S.S. LAZIO -- MILAN

[Orazio Scala]

Dimentichi la genesi di questa anaffezione: dieci anni di contestazione. Dieci anni la cui gran parte chi entrava era complice, non era laziale, ecc.
Dieci anni in cui una generazione non ha messo piede allo stadio. I 20 enni ai quali fai riferimento te, sono quelli cresciuti senza stadio.
I disastri compiuti dalla tifoseria organizzata non sono certo inferiori a quelli del Satrapo. Entrambi hanno contribuito ad inaridire il paesaggio intorno alla Lazio.

È una tempesta perfetta:

- proprietà sgradevole;
- dieci anni di (inutile) contestazione;
- esperienza stadio che è rimasta la stessa (una merda) di prima dell'avvento delle tv;
- offerta di fruizione del calcio esplosa (ogni partita, in diretta, ovunque vuoi, in HD, ad una frazione del prezzo di un biglietto stadio);
- aumento generale del costo dei biglietti;
- aumento restrizioni per andare allo stadio (parcheggi sempre più lontani, tre perquisizioni, tdt ecc...);
- Roma che è una città da terzo mondo, dove i mezzi pubblici sono pochi, inefficienti, e muoiono prima di mezzanotte (ora vi voglio vedere con l'anno e mezzo in cui la metro chiuderà alle 21:00);


Ovviamente quanto sopra si supera quando ti stai giocando qualcosa di grosso (vedi 2019/2020) ma è l'eccezione.

Quindi se il resto della serie A può permettersi sforzi minori e prezzi maggiori, tu devi recuperare e fare il contrario.

Il problema sta nell'autoreferenzialità del tifoso, che da un certo punto in poi ha sostituito la referenzialità del campo. Diciamo da quando il sessantottismo ha convinto molti rincojoniti di aver titolo di aver voce in capitolo su tutto, se riparati sotto l'ombrello della "protesta".

Io ho un figlio diciannovenne e uno che va per i trenta. L'unica influenza esercitata su di loro è stata quella di avvicinarli alla Lazio. Nient'altro. Vanno allo stadio molto spesso, il più piccolo quest'anno ha fatto anche diverse trasferte; non gliene frega una mazza chiodata di tutte le pippe della tifoseria organizzata; trovano ridicolo che se non vanno allo stadio perché costa troppo la cosa debba essere starnazzata ai quattro venti; non li ho mai sentiti farneticare di disamore, mediogridàsenzafuturo e subbordine all'asroma; non si pongono minimamente il problema di parcheggi, tram, tribune distanti, bagarini, tornelli, pay tv, cessi zozzi, perché riguardano i vecchi tromboni che non gliela fanno più e non certo dei ragazzi, come peraltro era per noi trent'anni fa. Uno è sarriano di ferro, l'altro vedovo di Inzaghi. Spesso vanno in curva perché sono giovani e si divertono di più, nessuno si è mai sognato di mettere loro paletti in tal senso.

Disaffezione del pubblico? Certo, quella sul "disamoramento", su cui si martella da quasi due decenni, è una profezia autoavverante.
Prezzi alti? Cazzate, manco a dieci Euro riempiamo lo stadio. Ed è successo con QUALSIASI presidenza. O gli 8.000 per una partita di Champions League del 2001 me li sono sognati?

Io penso che chi è laziale va allo stadio, quando e se può, e soprattutto non scassa i colleoni al prossimo pretendendo che la sua visione diventi patrimonio collettivo. Peraltro il clima che si sta di nuovo invelenendo è figlio della necessità dei nuovi padroni della curva di ricollocarsi rispetto alla società: fino a poco tempo fa NESSUNO si sarebbe azzardato a fare un fiato, riguardo i prezzi: la Direttiva 4 prevedeva pieno appoggio a Lotito e quindi tutti zitti, compresi certi conduttori aradiofonici che vanno per la maggiore.

