Autore Topic: Lotito è l'eccezione.  (Letto 43308 volte)

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Offline LaLazioMia

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Re:Lotito è l'eccezione.
« Risposta #80 : Martedì 26 Aprile 2022, 15:28:16 »
Il pubblico non incide minimamente sul risultato, niente mitomanie da un lato e alibi dall'altro.
Vallo a dire alle merdacce  :D :(
Certo la squadra di regime può tranquillamente fare a meno del pubblico.
Citazione"Qui se non si trova qualcuno che decide di portare in tribunale Lotito, accusandolo di "qualcosa", non si viene a capo di nulla. Purtroppo."
Chi lo ha scritto? Cairo? La gazzetta?
No, MM il moderatore.

Orazio Scala

Re:Lotito è l'eccezione.
« Risposta #81 : Martedì 26 Aprile 2022, 16:48:43 »
Vero.

La Lazio non è stata danneggiata da alcuna protesta, né mai il pubblico ha spinto un pallone nella rete.

Si è giocato per quasi due anni senza pubblico e l'andamento dei risultati è rimasto identico.

Essendo elemento passivo e non determinante, pretendo una fruizione comoda ed adeguata dello spettacolo.
Financo venisse il balletto del Bolshoi ad esibirsi in un teatro parrocchiale, mai potresti far pagare il biglietto quanto La Scala.
Mutatis mutandis, ritengo un idiota chiunque vada ad un qualsiasi concerto al palaeur, dove l'acustica è una merda e ogni concerto è distorto.
Credere che il pubblico abbia una qualsiasi importanza quando si parla di spettacoli ed eventi, è come pensare che un opera tipo il mercante di Venezia sia più o meno di valore seconda della quantità di pubblico che vi assiste.

Queste sono considerazioni legittime ma non inerenti.

Nel 2020/21 l'intero campionato di A si è disputato senza pubblico: il fattore campo è rimasto identico agli anni precedenti e anche quest'anno è invariato.

Il pubblico non fa parte del fattore campo: che invece esiste ancora, seppure in misura ormai marginale, ed è dovuto alla familiarità con l'ambiente circostante, in particolare col terreno di giuoco.

Il fattore campo era assai più marcato quando il torneo era più equilibrato: perché tra due squadre di pari livello può risultare decisivo.

Inoltre i campi di gioco erano assai diversi tra loro, oggi si somigliano tutti.

Altro fattore, la scomodità delle trasferte. La Lazio soffriva molto Trieste, tradizionalmente, viaggio scomodo e terreno di gioco con peculiarità spiccate (cfr "Il calcio illustrato" degli anni '30).

Infine, i calciatori erano assai più suggestionabili dal pubblico. Anche le direzioni di gara erano spiccatamente casalinghe, per motivi di convenienza e di incolumità.

Oggi, gli arbitri possono essere "neutrali" al fattore campo, a parte altri fattori. A un calciatore che ha trascorso la carriera in giro per l'Europa. degli umori dell'Olimpico, di quelli di Giordano, De Angelis o Giancarlo Oddi, può fregare meno di nulla.

Il pubblico conta solo per l'incasso.

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Re:Lotito è l'eccezione.
« Risposta #82 : Martedì 26 Aprile 2022, 16:58:26 »
Lo sport è sfida, conflitto se vogliamo, tra due contendenti.
Il pubblico è qualcosa che arriva dopo, un elemento di contorno.

Nello spettacolo il pubblico mi pare un po' più centrale. Certo c'è l'espressione artistica che nasce dalla insopprimibile esigenza di chi ha avuto una idea. ma questa poi deve essere fruita da qualcuno, ossia dal pubblico.
Questo vale per molte espressioni artistiche.
Le cose vanno viste, altrimenti non ha molto senso.

se poi nel calcio si parla di fede, di passione smodata per una squadra (torniamo allora all'idea artistica, in questo caso addirittura religiosa), allora il pubblico è elemento per niente laterale alloo spettacolo.
Lo si è visto con il lockdown con tante partite immerse nel nulla.

Questo va sempre ricordato. Altrimenti sarebbe interessante sapere anche perché stiamo qui a parlarne.
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Orazio Scala

Re:Lotito è l'eccezione.
« Risposta #83 : Martedì 26 Aprile 2022, 17:09:57 »
Ne parliamo da osservatori, come da osservatori parliamo della costellazione della Lira, non essendo in grado di produrre alcun feedback su Vega e le altre stelle, che continuano allegramente a fare come pare loro a prescindere dal nostro parere o dal nostro tifo.


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Re:Lotito è l'eccezione.
« Risposta #84 : Martedì 26 Aprile 2022, 18:22:49 »
Ne parliamo da osservatori, come da osservatori parliamo della costellazione della Lira, non essendo in grado di produrre alcun feedback su Vega e le altre stelle, che continuano allegramente a fare come pare loro a prescindere dal nostro parere o dal nostro tifo.

Formalmente quanto scrivi è ineccepibile, condivisibile e anche inutile.

Traspare la voglia di mortificare il senso di una comunità, che non è  quella di questo forum, ma dell'intero mondo della tifoseria della Lazio.


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Offline Frank 73

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Re:Lotito è l'eccezione.
« Risposta #85 : Martedì 26 Aprile 2022, 18:46:08 »
quella è una vendita che niente aveva a che fare con il mercato.
quello era un commissariamento e vendita forzata per sanare un evidente conflitto di interessi diventato insostenibile, permesso per troppo tempo e finita con tanti danni e perdite, in primis per la Lazio.

