Autore Topic: Lazio, Sardegna e Basilicata. Scorie nucleari ci accomunano nel ... "nimby"!  (Letto 744 volte)

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Offline zorba

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Se le indiscrezioni fossero confermate, come abitanti della regione Lazio, sarete disposti a prendere parte a manifestazioni di protesta, oppure, in nome di una per certi versi comprensibile "ragion di Stato", accetterete, seppur non di buon grado, questo sacrificio, con tutte le incognite sugli effetti di una simile scelta per il futuro delle nuove generazioni?!?

Personalmente, visto e considerato che qui in Sardegna abbiamo già oltre 35.000 ettari di territorio soggetti a vincoli derivanti dalle servitù militari, una per tutte Quirra, penso che parteciperò ad eventuali manifestazioni di protesta, nel caso queste voci si rivelassero attendibili...

 >:D >:D >:D



Da "La Nuova Sardegna" in edicola oggi.


Il dossier con i siti resta top secret: ci sono le elezioni

Tra due mesi i nomi delle aree idonee a ospitare i depositi. Pigliaru e Ganau con i manifestanti: «Pronti a incatenarci»

(di Umberto Aime)

CAGLIARI. Mai rischiare qualcosa di grosso a pochi mesi dalle elezioni e quelle amministrative saranno il 31 maggio. È per questo motivo, poco nobile e molto politico, che Palazzo Chigi svelerà non prima di due mesi la mappa dei siti idonei a ospitare il deposito nazionale delle scorie nucleari. La mappa comunque c’è, è stata consegnata al Governo anche se rimarrà ancora secretata per altri sessanta giorni. Eppure secondo diverse indiscrezioni si sa che, in questa classifica da incubo, la Sardegna sarebbe subito dietro al Lazio – il Comune scelto sarebbe Frosinone – e davanti alla Basilicata. Con il bavaglio del segreto di Stato ancora stretto, non resta che attendere e sperare in bene (la procedura è lunga) per la Sardegna e le ex miniere del Sulcis in particolare. Perché potrebbero essere proprio quelle gallerie il «luogo ideale», secondo gli esperti, per stoccare la pattumiera radioattiva.

La consegna. All’inizio della settimana l’Istituto superiore per l’ambiente ha consegnato il dossier sui siti ai ministeri per lo Sviluppo economico e dell’Ambiente. D’accordo con il premier Matteo Renzi, che le elezioni di maggio non le vuole perdere, i ministri Federica Guidi e Gianluca Galletti hanno deciso che «l’opinione pubblica non deve ancora sapere nulla su dove potrebbe essere costruito il deposito nazionale» che loro chiamano «parco tecnologico». La delicata procedura ha fatto comunque un altro passo in avanti. All’inizio dell’anno, i primi due: la scelta dell’Istituto superiore di individuare i criteri minimi per individuare i siti possibili e poi la mappatura della Sogin, è la società che si occuperà dello stoccaggio, nelle diverse regioni. Proprio ventiquattr’ore fa scadevano i sessanta giorni entro cui il dossier doveva essere pubblico, ma la realpolitik di Matteo Renzi ha avuto il sopravvento e rinviato l’annuncio – che temono dappertutto – di due mesi. A dopo le elezioni amministrative.

I due presidenti. Gianfranco Ganau per il Consiglio regionale, e Francesco Pigliaru, Regione, davanti al comitato «no scorie» – che ieri ha smobilitato il sit in – hanno confermato insieme: «Ci opporremo con tutte le forze a ogni possibile nuova servitù». Nell’incontro prima nella sala dei capigruppo in Consiglio e poi in piazza, Ganau è andato anche oltre: «Se dovessero scegliere la Sardegna – ha detto – non mi dimetterò, ma state certi che sarò il primo a incatenarmi insieme a voi per evitare l’arrivo delle scorie». Per aggiungere: «Dobbiamo essere compatti in questa battaglia di civiltà che riguarda tutti i sardi e su cui il Consiglio regionale si è già espresso con forza e lo farà di nuovo a breve con la discussione delle mozioni presentate dal centrosinistra e dal centrodestra». Il governatore Francesco Pigliaru ha confermato che la vigilanza della Giunta è alta da mesi e continuerà a esserlo fino a quando il Governo non comunicherà la classifica dei siti. «Siamo pronti a fare anche l’inimmaginabile – ha detto Pigliaru ai manifestanti – per evitare quello che per la Sardegna sarebbe un vero disastro non solo ambientale ma anche sociale». Ora non resta che tenere incrociate le dita per altri due mesi.
Là dove torneranno ad osare le aquile (e dal 26.05.2013, ci siamo andati un pò più vicino!!!!)

Offline DinoRaggio

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Re:Lazio, Sardegna e Basilicata. Scorie nucleari ci accomunano nel ... "nimby"!
« Risposta #1 : Lunedì 6 Aprile 2015, 22:08:08 »
Abito a pochi chilomentri dalla Basilicata, già qualche anno fa si parlava di depositare le scorie nucleari a Scanzano Ionico, ricordo che ci fu una vibrante protesta degli abitanti della cittadina e del circondario per evitare il deposito.

Ora si ripropone, anche se ufficiosamente, la stessa situazione, e credo che la reazione non sarà certo diversa da allora. La piana di Metaponto nella quale sorge Scanzano (e anche Policoro) è la zona più fertile della Basilicata e non so veramente quanto continuerebbe ad esserlo se divenisse una "pattumiera radioattiva", come la Nuova Sardegna definisce questi luoghi di stoccaggio delle scorie nucleari. Fra l'altro, là a pochi chilometri c'è anche Taranto, con tutti i suoi problemi di inquinamento ambientale, e che fa anche da esempio su quali potrebbero essere gli effetti sulla salute degli abitanti.
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Offline disabitato

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Re:Lazio, Sardegna e Basilicata. Scorie nucleari ci accomunano nel ... "nimby"!
« Risposta #2 : Lunedì 6 Aprile 2015, 23:52:14 »
Insomma.. A scanzano vi sono delle ex miniere di salgemma (mi pare) che sarebbero perfettamente idonee ad ospitare le scorie. Il problema è che, in assenza di siti idonei, tali scorie verrebbero, come ora, stoccate male in tutto il paese.
Potrei dire castronerie, ma mi ricordo così.
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