Autore Topic: Sottovalutazione dei trofei della Lazio  (Letto 11943 volte)

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Offline Fabio70rm

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Re:Sottovalutazione dei trofei della Lazio
« Risposta #180 : Martedì 31 Maggio 2022, 16:41:14 »

Il vero punto in tutta questa storia è che in 20 anni un presidente non è riuscito neanche a presentare uno straccio di progetto o qualcosa che non sia Tiberina o morte.
Davvero altro che Flaminio, magari fosse questo il problema.

Devo pensare che tu viva su Urano o qualche altra parte remota del Sistema Solare, per ignorare le difficoltà di edificabilità a Roma, se non fai parte della lobby palazzinara...
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

Offline Karmilla

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Re:Sottovalutazione dei trofei della Lazio
« Risposta #181 : Martedì 31 Maggio 2022, 16:44:53 »
Avevo letto il tuo contributo e lo avevo trovato interessante, ma secondo me il paragone non regge. La mobilità di Londra non è la mobilità di Roma. A Londra puoi tranquillamente vivere senz'auto: ho amici che stanno lì da 5 anni, con prole, e se la cavano benissimo. A Roma vivere senz'auto vuol dire soffrire le pene dell'inferno.

Se vuoi importare il modello londinese non ti basta collegare lo stadio con il trasporto pubblico (ammesso che il collegamento del Flaminio – tram, non metro – possa essere ritenuto sufficiente): devi collegare tutte le principali aree della città, di modo tale che uno possa partire da casa usando solo il trasporto pubblico, a qualsiasi ora si giochi una partita; o quantomeno devi collegare il trasporto pubblico con grandi parcheggi periferici dove sia possibile lasciare le auto. Altrimenti, chi abita lontano, in zone non servite dalla metro e servite male dai bus, si dovrà sempre e comunque spostare in macchina.

Lo stadio in centro su modello londinese è bellissimo e romantico. Ma mancano le condizioni per farlo. Non alla Lazio come società. A Roma come città. Dotiamo Roma di trasporti degni di una capitale europea (e non indegni di una capitale del terzo mondo) e poi ne riparliamo.
Citazione da: franz_kappa
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Offline fish_mark

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Re:Sottovalutazione dei trofei della Lazio
« Risposta #182 : Martedì 31 Maggio 2022, 16:46:32 »
Devo pensare che tu viva su Urano o qualche altra parte remota del Sistema Solare, per ignorare le difficoltà di edificabilità a Roma, se non fai parte della lobby palazzinara...

ma il nostro non aveva parenti costruttori?
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Re:Sottovalutazione dei trofei della Lazio
« Risposta #183 : Martedì 31 Maggio 2022, 16:51:01 »
Avevo letto il tuo contributo e lo avevo trovato interessante, ma secondo me il paragone non regge. La mobilità di Londra non è la mobilità di Roma. A Londra puoi tranquillamente vivere senz'auto: ho amici che stanno lì da 5 anni, con prole, e se la cavano benissimo. A Roma vivere senz'auto vuol dire soffrire le pene dell'inferno.

Se vuoi importare il modello londinese non ti basta collegare lo stadio con il trasporto pubblico (ammesso che il collegamento del Flaminio – tram, non metro – possa essere ritenuto sufficiente): devi collegare tutte le principali aree della città, di modo tale che uno possa partire da casa usando solo il trasporto pubblico, a qualsiasi ora si giochi una partita; o quantomeno devi collegare il trasporto pubblico con grandi parcheggi periferici dove sia possibile lasciare le auto. Altrimenti, chi abita lontano, in zone non servite dalla metro e servite male dai bus, si dovrà sempre e comunque spostare in macchina.

Lo stadio in centro su modello londinese è bellissimo e romantico. Ma mancano le condizioni per farlo. Non alla Lazio come società. A Roma come città. Dotiamo Roma di trasporti degni di una capitale europea (e non indegni di una capitale del terzo mondo) e poi ne riparliamo.