La Lazio è sopravvissuta all'impossibile per oltre centoventi anni. Figuriamoci se vacilla minimamente di fronte allo starnazzare di quattro polli spennacchiati. Quanto al suo seguito, la prima sentenza di morte sui laziali ormai estinti l'ho letta su un libro pubblicato nel 1970: salvo pochi anni dopo diventare fenomeno di massa (imbarcando ahinoi di tutto), per quanto non si andasse oltre i 35.000 con la squadra prima in classifica a poche giornate dallo scudetto. Ci siamo e ci saremo sempre, alla facciazza dei profeti di sventura che da quarant'anni aspettano (auspicano?) che i nostri cugini stupidi assumano il dominio del calcio mondiale mentre noi finiamo a giocare a Sezze e a Carchitti.

E si ammazzano di seghe celebrando l'unico periodo in cui questo scenario stava diventando reale.

Statevene a casa e non rompete le palle alla Lazio, se vi piace guardare in tribuna e non in campo.

[Orazio Scala]

Mi tocca leggere da anni stronzate come quella del complotto per far fuori Cragnotti che "dava fastidio"; analisi economico-finanziarie che prevedono fin dal 2007 il nostro fallimento, da parte di personaggi che non saprebbero prendere in mano una zappa dalla parte giusta; farneticazioni su "disamore" da cialtroni che ripetono le stesse cazzate da cinquant'anni e ancora godono di seguito; mi tocca vedere che hanno ancora voce in capitolo personaggi smerdati in lungo e in largo per aver magnato, loro sì, sulla Lazio a costo stesso della sua esistenza.

Viene da vomitare perdìo.

[Matita]

«PREZZI ALTI? NON SARESTE VENUTI COMUNQUE» (Il Messaggero)

Lotito replica a chi lo contesta per il caro biglietti di Lazio-Milan «Un pretesto per attaccarmi, era previsto dall'inizio dell'anno»

Tutti contro Lotito, Lotito contro tutti, sino all'ultimo. Un amore mai sbocciato, dal 2004 un feeling mai nato. Qualche anno di tregua, ora il presidente e gli ultrà tornano allo scontro. I prezzi rincarati di Lazio-Milan (40 euro in Curva, 60 in Tevere) rappresentano solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Già a Pasqua i gruppi organizzati avevano annunciato la propria assenza in Nord, dando appuntamento domenica alle 15 a Ponte Milvio. Ieri, alla protesta, si è unito anche il Sodalizio Tribuna Tevere, che ha invitato tutti i sostenitori del settore «a mettere in atto una contestazione pacifica disertando la gara con il Milan per dare un segno tangibile a questa scelta incomprensibile della società e per riflettere su quanto sta accadendo». L'Olimpico non sarà comunque deserto perché sono già stati staccati 17mila tagliandi al momento, ma il rischio è quello di ritrovarsi un impianto, il proprio, quasi completamente rossonero in una sfida casalinga da ultima spiaggia biancoceleste in questo campionato. Se la Lazio dovesse perdere, pregiudicherebbe la sua rincorsa all'Europa League. Le premesse sono da brividi, ma Lotito fa muro: «Ognuno faccia ciò che si sente, se ha la coscienza a posto. A me tutto questo baccano sembra solo un pretesto da parte di chi non sarebbe comunque venuto allo stadio o di chi sinora è venuto soltanto per fare cori contro il sottoscritto».
Presidente, il caro biglietti però è evidente, non un alibi del tifo.
«Era previsto da inizio anno. Succede da sempre per 4 gare di cartello in tutta la stagione. Per il resto siamo la terzultima società d'Italia per i costi da botteghino».
Ma il frangente è delicato, c'è una qualificazione ancora in ballo. Non era il caso di fare un'eccezione alla regola per avere il sostegno del proprio pubblico?
«Ho fatto tante volte dei passi indietro, iniziative come i Cuccioloni, i tagliandi a 10 euro. Quando ho fatto le promozioni con Venezia, Sassuolo e Torino, con 20-25mila paganti non sono nemmeno riuscito a ripagare le spese dell'incontro...».
Ma sull'altra sponda del Tevere, la Roma da un anno sta utilizzando politiche popolari per fidelizzare i tifosi. Inevitabile il confronto.
«Loro si ripagano tutto con la pubblicità. Noi non abbiamo fatto gli abbonamenti perché dall'inizio, con le restrizioni Covid, non si capiva quale sarebbe stata la capienza dello stadio. Anche a gennaio sono cambiate di continuo le direttive».
Appunto, adesso si poteva fare un sacrificio al fotofinish, anche per premiare chi comunque non era mai mancato.
«Pago 300mila euro a partita. C'è il canone dell'Olimpico, gli steward, i vigili del fuoco, il servizio d'ordine, lo speaker, l'allestimento, la Siae, la ristorazione e sicuramente qualcosa me la scordo. Non entra nulla nel bilancio».
In che senso?
«Gli introiti da botteghino finiscono direttamente in un conto dedicato all'Agenzia delle Entrate, non sono della Lazio. Se metto i biglietti più bassi, mi chiama lo Stato per chiedermi spiegazioni al riguardo».
È già successo?
«Sì, e ho rimesso i soldi di tasca mia, ma mica mi metto a sbandierarlo».
Allora lo stadio vuoto è un danno anche per lei, non solo per la Lazio?
«Io non voglio provocare nessuno, ma quei soldi vanno a pagare il debito. È risaputo».
Così però rischia di andare di nuovo al muro contro muro. Ed è lei a far pagare la Lazio, se l'Olimpico torna ad essere deserto.
«Non m'interessa. Tanto chi viene allo stadio ormai viene solo per insultare il sottoscritto. Anche se per fortuna c'è il tifoso sano, quello che è riconoscente per i trofei alzati e me lo dimostra ogni giorno, ma evidentemente fa meno notizia».
Fa sempre la voce grossa, ha un carattere da bastian contrario, eppure in realtà sembra ferito.
«Certo, dopo tutto quello che ho fatto...».
È il suo ruolo da patron, ma lei ci mette del suo: ha preso Sarri per far dimenticare Inzaghi, poi ha annunciato il rinnovo a Natale e ancora non è stato firmato.
«Tempo al tempo, Maurizio resterà alla Lazio, come ho già detto».

