altezza' della manipolazione: la CNN chiamò il processo come "il più importante dopo quello di Norimberga". 

Cosa voglio dire che l'ex presidente yugoslavia era un angelo? No di certo, ma certo è evidente che Sarkozy che ha scatenato la guerra in Libia con falsi presupposti, o altri che hanno avuto la responsabilità di manipolare le prove per scatenare la guerra irachena e altri conflitti (quello siriano), basati sulle menzogne, hanno responsabilità assai più gravi. Ciononostante,  nessuna accusa è stata mossa contro di loro.
Cosa succederà ora? E' certo solo una cosa: la storia non sarà riscritta e sui libri rimarrà la prima versione.

http://www.lplnews24.com/2016/08/lex-presidente-yugoslavo-milosevic.html
Voglio 11 Scaloni

Offline Frusta

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Re:ex Jugoslavia e Balcani
« Risposta #66 : Mercoledì 10 Agosto 2016, 20:07:46 »
E' inutile girarci intorno: la storia dell'egira si ripete puntuale dal 622. 
Il Kossovo era territorio serbo, progressivamente invaso dai musulmani albanesi, che, appena raggiunta la maggioranza, hanno iniziato a pretendere l'indipendenza dalla Serbia. La Nato, e quindi l'Italia nella persona del peggior presidente del consiglio che abbiamo mai avuto, ha sancito questa pretesa con le bombe, ed ecco il risultato: http://espresso.repubblica.it/internazionale/2014/09/05/news/i-nuovi-jihadisti-vengono-dal-kosovo-nei-balcani-ci-sono-20-cellule-terroristiche-1.178937
La Nato combatte sempre al contrario, erano i cosovari che andavano bombardati.
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Offline DinoRaggio

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Re:ex Jugoslavia e Balcani
« Risposta #67 : Mercoledì 10 Agosto 2016, 20:08:39 »
OT

L'ex presidente yugoslavo

ex Yugoslavia

esercito jugoslavo

soldati jugoslavi

Jugoslavia

Yugoslavia

yugoslavia

 :-X
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Offline AlenBoksic

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Re:ex Jugoslavia e Balcani
« Risposta #68 : Giovedì 11 Agosto 2016, 09:59:39 »
OT
 :-X

È una vecchia diatriba
 ;)
Yu è la sigla internazionale, ma nell'alfabeto serbocroato non esiste la lettera "y", quindi la dizione corretta ritengo sia la "ju"
(da "jug" = sud)
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Offline AlenBoksic

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Re:ex Jugoslavia e Balcani
« Risposta #69 : Giovedì 11 Agosto 2016, 10:11:27 »
La Nato combatte sempre al contrario, erano i Kosovari che andavano bombardati.

Fino al 1997 (forse addirittura 1998) l'UCK era inserito nella lista delle organizzazioni terroristiche della CIA, poi lo tolsero...
Nel 1998, quando l’inviato di Clinton Richard Holbrooke ci fece visita a Belgrado, gli fornimmo le informazioni a nostra disposizione, che nel nord dell’Albania Uck era sovvenzionato da Osama bin Laden, che curava l’inserimento, la formazione e la preparazione dei membri di questa organizzazione terroristica in Albania. Tuttavia, gli Usa decisero di collaborare con l’Uck e, indirettamente, di conseguenza, con bin Laden, a cui pure avevano dichiarato guerra dopo le bombe contro le ambasciate in Kenya e Tanzania.
(cit. Milošević )
Ci sarebbero poi i crimini di guerra relativi all'intervento come  il bombardamento della Radio televisione serba con l’uccisione di sedici operatori dei media; il bombardamento del mercato di Nis; l’uso di munizioni all’uranio impoverito; gli attacchi di impianti petrolchimici (vietati dalla Convenzione di Ginevra) che hanno provocato rifiuti chimici tossici riversati nel Danubio; il bombardamento di profughi albanesi da parte degli Stati Uniti; la distruzione deliberata di un treno passeggeri o il bombardamento dell’ambasciata cinese a Belgrado.

P.S.:Devo comunque rettificare: non è che sia stato assolto in un processo diretto, la sua assoluzione la si evince dalla sentenza del processo Karadžić, che - rispetto ad un coinvolgimento di Milošević - ribaltano le conclusioni presenti nella condanna a Biljana Plavšić
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Offline DinoRaggio

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Re:ex Jugoslavia e Balcani
« Risposta #70 : Giovedì 11 Agosto 2016, 11:12:27 »
È una vecchia diatriba
 ;)
Yu è la sigla internazionale, ma nell'alfabeto serbocroato non esiste la lettera "y", quindi la dizione corretta ritengo sia la "ju"
(da "jug" = sud)
Esatto. Fino a tempi recenti, si è sempre scritto Jugoslavia o al massimo Iugoslavia (sui libri di scuola ricordo quest'ultima versione). In tempi più recenti, è invalso l'uso giornalistico di starsene seduti comodi alla scrivania e copiare e tradurre articoli da media anglosassoni, per cui c'è stata un'invasione di Yugoslavia, Korea, Jamaica, Ukraina e così via.
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Offline AlenBoksic