Perdonami Dissent, la tua risposta alla mia osservazione, risposta sui cui contenuti non ho nulla da eccepire, non è però pertinente con la questione che avevo posto, che non riguardava il lato del venditore e della vendita (su cui dentro e fuori da qui, sui giornali, sui media, ecc, si sono argomentati e analizzati tutti gli aspetti, economici, giuridici e “politici”). La questione che avevo posto riguardava il lato acquirente, stimolato dalla tua considerazione che mi ha incuriosito (“la Lazio si vende subito”) e dalla effettiva fattuale conferma alla tua considerazione che una serie di club di serie A, grandi, medi e piccoli, sono passati di mano nell’ultimo periodo verso acquirenti stranieri, in particolare americani. A conferma quindi di quella apparente facilità nella vendita che in teoria potrebbe riguardare anche la Lazio, se mai l’attuale proprietario (ma, ripeto, non è la questione che avevo posto) decidesse per qualche motivo ad oggi imprevedibile di vendere.
Mi sono chiesto, e speravo in una tua considerazione in merito, considerata l’attenzione che dedichi a questi aspetti e il modo dettagliato con cui esprimi i tuoi ragionamenti (a prescindere sull’essere d’accordo o meno su quelle considerazioni e, permettimi, sul modo con cui le proponi agli interlocutori che non sono sulla tua stessa sintonia), mi sono chiesto perché una società di Serie A, il territorio e l’ambito quindi dove, per esempio questi investitori americani, sembrano volersi stabilire per sviluppare in pieno il business inespresso del nostro Calcio, una società di una città importante del Sud, con un seguito rilevante di sostenitori, con un bilancio che, anche grazie a trasferimenti da altro club collegato (…) nel periodo della crisi pandemica, non mostrava falle o punti di debolezza, non è stata oggetto di interesse da parte di questi investitori. Che pure non sembra abbiano badato alla tradizione o ai titoli (quantomeno recenti) dei club che hanno rastrellato (vedi Genoa e Spezia) per piazzare le proprie fiches e i propri investimenti.
Nel merito hai risposto qui…

tra l'altro di un club destinato alla B all'epoca e quindi con poche possibilità di ritorno immediato.

… ma in modo non vorrei dire superficiale, diciamo non all’altezza del puntiglioso Dissent…
La Salernitana era in vendita, acquisibile senza trattativa con il proprietario ma con un Trust terzo, dal giugno dal 2021 (subito dopo la promozione), e quindi nei tre mesi prima dell’inizio del campionato non era per nulla destinato alla B, direi, se posso azzardare, neanche dopo le prime giornate del torneo… a meno di non avere la palla di vetro…
Questa considerazione poteva essere valida a fine dicembre, alla scadenza dei sei mesi che la FIGC aveva concesso per la vendita, quando il campionato dei campani sembrava compromesso, ma compromesso neanche tanto se oggi lo stesso club è in piena lotta per ottenere la permanenza in A e questa posizione non mi risulta l’abbia raggiunta con quindici vittorie consecutive, ma con una sofferta rincorsa nelle corde di una qualunque squadra di basso livello che trovi le motivazioni giuste (o il Nicola della situazione che aveva compiuto analoga impresa a Crotone).

In un contesto di mercato, dove l'interesse per la serie A è alto in quanto il valore del calcio in Italia è considerato sottostimato rispetto al potenziale e quindi foriero di capacità di remunerazione, vendere la Lazio a chi ha più possibilità di Lotito non solo è possibile ma anche agevole, come del resto sta avvenendo per quasi tutti i club.

Appunto, quasi tutti. Tutti tranne proprio quello che avrebbero acquisito (sostanzialmente) gratis, riversando sul rafforzamento le risorse risparmiate. L'unico club che praticamente ti regalavano è stato lasciato sulla bancarella.
Non capisco, qualcuno mi spiegherà, perché questi investitori americani che, si legge, corrispondono ai proprietari cedenti (l’intera proprietà o quote della stessa) vagonate di milioni (si veda il caso dell’Atalanta), non ne trovano una decina per assicurarsi un club di serie A, investendo un decimo del risparmiato (per es. rispetto all’operazione con i bergamaschi) nel rafforzamento di gennaio della Salernitana in vista, a quel punto, di una possibilissima salvezza.
A quel punto, avrebbero avuto una squadra di Serie A pressoché gratis, le risorse risparmiate da investire nel rafforzamento strutturale e tecnico e, nell’ottica della maggioranza in Lega, ottenere un voto in più (quello della Salernitana pesa come quello della Juve in assemblea) e mettere in minoranza quegli antiquati pseudo imprenditori (…) che rallentano lo sviluppo e la crescita della Serie A.
Ripeto la domanda, perché è una domanda dettata da curiosità e probabilmente mia incompetenza, perché è successo? Perché non vi sono inchieste mediatiche su questa storia incredibile, se non quelle sui motivi della vendita (il conflitto di interesse, il Lotito con le mani in pasta, bla bla bla), ma non sulla clamorosa e inspiegabile assenza di acquirenti di un’azienda con ricavi certi (diritti televisivi, ecc.) e venditore saldabile con.. offerta libera, perché tale è stata? Perché non ha destato curiosità e stimolo ad inchieste (se non giudiziarie, almeno mediatiche) la circostanza di un club di Serie A, sano e non indebitato, acquistato al prezzo di un giocatore basso livello? Ripeto Dissent, nella mia domanda Lotito, i conflitti di interesse e tutto quanto hai rappresentato, non hanno rilevanza. La mia domanda è di carattere generale e non riguarda, in prima battuta, Lotito e la Lazio. Perché, in un settore dove un’azienda “si vende subito” e senza problema “se solo lo vuoi”, una di quelle aziende che è stata offerta pressoché in omaggio non ha ricevuto l’interessamento di alcuno?
La mia domanda, in merito a questa vicenda, verte sul periodo giugno-dicembre 2021… Lotito non c’era, era fuorigioco, quindi non può essere l’argomento della risposta. Cosa ne pensate? Io non trovo risposte, ma sarà un mio limite.
Penso invece che la risposta, per quanto non c’entri niente con Lotito e la Lazio nello specifico, ci possa pure aiutare a capire se davvero la Lazio, o qualsiasi altro club, si “vende facilmente” o se magari la questione è un po’ più complicata.
Grazie
"Chi ama la Lazio va a vedere la Lazio" (S. Cragnotti)

Orazio Scala

Re:Lotito è l'eccezione.
« Risposta #86 : Martedì 26 Aprile 2022, 18:58:58 »
Formalmente quanto scrivi è ineccepibile, condivisibile e anche inutile.

Traspare la voglia di mortificare il senso di una comunità, che non è  quella di questo forum, ma dell'intero mondo della tifoseria della Lazio.

È dai bidoni di Terni in poi che la tifoseria si mortifica da sola.