Con grande rammarico, sottoscrivo punto per punto quello che dici.
ma anche per questo il Flaminio sarebbe un grande passo avanti per al città, una vera rivoluzione. E Londra la conosco bene, ci sono stato varie volte e ci ho abitato anche per un periodo. Una battuta: hai detto il giusto. L'automobile puoi anche non sapere cosa sia a Londra.
Tutto il contrario di Roma dove, nel caso specifico, andare allo stadio è una fatica e una sofferenza indicibile. Ma ci si ama raccontare anche che è giusto che sia così, perchè il tifoso deve forgiarsi nelle asperità di un parcheggio introvabile, di un ingorgo che ti aiuta a entrare nel clima partita, oppure nel paio di chilometri a piedi utili per entrare già in clima prepartita, senza contare poi gli innumerevoli controlli che servono come ultima spinta prima di poter entrae nll'impianto.

Ma il discorso ci porterebbe troppo lontano.

Certo, andrebbe buttato giù e rifatto da capo. Lo stadio è pure la metro a 200 metri. Robetta.

sempre dal mio modestissimo punto di vista, un imprenditore o una società di calcio seriamente interessata a questo impianto pone QUESTA richiesta (sul punto ho letto di recente le condizioni che il comune ha posto alla Lazio per utilizzare il Flaminio: praticamente una romanella. una cosa ridicola).

Non sarebbe la prima volta, anche a Roma, visto che dall'altra parte della città è stato di recente demolito un altro impianto come il Velodromo, altro celebratissimo impianto talmente celebrato che fu utilizzato per 4 5 anni dopo le Olimpiadi del 1960 e poi abbandonato a sé stesso (perealtro, dopo la demoilizione non si è ancora saputo cosa ci si farà, ma tanto è).

A Londra fanno questo. Arsenal, Tottenham, anche il Chelsea ha in programma di fare cose del genere, lo stesso Wembley. Mica le associazioni ambientaliste o i figli dei fiori, ma società che spendono centinaia di milioni di euro, mica bruscolini.

Qui invece pretendiamo di rendere edificabili terreni che stanno a 20 km dal centro, come si faceva un tempo, nei ruggenti anni 60 tra la Tuscolana e l'Ostiense. E pensare che sono passati appena 18 anni dalla richiesta.
Mica è sempre la burocrazia, o la politica brutta e cattiva a fare da ostacolo a certe realizzazioni. Probabilmente sono proprio certe idee ad essere - evidentemente - insostenibili.
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Offline MagoMerlino

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Re:Sottovalutazione dei trofei della Lazio
« Risposta #184 : Martedì 31 Maggio 2022, 17:37:18 »
ma il nostro non aveva parenti costruttori?
Appena appena imparentato solo sposato con una 1/2roma, neppure tutta intera, 1/2roma....
Odio perdere più di quanto ami vincere

#liberalaLazio

Siamo realisti, esigiamo l'impossibile.

"se te senti la forza necessaria spalanca l'ale e viettene per l'aria: se nun t'abbasta l'anima de fallo io seguito a fa l'Aquila e tu er gallo"

Offline bisevac

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Re:Sottovalutazione dei trofei della Lazio
« Risposta #185 : Martedì 31 Maggio 2022, 18:12:42 »
Ad esempio si dice (da parte dello stesso Patron) che il centro sportivo di Via della Selvotta (Formello,Roma) sia il più bello e funzionale del continente.

Scusate se è poco
c'erano una volta il grande darienzo

Offline franz_kappa

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Re:Sottovalutazione dei trofei della Lazio
« Risposta #186 : Martedì 31 Maggio 2022, 18:17:17 »
Io credo che la Coppa Italia - al pari della milza, "più vitale degli organi" - sia il più prestigioso dei trofei, quando conquistato ai danni della controparte cittadina.

Con buona pace dei pomposi laudatores delle CoppeCampioni, CoppeCoppe o CoppeUefa o, financo, Supercoppe Europee (che pure la Lazio ha vinto in seguito al trionfo nella Coppa delle Coppe 1998-1999).
Buon viaggio, caro Piero.

