Autore Topic: www.isaacasimov.it  (Letto 2235 volte)

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Giglic

www.isaacasimov.it
« : Lunedì 6 Aprile 2015, 07:59:31 »
Esiste, anche se riporto il post da Facebook: https://www.facebook.com/IlGiglioQuotidiano?ref=aymt_homepage_panel

Isaac Asimov muore il 6 aprile 1992 in seguito a delle complicazioni nel sistema cardiovascolare, gettando nello sconcerto migliaia di appassionati in tutto il mondo. Nel 2002, la seconda moglie, Janet Jeppson, rivela che la morte di Asimov era stata provocata dall'Aids, malattia che aveva contratto nel 1983 durante una trasfusione di sangue. Non sarebbe stato lo scrittore a voler mantenere il segreto, quanto più probabilmente l'ospedale, per evitare lo scandalo. Lo scrittore più razionale del mondo cadeva, da morto, vittima di una delle più brutte ipocrisie sociali.
Nasce il 2 gennaio 1920 a Petrovichi, vicino a Smolensk, in Unione Sovietica. Nel 1923 la famiglia si trasferisce, a New York, dove compirà gli studi. Il padre acquista nel 1926 un negozio di dolciumi nel quartiere di Brooklyn e qui, oltre che in altri negozi acquistati in seguito, il piccolo Isaac passa gran parte della sua infanzia.
A soli cinque anni impara a leggere da solo e da quel momento in poi non smetterà più di leggere libri e di studiare.
Sua unica fonte di "sostentamento" intellettivo nei primi anni della sua vita e per molto tempo ancora, sono le biblioteche pubbliche.
La passione per la fantascienza lo contagia a 9 anni quando nel negozio del padre scopre le riviste di "Science Fiction", di cui diviene subito un assiduo lettore. Il padre, che non gli consentiva i fumetti, gli consentì la lettura di quelle riviste (non molto buone, diciamoci la verità) perché, come disse Asimov stesso, vide la parola “Scienza” per la quale portava rispetto.
Scelta illuminata: Isaac prima si laurea in Chimica alla Columbia University di New York, (e poi, non contento, si laurea anche in Filosofia.
Tra il 1949 e il 1958 è professore alla Boston University School of Medicine, ma è già famoso: “Crepuscolo”, la saga dei Robot e le sue tre leggi, e la “trilogia galattica” lo promuovono nell’empireo della fantascienza che, soprattutto grazie a lui, diventa “adulta” abbandonando per sempre i novelloni pulp e splatter che la caratterizzavano negli anni ‘30.
Successivamente, grazie al successo delle sue opere, abbandona l'attività accademica e diventa uno scrittore a tempo pieno, dando così vita alla sua produzione sterminata, frutto della sua vena che definire prolifica sarebbe davvero riduttivo. Fuori dalla fantascienza, ricordiamo i suoi racconti dei vedovi neri, i suoi libri divulgativi “Asimov’s guide to Science” (in Italia “Il Libro di fisica” ed “Il libro di biologia”) ed il giallo “rompicapo in 4 giornate” dove prende bonariamente in giro anche se stesso.
Ma non abbandona del tutto la fantascienza: Nel 1972, dopo lungo silenzio esce “Neanche gli Dei”, un romanzo fantastico, dove immagina una specie addirittura con tre sessi. Gli ultimi suoi romanzi non sono a livello dei primi, pur essendo godibilissimi. Ma la malattia imperversava, e voleva lasciare probabilmente royalties generose alla sua famiglia. Oltretutto, il suo spirito polemico contro i “creazionisti scientifici” (ossimoro, qui l'intervento di CP non lo quotano neanche) e la bible belt USA era ai massimi, e si vedeva che ci si divertiva molto di più nello scrivere quei pamphlet.
Del resto, lo diceva lui stesso: “Se scoprissi che mi restano solo pochi giorni di vita non avrei dubbi: batterei sulla tastiera più in fretta”.

Offline DinoRaggio

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Re:www.isaacasimov.it
« Risposta #1 : Lunedì 6 Aprile 2015, 08:44:00 »
Del resto, lo diceva lui stesso: “Se scoprissi che mi restano solo pochi giorni di vita non avrei dubbi: batterei sulla tastiera più in fretta”.
Questa fa scopa con la tua firma.  ;)
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

CP 4.0

Re:www.isaacasimov.it
« Risposta #2 : Lunedì 6 Aprile 2015, 10:27:08 »
...Oltretutto, il suo spirito polemico contro i “creazionisti scientifici” (ossimoro, qui l'intervento di CP non lo quotano neanche) ....

il contenuto dell'in tervento lo danno invece?

