Non tutte le coppe sono uguali, questa è importante per loro perché è la prima, ma almeno una coppa europea l'hanno vinta una decina di club italiani prima di loro. E anche di maggior pregio e senza dover aspettare il ventunesimo secolo.
Ricordo, per quanto ci riguarda, che per accedere alla Coppa delle Coppe del 1998/99 abbiamo vinto una Coppa Italia superando nelle partite decisive la Juventus di Lippi e il Milan di Capello. Dall'altra parte, nella passata stagione... l'entusiasmante sprint delle merdacce col Sassuolo per conseguire il settimo posto in Serie A e l'accesso alla coppa della periferia europea.
Dopodiché, tornando alla Coppa delle Coppe, senza soffermarsi sulla forza di compagini di livello come l'allora Partizan (partita leggendaria a Belgrado, con Salas e Stankovic che espugnarono un campo bollente e assetato di sangue dei nostri ex Stella Rossa) e i russi della Lokomotiv, in finale battiamo il Real Mallorca allenato da Hector Cuper, club in quella stessa stagione 3° classificato nella Liga Spagnola (a 2 punti dal Real Madrid) e vincitore della Supercoppa di Lega.
Gli avversari della rioma... i più ostici sono stati i pescatori norvegesi (con un 1 a 6 a nobilitare la "cavalcata" verso il Trionfo...), gli ottavi del campionato inglese e i terzi di quello olandese dopo entusiasmante sprint col Twente.
Ma non è questo che conta, il livello tecnico di una competizione lo leggi anche dall'albo d'oro, non dai nomi affrontati nella singola competizione (ripeto, se quell'anno il Real Mallorca, anche in Liga, arriva davanti ad Atletico e Valencia e a due punti dal Real Madrid, di sicuro era avversario di ottimo livello, decisamente migliore anche di quelle che si sono contese l'EL quest'anno... di gran lunga rispetto al Leicester e al Feyenoord, di basso livello anche a casa loro).
Nell'Albo d'Oro della Coppa delle Coppe, guarda caso... cito in ordine sparso, oltre alla Lazio di Bobo Vieri, Pavel Nedved, Marcelo Salas, Alessandro Nesta e Roberto Mancini (
mamma mia quanta roba... anche da soli fanno di quella Coppa delle Coppe una Champions Laegue, tanto che ai vincitori della CL di quell'anno, il ManUtd migliore di sempre, fu riservato analogo trattamento nella Supercoppa tre mesi dopo), ad alzarla al cielo i Barcellona di Ronaldo il Fenomeno e Figo (1997), di Gary Lineker e Zubizzarreta (1989), di Udo Lattek e Simonsen (1982), di Krankl e Neeskens (1979), il Milan di Nereo Rocco e Gianni Rivera (1968 e 1973), il Bayern Monaco di Gerd Muller e Franz Beckenbauer (1967), la Juventus di Platini e Boniek (1984), l'Ajax di Van Basten (1987), il Manchester Utd di Alex Ferguson, Brian Robson e Mark Hughes (1991), l'Arsenal di Tony Adams (1994), la Dinamo Kiev di Lobanovsky e Blochin (1986), la Sampdoria di Mancini e Vialli (1990), il Valencia di Mario Kempes (1980), l'Anderlecht di Rob Rensenbrink (1976 e 1978), il Paris S. Germain, il Borussia Dortmund, il Manchester City, il Chelsea, Totthenham, Atletico Madrid e chi più ne ha più ne metta, per non parlare di Real Madrid e Liverpool, più volte finaliste, mai riuscite a vincere il trofeo che gli avrebbe consegnato il tris (Campioni, Coppe, Uefa) riuscito solo a pochi.
In quello della Conference... vabbé, lo leggeremo tra una decina d'anni, per adesso come competizione parte male. Il primo nome non è proprio di primissimo piano (...), ma del resto la competizione è stata creata per dare un contentino alle squadre della periferia europea (norvegesi, kazaki, estoni, ecc.), estromesse dalle ristrutturate CL e EL al fine di accrescere l'appeal (e i ritorni economici) delle prime due competizioni.
E' il loro primo trofeo europeo, erano, se non ricordo male, insieme al Bruges il club più presente a non averne mai vinto uno (ma il Bruges non crollerà mai così tanto da disputare la Conference...).
Se non si sbrigano a vincerne uno vero, che, per carità e onestà, accrescerebbe facendogli compagnia anche il valore di questo, se non ne vincono a breve un altro più prestigioso (una coppa nazionale per esempio), questa Coppa potrebbe diventare negli anni un motivo di scherno e di sfotto'... non come il Bonsai, ma non ci andiamo molto lontano.
Per quattordici anni non hanno vinto nulla, se non una prestigiosissima medaglia d'argento nella Coppa Italia del 2013, ora giustamente si danno ai bagordi. Una intera generazione che vede vincere la propria squadra per la prima volta, una generazione cresciuta con i propri coetanei dell'altra sponda che, nell'arco temporale del loro nulla, al cielo ne hanno alzati sei di trofei, di cui uno tra le loro chiappe.
Un'infanzia e adolescenza dolorosa, come non rallegrarsi, almeno dal punto di vista umano, con loro?
Schiamazzi finiti, non si sente più nessuno, qualche clacson ogni tanto di qualcuno timoroso di essere dimenticato. Potrebbero aver avvertito improvvisamente il senso del ridicolo. Brutto segno questo. Speriamo domattina riprendano.