Autore Topic: Molotov al corteo "No-Expo Mayday" auto e negozi in fiamme.  (Letto 10924 volte)

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Re:Molotov al corteo "No-Expo Mayday" auto e negozi in fiamme.
« Risposta #40 : Sabato 2 Maggio 2015, 22:56:26 »
peccato, però, avevamo imbroccato un filotto di topic interessanti, ma se non riuscite a rapportarvi tranquillamente si rischia solo di fare casino. Non aprirò altri topic tipo quello sulla Resistenza o quello su Mussolini, e mi dispiace, perché erano venute fuori cose interessanti.
Il peccato sta soprattutto nel fatto che si finisce sempre con l'andare sul personale, e mi rendo conto che è impossibile un dialogo sereno con chi ha deciso di essere schierato.
Approfitto di un inciso di Giglic per risponderli e chiarire meglio il concetto.

... (perché tu non sei né di destra né di sinistra)...
Non mi ci sento perché ritengo gli uni e gli altri (non ideologicamente, è ovvio, ma dialetticamente) parti di due parti equivalenti.
Li differenzia il fatto che da piccoli hanno avuto imprinting differenti: nonni camerati o nonni partigiani, genitori sessantottini o genitori conservatori, sessantottini o conservatori loro stessi a prescindere dai loro genitori o dai loro nonni ma seconda dell'ambiente in cui si vedevano meglio accettati o meglio considerati eccetera.
Considerando ogni particolare appartenente a questi due insiemi di fauna in cui mi sono imbattuto, non ho mai rilevato, rispetto ai fatti, sostanziali fatti di destra o di sinistra, ma soltanto gente contrapposta sulle stesse convinzioni.
Poi più il colore vira verso la destra o la sinistra estrema, più il fenomeno appare evidente.
Prova a chiedere ad uno di estrema destra cosa ne pensa dei palestinesi, degli Stati Uniti, del libero mercato, dell' individualismo, dello stato e ti darà le stesse risposte di uno di estrema sinistra, solo che fra loro si combattono perché si fanno concorrenza sul campo, come gli sciiti e i sunniti.
Sai la differenza, in fondo quale è? E che i Boks "se ne fregano" ed i loro speculari "si indignano".
Qui ho parlato ferocemente del fascismo citando le radici che ancora sono conficcate nel nostro tessuto nazionale, tirando in ballo leggi applicate in Germania che sono servite a denazistizzare quella nazione e mai contemplate qui da noi in maniera equivalente. Ma il discorso è finito lì (con l'unico risultato di farmi dare del fan di Mussolini da un noto spernacchiatore che evidentemente di quei discorsi aveva capito l'esatto contrario), mentre ogni critica rivolta al comunismo è stata presa come un attacco personale, ed il brodo si è allungato al punto che gli interventi si sono elevati di potenza trascinandosi cento volte più del necessario.
A me piacerebbe parlare di destra e di sinistra, ma non posso farlo con chi si considera di destra o di sinistra, perché, come ho detto a TD all'inizio di questo intervento, diventa letteralmente impossibile. Il problema sta tutto qui.
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

ThomasDoll

Re:Molotov al corteo "No-Expo Mayday" auto e negozi in fiamme.
« Risposta #41 : Sabato 2 Maggio 2015, 23:30:09 »
tornando in topic, questo racconto è molto interessante e spiega come funziona la cosa
(da redattoresociale.it)

I nuovi violenti: compatti in tuta nera, invisibili a volto scoperto
Il giorno dopo il May Day Parade, un racconto da dentro il blocco di giovani No Expo che ha usato il corteo per devastare alcune vie di Milano. Concentrati, silenziosi, praticano il mordi e fuggi, non conoscono imprevisti