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Re:Lotito è l'eccezione.
« Risposta #87 : Martedì 26 Aprile 2022, 20:11:12 »
È dai bidoni di Terni in poi che la tifoseria si mortifica da sola.

Stai parlando di 50 anni fa. Capisco la storia, la memoria, tutto quello che vuoi, ma stai parlando di 50 anni fa.

la questione è molto semplice e spicciola.
C'è da rifare una squadra. Se la rifanno e va meglio tutte le polemiche, compresi i bidoni, svaniranno d'incanto.
E' sempre stato così. Anche 50 anni fa.
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Re:Lotito è l'eccezione.
« Risposta #88 : Martedì 26 Aprile 2022, 20:20:48 »
Intanto capolavoro di autosmentita di lotito su Sarri dopo 4 mesi.

"Il futuro di Sarri nella Lazio? È ancora prematuro, fermo restando che io ho una grande considerazione nei suoi confronti". Lo ha detto il presidente della Lazio Claudio Lotito, intercettato dai giornalisti nel centro di Roma: "E' un uomo di grandi qualità e lavora 24 ore su 24 per il campo. Non si discute", le parole riportate da La Presse.


Sui tifosi invece “abbassa” i toni.
Il presidente della Lazio Claudio Lotito torna a parlare delle proteste dei tifosi. Intercettato da alcuni giornalisti in centro a Roma ha rilasciato alcune dichiarazioni, riportate da La Presse "I tifosi se la cantano e se la suonano. Prendono a pretesto qualsiasi cosa, come i 40 euro per la partita. Andassero a vedere quanto li mettono le altre squadre. La mia era una constatazione di fatto, non una battuta".


Sull’ acerbi ridens
“Si è chiarito. Se uno è sotto pressione può avere reazioni particolari".
Si, come te con salvini a fine gara… scherzi a parte, il silenzio profondo sarebbe meglio in queste fasi.


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Re:Lotito è l'eccezione.
« Risposta #89 : Martedì 26 Aprile 2022, 20:30:45 »
Stai parlando di 50 anni fa. Capisco la storia, la memoria, tutto quello che vuoi, ma stai parlando di 50 anni fa.

la questione è molto semplice e spicciola.
C'è da rifare una squadra. Se la rifanno e va meglio tutte le polemiche, compresi i bidoni, svaniranno d'incanto.
E' sempre stato così. Anche 50 anni fa.
non è così, nei 18 anni di Lotito ci sono state sconfitte e vittorie e anche trofei. Si sono alternati giocatori pippe e grandi giocatori, ci sono stati allenatori impresentabili ma anche ottimi allenatori. I cacacazzi pseudo tifosi, le aradio sempre contro, i cara consob, le truffe dei casalesi, gli scioperi degli irridux, i liberalalazio, gli interventi radiofonici dalla Turco con questo non vo mori' si sono susseguiti senza soste. Oggi si sciopera per i biglietti e si interpretano i bilanci per il caso Salernitana. La cornice marcia proseguisce.
Citazione"Qui se non si trova qualcuno che decide di portare in tribunale Lotito, accusandolo di "qualcosa", non si viene a capo di nulla. Purtroppo."
Chi lo ha scritto? Cairo? La gazzetta?
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Re:Lotito è l'eccezione.
« Risposta #90 : Mercoledì 27 Aprile 2022, 10:54:55 »
non è così, nei 18 anni di Lotito ci sono state sconfitte e vittorie e anche trofei. Si sono alternati giocatori pippe e grandi giocatori, ci sono stati allenatori impresentabili ma anche ottimi allenatori. I cacacazzi pseudo tifosi, le aradio sempre contro, i cara consob, le truffe dei casalesi, gli scioperi degli irridux, i liberalalazio, gli interventi radiofonici dalla Turco con questo non vo mori' si sono susseguiti senza soste. Oggi si sciopera per i biglietti e si interpretano i bilanci per il caso Salernitana. La cornice marcia proseguisce.

Dunque, nei 18 anni di Lotito ci sono state sconfitte e vittorie e anche trofei. Come sempre accaduto anche prima. Sconfitte (tante) vittorie (tante e tutte molto sofferte) e qualche trofeo qua e là, ma soprattutto tanta passione.

Tutto il resto - polemiche, scontri tra fazioni, contestazioni - c'è stato anche prima di Lotito e - ti do una notizia in antemprima mondiale - tutto questo contorno (che tanto ti preoccupa) accadrà anche dopo, anche laddove arrivi il sultano del Brunei a comprarsi Formello e farci finalmente una squadra che "tremare il mondo fa".

Una domanda ti vorrei fare? Ma esattamente da quando sei della Lazio? Non credo tu sia un ragazzino ne avrai viste di cotte e di crude, come tutti noi del resto.
 
Il decennio di Cragnotti è stato tutto un zucchero? Contestazioni? scioperi? polemiche sul mercato? Fuori dalle coppe con l'Avellino? Non ti ricordi niente?

E i 10 anni prima di Cragnotti? Da Sarentino fino a a Fiorini passando per Malgioglio? E poi Nanu Galderisi fino ad Amarildo e Riedle? Davvero 10 anni di grandi successi e di pace tra tifosi società e squadra. Si, certo come no!

E ancora i 10 anni precedenti? Un andirivieni tra le stelle e le stalle. Prima la promozione, poi lo scudetto, quindi Chinaglia se ne va negli States, e poi ancora ci lasciano prima Maestrelli e  poi Re Cecconi. Intanto abbiamo 3-4 golden boy, ma ... niente arrivano prima il Lens poi Trinca e Cruciani.

E insomma è sempre stato così e lo sarà ancora. E sarà pure bello che sia così. E' un romanzo, laziale, lazialissimo.

PS Qualche anno fa leggendo qua e là storie biancocelestii mi sono imbattuto nelle feroci contestazioni dell'estate del 1971. Insomma mi resi conto di come uno dei nostri padri della lazialità, anzi il padre per eccellenza, Tommaso Maestrelli, non fosse stato ben accolto dalla tifoseria quando nel 1971 fu ingaggiato per la panchina della Lazio. Eh, si, aveva il grave difetto di aver militato nella Roma da giocatore (10 anni prima).
Un mio caro cugino mi raccontò un dettaglio che era sfuggito evidentemente ai resoconti dell'epoca piuttosto significativo. Dopo una sconfitta della Lazio dalle parti dei Belle Arti - incrocio di strade attiguo allo stadio Flaminio e all'Olimpico - notò un gruppo di laziali felici per quanto appena avvenuto: erano alcuni esponenti del movimento "la coscienza della Lazio", si proprio quello dei bidoni di Terni.
Quei bidoni che ai cultori della raccolta differenziata piace evidenziare come punto di non ritorno della crisi della tifoseria laziale, senza menzionare il fatto che da quel punto in poi partì la cavalcata che ci portò al rigore di Chinaglia di Lazio-Foggia del 1974.

