Autore Topic: Le pagelle di Lazio-Roma Coppa Italia primavera 2015 (arzata in faccia)  (Letto 569 volte)

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LE PAGELLE di Lazio-Roma:
02.05.2015 07:00 di Andrea Centogambe - Lalaziosiamonoi.it

LE PAGELLE di Lazio-Roma: Oikonomidis l'uomo delle finali, Inzaghi nella storia. Pollace, capitano mio capitano...
Primavera Tim Cup, finale di ritorno


GUERRIERI 8.5 - La sua partita inizia nella ripresa, Sanabria sbatte contro un muro biancoceleste. L'uscita a valanga sull'attaccante paraguaiano è da applausi. Da standing ovation il riflesso sul sinistro ravvicinato di Vestenicky. La perfezione fatta portiere.

POLLACE 8 - C'è una chioma bionda che sprinta senza soluzione di continuità sulla fascia destra. Porta i gradi al braccio, era presente in tutte le finali disputate dalla Lazio Primavera negli ultimi tre anni: a Gubbio nella Finale Scudetto, a Firenze per l'atto conclusivo della Coppa Italia, a Verona per la prima Supercoppa della storia laziale. Non poteva mancare allo Stadio Olimpico, nel derby dei derby, per alzare il suo quarto trofeo.

MATTIA 7.5 - Non solo la barba da veterano, anche la prestazione è da grande. Solido, pulito, mai in affanno. Pietra angolare della difesa biancoceleste, nel convulso finale intercetta qualsiasi pallone graviti nella sua zona.

PRCE 7 - Asfissiante la marcatura su Sanabria, acquistato dalla Roma per 3.5 milioni. Un piacere vederlo impostare dalle retrovie, routine assistere ai suoi interventi impeccabili.

SECK 7 - Si addormenta su Verde, è solo un brivido isolato. Non sbaglia più nulla, contiene il folletto giallorosso per l'intera durata del match. Gazzella.

VERKAJ 7 - Non arranca come nella gara d'andata, quando i crampi cominciarono a tormentarlo già nel primo tempo. Tiene il campo con personalità sino alla sostituzione, impegna Marchegiani dalla distanza con un sinistro a giro.

Dal 69' CONDEMI 6.5 - L'uomo di fiducia di Inzaghi, il ragazzo nato per giocare i derby. Li sente, li vive, li vince.

PACE 7 - L'altezza e la stazza fisica non sono un probema se compensi con il cuore e la forza di volontà. È presente su ogni pallone, colleziona contrasti vincenti contro avversari di gran lunga più smaliziati. Lascia il campo stremato, consapevole che i suoi compagni conserveranno la coccarda sul petto.

Dall'85' ROKAVEC sv - Soffre con il resto della squadra nei minuti finali.

MURGIA 7 - Si divora il gol del 2-0, la sua incornata da due passi non inquadra nemmeno lo specchio della porta. Si fa perdonare poco dopo, quando conquista un pallone di prepotenza e avvia l'azione del raddoppio. Marchegiani gli nega l'esultanza con un miracolo, chiude stoicamente in campo nonostante non ne abbia più.

TOUNKARA 8 - Gli strappano una maglia, è costretto a indossarne una senza nome. Quasi a simboleggiare che il simbolo sul petto conta più del nome sulle spalle. È suo l'assist per il raddoppio di Oikonomidis, sfiora l'eurogol con un bolide da posizione defilata. Quarto trofeo in tre anni, la bacheca s'arricchisce ancor di più.

PALOMBI 7.5 - Assistman in occasione del primo gol, regista offensivo nell'azione del 2-0. Corre, si danna l'anima, alla gioia personale preferisce quella del gruppo. Resta comunque il bomber della baby Lazio.

Dal 56' ROSSI 6.5 - Fa salire la squadra, sgomita e lotta contro tutti. Potrebbe anche segnare, non è cattivo sotto porta.

OIKONOMIDIS 8 - È l'uomo delle finali, un'etichetta che s'è guadagnato a suon di gol pesantissimi. Sua la rete che ha permesso alla Lazio di vincere la prima Supercoppa Primavera, sua la doppietta che ha steso la Roma e cancellato il risultato dell'andata. Sulla vittoria della Coppa Italia c'è scritto a chiare lettere il nome dell'australiano.

INZAGHI 9 - Terzo trofeo conquistato in due anni, dopo la Coppa Italia e la Supercoppa, fa il bis della Primavera Tim Cup: la terza nella storia della Lazio. Ci credeva a questo successo, dopo la sconfitta dell'andata non s'era abbattuto. Inzaghi non gioca le finali, le vince.

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