02 maggio 2015
di Miriam Giovanzana
Ti chiamerò Sergio. Ci incontriamo, o meglio tu mi spunti alle spalle all’improvviso – colpa mia che non ti avevo preso in considerazione – a metà di via De Amicis, e con una mano mi fai abbassare il telefono con il quale avevo scattato una foto a due che stavano sradicando un archetto di quelli che impediscono alle auto di invadere i marciapiedi e dici deciso “Mai più, mai più!”. I gesti e le parole non ammettono replica, ma non urli.
Ti inseguo, e mi presento, e ti stringo la mano. Se leggi ti ricorderai. È fuori dalle regole, e per un momento ti sorprendo. Provo a dirti – visto che tu non ti presenti – che la mia foto era innocua, visto che i tuoi (amici? compagni? crew?) – probabilmente non li conosci nemmeno – sono totalmente incappucciati, vestiti di nero, di spalle e quindi completamente irriconoscibili.
Disordini NoExpo
Pochi secondi, non fai in tempo a pensare - né tu né - io, alzo il telefono non nell’atto di rifotografare (non sono così coraggiosa né provocatoria), ma dalle spalle spunta un altro, più alto di te, più veloce, forse uno o due anni più di te. Ti chiamerò Marco. Mi rubi il telefono (dire che me lo strappi sarebbe improprio, perché il gesto è più abile che violento), rapina, velocità, sottrazione dello spazio altrui.
Sono alcune delle cose che vi caratterizzano in questo primo maggio: tutto si consuma rapido, quasi automatico, ma nulla per caso. Ci si copre le spalle a vicenda, anche se non ci si conosce, ma ci si riconosce e si agisce come un corpo solo (e questa è ebbrezza che vi pervade), tutto molto diverso rispetto al resto del corteo, corpo molle che al primo imprevisto non sa che fare.
Voi no. Non ci sono imprevisti nel vostro agire. Tutto è improvvisazione, decisione istantanea, rapidità, ma non imprevisto. Mordi e fuggi. Lascia il tuo segno, la tua impronta e scompari.
Non vi importa di comparire. E non siete inconsapevoli (questo è uno dei punti a cui tenete). Però non sapete, non avete visto in faccia la desolazione del proprietario del negozio di cucine a cui avete devastato porta e vetrine. Vi sorprenderebbe.
Perché prendersela con un negozio di cucine, neppure particolarmente lussuoso? Non siete perfetti, e neppure v’importa. L’errore è ammesso. I ripensamenti no.
Marco, anche te ti rincorro (pochi metri per la verità), anche tu coperto il volto con casco e sciarpa sotto il naso, e anche a te ridico che le foto sono innocue, e quando ti metti a insultarmi e a darmi del provocatore e a incominciare ad alzare il tono – penso che non me lo ridarai il telefono – da destra si avvicina una donna, a volto scoperto, che mi prende sottobraccio e m’invita a non insistere, ad andarmene, ad allontanarmi.
Nella situazione è come un piccolo samaritano che interviene per proteggermi, per impedirmi di cacciarmi in un guaio più grosso –e gliene sono grata-. Poi scompare.
Nel frattempo tu, Marco (inutile dire che i nomi sono di fantasia), mi hai ridato il mio telefono. Pensavo che l’avresti lanciato da qualche parte, sfasciandolo.
Alla fine avete usato gentilezza.
Nulla accade per caso. I due che svellono l’archetto a cui i milanesi appiccicano le loro bici, Sergio che mi ammonisce, Marco che viene in suo aiuto, la samaritana che mi protegge. Chissà se vi conoscete? Certo, vi riconoscete.
Non è una rabbia di pancia. Tutta di testa. Non colpite a caso.
Alla domanda perché, e come, ho cercato risposta prima che tutto accadesse.