Insomma, ho citato un precedente dell'A.D. 1971 - 50 anni fa - quando non c'erano radio private, gruppi di tifosi organizzati, siti internet, forum e altre amennità che tanto avvelenano il bel giuoco del calcio e le famiglie andavano allo stadio con il porta pranzo, la frittata un bel boccione di bianco ed erano tutti felici e contenti.
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Re:Lotito è l'eccezione.
« Risposta #91 : Mercoledì 27 Aprile 2022, 13:40:56 »
Dunque, nei 18 anni di Lotito ci sono state sconfitte e vittorie e anche trofei. Come sempre accaduto anche prima. Sconfitte (tante) vittorie (tante e tutte molto sofferte) e qualche trofeo qua e là, ma soprattutto tanta passione.

Tutto il resto - polemiche, scontri tra fazioni, contestazioni - c'è stato anche prima di Lotito e - ti do una notizia in antemprima mondiale - tutto questo contorno (che tanto ti preoccupa) accadrà anche dopo, anche laddove arrivi il sultano del Brunei a comprarsi Formello e farci finalmente una squadra che "tremare il mondo fa".

Una domanda ti vorrei fare? Ma esattamente da quando sei della Lazio? Non credo tu sia un ragazzino ne avrai viste di cotte e di crude, come tutti noi del resto.
 
Il decennio di Cragnotti è stato tutto un zucchero? Contestazioni? scioperi? polemiche sul mercato? Fuori dalle coppe con l'Avellino? Non ti ricordi niente?

E i 10 anni prima di Cragnotti? Da Sarentino fino a a Fiorini passando per Malgioglio? E poi Nanu Galderisi fino ad Amarildo e Riedle? Davvero 10 anni di grandi successi e di pace tra tifosi società e squadra. Si, certo come no!

E ancora i 10 anni precedenti? Un andirivieni tra le stelle e le stalle. Prima la promozione, poi lo scudetto, quindi Chinaglia se ne va negli States, e poi ancora ci lasciano prima Maestrelli e  poi Re Cecconi. Intanto abbiamo 3-4 golden boy, ma ... niente arrivano prima il Lens poi Trinca e Cruciani.

E insomma è sempre stato così e lo sarà ancora. E sarà pure bello che sia così. E' un romanzo, laziale, lazialissimo.

PS Qualche anno fa leggendo qua e là storie biancocelestii mi sono imbattuto nelle feroci contestazioni dell'estate del 1971. Insomma mi resi conto di come uno dei nostri padri della lazialità, anzi il padre per eccellenza, Tommaso Maestrelli, non fosse stato ben accolto dalla tifoseria quando nel 1971 fu ingaggiato per la panchina della Lazio. Eh, si, aveva il grave difetto di aver militato nella Roma da giocatore (10 anni prima).
Un mio caro cugino mi raccontò un dettaglio che era sfuggito evidentemente ai resoconti dell'epoca piuttosto significativo. Dopo una sconfitta della Lazio dalle parti dei Belle Arti - incrocio di strade attiguo allo stadio Flaminio e all'Olimpico - notò un gruppo di laziali felici per quanto appena avvenuto: erano alcuni esponenti del movimento "la coscienza della Lazio", si proprio quello dei bidoni di Terni.
Quei bidoni che ai cultori della raccolta differenziata piace evidenziare come punto di non ritorno della crisi della tifoseria laziale, senza menzionare il fatto che da quel punto in poi partì la cavalcata che ci portò al rigore di Chinaglia di Lazio-Foggia del 1974.