Alberto Abbate



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[Panzabianca]

Pure nel 2000 insultavano Cragnotti per "la mancanza di rispetto" mostrata con la politica dei prezzi.

La questione è sempre la stessa: polemizzare sul calcio è un modo per esistere. Troppo forte per troppi la tentazione.

la Lazio, purtroppo, non è ancora lo spettacolo che tutti sogniamo, e tale da meritare simili costi.  Politica dei prezzi incomprensibile.

[ThomasDoll]

Gli sviluppi della Coppa Italia dovrebbero garantire l'Europa fino al settimo posto.
Bisogna vincere sempre.

[fish_mark]

Leggo di 10 anni di contestazione, di deserto del tifo, di società responsabile della mortificazione del tifoso.
Soltanto un paio di anni fa si lottava per lo scudetto e allora lì era tutto un zucchero, presidenza lungimirante, una squadra piena di campioni, una società che aveva lavorato ebene e che stava preparando il futuro (che poi si è visto).

Tutto questo per una curva a 40 euro.

Come sempre l'equilibrio non manca in certe analisi.

[Frank 73]

la Lazio, purtroppo, non è ancora lo spettacolo che tutti sogniamo, e tale da meritare simili costi.  Politica dei prezzi incomprensibile.

Politica dei prezzi che, a mio parere, è stata sempre sbagliata da parte di questa società, svalutando l'evento Lazio e proponendo al tifoso il modello Caritas.
Alla fine quel modello è diventato per il tifoso la normalità (normalità scontata, dato che neanche con quello frequenta lo stadio) e al primo aumento normale dei prezzi al livello di quanto praticano normalmente gli altri club, parte il lamento.
Questa è la prima stagione in cui, al netto biglietti da 10 euro (meno del biglietto atac per arrivarci + panino e bottiglietta d'acqua) in diverse partite (Torino, Sassuolo, tante altre in precedenza, meno di una quota abbonati di un qualunque club che li abbia venduti...) puntualmente invenduti, si inizia a seguire la strada giusta, quella di un club che deve trovare ANCHE nella vendita dei biglietti, che in teoria sarebbe il core business, una importante fonte di ricavo.
Chi può domenica sarà allo stadio con la Lazio, chi non può la vedrà da casa e sarà altrettanto importante.
Chi può e getta merda sulla Lazio, magari dall'esterno della curva a segnalare la propria inutile esistenza sul pianeta, si fotta.
Evidentemente mettere quaranta euro nelle casse della Lazio è sacrilegio, dopo che venti giorni prima li hanno messi senza fiatare in quelle della rioma.