Ore 14, venerdì primo maggio. L’appuntamento è noto. Al tg delle 13.30 il giornalista ha alle spalle una piazza XXIV maggio ancora largamente vuota. Faccio in tempo ad avviarmi. Alle 14,15 non c’è ancora molta gente, l’appuntamento era alle 14 ma qui nessuno ha fretta. Si celebra il lavoro e soprattutto il lavoro che non c’è, in un venerdì che è anche di ponte. Il cielo è gonfio di nuvole e a Milano è il giorno più freddo di questo inizio di primavera. Poi, la piazza si riempie. Molto più che negli anni precedenti. Il corteo parte attorno alle 14,40, allo slogan “Inaugurano Expo, noi ci prendiamo la città”; quando la testa del corteo è all’incrocio con corso Genova, noi siamo ancora fermi in piazza XXIV maggio.
Voi avete scelto la fine di viale D’Annunzio per prepararvi. Più in là c’è la Darsena appena riaperta e inaugurata per Expo: in queste notti e in questi giorni è già iniziata la battaglia di guardie e ladri tra chi imbratta di notte e il Comune che cancella di giorno.
Piazza XXIV maggio è un incrocio di quattro vie: viale Gabriele D’Annunzio dove v’incontro è la più larga delle quattro. Ma, soprattutto, è priva di telecamere, o almeno così a me pare. Un caso?
Come vi si cerca quando siete a volto scoperto?
Che buffo: quando siete coperti, mimetizzati, vestiti di blu scuro o di nero, con i caschi, anche questi quasi tutti neri, quando fate i casseurs vi vediamo, quando invece siete a volto scoperto noi non vi vediamo. Illusione?
Nella piazza ci guardiamo negli occhi, molti del corteo vi incrociano, con qualcuno vi salutate.
Età media attorno ai vent’anni, qualcuno di più, qualcuno di meno. Soprattutto italiani.
Volti dolci, giovani. Non arrabbiati. Ma concentrati sì. Si parla poco, quasi solo saluti e qualche parola. Nessuno di voi, mi pare, ha in mano un telefono. Strano per dei giovanissimi. Neanche un selfie. Il resto del corteo è caciarone e festoso, pur nella drammaticità dei temi che si affrontano con gli slogan. D’altra parte è perfettamente normale, e voi lo sapete: il telefono cellulare, utilissimo in molte occasioni, ha il brutto difetto di tracciare la vostra posizione, e se un giorno qualcuno dovesse incolparvi di essere stati lì certamente non vorreste che fosse proprio il vostro telefono a confermare la cosa. Niente telefoni dunque.
Ad un certo punto una borsa vuota, un borsone da quelli di poco prezzo, mi viene lanciato tra i piedi, abbandonato. Poco più in là alcuni di voi si abbassano e tolgono dagli zaini felpe e k-way. Gli occhiali scuri, nonostante il cielo a pioggia, sono già tanti. Poi vedo qualche casco nero. Cominciate a cambiare colore, impercettibilmente. Non vi si distingue ancora. Ci guardiamo negli occhi, a lungo. Io ho i capelli bianchi, ben visibile nel mio abbigliamento chiaro. Mi tengo sulle mie. Ad un certo punto compaiono e mi affiancano gli avvocati del legal team. È evidente a tutti che non siamo parte del corteo, nessuno si scandalizza o si inquieta. Questa è la parte in chiaro della manifestazione. Appartiene a tutti, nessuno ha più diritto di un altro di stare qui o lì.
Ad un certo punto, quasi un’ora dopo l’inizio del corteo, non so qual è il segnale, ma vi muovete. D’improvviso è come se, oltre l’angolo, si fosse creato un vuoto e rapidamente questo vuoto vi inghiottisse. Il vostro posto: un’ora dopo la testa del corteo, prima dei migranti, prima dei cobas, prima della coda del corteo.
Vi siete mossi all’unisono. Mi spiace di avere perso il segnale di partenza.
Chi vi guarda dalle finestre di corso di Porta Ticinese vi vede ma, appunto, non siete neri e non vi riconosce.
Quando vi cambiate? Nello spazio di 600 metri, fuori dalla portata delle telecamere. Compatti, un cielo di caschi neri, uguali o abbastanza simili, così da essere, come tutto il vostro abbigliamento da qui in avanti irriconoscibili. Avete coperto anche le scarpe da ginnastica con delle piccole maglie nere, così che neppure il marchio commerciale si riconosca (in effetti mi ero chiesta come mai portaste tante Adidas, e se non fosse troppo facile così per la polizia sgamarvi in caso di vandalie).