Insomma, ho citato un precedente dell'A.D. 1971 - 50 anni fa - quando non c'erano radio private, gruppi di tifosi organizzati, siti internet, forum e altre amennità che tanto avvelenano il bel giuoco del calcio e le famiglie andavano allo stadio con il porta pranzo, la frittata un bel boccione di bianco ed erano tutti felici e contenti.
Assolutamente d'accordo, le contestazioni ci sono sempre state
Il buon Lenzi i e l'ottimo Cragnotti(con attacchi anche alla famiglia) ne sono la tristissima testimonianza, però queste contestazioni non erano sistematiche, persistenti, irriguardose, menzognero e strumentali come quelle di 18 anni a questa parte. Qui si è giunti a chiedere a Borrelli e 'giornalista ex politico italo-sloveno che copia canzoni altrui (e che porta iella)' il lodo Petrucci pur di deyronizzlare Lotito e impadronirsi della Lazio come Toffolo novello Bettega. Non si era a mai visto dileggoate gli anziani malmenati dalla polizia in viale Europa l'11032005 e chiedere la non concessione della dilazione da parte dei Parisi per aradio. Non si sentiva Wilson per radio dalla turco esclamare questo nun vo'mori.di plastino che offendeva e favoriva le minaccie non solo Lotito ma anche la moglie. Non si è mai visto un movimento libera la Lazio dopo una coppa in faccia del 26052013.
Una volta le contestazioni seguivano i risultati negativi. Da 18 anni a questa parte anche quando si vince non ci si rilassa. Si mette in giro e si insiste su la favola di Lotito che non ha messo un euro ignorando  non solo gli 8 milioni per le azioni di Mezzaromma ma neanche il susseguente aumento di capitale da 11 milioni, e  si negano anche i 21 milioni messi nelle casse  della lazio per iscriversi al campionato 2004;2005.si accusa Lotito di prendere uno stipendio di 700. Mila euro quando per 15 anni Lotito  3 tutto il cda hanno percepito zero e solo nei ultimi tre anni Lotito ha uno stipendio di circa 300 mila euro netti(neanche l'ultimo arrivato  guadagna di meno).
Forse il motivo per cui un fondo o un ricco  coglione arabo si tiene lontano dalla Lazio insieme alla triste fama di tifoseria razzista, forse il motivo è anche questo.
Che poi sarà sempre così e che sia bello non sono daccordo
Citazione"Qui se non si trova qualcuno che decide di portare in tribunale Lotito, accusandolo di "qualcosa", non si viene a capo di nulla. Purtroppo."
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Re:Lotito è l'eccezione.
« Risposta #92 : Giovedì 28 Aprile 2022, 17:20:47 »
Perdonami Dissent, la tua risposta alla mia osservazione, risposta sui cui contenuti non ho nulla da eccepire, non è però pertinente con la questione che avevo posto, che non riguardava il lato del venditore e della vendita (su cui dentro e fuori da qui, sui giornali, sui media, ecc, si sono argomentati e analizzati tutti gli aspetti, economici, giuridici e “politici”). La questione che avevo posto riguardava il lato acquirente, stimolato dalla tua considerazione che mi ha incuriosito (“la Lazio si vende subito”) e dalla effettiva fattuale conferma alla tua considerazione che una serie di club di serie A, grandi, medi e piccoli, sono passati di mano nell’ultimo periodo verso acquirenti stranieri, in particolare americani. A conferma quindi di quella apparente facilità nella vendita che in teoria potrebbe riguardare anche la Lazio, se mai l’attuale proprietario (ma, ripeto, non è la questione che avevo posto) decidesse per qualche motivo ad oggi imprevedibile di vendere.
Mi sono chiesto, e speravo in una tua considerazione in merito, considerata l’attenzione che dedichi a questi aspetti e il modo dettagliato con cui esprimi i tuoi ragionamenti (a prescindere sull’essere d’accordo o meno su quelle considerazioni e, permettimi, sul modo con cui le proponi agli interlocutori che non sono sulla tua stessa sintonia), mi sono chiesto perché una società di Serie A, il territorio e l’ambito quindi dove, per esempio questi investitori americani, sembrano volersi stabilire per sviluppare in pieno il business inespresso del nostro Calcio, una società di una città importante del Sud, con un seguito rilevante di sostenitori, con un bilancio che, anche grazie a trasferimenti da altro club collegato (…) nel periodo della crisi pandemica, non mostrava falle o punti di debolezza, non è stata oggetto di interesse da parte di questi investitori. Che pure non sembra abbiano badato alla tradizione o ai titoli (quantomeno recenti) dei club che hanno rastrellato (vedi Genoa e Spezia) per piazzare le proprie fiches e i propri investimenti.
La Lazio è sempre oggetto di attenzione, non cè un momento in cui non lo è.
Lo sono in generale ed in questo momento i club di serie A come hai potuto vedere.
Oggi la tendenza non è più il magnate che gestisce in perdita e ci rimette in proprio è il fondo o il gruppo internazionale che apre la società all'indebitamento, accellera sulla crescita e gli investimenti con l'obiettivo di valorizzare l'asset che detiene. Questo non perchè l'asset valorizzata dia dividenti (non li distribuisce nessuno) ma perchè possedere un club di calcio con un discreto appeal, rafforza il patrimonio del gruppo  che lo possiede, fornisce un ritorno di visibilità importante e la possibilità di accesso a contatti istituzionali con molta facilità, per non parlare, per fondi e gruppi medioorientali, il carattere geo-politico dell'investimento (ciò che sta avvenendo con il Milan e potrebbe accadere con il Napoli).
Se ci pensi è lo stesso motivo, fatto a livelli più bassi, per cui la detiene Lotito, con la differenza che Lotito soddisfa il suo interesse anche con una Lazio al 10 posto, un gruppo o un fondo invece non può farlo ed è per questo motivo che vediamo una forte spinta di queste proprietà sull'investimento sportivo.
La Lazio oggi non è in uno di questi proprietari, perchè Lotito non la vuole vendere.
Finchè resiste, finchè potre dire la sua in lega, fino a quando i nuovi proprietari esteri diverranno maggioranza (non tra molto) e imporranno regole del gioco differenti, vedremo quanto alla portata del nostro

Nel merito hai risposto qui…
… ma in modo non vorrei dire superficiale, diciamo non all’altezza del puntiglioso Dissent…
La Salernitana era in vendita, acquisibile senza trattativa con il proprietario ma con un Trust terzo, dal giugno dal 2021 (subito dopo la promozione), e quindi nei tre mesi prima dell’inizio del campionato non era per nulla destinato alla B, direi, se posso azzardare, neanche dopo le prime giornate del torneo… a meno di non avere la palla di vetro…
Questa considerazione poteva essere valida a fine dicembre, alla scadenza dei sei mesi che la FIGC aveva concesso per la vendita, quando il campionato dei campani sembrava compromesso, ma compromesso neanche tanto se oggi lo stesso club è in piena lotta per ottenere la permanenza in A e questa posizione non mi risulta l’abbia raggiunta con quindici vittorie consecutive, ma con una sofferta rincorsa nelle corde di una qualunque squadra di basso livello che trovi le motivazioni giuste (o il Nicola della situazione che aveva compiuto analoga impresa a Crotone).
Non è così.
Il problema proprietà della Salernitana era noto a tutti e a tutti i compratori e non era tanto la seria A o la seria B, bensì che quella proprietà era sub-iudice.
Nessun compratore avrebbe trattato con Lotito 1 anno di anticipo sapendo che deteneva un bene che si sarebbe svalutato di giorno in giorno per via della nota battaglia federale sulle multiproprietà che si stava consumando da un pò. Lotito ha scommesso tutto sul vincerla e fare banco, mentre ha perso e lha dovuta cedere a 4 spicci, mostrando ancora una volta come spesso agisce per principio e contro i suoi stessi interessi.

