Autore Topic: La cicatrice di Roma  (Letto 13228 volte)

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Offline AlenBoksic

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Re:La cicatrice di Roma
« Risposta #120 : Sabato 28 Marzo 2015, 07:38:29 »
No, caro AB, dal momento che a questa domanda precisa: potendo tornare indietro nel tempo, ripetereste l'attentato di via Rasella?
E' stato risposto da Arch in questo modo:E da Zapruder, con qualche titubanza in più:Ti confesso che ho formulato la domanda fortemente sperando in una risposta diversa, ma è esattamente questo quello che non riesco a capire.
Cioè, capisco benissimo che, trattandosi di opinioni di parte, non possono che venir formulate in questo modo, ma quello mi è impossibile da accettare è come sia possibile formularle conoscendo la storia.
Cioè, come si possa, CONOSCENDO LA STORIA, restare ancora attaccati a QUELLE opinioni.
Per me è impossibile immaginare che uno storico del futuro, esaminando tutto l'esaminabile, non possa fare dei distinguo sostanziali fra il concetto di resistenza in generale e le intenzioni dichiarate di una parte (quella più cospicua ed agguerrita) dei resistenti senza arrivare alla conclusione che il "liberare l'Italia" con quelle intenzioni non c'entrasse nulla.

Questo lavoro è già stato fatto oltre 20 anni addietro da Claudio Pavone il cui libro venne intitolato impropriamente "Una guerra civile" ma che, fosse dipeso dall'autore, si sarebbe intitolato "le tre guerre", che sono poi quelle che ritroviamo nel suo libro: guerra civile, guerra di liberazione e guerra di classe.
Tu parti dall'attentato di Via Rasella per giungere alla Germania Est. È un percorso troppo ardito e che, a mio avviso, si basa troppo sul dopo e non guarda all'attualità dei fatti.
Le forze del PCI erano inserite nel CLN e agivano in accordo con esse. Certo poi ci son stati eccessi, derive, abusi, latrocini, aguzzini e tutti quei fenomeni che si verificano quando alla legge subentra la forza delle armi, ma questo non va ad intaccare il quadro generale, altrimenti finisce che all'agiografia della Resistenza ne sostituiamo un'altra.
(Porzus meriterebbe un capitolo a parte, data la confusione che regnava nella zona: per dirne una il CLN di Trieste non era riconosciuto dal CLNAI. E lì ha agito per anni la grancassa della propaganda nazionalista e irredentista con esiti che vediamo nell'altro topic).

Poco da aggiungere, se non la confutazione di un altro mito: la partecipazione di un popolo in armi, con tutto ciò che ne deriva per il significato morale, il riscatto dal fascismo, dall'8 settembre e da chissà che altro.

Il popolo in armi è certo una figura retorica,
ma se consideriamo la ristretta parte dell'Italia dove la lotta si protrasse per diverso tempo, il numero delle famiglie coinvolte nelle opposte fazioni anche tramite la vicenda degli internati militari, arriviamo a una concentrazione che non ha uguali se non in Yugoslavia.
Lo stesso De Felice, teorico e ideatore della "zona grigia" scrisse che

coloro che col passare del tempo riuscirono a non prendere realmente una posizione furono solo una minoranza, più o meno consistente a seconda delle situazioni locali
[...] finirono nella maggioranza dei casi  ad avvicinarsi alla resistenza


Voglio 11 Scaloni

Offline Frusta

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Re:La cicatrice di Roma
« Risposta #121 : Sabato 28 Marzo 2015, 08:32:43 »
Qui occorre una precisazione: intendevi col senno di allora o includendo la conoscenza degli eventi successivi?
Nella seconda prospettiva, credo che la frase più rispettosa delle vittime fra quelle pronunciate al riguardo sia "se fosse stato possibile evitare quell'orrore l'avrei fatto".
Chi l'ha pronunciata? Erich Priebke, proprio lui.
Da parte dei presunti "buoni" di questa vicenda e dei loro sostenitori devo ancora sentire una sola parola in tale direzione.
Ovviamente intendevo dire "includendo la conoscenza degli eventi successivi".
P.s.
Il vero merito dei "buoni" di questa vicenda è l'essere riusciti a farsi passate per tali dai loro sostenitori.
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Offline Arch