Ora che siete tutti lì vi si prova a contare. Secondo me, vestiti di nero e senza marchi siete circa 500. Ma se poi ci aggiungiamo quelli che si vestono e si svestono, e i tanti “samaritani” che in qualche caso vi fiancheggiano, o quelli che rapidi vanno in avanscoperta nelle vie laterali, quelle non presidiate, siete un po’ di più.
Telecamere
La questione delle telecamere è interessante. Appena parte il corteo c’è un McDonalds, ma è come se non v’interessasse, non lo degnate di uno sguardo (poi qualcuno torna indietro ad imbrattarlo, ma fa poco danno). Ma è proprio lì, all’inizio dell’area C del centro storico, che ci sono le telecamere di sorveglianza del traffico, alte e irrangiungibili, tracciano tutto. Passate oltre. Così per la prima via del corteo, corso di porta Ticinese: anche qui ci sono telecamere a mezzo, e voi non siete ancora pronti. È alla svolta, in via Molino Dorino e poi in via De Amicis che tutto cambia. Ma ci vuole ancora del tempo, e poi ci sono ancora le telecamere della corsia riservata. Passate davanti alla sede di un concessionario Bmw, grandi vetrine, ma entrano in gioco solo le bombolette spray. E qualche sasso. La prima vetrina rotta è dopo corso Genova. E da qui in avanti le telecamere sono poche.
A metà di via De Amicis è dove mi prendete il telefono.
Bastoni
Ma c’è un altro fatto. Quando siete partiti non avevate bastoni. Né armi contundenti. In parte ve li procurate sulla strada: i cartelli stradali e gli archetti divelti, i mattoni storici dei muretti intorno a sant’Ambrogio… Ma i bastoni? I martelli pesanti, i martelletti d’acciaio? Il primo bastone lo vedo in via De Amicis, Marco ne hai in mano uno, e mi fai paura. Ma poi tanti, tutti uguali e della stessa lunghezza. In mezzo al corteo, ormai completamente nero, spunta non so da dove un carrello di quelli da supermercato in cui tutti pescate, mentre gli altri fanno da schermo alla scena. Certamente i bastoni, e altro, qualcuno li ha portati sul percorso del corteo. Le birre no. Quelle scorrono a fiumi e le bottiglie vuote (perché in un corteo a rischio si vendono tante bottiglie?) sono ovunque e servono da munizioni in piazza Cadorna e via Magenta quando attaccate i cordoni di polizia. Poi la birra fa il suo corso e pisciate nei giardinetti dietro il Museo della Scienza.
A ben vedere, anche questo un gesto di riservatezza.
Perché lo fate?
Non so. Sarebbe interessante ascoltarvi. Ma non parlate. Il vostro agire è la vostra parola, dite. E così ho provato a raccontare il vostro agire, il vostro silenzioso trovarvi, il vostro agire come singoli, ognuno responsabile di sé, e insieme come un corpo che si riconosce, si materializza e si disperde in qualche misura all’unisono. Farcela è il vostro traguardo. E certo c’entra anche la sfida. Se capisco qualcosa, col vostro agire volete rendere evidente la violenza che c’è nel nostro agire sociale, nel nostro modo di produrre, di consumare, alla fine di vivere. Per questo le banche, per questo Expo, per questo tutto ciò che è simbolo diventa vostro bersaglio. Per fortuna non le persone.
Eppure, così diventate parte della violenza.
Ora che siete tornati tra noi, noi vi guardiamo e non vi vediamo. Ed è l’apice del successo: essere sotto gli occhi di tutti, e non essere visti. Anche voi avete i vostri démoni.
Voi dovete trovare nuove strade, noi dobbiamo incominciare a vedervi.
P.S. Avete lasciato sui muri il prossimo appuntamento: “No-Expo pride, 20 giugno 2015”. Come dire: ci rivedremo.