Offline gentlemen

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Re:Sottovalutazione dei trofei della Lazio
« Risposta #187 : Mercoledì 1 Giugno 2022, 09:25:28 »
Impressionante come taluni esponenti dell'informazione, in coincidenza con momenti delicati sportivi o particolari, come la vittoria della coppa del settimo posto degli abruzzesi, escano fuori dalle caverne mediatiche e comincino a sparare "ad alzo zero" contro la società, tirando fuori tutto ciò che si può tirare fuori, vecchie e nuove polemiche, antichi veleni ed argomentazioni intrise di muffa, polvere e tanto livore.
C'è chi, per dovere di cronaca, riporta, come è giusto che sia, la notizia, la stessa polemica  e chi invece la cavalca, la amplifica, quasi fosse una occasione per colpire chi, con i fatti, li ha già ampiamente sconfessati, magari professionisti, e non, che non hanno una che sia una notizia, non hanno, perchè se la sono bruciata, l'occasione di costruire rapporti, una fonte dentro o anche vicino la società, ed allora pensano di rispondere al muro alzato contro di loro dalla società alimentando ed amplificando polemiche fumose, basate interamente sui loro assunti.
A nulla serve far notare, in maniera OGGETTIVA, i risultati raggiunti, non serve a nulla, questi si attaccano a TUTTO: c'è chi, in coincidenza con il cambio di radio per cui parla, PRETENDE acquisti il 30 maggio....avete capito bene....IL 30 MAGGIO.....ex-giocatori non salutati come si dovrebbe (forse vogliono un mega-party notturno a Piazza del Popolo...)..chi usa vecchie e ritrite argomentazioni, o meglio slogan, ma più che altro tutto ciò che possa essere funzionale, in maniera anche e soprattutto fumosa, a creare polemiche.
La cosa più sconcertante è che molti tifosi ancora ci cascano, nonostante sia il medesimo modus operandi da 18 anni, ed è anche facile notare quando questi entrano in azione, tutto già letto, ascoltato e visto....eppure alcuni tifosi biancocelesti si fanno tirare dentro questo vortice pseudo-mediatico casareccio.
Eppure la scorsa estate furono quasi tutti ampiamente "umiliati" dal fatto che vagavano nel buio quando cercavano, in maniera raffazzonata, di comunicare qualcosa che anche lontanamente somigliasse ad una notizia, spiffero, confidenza....nulla di nulla....tutta le dinamica degli eventi riguardante la trattativa Sarri venne riportata dal solo Alfredo Pedullà che di fatto metteva a nudo il nulla che taluni operatori dell'informazione contrappone da anni, e non certo per mancanza di preparazione, ma soprattutto per mancanza di creare rapporti con la società, d'altronde si può mai immaginare che chi è stato offeso e deriso da anni, con crociate portate avanti per aumentare la contrapposizione e la contestazione, possa poi avere rapporti con gli stessi ?....ed ecco allora che si approfitta di momenti delicati a livello sportivo, un appiglio di malcontento per uscire fuori con certe polemiche.
Liberi loro di farlo, ma liberi anche noi tifosi di usare una logica e di riflettere su ciò che sentiamo e leggiamo, d'altronde basta solo lavorare di logica e non di pancia.
Guardiamo i fatti, i risultati, oggettivi, e non i pettegolezzi da "comare di vicolo napoletano" (sono di Napoli, quindi nessun tipo di espressione offensiva, ma solo per rendere una immagine che esprima il concetto).
Personalmente sarò sempre a favore di chi veste la nostra maglia, e vale pure per la società, criticando pure le singole scelte o le singole situazioni, ma non c'è dubbio che le opinioni debbano fermarsi di fronte ai fatti oggettivi, che raccontano che la Società, nel complesso, e con tutti gli errori che tutte le società pure fanno, ha raggiunto un livello alto di competitività, risultati e trofei, traguardi incontestabili.

Panzabianca

Re:Sottovalutazione dei trofei della Lazio
« Risposta #188 : Mercoledì 1 Giugno 2022, 09:30:39 »
Io credo che la Coppa Italia - al pari della milza, "più vitale degli organi" - sia il più prestigioso dei trofei, quando conquistato ai danni della controparte cittadina.


il più prestigioso.

Ributtante il tentativo di una famosa testata giornalistica "sportiva" romana di gettare ombre sul rapporto Lulic-Lazio.

Se devono attaccà ar cazzo ogni giorno, pure de rincorsa.

Offline giocher74

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Re:Sottovalutazione dei trofei della Lazio
« Risposta #189 : Mercoledì 1 Giugno 2022, 09:34:35 »
...
Come non essere d'accordo, pensa che se fosse per me le "radio de carcio" a Roma le chiuderei per legge, ma pare che non se po' fa....