almeno mi regolo :D


Offline Frusta

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Re:www.isaacasimov.it
« Risposta #3 : Lunedì 6 Aprile 2015, 12:35:28 »
Emmannaggia! Aspettavo la prossima discussione politica per farti una battuta sul plutono186 a cui tu avresti (la risposta te l'avrei messa su un piatto d'argento) dovuto rispondere "giusto in un universo parallelo" e invece mò 'nsepoppiù.
Evvabbè, magari appena capita ci ficco dentro un (pochissimo noto  ;)) paradosso fisico di Harlan Ellison e così in qualche atro modo l'arragiamo.
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

ThomasDoll

Re:www.isaacasimov.it
« Risposta #4 : Lunedì 6 Aprile 2015, 17:43:10 »
Ogni tanto riprendo il Libro di Fisica e me leggo un pezzo. Ho lasciato tutti gli Asimov da mia madre, la prima volta che torno li recupero e me li rileggo...

Offline Skorpius

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Re:www.isaacasimov.it
« Risposta #5 : Martedì 7 Aprile 2015, 00:36:49 »
Da lettore ultradecennale di fantascienza Asimov occupa un posto primario.. eppure mi disturba che questo genere così variegato e meraviglioso sia fin troppo spesso fatto coincidere con lui, come se al di fuori di lui non esista vera fantascienza ma letturine per ragazzi fantasiosi.
Un effetto di questa visione è il velo di copertura totale che sembra steso sopra tutta la letteratura fantascientifica dal 1970 in poi, come se senza asimov nonavesse senso parlarne...

un piccolo divertente link  per concludere http://www.lettersofnote.com/2012/06/getting-star-trek-on-air-was-impossible.html

e ci metto anche questo

La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

CP 4.0

Re:www.isaacasimov.it
« Risposta #6 : Martedì 7 Aprile 2015, 07:58:39 »
la fantascienza e' stata, per quanto riguarda la massa, sempre vista come effetti speciali ed intrattenimento, non per caso il successo dominante di Guerre Stellari, e le difficolta' di mantenere attivo il programma di 5 anni dell'Enterprise solo 10 anni prima, e 3 anni prima di 2001.

Aamov nella sua bravura rimane anche uno dei piu' commerciali, ma piu' importante l'aver di fatto dato un gusto intellettuale alla robotica, ovvio quindi che si guardi sempre a lui, cosi come nell'horror si guardera' semrpe a Stephen King.

del resto lo stesso successo di molta fantascienza, incluso Asimov, e' basato sul legarsi ad altri generi, dal poliziesco al noir all'horror.

non credo sia possibile definire cosa sia pura fantascienza, se non appunto, effetti speciali ed intrattenimento. anche lo stesso Jules Verne, giusto per andare alle origini del genere, per quanto scientificamente accurato ed anticipatore (uno dei rpimi ad esempio a parlare di un futuro all'idrogeno), non resce a sfuggire a tutto cio'.

Offline cartesio

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Re:www.isaacasimov.it
« Risposta #7 : Martedì 7 Aprile 2015, 11:35:06 »
Tra il 1949 e il 1958 è professore alla Boston University School of Medicine, ma è già famoso: “Crepuscolo”, la saga dei Robot e le sue tre leggi, e la “trilogia galattica” lo promuovono nell’empireo della fantascienza che, soprattutto grazie a lui, diventa “adulta” abbandonando per sempre i novelloni pulp e splatter che la caratterizzavano negli anni ‘30.

Il racconto che lo rese famoso fu "Nightfall", che Giglic traduce correttamente in Crepuscolo, ma in Italia fu pubblicato col titolo "Notturno".

Non sono d'accordo sul fatto che la fantascienza sia diventata adulta con Asimov. Prima di lui erano già comparse opere importanti.
Penso che Asimov sia stato uno dei protagonisti del periodo d'oro della fantascienza, in cui la produzione esplose e il genere catturò milioni di nuovi lettori, tra cui il sottoscritto.

Notturno - lo chiamerò sempre così - è uno dei racconti più belli che abbia mai letto.

Mezzo secolo dopo Asimov e Silverberg scrisero qualcosa che si ispirava al racconto originale.

http://ilfuturotornato.com/2012/09/27/isaac-asimov-e-robert-silverberg-notturno/

Non l'ho letto, e non ho tanta voglia di leggerlo.


e ffforza lazzzio

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Offline carpelo

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Re:www.isaacasimov.it
« Risposta #8 : Martedì 7 Aprile 2015, 16:18:26 »
Citate Bradbury, per favore

Offline Frusta

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Re:www.isaacasimov.it
« Risposta #9 : Martedì 7 Aprile 2015, 16:19:40 »
uno dei racconti più belli...
...è "l'ultima domanda". Ma li siamo sulla mistica asimoviana.
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Giglic

Re:www.isaacasimov.it
« Risposta #10 : Martedì 7 Aprile 2015, 16:47:23 »
L'ultima domanda è al livello massimo. Ma io metterei anche la palla da biliardo, l'uomo bicentenario (il film è una cagata, tranne il pezzo dove Andrew scorreggia) e Cutie

Giglic

Re:www.isaacasimov.it
« Risposta #11 : Martedì 7 Aprile 2015, 16:48:59 »

Citate Bradbury, per favore

In giudizio?