Offline Ataru

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Re:Molotov al corteo "No-Expo Mayday" auto e negozi in fiamme.
« Risposta #42 : Sabato 2 Maggio 2015, 23:31:24 »
Bisogna fare una nuova sezione coi Bignami di questo topic :o
osa c'è da psicolo propriono capisco.
qui sono un esempio di civilità e non solo per molti

Offline Fabio70rm

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Re:Molotov al corteo "No-Expo Mayday" auto e negozi in fiamme.
« Risposta #43 : Domenica 3 Maggio 2015, 10:36:18 »
Ricordo anni fa una immensa manifestazione, circa un milione, a Roma, che partiva in corteo dal centro e finiva a San Giovanni, ci parteciparono di tutto, sindacati, studenti universitari, rete precari, pubblico impiego, pensionati, artigiani etc.

Sinceramente non ricordo per cosa era, credo fosse contro qualcuna delle leggi merdate del berlusca; era prima del 2011, perchè abitavo ancora a Porta Maggiore.

Credo fosse questo:

http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/11_ottobre_15/corteo-indignati-roma-1901831375928.shtml

All'altezza di viale Manzoni scoppia il caos; di nuovo costoro.

Siccome c'era mia madre in mezzo ai manifestanti, mi vesto al volo e la vado a raccattare.

La individuo con il telefono e la trovo in mezzo ai manifestanti di testa, a poche centinaia di metri da dove stemmerde stanno cominciando a rompere tutto: macchine in fiamme, vetrine negozi, addirittura tentano di rompere il selciato per tirare fuori i sampietrini.

Mia madre sta nel casino, in mezzo al fuggi fuggi; la prendo sottobraccio e me la porto via.

Mentre scappiamo noto che nelle vie laterali ci sono gruppi di costoro che, appena reduci dall'aver spaccato la vetrina di non mi ricordo quale negozio, aprono la portiera di una macchina, prendono delle chiavi, aprono un portone di fronte, entrano, ne escono dopo dieci minuti cambiati completamente.

Il tutto a meno di cento metri da un autoblindo delle forze dell'ordine, che li guardano non dico indifferenti ma quasi.

Sono stra organizzati, altro che, e godono sicuramente di pieni appoggi.
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

baol

Re:Molotov al corteo "No-Expo Mayday" auto e negozi in fiamme.
« Risposta #44 : Domenica 3 Maggio 2015, 11:38:10 »
Ricordo anni fa una immensa manifestazione, circa un milione, a Roma, che partiva in corteo dal centro e finiva a San Giovanni, ci parteciparono di tutto, sindacati, studenti universitari, rete precari, pubblico impiego, pensionati, artigiani etc.

Sinceramente non ricordo per cosa era, credo fosse contro qualcuna delle leggi merdate del berlusca; era prima del 2011, perchè abitavo ancora a Porta Maggiore.

Credo fosse questo:

http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/11_ottobre_15/corteo-indignati-roma-1901831375928.shtml

All'altezza di viale Manzoni scoppia il caos; di nuovo costoro.

Siccome c'era mia madre in mezzo ai manifestanti, mi vesto al volo e la vado a raccattare.

La individuo con il telefono e la trovo in mezzo ai manifestanti di testa, a poche centinaia di metri da dove stemmerde stanno cominciando a rompere tutto: macchine in fiamme, vetrine negozi, addirittura tentano di rompere il selciato per tirare fuori i sampietrini.

Mia madre sta nel casino, in mezzo al fuggi fuggi; la prendo sottobraccio e me la porto via.

Mentre scappiamo noto che nelle vie laterali ci sono gruppi di costoro che, appena reduci dall'aver spaccato la vetrina di non mi ricordo quale negozio, aprono la portiera di una macchina, prendono delle chiavi, aprono un portone di fronte, entrano, ne escono dopo dieci minuti cambiati completamente.

Il tutto a meno di cento metri da un autoblindo delle forze dell'ordine, che li guardano non dico indifferenti ma quasi.

Sono stra organizzati, altro che, e godono sicuramente di pieni appoggi.

