www.iltempo.itdi Christian Campigli
Un incredibile saliscendi. Montagne russe tanto alte quanto divertenti. In grado di mettere in discussione quelle che, sette giorni prima, parevano essere certezze granitiche. La lotta per lo scudetto si dimostra un incredibile valzer di emozioni. La trentaduesima giornata offre uno scenario inedito: ma attenzione a dar sentenze definitive. Nulla, in questa Serie A, è come sembra. Niente, almeno fino alla consacrazione della matematica, è immutabile.Certo, la sconfitta interna contro la Fiorentina se non è un colpo da ko per il Napoli, ci assomiglia molto. La compagine di Spalletti, che sembrava la più brillante a livello fisico, si scioglie come neve al sole al cospetto della Fiorentina di Italiano.
La sfida di lunedì prossimo, che vedrà i partenopei confrontarsi con i giallorossi di Mourinho, potrebbe rivelarsi decisiva per le chances dei Campani. Male anche il Milan, che stecca la prova del nove e non va oltre un brutto 0 a 0 in casa del Torino. L'attacco rossonero stenta, la manovra è lenta e le gambe sembrano accusare questo timido inizio di primavera. Pioli è ancora in testa, ma virtualmente (qualora vincesse il recupero del 27 aprile a Bologna), l'Inter potrebbe mettere la freccia e staccare Ibra e compagni di un punticino.
Uno scudetto per tre: mai così bello da 10 anni. Chi ha il calendario migliore
Gli attuali campioni d'Italia sono apparsi in bello spolvero sabato contro un Verona frastornato. Una vittoria perentoria, una pratica chiusa già nel primo tempo e che, forse, consegna la crisi lunga due interminabili mesi al passato. Ma, anche in questo caso, attenzione ad essere tranchant e assolutisti. Basterebbe un mezzo passo falso venerdì a Spezia per rimettere tutto in discussione. Ultimo avviso ai naviganti: escludere la Juventus dalla lotta al tricolore sarebbe un errore madornale. Anche se i punti di distacco dalla vetta sono sei, gli uomini di Allegri ci proveranno. Dalla loro il miglior attaccante (insieme a Ciro Immobile) del campionato, Dusan Vlahovic, la serenità di non aver nulla da perdere e il calendario più abbordabile tra le quattro regine. Sei giornate al termine di un campionato avvincente, emozionante e mai scontato. Uno scudetto che verrà vinto da chi avrà più fiato, più sangue freddo e più voglia di lottare fino al fischio finale.
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