Offline gentlemen

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Re:Sottovalutazione dei trofei della Lazio
« Risposta #190 : Mercoledì 1 Giugno 2022, 09:44:53 »
Quanto aveva ragione Edy Reja, che, dall'alto della sua onestà intellettuale, così parlava:
"Sapete il disagio che ho a lavorare in un ambiente come questo - ha aggiunto il tecnico laziale - Il quadro è buono, ma la cornice è marcia. Io non devo soltanto vincere, ma devo stravincere. Ho avuto il conforto del presidente, valutazione positiva della squadra e continuiamo questa strada possibilmente sino alla fine del campionato se arrivano i risultati". ha aggiunto il tecnico che durante un incontro con il presidente della Lazio Lotito avrebbe presentato le sue dimissioni, che però sarebbero state respinte.

Offline franz_kappa

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Re:Sottovalutazione dei trofei della Lazio
« Risposta #191 : Mercoledì 1 Giugno 2022, 09:55:28 »
Quanto aveva ragione Edy Reja, che, dall'alto della sua onestà intellettuale, così parlava:
"Sapete il disagio che ho a lavorare in un ambiente come questo - ha aggiunto il tecnico laziale - Il quadro è buono, ma la cornice è marcia. Io non devo soltanto vincere, ma devo stravincere. Ho avuto il conforto del presidente, valutazione positiva della squadra e continuiamo questa strada possibilmente sino alla fine del campionato se arrivano i risultati". ha aggiunto il tecnico che durante un incontro con il presidente della Lazio Lotito avrebbe presentato le sue dimissioni, che però sarebbero state respinte.
La questione è molto più semplice. E la chiarì, anni fa, un direttore del corriere dello sport.

Quando la Lazio vince e la roma perde, la testata perde copie.

A questo fatto oggettivo si aggiunga una notazione secondaria ma non irrilevante: nella narrazione ormai consolidata delle vicende delle due Società capitoline, pare 'funzionare' maggiormente, in termini di presa sul pubblico di riferimento (= la tifoseria laziale) il racconto critico delle vicende della Lazio.

Si mettano assieme questi elementi e non si potrà che giungere all'unica conclusione possibile: l'informazione romana tende e tenderà SEMPRE, per mera necessità di sopravvivenza, stante la costante e IRREVERSIBILE emorragia di copie vendute delle testate cartacee a esaltare la roma e al contempo minimizzare e/o problematizzare le vicende della Lazio.

Ciò è semplicemente funzionale all'unico chiaro obiettivo dell'informazione: massimizzare, per quanto possibile, vendite e profitti.

Che poi le redazioni siano infestate di romanisti è oggettivo, ci mancherebbe! Ma questo è un fattore concomitante e non certo primario. I giornalisti giallorossi sicuramente ci prendono gusto nell'esaltare la roma e problematizzare la Lazio. Ma lo stesso, magari con accenti meno spiacevoli, fanno e faranno anche i giornalisti laziali, che non possono non avere sommamente a cuore i destini dell'azienda per cui lavorano e che paga loro lo stipendio ogni mese. D'altronde, ricordiamo tutti la direzione del corsport del laziale Vocalelli, immagino.
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Offline Fabio70rm

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Re:Sottovalutazione dei trofei della Lazio
« Risposta #192 : Mercoledì 1 Giugno 2022, 11:01:01 »
Ma magari morissero subito queste testate giornalistiche!!!

Per dire a Milano non si pongono lo stesso problema...

Avevo letto il tuo contributo e lo avevo trovato interessante, ma secondo me il paragone non regge. La mobilità di Londra non è la mobilità di Roma. A Londra puoi tranquillamente vivere senz'auto: ho amici che stanno lì da 5 anni, con prole, e se la cavano benissimo. A Roma vivere senz'auto vuol dire soffrire le pene dell'inferno.

Se vuoi importare il modello londinese non ti basta collegare lo stadio con il trasporto pubblico (ammesso che il collegamento del Flaminio – tram, non metro – possa essere ritenuto sufficiente): devi collegare tutte le principali aree della città, di modo tale che uno possa partire da casa usando solo il trasporto pubblico, a qualsiasi ora si giochi una partita; o quantomeno devi collegare il trasporto pubblico con grandi parcheggi periferici dove sia possibile lasciare le auto. Altrimenti, chi abita lontano, in zone non servite dalla metro e servite male dai bus, si dovrà sempre e comunque spostare in macchina.