Ricordo benissimo quel pomeriggio, ero al bar sotto casa tua e vedevamo le immagini in diretta.
Gli incidenti iniziarono nella parte terminale di via Labicana e proseguirono per viale Manzoni.
Non ho mai capito perchè in quel caso le forze dell'ordine, anzichè bloccare i due estremi del viale, tra via Merulana e via E.Filiberto, circoscrivendo i disordini, preferirono spingere i facinorosi verso S.Giovanni, verso il luogo di raduno del corteo ufficiale, dove ovviamente i pericoli di coinvolgimento dei manifestanti pacifici sarebbero stati maggiori.

Ovviamente nei giorni seguenti, fummo informati dettagliatamente dalle immagini del blindato dato alle fiamme e della madonnina fatta a pezzi...

Offline BobLovati

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Re:Molotov al corteo "No-Expo Mayday" auto e negozi in fiamme.
« Risposta #45 : Domenica 3 Maggio 2015, 11:54:54 »
devastarono tutto fino ai cassonetti a 20mt. da casa mia; erano a soli 5mt. da una pompa di benzina.

La testimonianza di Fabio credo la dica lunga sul "mestiere di antilaqualunque"; li mortacci loro    >:(
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

CP 4.0

Re:Molotov al corteo "No-Expo Mayday" auto e negozi in fiamme.
« Risposta #46 : Martedì 5 Maggio 2015, 09:55:19 »
Pagherei per sapere chi sono i Black Bloc.
Dove vanno quando hanno finito le loro devastazioni.
Da dove vengono.
Dove e come si addestrano.
Come si coordinano.
E come cazzo è che in 15 anni e più di "onorata" attività non c'è mai stato modo di vederne uno in faccia, di sapere qualcosa su quello che fanno e perché lo fanno, gettando discredito sui manifestanti in buona fede e compiendo il loro imperscrutabile disegno.
Sul fatto che siamo inermi e senza protezione abbiamo già detto a proposito degli ultras, quando si parla di Black Bloc il discorso si moltiplica per cento. Eppure sò sempre quei 200-300. Efficaci, rapidi, chirurgici. Arrivano, si vestono, si radunano, colpiscono, spariscono e lasciano gli altri, semmai, a prendere le botte o a pagare le spese della loro "azione". E ogni volta ci si può rimettere l'orologio. Adesso giri di vite, divieti, pene severe per quei quattro pesci che restano nella rete, e ciao.
Un giorno forse scopriremo il segreto dei Black Bloc.
Per adesso spererei spariscano, come non m'interessa.

in genere per conoscere meglio, trovare similitudini con altri e' una strada che frutta.

e non puo' non saltare l'occhio con la realta degli anni '70 che di molotov e manifestazioni finite in casini ne ha viste.

che poi. eliminando l'aspetto politico e cosiale, non e' nulla di diverso di certi scontri e 'violenza' attorno al calcio palla.

si aggiunga poi che il movimento BlackBloc sembra piu' un 'luther blisset' cioe' un nome che puo' essere preso in prestito da chiunque per farne parte ad un certo titolo, che poi non e' molto diverso da AlQeida, e credo che si possa dire che in fondo in Black Bloc non sono identificabile perche' in realta' non esistono.

del resto, se si gira in rete in cerca di informazioni, tolta la Germania dove nascono, in giro per il mondo sono ben poche le notizie su (un eventuale) tale movimento.

insomma, potremmo essere di fronte ad una semplice caratterizzazione dove chiunque puo' vestirsi di Black per essere Bloc, ma che in realta' non ha nulla di concreto se non appunto cio' che si vede in tv, o nelle foto distribute o pubblicate.

ecco perche' e' giustificabile e probabile che alla fine, bastando il vestirsi e sfasciar qualcosa, anche chi ha bisogno di infondere paure nella 'ggente' e giustificare certe azioni, potrebbe averne a che fare.

proprio come a Genova di cui si parlava poco fa, e, se non sbaglio, il NO-Tav.