Appunto, quasi tutti. Tutti tranne proprio quello che avrebbero acquisito (sostanzialmente) gratis, riversando sul rafforzamento le risorse risparmiate. L'unico club che praticamente ti regalavano è stato lasciato sulla bancarella.
Non capisco, qualcuno mi spiegherà, perché questi investitori americani che, si legge, corrispondono ai proprietari cedenti (l’intera proprietà o quote della stessa) vagonate di milioni (si veda il caso dell’Atalanta), non ne trovano una decina per assicurarsi un club di serie A, investendo un decimo del risparmiato (per es. rispetto all’operazione con i bergamaschi) nel rafforzamento di gennaio della Salernitana in vista, a quel punto, di una possibilissima salvezza.
A quel punto, avrebbero avuto una squadra di Serie A pressoché gratis, le risorse risparmiate da investire nel rafforzamento strutturale e tecnico e, nell’ottica della maggioranza in Lega, ottenere un voto in più (quello della Salernitana pesa come quello della Juve in assemblea) e mettere in minoranza quegli antiquati pseudo imprenditori (…) che rallentano lo sviluppo e la crescita della Serie A.
Ripeto la domanda, perché è una domanda dettata da curiosità e probabilmente mia incompetenza, perché è successo? Perché non vi sono inchieste mediatiche su questa storia incredibile, se non quelle sui motivi della vendita (il conflitto di interesse, il Lotito con le mani in pasta, bla bla bla), ma non sulla clamorosa e inspiegabile assenza di acquirenti di un’azienda con ricavi certi (diritti televisivi, ecc.) e venditore saldabile con.. offerta libera, perché tale è stata? Perché non ha destato curiosità e stimolo ad inchieste (se non giudiziarie, almeno mediatiche) la circostanza di un club di Serie A, sano e non indebitato, acquistato al prezzo di un giocatore basso livello? Ripeto Dissent, nella mia domanda Lotito, i conflitti di interesse e tutto quanto hai rappresentato, non hanno rilevanza. La mia domanda è di carattere generale e non riguarda, in prima battuta, Lotito e la Lazio. Perché, in un settore dove un’azienda “si vende subito” e senza problema “se solo lo vuoi”, una di quelle aziende che è stata offerta pressoché in omaggio non ha ricevuto l’interessamento di alcuno?
La mia domanda, in merito a questa vicenda, verte sul periodo giugno-dicembre 2021… Lotito non c’era, era fuorigioco, quindi non può essere l’argomento della risposta. Cosa ne pensate? Io non trovo risposte, ma sarà un mio limite.
Penso invece che la risposta, per quanto non c’entri niente con Lotito e la Lazio nello specifico, ci possa pure aiutare a capire se davvero la Lazio, o qualsiasi altro club, si “vende facilmente” o se magari la questione è un po’ più complicata.
Grazie
Ti ho già risposto prima.
Oltre al fatto che la Salernitana non è minimamente comparabile alle opzioni disponibili Atalanta/Fiorentina, di gran lunga preferibili, la Salernitana era un affare politico, non di mercato, su cui un fondo o un gruppo non vanno,
Più facile che dopo qualche anno di gestione Iervolino, con una promozione/permanenza in serie A, possa tornare anche la Salernitana in ballo con una ricca plusvalenza per l'attuale proprietario e ulteriore beffa per Lotito.

Offline franz_kappa

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Re:Lotito è l'eccezione.
« Risposta #93 : Giovedì 28 Aprile 2022, 20:16:01 »
È dai bidoni di Terni in poi che la tifoseria si mortifica da sola.
Corretto. Segue citazione:

Danni eterni
i bidoni di Terni
Buon viaggio, caro Piero.

Offline Fabio

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Re:Lotito è l'eccezione.
« Risposta #94 : Giovedì 28 Aprile 2022, 23:18:11 »
Dunque, nei 18 anni di Lotito ci sono state sconfitte e vittorie e anche trofei. Come sempre accaduto anche prima. Sconfitte (tante) vittorie (tante e tutte molto sofferte) e qualche trofeo qua e là, ma soprattutto tanta passione.

Tutto il resto - polemiche, scontri tra fazioni, contestazioni - c'è stato anche prima di Lotito e - ti do una notizia in antemprima mondiale - tutto questo contorno (che tanto ti preoccupa) accadrà anche dopo, anche laddove arrivi il sultano del Brunei a comprarsi Formello e farci finalmente una squadra che "tremare il mondo fa".

Una domanda ti vorrei fare? Ma esattamente da quando sei della Lazio? Non credo tu sia un ragazzino ne avrai viste di cotte e di crude, come tutti noi del resto.
 
Il decennio di Cragnotti è stato tutto un zucchero? Contestazioni? scioperi? polemiche sul mercato? Fuori dalle coppe con l'Avellino? Non ti ricordi niente?

E i 10 anni prima di Cragnotti? Da Sarentino fino a a Fiorini passando per Malgioglio? E poi Nanu Galderisi fino ad Amarildo e Riedle? Davvero 10 anni di grandi successi e di pace tra tifosi società e squadra. Si, certo come no!

E ancora i 10 anni precedenti? Un andirivieni tra le stelle e le stalle. Prima la promozione, poi lo scudetto, quindi Chinaglia se ne va negli States, e poi ancora ci lasciano prima Maestrelli e  poi Re Cecconi. Intanto abbiamo 3-4 golden boy, ma ... niente arrivano prima il Lens poi Trinca e Cruciani.

E insomma è sempre stato così e lo sarà ancora. E sarà pure bello che sia così. E' un romanzo, laziale, lazialissimo.

PS Qualche anno fa leggendo qua e là storie biancocelestii mi sono imbattuto nelle feroci contestazioni dell'estate del 1971. Insomma mi resi conto di come uno dei nostri padri della lazialità, anzi il padre per eccellenza, Tommaso Maestrelli, non fosse stato ben accolto dalla tifoseria quando nel 1971 fu ingaggiato per la panchina della Lazio. Eh, si, aveva il grave difetto di aver militato nella Roma da giocatore (10 anni prima).
Un mio caro cugino mi raccontò un dettaglio che era sfuggito evidentemente ai resoconti dell'epoca piuttosto significativo. Dopo una sconfitta della Lazio dalle parti dei Belle Arti - incrocio di strade attiguo allo stadio Flaminio e all'Olimpico - notò un gruppo di laziali felici per quanto appena avvenuto: erano alcuni esponenti del movimento "la coscienza della Lazio", si proprio quello dei bidoni di Terni.
Quei bidoni che ai cultori della raccolta differenziata piace evidenziare come punto di non ritorno della crisi della tifoseria laziale, senza menzionare il fatto che da quel punto in poi partì la cavalcata che ci portò al rigore di Chinaglia di Lazio-Foggia del 1974.