Lo stadio in centro su modello londinese è bellissimo e romantico. Ma mancano le condizioni per farlo. Non alla Lazio come società. A Roma come città. Dotiamo Roma di trasporti degni di una capitale europea (e non indegni di una capitale del terzo mondo) e poi ne riparliamo.

Quello che dici tu è vero, ma non dimentichiamoci che Roma è una delle città più vecchie d'Europa, sicuramente è quella che, a differenza delle ex poleis greche, ha il maggior numero di reperti e capolavori sia artistici che architettonici non solo d'Europa ma probabilmente del mondo, tallonata ma molto distantemente da Firenze, Napoli, Venezia, Ravenna e le altre città italiane.

A Roma dove scavi trovi non solo reperti romani, ma anche pre romani, medievali, rinascimentali etc.

E non solo al centro, per fare il capolinea della metro C a Pantano, quasi al Comune di Montecompatri, estrema periferia sud est, hanno trovato e catalogato diverse centinaia di reperti e una necropoli:

https://metrocspa.it/il-valore-aggiunto-della-metro-c-larcheologia/

Tutta questa roba, poi esposta assieme ai Fori, al Colosseo, alle varie gallerie Borghese, Borgia etc. attira ogni anno milioni di turisti.

Il problema sarebbe nel caso, invece di scavare metro a Roma, di eliminare TUTTE le auto entro il perimetro cittadino e mettere bus elettrici h24/365, in quantità tale che la frequenza, in strade prive di macchine, sia pari a quella di una metro di superficie.

Ma è pura utopia in una città dove c'è il Quirinale, il Parlamento, i Ministeri, la Città del Vaticano, e tutte queste istituzioni con le loro centinaia di migliaia di macchine date a potenti, sottosegretari, dirigenti, familiari, portaborse vari fa da apripista ai residenti che se potessero scegliere tra la macchina e il mezzo pubblico sceglierebbero sempre la prima. La media di passeggeri a Roma è di una persona a macchina....usata per ogni minimo spostamento, pure quello dove si potrebbe andare a piedi...

Ma siamo, temo, molto OT...
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

Orazio Scala

Re:Sottovalutazione dei trofei della Lazio
« Risposta #193 : Mercoledì 1 Giugno 2022, 14:04:42 »
La questione è molto più semplice. E la chiarì, anni fa, un direttore del corriere dello sport.

Quando la Lazio vince e la roma perde, la testata perde copie.

A questo fatto oggettivo si aggiunga una notazione secondaria ma non irrilevante: nella narrazione ormai consolidata delle vicende delle due Società capitoline, pare 'funzionare' maggiormente, in termini di presa sul pubblico di riferimento (= la tifoseria laziale) il racconto critico delle vicende della Lazio.

Si mettano assieme questi elementi e non si potrà che giungere all'unica conclusione possibile: l'informazione romana tende e tenderà SEMPRE, per mera necessità di sopravvivenza, stante la costante e IRREVERSIBILE emorragia di copie vendute delle testate cartacee a esaltare la roma e al contempo minimizzare e/o problematizzare le vicende della Lazio.

Ciò è semplicemente funzionale all'unico chiaro obiettivo dell'informazione: massimizzare, per quanto possibile, vendite e profitti.

Che poi le redazioni siano infestate di romanisti è oggettivo, ci mancherebbe! Ma questo è un fattore concomitante e non certo primario. I giornalisti giallorossi sicuramente ci prendono gusto nell'esaltare la roma e problematizzare la Lazio. Ma lo stesso, magari con accenti meno spiacevoli, fanno e faranno anche i giornalisti laziali, che non possono non avere sommamente a cuore i destini dell'azienda per cui lavorano e che paga loro lo stipendio ogni mese. D'altronde, ricordiamo tutti la direzione del corsport del laziale Vocalelli, immagino.

Una spirale su cui soffiano a favore i lazialetti a galena.