Offline cartesio

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Re:www.isaacasimov.it
« Risposta #12 : Mercoledì 8 Aprile 2015, 09:28:42 »
Citate Bradbury, per favore

Bradburyno scriveva una fantascienza troppo sognante per i miei gusti, ma era bravo assaje. Le Cronache marziane sono un capolavoro.
e ffforza lazzzio

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Offline cartesio

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Re:www.isaacasimov.it
« Risposta #13 : Mercoledì 8 Aprile 2015, 09:37:19 »
...è "l'ultima domanda". Ma li siamo sulla mistica asimoviana.

Già che ci siamo, vi copio un racconto fulminante di Frederic Brown, con qualche minimodifica del sottoscritto.

Fredric Brown

La risposta

Con gesti lenti e solenni Dwar Ev procedette alla saldatura – in oro – degli ultimi due fili.
Gli occhi di venti telecamere erano fissi su di lui e le onde subeteriche portarono da un angolo all’altro dell’universo venti diverse immagini della cerimonia.
Si rialzò, con un cenno del capo a Dwar Reyn, e s’accostò alla leva dell’interruttore generale: la leva che avrebbe collegato, in un colpo solo, tutte le gigantesche calcolatrici elettroniche di tutti i pianeti abitati dell’universo – novantasei miliardi di pianeti – formando il supercircuito da cui sarebbe uscita la supercalcolatrice, un’unica macchina cibernetica racchiudente tutto il sapere di tutte le galassie.
Dwar Reyn rivolse un breve discorso agli innumerevoli miliardi di spettatori. Poi, dopo un attimo di silenzio, disse:
«Tutto è pronto, Dwar Ev».
Dwar Ev abbassò la leva. Si udì un formidabile ronzìo che concentrava tutta la potenza, tutta l’energia di novantasei miliardi di pianeti. Grappoli di luci multicolori lampeggiarono sull’immenso quadro, poi, una dopo l’altra, si attenuarono.
Dwar Ev fece un passo indietro e trasse un profondo respiro.
«L’onore di porre la prima domanda spetta a te, Dwar Reyn.»
«Grazie» disse Dwar Reyn. «Sarà una domanda cui nessuna macchina cibernetica ha potuto, da sola, rispondere.»
Tornò a voltarsi verso la macchina.
«Esiste un Dio?»
L’immensa voce rispose senza esitazione, senza il minimo crepitìo di valvole o condensatori.
«Sì, ora esiste un Dio.»
Il terrore sconvolse la faccia di Dwar Ev, che si slanciò verso il quadro di comando.
Un fulmine sceso dal cielo senza nubi lo incenerì, e fuse la leva inchiodandola per sempre al suo posto.

(da L’ora di fantascienza, trad. di C. Fruttero, Einaudi, Torino, 1982, adatt.)



Da

Dwan Ev ceremoniously soldered the final connection with gold. The eyes of a dozen television cameras watched him and the subether bore throughout the universe a dozen pictures of what he was doing.
He straightened and nodded to Dwar Reyn, then moved to a position beside the switch that would complete the contact when he threw it. The switch that would connect, all at once, all of the monster computing machines of all the populated planets in the universe -- ninety-six billion planets -- into the supercircuit that would connect them all into one supercalculator, one cybernetics machine that would combine all the knowledge of all the galaxies.
Dwar Reyn spoke briefly to the watching and listening trillions. Then after a moment's silence he said, "Now, Dwar Ev."
Dwar Ev threw the switch. There was a mighty hum, the surge of power from ninety-six billion planets. Lights flashed and quieted along the miles-long panel.
Dwar Ev stepped back and drew a deep breath. "The honor of asking the first question is yours, Dwar Reyn."
"Thank you," said Dwar Reyn. "It shall be a question which no single cybernetics machine has been able to answer."
He turned to face the machine. "Is there a God?"
The mighty voice answered without hesitation, without the clicking of a single relay.
"Yes, now there is a God."
Sudden fear flashed on the face of Dwar Ev. He leaped to grab the switch.
A bolt of lightning from the cloudless sky struck him down and fused the switch shut.

(Fredric Brown, "Answer")
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Re:www.isaacasimov.it
« Risposta #14 : Mercoledì 8 Aprile 2015, 09:39:52 »
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