Insomma, ho citato un precedente dell'A.D. 1971 - 50 anni fa - quando non c'erano radio private, gruppi di tifosi organizzati, siti internet, forum e altre amennità che tanto avvelenano il bel giuoco del calcio e le famiglie andavano allo stadio con il porta pranzo, la frittata un bel boccione di bianco ed erano tutti felici e contenti.

certo il mantenimento della mediocrità è proprio grazie a personaggi come te che le cose non cambieranno mai

Offline Frank 73

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Re:Lotito è l'eccezione.
« Risposta #95 : Venerdì 29 Aprile 2022, 10:39:43 »
La Lazio è sempre oggetto di attenzione, non cè un momento in cui non lo è.
Lo sono in generale ed in questo momento i club di serie A come hai potuto vedere.
Oggi la tendenza non è più il magnate che gestisce in perdita e ci rimette in proprio è il fondo o il gruppo internazionale che apre la società all'indebitamento, accellera sulla crescita e gli investimenti con l'obiettivo di valorizzare l'asset che detiene.

La tendenza, quella della gestione in perdita e all'indebitamento e dei fondi, mi sembra sia prevalentemente italiana e l'obiettivo di valorizzazione degli asset è, al momento, pressoché ovunque fallito o rimandato.
Dopo otto scudetti consecutivi e bilanci in utile, il principale club italiano si è dato all'indebitamento, alla valorizzazione dell'asset, agli acquisti a sensazione (Ronaldo) e ora... si batte onorevolmente per il quarto posto, spera in una Coppa Italia (toh...) e ha un buco di bilancio enorme cui mettere mano.
Le proprietà americane hanno lasciato i club acquisiti nella situazione sportiva in cui versavano, anzi, la Fiorentina con lo scarparo ha visto anche la CL... con il ricchissimo americano attuale sogna (sogna, non di più), dopo tre anni, di accedere all'EL (obiettivo che per noi è il minimo sindacale e che neanche ci appagherebbe dopo la peggior stagione degli ultimi anni).
Inter e Milan fanno un po' meglio degli anni precedenti e si giocano lo scudetto solo perché davanti sono sparite le squadre da  90 punti (Juve, rioma di Garcia/Spalletti, Napoli di Sarri).
L'esempio più lampante è la nostra rivale cittadina, che in un decennio di "valorizzazione" si è ridimensionata sia dal punto di vista sportivo (nelle ultime fasi di Rosella Sensi, due scudetti persi all'ultima giornata, poi iniziano gli americani e cominciano a scendere, pur collocando la rioma alle spalle della Juve con punteggi che oggi metterebbero dietro le (illusione ottica) rinate Milan e Inter, poi sono scesi in EL e poi da tre anni dietro di noi e Conference League strappata al Sassuolo), sia dal punto di vista economico.
Una società che è in perdita costantemente da più di un decennio non sta valorizzando alcun asset, eventualmente/sicuramente sta facendo gli interessi collaterali che hai descritto (vedi sotto) dei controllanti, ma non credo interessino granché al tifoso riommico.

Questo non perchè l'asset valorizzata dia dividenti (non li distribuisce nessuno) ma perchè possedere un club di calcio con un discreto appeal, rafforza il patrimonio del gruppo  che lo possiede, fornisce un ritorno di visibilità importante e la possibilità di accesso a contatti istituzionali con molta facilità, per non parlare, per fondi e gruppi medioorientali, il carattere geo-politico dell'investimento (ciò che sta avvenendo con il Milan e potrebbe accadere con il Napoli).

Se ci pensi è lo stesso motivo, fatto a livelli più bassi, per cui la detiene Lotito, con la differenza che Lotito soddisfa il suo interesse anche con una Lazio al 10 posto, un gruppo o un fondo invece non può farlo ed è per questo motivo che vediamo una forte spinta di queste proprietà sull'investimento sportivo.
La Lazio oggi non è in uno di questi proprietari, perchè Lotito non la vuole vendere.
Finchè resiste, finchè potre dire la sua in lega, fino a quando i nuovi proprietari esteri diverranno maggioranza (non tra molto) e imporranno regole del gioco differenti, vedremo quanto alla portata del nostro

Non è escluso che quando i proprietari esteri diverranno maggioranza (prendere la Salernitana al prezzo di un panino con la porchetta li avrebbe aiutati a raggiungerla), il nostro lo facciano clamorosamente  :o amministratore del condominio, proprio perché più presente rispetto a soggetti fisicamente lontani.
Le regole del gioco non alla portata del nostro quali saranno... quelle che bisogna indebitarsi? Sarà un obbligo?
Per curiosità, quali potrebbero essere le regole (un esempio) che possano creare un ostacolo alla modalità di gestione dell'attuale proprietario della Lazio?
Se, come scrivi e, sia chiaro, non ho nulla da obiettare in merito, il Lotito mantiene la Lazio in linea di galleggiamento (tanto entra, tanto si spende), senza interventi personali o esterni, quali regole potrebbero impedirglielo in futuro?

Il problema proprietà della Salernitana era noto a tutti e a tutti i compratori e non era tanto la seria A o la seria B, bensì che quella proprietà era sub-iudice.

Da fine giugno 2021 a dicembre 2021 non era sub-judice nulla, c'era una club in vendita, messo all'asta al miglior offerente, senza che il venditore potesse partecipare alla trattativa. Niente di più comodo per un acquirente.

Nessun compratore avrebbe trattato con Lotito 1 anno di anticipo sapendo che deteneva un bene che si sarebbe svalutato di giorno in giorno per via della nota battaglia federale sulle multiproprietà che si stava consumando da un pò.

Ma mica doveva trattare con Lotito...
Ripeto. La mia osservazione non si riferisce al periodo prima di giugno 2021 quando c'era Lotito che si metteva di traverso, mi riferisco al dopo quando Lotito non c'era più.

Ti ho già risposto prima.

Credo di no.
Nella risposta che avevo chiesto al mio dubbio di carattere generale (perché la Salernitana non si vende gratis senza trattativa mentre altri club sì e a centinaia di milioni) continui a metterci il riferimento a Lotito, che con la questione posta non c'entrava e non c'entra nulla.