[Matita]

Tutto questo per una curva a 40 euro.

O per una semifinale di conference.


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[Whistle]

Orazio, tu citi i tuoi figli che peró hanno avuto te come esempio: uno che andava in giro per la Garbatella col crick mentre quelli festeggiavano lo sculetto 2001.
Uno che al supermercato separa i peperoni gialli da quelli rossi.

Bisogna pensare ai tifosi tiepidi, che sono la maggioranza, famiglie non particolarmente interessate al calcio i cui figli al 90% sceglieranno le merde proprio grazie alla costante operazione simpatia giallozozza e all'inesistente campagna di marketing da parte della SS Lazio.
Saranno futuri soldi che entreranno nelle loro casse e non nelle nostre.

[Il frigorifero]

Io credo che il prezzo del biglietto debba tenere in conto alcuni fattori.


1) Il livello tecnico della squadra allestita ( insomma, lo spettacolo che proponi ). E qua direi che , malgrado la stagione altalenante, siamo messi bene.

2) Il contesto storico in cui ti collochi : veniamo da due anni di pandemia, ce sta la guerra, non se trova lavoro se non per salari da fame...
 
Ma chi cazzo te la paga na Tevere 60 euro ?

Il fighetto di 25 anni che vive ai Parioli e je danno 400 euro de paghetta a settimana per non fa un cazzo tutto il giorno !

Gli altri, quelli che se fanno un culo così per tirare su una famiglia con 1300-1400 al mese,  e che gli arrivano bollette da 400 euro a botta, non se lo possono permettere. E badate bene : questi sono il mondo reale, cioè il 95% !

Non il fancazzista pariolino ventenne !


3) La cornice in cui lo spettacolo viene proposto : quel cacatore andante di stadio !

Tribune lontane dal campo , parcheggi difficili, 3km a cammina’ per arrivare dentro, no stadio che pare una latrina per quanto è sporco...

Non è colpa del Patron, certamente. Però intanto così è , basta fare qualche trasferta all’estero ed entrare in uno stadio di un club tedesco, inglese, ecc....te pare de sta su Marte!

Per questo sono dispiaciuto che Lotito abbia accantonato il progetto stadio. Qualcuno dice : “ Eh ... aspetta prima de vede’ cosa fanno fare a quell’altri...”

Peccato che i suini non lo faranno mai !

————



Insomma, va considerato tutto un insieme di cose.

[fish_mark]

O per una semifinale di conference.


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quello è il combinato disposto, specie all'interno del GRA.

[ThomasDoll]

Ma non si può parlare della partita?
La bega dei prezzi merita un topic a parte, anche perché non nasce né muore oggi.
(anche perché che par de palle, sempre gli stessi discorsi)

[Davide]

Mancheranno 6-7 giocatori, si teme focolaio covid che ormai dopo 3 anni abbiamo tutti in corpo tipo virus influenzale ma vabbe', vedremo Kamenovic e Cabral...

[gentlemen]

Mi tocca leggere da anni stronzate come quella del complotto per far fuori Cragnotti che "dava fastidio"; analisi economico-finanziarie che prevedono fin dal 2007 il nostro fallimento, da parte di personaggi che non saprebbero prendere in mano una zappa dalla parte giusta; farneticazioni su "disamore" da cialtroni che ripetono le stesse cazzate da cinquant'anni e ancora godono di seguito; mi tocca vedere che hanno ancora voce in capitolo personaggi smerdati in lungo e in largo per aver magnato, loro sì, sulla Lazio a costo stesso della sua esistenza.

Viene da vomitare perdìo.

Concordo e sottoscrivo.