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Re:ex Jugoslavia e Balcani
« Risposta #71 : Venerdì 7 Ottobre 2016, 11:38:30 »
Aleksandar Vucic: "Qui nei Balcani è tornato l'odio, solo l'Europa può salvare la pace"

BELGRADO - "Lo ripeto da mesi a Merkel e Renzi Matteo che mi ascoltano, e a tutti: le tensioni nei Balcani occidentali sono tornate al livello più pericoloso dalla fine della guerra dei Novanta". Aleksandar Vucic, il giovane premier liberal ed europeista di Belgrado, lancia moniti chiari, all'indomani del referendum dei serbi di Bosnia.     

Tensioni al massimo livello dalla fine della Jugoslavia: perché?
"Perché ciascuno si dice a favore del processo d'integrazione nella Ue, ma ciascuno aspetta ogni occasione per tendere trappole ai vicini. Guardiamo alla Bosnia del referendum: c'è sempre qualche parte in campo che fa qualcosa contro le altre parti in campo. I serbi di Bosnia si dicono pro-ue ma parlano dei Bosniak (musulmani di Bosnia, ndr) nel peggiore di modi, i Bosniak affermano "noi siamo grandi, ma guardate questi stupidi serbi di Bosnia". Dobbiamo smetterla tutti con queste ostilità reciproche, nella regione. In nome del futuro. Ormai tra noi c'è più odio che non 21 anni fa. Lo percepisci dappertutto".

Quanto è grande il pericolo per Balcani ed Europa?
"Molto grande. Lo dico da tempo, a lungo nessuno mi ha ascoltato.Il tempo stringe: dobbiamo offrire in corsa ai popoli dei Balcani un futuro più luminoso, altrimenti andremo verso scontri e rappresaglie reciproche. I Bosniak vogliono punire i serbi per Srebrenica, i serbi di Bosnia dicono 'avemmo più vittime di tutti nella seconda guerra mondiale e nelle guerre dei Novanta, la Bosnia ebbe diritto di separarsi dalla Jugoslavia, noi non abbiamo diritto a lasciare la Bosnia. I croati di Bosnia incalzano 'rivendichiamo la nostra parte del paese'. Per fermare la spirale occorre offrire un'economia più forte, più dialogo, futuro per i giovani, solo così salveremo la pace. L'ho detto in queste ore con appelli alla calma a tutte le parti in campo in Bosnia. Dall'inizio ho disapprovato il referendum creandomi impopolarità a casa e tra i serbi di Bosnia, ma non investo nella popolarità bensì nella difesa di pace e stabilità nella regione. Urge una de-escalation. Un incendio in Bosnia potrebbe infiammare la regione intera. La Memoria del 1914 è ancora lì ad ammonirci su dove possano contribuire a portare le tensioni nei Balcani. La gente non lo capisce: regione fragile, dobbiamo fare di tutto per tornare alla calma. L'ho appena detto a Dodik (ndr: il leader dei serbi di Bosnia, falco, in contrasto con Vucic), ora contatterò gli altri. Ci serve migliorare la collaborazione economica, non investire negli scontri. Quando io varai risanamento e consolidamento fiscale a Belgrado nessuno ci dava speranze, oggi abbiamo conti sovrani stabili, avanzo primario per la prima volta, crescita quasi al 3 per cento, pensiamo ad aumenti nel settore pubblico, non più a tagli. Solo la pace, per cui temo molto, salverà il futuro dei nostri giovani e della regione, anche attraendo investimenti. Emozioni accese creano sempre problemi gravi, ci serve competizione nell'economia, non odii".

Giusto, ma Sarajevo e serbi di Bosnia non sembrano ascoltarla...
"Molti in Occidente dànno frettolosamente ogni colpa a Dodik. Ma spero che da entrambe le parti prevalga la ragione. Ogni fazione non aspettava altro che qualsiasi occasione per nuocere agli altri. Smettiamola con gli odii, creiamo un mercato unico, sarebbe il sesto più grande in Europa. E invece abbiamo ancora code di 5 o a volte 15 km per i tir in transito tra i nostri paesi. Tito ci lasciò un paese abbastanza sviluppato e industrializzato, produttore di aerei e auto, noi tutti ex jugoslavi abbiamo rovinato tutto. Io non minaccio la sovranità statale di nessuno, ma ricreiamo quel mercato unico".