Online Il frigorifero

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Re:Molotov al corteo "No-Expo Mayday" auto e negozi in fiamme.
« Risposta #47 : Martedì 5 Maggio 2015, 10:56:32 »
Che se ne avvantaggi il Governo nel giorno dell'inaugurazione lo escluderei.



Lo penso anche io. Però, se così fosse, avremmo dovuto vedere la polizia spaccare decine di crani a randellate in mezzo alla strada. Invece, alla fine della fiera, mi sembra che abbiano lasciato fare più o meno tutto quello che i delinquenti avevano programmato.
"E' NORMALE BATTERE LA ROMA...."  - Senad Lulic  26 - 5 -2013

Giglic

Re:Molotov al corteo "No-Expo Mayday" auto e negozi in fiamme.
« Risposta #48 : Martedì 5 Maggio 2015, 11:25:32 »

 Invece, alla fine della fiera, mi sembra che abbiano lasciato fare più o meno tutto quello che i delinquenti avevano programmato.

Sputtanando così il movimento noExpo, completamente delegittimato. (Chi li ascolta più, ora?)
Personalmente non entro nel merito della protesta (che come al solito mischia giuste rimostranze al solito inutile massimalismo): ma di certo come nel caso dei noTav questi signori l'hanno completamente delegittimata. E senza grandi danni subiti (come a Genova, del resto, dove le vittime furono altri)

Offline franz_kappa

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Re:Molotov al corteo "No-Expo Mayday" auto e negozi in fiamme.
« Risposta #49 : Martedì 5 Maggio 2015, 11:57:58 »
peccato, però, avevamo imbroccato un filotto di topic interessanti, ma se non riuscite a rapportarvi tranquillamente si rischia solo di fare casino. Non aprirò altri topic tipo quello sulla Resistenza o quello su Mussolini, e mi dispiace, perché erano venute fuori cose interessanti.
Da utente di vecchissima data dei forum laziali, completamente disinteressato nei confronti di simili discussioni quando collocate in un contesto che - primariamente - è dedicato al commento e all'approfondimento di questioni calcistiche e sportive inerenti la Lazio e non solo, ringrazio sentitamente in anticipo se saprai mantenere questo saggio intendimento.

Bisogna fare una nuova sezione coi Bignami di questo topic :o
Pure questa è una buona idea, se proprio certi topic debbono essere aperti. Però, vi scongiuro, iniziamo a 'stangare' chi dà vita a flame gratuiti nell'ambito di quelle discussioni che, pavlovianamente, si sviluppano sempre secondo le medesime immancabili azioni-reazioni-controreazioni.
Buon viaggio, caro Piero.

Online Il frigorifero

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Re:Molotov al corteo "No-Expo Mayday" auto e negozi in fiamme.
« Risposta #50 : Martedì 5 Maggio 2015, 14:00:53 »
Sputtanando così il movimento noExpo, completamente delegittimato. (Chi li ascolta più, ora?)
Personalmente non entro nel merito della protesta (che come al solito mischia giuste rimostranze al solito inutile massimalismo): ma di certo come nel caso dei noTav questi signori l'hanno completamente delegittimata. E senza grandi danni subiti (come a Genova, del resto, dove le vittime furono altri)


Ma sputtanando anche lo Stato stesso però. Non hanno fatto un figurone a permettere scene del genere.
"E' NORMALE BATTERE LA ROMA...."  - Senad Lulic  26 - 5 -2013

Giglic

Re:Molotov al corteo "No-Expo Mayday" auto e negozi in fiamme.
« Risposta #51 : Martedì 5 Maggio 2015, 14:41:41 »

Ma sputtanando anche lo Stato stesso però. Non hanno fatto un figurone a permettere scene del genere.

100% ma non mi sembra una notizia.

CP 4.0

Re:Molotov al corteo "No-Expo Mayday" auto e negozi in fiamme.
« Risposta #52 : Martedì 5 Maggio 2015, 15:26:45 »
'notizia e', cio' che notiziario da' (semicit.)