[gentlemen]

Il problema sta nell'autoreferenzialità del tifoso, che da un certo punto in poi ha sostituito la referenzialità del campo. Diciamo da quando il sessantottismo ha convinto molti rincojoniti di aver titolo di aver voce in capitolo su tutto, se riparati sotto l'ombrello della "protesta".

Io ho un figlio diciannovenne e uno che va per i trenta. L'unica influenza esercitata su di loro è stata quella di avvicinarli alla Lazio. Nient'altro. Vanno allo stadio molto spesso, il più piccolo quest'anno ha fatto anche diverse trasferte; non gliene frega una mazza chiodata di tutte le pippe della tifoseria organizzata; trovano ridicolo che se non vanno allo stadio perché costa troppo la cosa debba essere starnazzata ai quattro venti; non li ho mai sentiti farneticare di disamore, mediogridàsenzafuturo e subbordine all'asroma; non si pongono minimamente il problema di parcheggi, tram, tribune distanti, bagarini, tornelli, pay tv, cessi zozzi, perché riguardano i vecchi tromboni che non gliela fanno più e non certo dei ragazzi, come peraltro era per noi trent'anni fa. Uno è sarriano di ferro, l'altro vedovo di Inzaghi. Spesso vanno in curva perché sono giovani e si divertono di più, nessuno si è mai sognato di mettere loro paletti in tal senso.

Disaffezione del pubblico? Certo, quella sul "disamoramento", su cui si martella da quasi due decenni, è una profezia autoavverante.
Prezzi alti? Cazzate, manco a dieci Euro riempiamo lo stadio. Ed è successo con QUALSIASI presidenza. O gli 8.000 per una partita di Champions League del 2001 me li sono sognati?

Io penso che chi è laziale va allo stadio, quando e se può, e soprattutto non scassa i colleoni al prossimo pretendendo che la sua visione diventi patrimonio collettivo. Peraltro il clima che si sta di nuovo invelenendo è figlio della necessità dei nuovi padroni della curva di ricollocarsi rispetto alla società: fino a poco tempo fa NESSUNO si sarebbe azzardato a fare un fiato, riguardo i prezzi: la Direttiva 4 prevedeva pieno appoggio a Lotito e quindi tutti zitti, compresi certi conduttori aradiofonici che vanno per la maggiore.

La Lazio è sopravvissuta all'impossibile per oltre centoventi anni. Figuriamoci se vacilla minimamente di fronte allo starnazzare di quattro polli spennacchiati. Quanto al suo seguito, la prima sentenza di morte sui laziali ormai estinti l'ho letta su un libro pubblicato nel 1970: salvo pochi anni dopo diventare fenomeno di massa (imbarcando ahinoi di tutto), per quanto non si andasse oltre i 35.000 con la squadra prima in classifica a poche giornate dallo scudetto. Ci siamo e ci saremo sempre, alla facciazza dei profeti di sventura che da quarant'anni aspettano (auspicano?) che i nostri cugini stupidi assumano il dominio del calcio mondiale mentre noi finiamo a giocare a Sezze e a Carchitti.

E si ammazzano di seghe celebrando l'unico periodo in cui questo scenario stava diventando reale.

Statevene a casa e non rompete le palle alla Lazio, se vi piace guardare in tribuna e non in campo.

Da incorniciare.
Pure mio figlio segue la Lazio, è piccolo, ha 10 anni, ma a lui interessa la Lazio cosa fa in campo, viviamo a Caserta, circondati da napoletani e juventini, eppure mio figlio è un alfiere di Lazialità, batte colpo su colpo.
I bambini Laziali sono molto meglio di molti adulti.

[disabitato]

Mancheranno 6-7 giocatori, si teme focolaio covid che ormai dopo 3 anni abbiamo tutti in corpo tipo virus influenzale ma vabbe', vedremo Kamenovic e Cabral...

Sul serio?

[disabitato]

Da incorniciare.
Pure mio figlio segue la Lazio, è piccolo, ha 10 anni, ma a lui interessa la Lazio cosa fa in campo, viviamo a Caserta, circondati da napoletani e juventini, eppure mio figlio è un alfiere di Lazialità, batte colpo su colpo.
I bambini Laziali sono molto meglio di molti adulti.