 Come giudica l'appoggio di Putin ai serbi di Bosnia, alle Sue spalle? Ancora una volta i Grandi giocano col fuoco nei Balcani?
"La Serbia cerca di essere sovrana e indipendente. Né colonia americana né russa. Non è facile, molte grande potenze hanno i loro interessi nei Balcani. Tutti hanno diritto di decidere secondo i loro interessi, Usa, Russia, ma anche noi abbiamo diritto ad agire indipendenti, senza subire influenze di Wahington, Mosca, altri".

La Ue, Merkel, Renzi, la elogiano come figura-chiave della stabilità, ma i vicini? Che dice della Croazia che ostacola i vostri negoziati d'adesione alla Ue e rivaluta collaborazionisti e criminali di guerra del passato?
"In Europa sarebbe piuttosto consigliabile ispirarsi alla coerenza e alla lungimiranza europeista di Angela Merkel. Quando, dopo la costruzione della barriera ungherese e i controlli croati, noi paese povero ci trovammo a gestire tali folle di migranti, alcuni paesi chiesero iniziarono a imporre sanzioni contro Belgrado. Merkel si oppose. Non lo dimenticheremo mai, gratitudine e memoria sono essenziali per noi serbi. Ci ha salvato da colpi terribili, mostrando coraggio e critiche a casa. Chi oltre a lei lancia appelli alla calma nei Balcani? Lei, solo lei. Senza la cancelliera  Merkel qui da noi nei Balcani tutto sarebbe peggio e molto più pericoloso. Troppi, in Germania e altrove in Europa, non lo capiscono. Noi vogliamo le migliori relazioni possibili con la Croazia, ma allora guardino a una competizione pacifica nel futuro, non agli odii del passato. Nell'ultima campagna elettorale ogni cadidato là attaccava più me del rivale. Tempo che abbiano sempre bisogno di temi caldi".

Altro problema: ai suoi moniti sulle sfide alla pace nei Balcani (migranti, tensioni...) ha ricevuto una risposta deludente e vaga da Juncker. Che ne dice?
"Sui migranti, all'ultimo incontro europeo a Vienna, Merkel ha fatto del suo meglio per trovare soluzioni comuni efficaci, ma invano. Ci sono paesi membri di Ue e Nato percettori di fondi di coesione vitali per la crescita e - mi rattrista - rifiutano quote di migranti insignificanti rispetto ai migranti ospitiamo noi aiutando la Ue, sebbene, da paese non Ue, riceviamo venti volte meno aiuti".

Lei in passato fu con Milosevic, poi cambiò idea, confessò in pubblico di aver sbagliato, e di voler voltare pagina, costruire una Serbia europea volta al futuro, chiudere con la Serbia di odii e atrocità del passato. E'stato doloroso?
 "Fu doloroso. Sentii di dover dire a me stesso e alla nazione che avevo sbagliato gravemente, più volte. La convinzione di poter rilanciare la Serbia mi convinse a ferirmi, a riconoscere errori e colpe. Molti mi giudicarono non credibile visto il mio passato, io tentai con passione di mostrare un ripensamento onesto. Essere onesto può far molto male, proprio quando è imperativo etico trovare il coraggio di farlo per andare avanti. Il mio itinerarium mentis fu quello condiviso dalla nazione serba. Convinta oggi che solo lavorando duro, con riforme profonde, saremo moderni ed europei appieno. Solo il coraggio di scelte dolorose a volte ti avvia sulla strada giusta. Anche se non tutti nel mondo vogliono una Serbia forte e stabile".

 Come giudica Milosevic oggi?
"Tema tra i più difficili. Lo lascio agli storici. In alcuni casi è stato giudicato a torto, in altri fu colpevole. Voleva fare qualcosa di non troppo negativo per i serbi, e invece fece il peggio per il destino dei serbi. Non voglio partecipare a un tema di confronto che divide ancora la Serbia".

Il passato che non passa pesa su molti paesi: Germania, Giappone, Italia...e in Serbia?
"Coltello a doppia lama. Alcuni dicono che i serbi non hanno fatto i conti a dovere col passato di atrocità. Ma 70 giovani elettori su cento da noi sono contro la Ue. Perché non vedono colpe serbe nei Novanta, e si chiedono perché Ue e Occidente abbiano punito solo le nostre atrocità e colpe, non gli altri. Molti vivono ancora nel passato. In Bosnia parlano del massacro (ndr compiuto dalle milizie serbe), ma mai di quello ben più grande di Jasenovac, eccidio di serbi. Io riconosco appieno le nostre colpe,
atrocità, crimini, sono fiero che la Serbia impari a fare i conti con se stessa. Per la pace dei Balcani, spero che lo facciano anche gli altri. Più progresso economico ci aiuterà anche a fare i conti col passato e a evitare nuove tempeste balcaniche a Europa e mondo".

http://www.repubblica.it/esteri/2016/09/27/news/premier_serbia_vucic_bosnia-148613571/
Voglio 11 Scaloni