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Re:Sottovalutazione dei trofei della Lazio
« Risposta #194 : Mercoledì 1 Giugno 2022, 14:15:54 »
quella di FK è una rappresentazione piuttosto consolatoria del rapporto tra stampa (più o menoI) locale e mondo laziale, inteso anche e soprattutto come tifosi.
Ciò accadeva anche durante il fantastico decennio cragnottiano, anche nel momento di massimo fulgore. Ricordo un calcio di Fernando Couto in allenamento a un suo compagno di reparto lanciato sulle prime pagine e sulle televisioni come l'inizio della catastrofe per la squadra. che combinazione, si andava a vincere scudetti e coppe (ma era solo un combinazione).
Inutile ricordare - lo sanno tutti i laziali che hanno fatto le scuole dell'obbligo - come veniva raccontata la banda maestrelli che in privato (pistole asciugacapelli), ma anche in pubblico (epico un calcio nel sedere di Chinaglia a D'Amico in un Inter-Lazio dell'anno dello scudetto) mostrava crepe profonde nella tenuta psicologica di una squadra che poi - anche qui, combinazione - andava a vincere uno scudetto prima storico, poi epico.

La cosa è molto meno grave di quanto sembri. Per quanto possa essere condivisibile o meno, sappiamo anche che i laziali consumano, comprano, mangiano, leggono. E hanno soldi da spendere. Sono potenziali clienti anche i laziali e sono tanti peraltro.

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Re:Sottovalutazione dei trofei della Lazio
« Risposta #195 : Mercoledì 1 Giugno 2022, 14:23:13 »
Mi ricollego marginalmente a quanto appena scritto da Fish per chiedere una cosa.

Come forse saprete (ne parlai qui sul forum) io sono laziale per caso, non ho ereditato questa passione da genitori e nonni (che non seguono proprio il calcio) e quindi non ho vissuto, neppure di rimbalzo, l'epopea dello scudetto e la successiva epopea per non retrocedere in serie C.

Ecco, da questa mia posizione anomala, a me pare che tanti laziali mitizzino il periodo della salvezza in B molto più di quanto non facciano con gli anni cragnottiani. E non parlo solo di chi c'era: pure io per tanto tempo ho avuto un complesso di inferiorità, e mi sembrava di aver "rubato" lo scudetto e le coppe di fine anni '90, di non averne diritto perché non avevo faticato quando c'era da faticare.

Si tratta di un'impressione mia, o anche secondo voi è cosi? E se sì, perchè?
Citazione da: franz_kappa
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Re:Sottovalutazione dei trofei della Lazio
« Risposta #196 : Mercoledì 1 Giugno 2022, 14:31:57 »
Mi ricollego marginalmente a quanto appena scritto da Fish per chiedere una cosa.

Come forse saprete (ne parlai qui sul forum) io sono laziale per caso, non ho ereditato questa passione da genitori e nonni (che non seguono proprio il calcio) e quindi non ho vissuto, neppure di rimbalzo, l'epopea dello scudetto e la successiva epopea per non retrocedere in serie C.

Ecco, da questa mia posizione anomala, a me pare che tanti laziali mitizzino il periodo della salvezza in B molto più di quanto non facciano con gli anni cragnottiani. E non parlo solo di chi c'era: pure io per tanto tempo ho avuto un complesso di inferiorità, e mi sembrava di aver "rubato" lo scudetto e le coppe di fine anni '90, di non averne diritto perché non avevo faticato quando c'era da faticare.

Si tratta di un'impressione mia, o anche secondo voi è cosi? E se sì, perchè?

parlo per me, ovviamente, ma sono uno degli "eroi" dei -9. No, non ero in campo, ma sulle gradinate dell'Olimpico e c'ero in quel Lazio-Vicenza (anche se ero assente a Napoli).

Avevo una 20ina di anni e ricordo certamente con grande piacere e profondità quella stagione, come anche quella del 82-83 quando ritornammo in A dopo 3 anni di purgatorio, mentre dall'altra parte truppe di occupazione giallorossa invadevano ogni angolo di questa bellissima città per festeggiare ... vabbè avete capito.

Da ragazzi è tutto più bello e fantastico. Soprattutto le vittorie, come è ovvio ma fino a un certo punto. Si, insomma vincere a 20, 30, 40 o 50 anni uno scudetto con la tua squadra del cuore non è e non può essere la stessa cosa.