Guardate che io i miei trent'anni di stadio me li sono fatti, quindi c'è poco da fare la cojonella.

Chi manca all'appello sono coloro che avrebbero dovuto sostituire me e quelli come me.
I motivi li ho illustrati sopra (ma il messaggio che è passato è quello che è la curva che cerca visibilità).

Per me, 60 euro per una Tevere o 40 per una curva, sono prezzi che non stanno né il cielo né in terra. Aggiungo che, fortunatamente, me lo potrei anche strapermettere.

Semplicemente, il prodotto "Lazio Stadio Olimpico, lotta per il sesto posto", in questa occasione, è stato posizionato ad un prezzo troppo alto e fuori norma.
Il prezzo forse è giusto per il prodotto "Milan, lotta scudetto, unica occasione che ho di vedere il Milan dal vivo senza andare a Milano", basta solo ammettere che si è disposti a pagare in più perché si va a vedere il Milan.
Ritenete giusto pagare 60 euro per vivere sulla vostra pelle l'avvincente lotta scudetto del Milan? Liberissimi, ma non usate la Lazio come scusa.

[Davide]

Sul serio?

Ad oggi si

[Panzabianca]

Guardate che io i miei trent'anni di stadio me li sono fatti, quindi c'è poco da fare la cojonella.

Chi manca all'appello sono coloro che avrebbero dovuto sostituire me e quelli come me.
I motivi li ho illustrati sopra (ma il messaggio che è passato è quello che è la curva che cerca visibilità).

Per me, 60 euro per una Tevere o 40 per una curva, sono prezzi che non stanno né il cielo né in terra. Aggiungo che, fortunatamente, me lo potrei anche strapermettere.

Semplicemente, il prodotto "Lazio Stadio Olimpico, lotta per il sesto posto", in questa occasione, è stato posizionato ad un prezzo troppo alto e fuori norma.
Il prezzo forse è giusto per il prodotto "Milan, lotta scudetto, unica occasione che ho di vedere il Milan dal vivo senza andare a Milano", basta solo ammettere che si è disposti a pagare in più perché si va a vedere il Milan.
Ritenete giusto pagare 60 euro per vivere sulla vostra pelle l'avvincente lotta scudetto del Milan? Liberissimi, ma non usate la Lazio come scusa.

si, hai ragione.

Ma non si può parlare della partita?
La bega dei prezzi merita un topic a parte, anche perché non nasce né muore oggi.
(anche perché che par de palle, sempre gli stessi discorsi)

io a questi jé vorrei rompe er culo. Na partita fine a se stessa e scudetto regalato a Mr Spiaze. 
Va bene così.

[Frank 73]

Guardate che io i miei trent'anni di stadio me li sono fatti, quindi c'è poco da fare la cojonella.

Chi manca all'appello sono coloro che avrebbero dovuto sostituire me e quelli come me.
I motivi li ho illustrati sopra (ma il messaggio che è passato è quello che è la curva che cerca visibilità).

Per me, 60 euro per una Tevere o 40 per una curva, sono prezzi che non stanno né il cielo né in terra. Aggiungo che, fortunatamente, me lo potrei anche strapermettere.

Semplicemente, il prodotto "Lazio Stadio Olimpico, lotta per il sesto posto", in questa occasione, è stato posizionato ad un prezzo troppo alto e fuori norma.
Il prezzo forse è giusto per il prodotto "Milan, lotta scudetto, unica occasione che ho di vedere il Milan dal vivo senza andare a Milano", basta solo ammettere che si è disposti a pagare in più perché si va a vedere il Milan.
Ritenete giusto pagare 60 euro per vivere sulla vostra pelle l'avvincente lotta scudetto del Milan? Liberissimi, ma non usate la Lazio come scusa.

Qui eravamo protagonisti pure noi, ma la protesta identica...

https://www.calciomercato.com/news/lazio-prezzi-raddoppiati-per-la-juve-i-tifosi-minacciano-di-dise-379067