Oltre al fatto che la Salernitana non è minimamente comparabile alle opzioni disponibili Atalanta/Fiorentina, di gran lunga preferibili, la Salernitana era un affare politico, non di mercato, su cui un fondo o un gruppo non vanno,

La penso al contrario. L'opzione Salernitana era decisamente preferibile, dal punto di vista del rapporto qualità prezzo e della facilità della trattativa (il venditore non poteva partecipare), alle altre operazioni che si sono perfezionate. Sia quella dell'Atalanta, sia quelle di Genoa e Spezia. Più costose (Atalanta) e con meno margini di crescita (Spezia).
La Salernitana non era un affare politico dal momento in cui è stata sottratta (giugno 2021) dalla disponibilità del precedente proprietario.

Più facile che dopo qualche anno di gestione Iervolino, con una promozione/permanenza in serie A, possa tornare anche la Salernitana in ballo con una ricca plusvalenza per l'attuale proprietario e ulteriore beffa per Lotito.

Beffa per Lotito, che però, regole (giuste o sbagliate che fossero) alla mano, non poteva più farci nulla, beffa per tutti quelli che potevano prendere la Salernitana a 10 milioni + 1 euro e sapranno della ricca plusvalenza di quello che ci ha creduto. Si morderanno le mani? Boh... per saperlo bisognerebbe capire perché è successo, ma se la questione ridiventa Lotito è difficile...
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Re:Lotito è l'eccezione.
« Risposta #96 : Venerdì 29 Aprile 2022, 11:34:38 »
certo il mantenimento della mediocrità è proprio grazie a personaggi come te che le cose non cambieranno mai

Ah, quindi il mantenimento della mediocrità sarebbe responsabilità di "personaggi" come me.
Sai come cambiano le cose? non certo con le chiacchere che possono produrre "personaggi" come me.
Ma con gli investitori che mettono i soldi con idee programmi e persone.
Quello che hanno fatto prima Cragnotti e poi Lotito.

Con e senza "personaggi" come me. Che faccio il tifoso e pago per andare allo stadio.
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Re:Lotito è l'eccezione.
« Risposta #97 : Venerdì 29 Aprile 2022, 12:51:19 »
Mi sfugge la questione, un fondo americano avrebbe dovuto prendere la Salernitana? Perchè? Su quali basi si poggia questa considerazione?
Cosa avrebbe potuto vedere nella Salernitana un fondo americano?
E perchè allora non il Lecce? Il Bari? Il Cosenza? Il Crotone? Il Benevento? Palermo, Catania, Trapani.......
Cosa si vuole arrivare a dimostrare con il fatto che nessun fondo americano si è minimamente interessato alla Salernitana?
A prescindere che nei momenti della chiusura della trattativa con l'acquirente si parlava di offerte di società di investimento più convenienti per la vecchia proprietà, tanto che si minacciavano ricorsi.
Chi erano questi misteriosi investitori? Perchè non sono state prese in considerazione queste offerte? Erano reali? A che punto sono i ricorsi?
Forse i fondi americani guardano qualche altra cosa oltre al semplice "sei una società di calcio in vendita". Chessò, le prospettive, l'organizzazione societaria, il bacino d'utenza probabile e reale.
Ovvero non si interessano per forza di cose a tutte le società in vendita, non fanno la raccolta delle figurine, americani va bene, ma l'anello al naso e le piume, forse, le hanno abbandonate da parecchio.
Poi, ci può essere interesse ad acquistare la Lazio? Certo, se fosse in vendita, ma nessuno va a comprare cose che non sono in vendita a meno di non convincere il proprietari a camion di milioni.
Un fondo americano sarebbe interessato eventualmente alla Lazio? Difficile, opinione personale. Perchè il fondo americano guarda diversi fattori oltre al semplice fatto di essere una società che opera in un preciso mercato. La Lazio ad esempio non ha una organizzazione societaria degna di questo nome.
Da altre parti i fondi sono arrivati ma hanno mantenuto, almeno inizialmente l'organigramma societario, nella Lazio non esiste un organigramma degno di questo nome, la società sono Lotito, un segretario e Tare, più altri dipendenti a vario titolo. Manager neppure l'ombra, in nessun settore, l'unico è Bianchessi a scadenza fra 2 anni.
Ogni tanto vengono presentati personaggi anche di spessore ed esperienza che arrivano ad arricchire l'organigramma ma poi spariscono nel nulla. D'angelo, Rao. Operano nell'ombra? Dove si evince il loro operato?
Qualora fosse dato un mandato ad una società di analizzare la Lazio, quale report potrebbe dare?
La Lazio è gestita come è gestita la trattoria tradizionale con la cucina der bujaccaro, dove si mangia pure bene, ma sempre bujaccaro rimane. L'attività può essere acquistata solo per trasformarla in un Mc Donald perdendo tutte le caratteristiche somatiche che gli avevano garantito la continuità fino a quel momento. Sempre di ristorazione si parla, ma da cucina tradizionale si passa al fast food. Quindi è più facile che la trattoria venga acquisita da un nuovo proprietario e trasformata in ristorante per poi essere sviluppata per aggredire le stelle Michelin, ma non è garantito da nessuna parte che si mangerà meglio. Però magari l'ambiente è più gradevole per i clienti a cui non piace il rustico e il rozzo.
Nel calcio questo si traduce, sempre secondo me, nel fatto che difficilmente la Lazio potrà essere acquisita da un fondo americano, perchè non possiede la struttura adatta, ma da un soggetto che potrà intervenire come fece Lotito all'epoca.


Odio perdere più di quanto ami vincere

#liberalaLazio

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Re:Lotito è l'eccezione.
« Risposta #98 : Venerdì 29 Aprile 2022, 13:14:35 »
Dar Bujaccaro. Vabbè.

Offline Ataru

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Re:Lotito è l'eccezione.
« Risposta #99 : Venerdì 29 Aprile 2022, 13:28:34 »
certo la Lazio si venderebbe in poco tempo

anche la mia macchina si venderebbe in poco tempo, se solo trovassi chi se la prende e mi da i soldi che voglio io
osa c'è da psicolo propriono capisco.
qui sono un esempio di civilità e non solo per molti