Per esempio, i laziali settantaquattristi che ci ammorbano da decenni con le prodezze di Napoli o il famoso lazioverona4-2. Beh, erano ragazzi, magari ventenni ma soprattutto adolescenti che per la prima volta vivevano il miracolo inspiegabile di una squadra come la nostra che vinceva lo scudetto, cosa mai avvenuta prima, soprattutto dopo un decennio amarissimo come quello degli anni 60.

Per dire ho vinto il mio primo vero scudetto a 33 anni. E' stato bellissimo si ma ero ormai piuttosto maturo per poter vivere in maniera fantastica quella grande gioia che è stata.

Secondo me, per statuto, bisognerebbe vincere lo scudetto tra i 10 e i 20 anni, non prima (non te ne rendi conto: avevo 7 anni nel 74; non me ne poteva fregare di meno) e neanche dopo, quando lavori, metti su famiglia, si tutto bello ma i pensieri più veri sono altri.

Ecco perché per uno come me il gol di Fiorini vale una Coppa dei campioni, anche se ci salvava (peraltro, temporeaneamente) dalla serie C!!!
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geddy

Re:Sottovalutazione dei trofei della Lazio
« Risposta #197 : Mercoledì 1 Giugno 2022, 14:39:39 »
Qui in tanti abbiamo un età Karmila. Niente di strano si ricordino con nostalgia le epiche imprese degli anni 80. Per dire io non credo di aver mai esultato così tanto come in occasione del goal di Laudrup all'Inter. Una discesa fantastica da centrocampo. Conclusa con un diagonale e mia esultanza ai limiti del delirante. Avevo 14 anni. Una cosa curiosa e' che io ricordo con esattezza risultati e marcatori dall'82 qll'84, a stento i marcatori dell'ultimo derby vinto.

Offline franz_kappa

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Re:Sottovalutazione dei trofei della Lazio
« Risposta #198 : Mercoledì 1 Giugno 2022, 14:44:15 »
Una spirale su cui soffiano a favore i lazialetti a galena.
E' possibile. Ma occorre allargare lo sguardo. Nel ragionare della cruciale (cruciale in termini di attenzione e rilevanza a essa attribuita da noi tifosi nei nostri dibattiti virtuali) questione del peculiare trattamento mediatico della Lazio e dei laziali bisogna porre SOMMA ATTENZIONE a non confondere la causa con l'effetto.

Spiego meglio: sono "i lazialetti a galena", come tu li definisci, la causa dell'iniquo trattamento riservato alla Nostra dai mezzi di informazione, tradizionali e non?

Le teorie della comunicazione (e qui entriamo in un campo che richiederebbe un minimo di studio dei testi di sociologia delle comunicazioni: un bagaglio di competenze non surrogabile con l'individuale elaborazione di improvvisate e quanto mai improbabili teorie) smentiscono l'assunto che le interazioni - nelle dinamiche comunicative - siano semplicisticamente definite da un percorso monodirezionale (tradotto: top-down, da monte a valle, da emittente a destinatario) ci aiutano a comprendere che le dinamiche in ballo sono più complesse di ogni banale e banalizzante semplificazione.

E se dunque i meccanismi di comunicazione che vedono protagonista la tifoseria laziale e i mezzi di informazione non possono prescindere da una ben definita, codificata e sedimentata modalità di narrazione, rappresentazione e auto-rappresentazione, a buon diritto si può concludere che il contributo della componente più critica della tifoseria laziale sia minimo, nella definizione della summenzionata ben definita, codificata e sedimentata modalità di narrazione.

"I lazialetti a galena", dunque, non sono che una (magari più d'una, non lo nego) tessera di un mosaico complesso e articolato. E dunque non si può non ritenere ben più che indebito attribuire loro responsabilità significative nel definire stili e contenuti della narrazione delle cose di Lazio.
Buon viaggio, caro Piero.

geddy

Re:Sottovalutazione dei trofei della Lazio
« Risposta #199 : Mercoledì 1 Giugno 2022, 14:57:49 »
Franz se l'indiscrezione dell'ansia non venisse ripresa e amplificata dai narratori Laziali, presunti tali, in termini catastrofisti probabilmente non sarebbero così frequenti. Poi che  in quel ristretto lasso di tempo tra la Lazio non ha ancora consegnato alla Lazio ha consegnato, si siano lette raffinate analisi psicologiche e tonnellate di insulti non può essere certo una coincidenza.