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Re:La cicatrice di Roma
« Risposta #122 : Sabato 28 Marzo 2015, 20:27:07 »
Povero Priebke. Colui che non ha mai chiesto perdono alle famiglie di coloro che lui, nazista, ha assassinato con l'aiuto dei mezzani fascisti. Colui che è vissuto agli arresti domiciliari pagando l'affitto con i soldi di noi Italiani.
A taluni piacerebbe che la resistenza, l'8 settembre, non fossero  un "mito". Fu lotta di popolo contro il nazifascismo. Quel fascismo che ancora oggi manifesta i suoi effetti oscurantisti su tante capocce benpensanti e perbeniste.
Non trova conferma nella "fenomenologia del conflitto". Ma chi lo dice e, soprattutto, che vor di'? E poi quella del popolo bue che non sapeva distinguere se davanti casa ci fossero neri o rossi ma considerava tutti alla stessa stregua come ladri. Andate a parlare con quei pochi che sono vissuti in quel periodo e sono ancora in vita. Chiedete come abbiano giudicato il fascismo.  Con quanta presupponenza si esprimono giudizi netti e falsi che nelle menti più fragili assumono contorni di verità assolute. Non c'è bisogno di ristabilire nessuna verità dei fatti sulla Resistenza. Sono passati 70 anni e il giudizio è stato dato con certezza storica dagli analisti più seri e documentati e dal buon senso comune. Mi duole per i nostalgici ma quei tempi non torneranno. Quel fascismo, per volontà popolare, è finito a testa in giù in Piazzale Loreto. E babbo natale lasciamolo ai bambini.


borgorosso

Re:La cicatrice di Roma
« Risposta #123 : Sabato 28 Marzo 2015, 20:36:26 »
Un appunto per Frusta. I partigiani, anche quelli comunisti, non volevano "aderire" al blocco sovietico anche perché questo blocco all'epoca era solo nella testa (forse) di Stalin.


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Offline Frusta

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Re:La cicatrice di Roma
« Risposta #124 : Sabato 28 Marzo 2015, 21:28:36 »
Un appunto per Frusta. I partigiani, anche quelli comunisti, non volevano "aderire" al blocco sovietico anche perché questo blocco all'epoca era solo nella testa (forse) di Stalin.
Sottigliezze di forma.
Diciamo allora che, da comunisti, volevano attuare il comunismo. Ti suona meglio detto così?
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Offline Arch

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Re:La cicatrice di Roma
« Risposta #125 : Sabato 28 Marzo 2015, 21:34:00 »
E magari i liberali il liberalesimo e i democristiani quello che poi hanno fatto per 40 anni e i socialisti il socialismo. Ma che strano volere quello per cui si combatte..

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Re:La cicatrice di Roma
« Risposta #126 : Sabato 28 Marzo 2015, 21:39:46 »
E magari i liberali il liberalesimo e i democristiani quello che poi hanno fatto per 40 anni e i socialisti il socialismo. Ma che strano volere quello per cui si combatte..
Infatti non c'è niente di strano: i fascisti volevano il fascismo ed i comunisti il comunismo, due belle dittature con l'unico difetto che a me stanno ferocemente sui coglioni entrambe, checcevoifà?
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borgorosso

Re:La cicatrice di Roma
« Risposta #127 : Sabato 28 Marzo 2015, 21:41:52 »

E magari i liberali il liberalesimo e i democristiani quello che poi hanno fatto per 40 anni e i socialisti il socialismo. Ma che strano volere quello per cui si combatte..

Combattevano in favore della libertà e del comunismo. Sul primo punto avevano ragione, sul secondo la STORIA ha detto che sbagliavano.

Ma non sono sottigliezze.
I partigiani nel 1943 credevano che il comunismo fosse libertà, democrazia, potere ai proletari.
Non conoscevano il comunismo sovietico, non avevano vissuto l'Ungheria del 1956 o la primavera di Praga.
Sono i comunisti dal 1956 al 1989 che hanno avuto tutte le informazioni e ci si sono puliti il culo


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Re:La cicatrice di Roma
« Risposta #128 : Sabato 28 Marzo 2015, 21:55:34 »
Combattevano in favore della libertà e del comunismo. Sul primo punto avevano ragione, sul secondo la STORIA ha detto che sbagliavano.

Ma non sono sottigliezze.
1) I partigiani nel 1943 credevano che il comunismo fosse libertà, democrazia, potere ai proletari.

2)Non conoscevano il comunismo sovietico, non avevano vissuto l'Ungheria del 1956 o la primavera di Praga.

3)Sono i comunisti dal 1956 al 1989 che hanno avuto tutte le informazioni e ci si sono puliti il culo

1) Vero, pure i fascisti. Se leggi le parole del loro inno "giovinezza" ci trovi tutto quello che dici. Poi, certo, fra il dire e il fare...
2) Dici di no? Conosci la storia degli antifascisti riparati in Russia durante il fascismo, immagino.
3) Vedi il punto due. Poi se vuoi parliamo dell' Hotel Lux.
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Re:La cicatrice di Roma
« Risposta #129 : Sabato 28 Marzo 2015, 22:12:14 »
Frusta, ti posso dire che ti ritieni equidistante tra comunismo e fascismo, ma nel modo di scrivere tradisci in pieno questa tua equidistanza? A me sembri un bel fascistone coi controcosi. Ma sicuramente sbaglio. A volte sembri uno che bazzicava qui e gli piaceva il numero 15 (anzi il XV che è più  romano e littorio).

Offline Wild Bill Kelso

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Re:La cicatrice di Roma
« Risposta #130 : Sabato 28 Marzo 2015, 22:13:20 »
Essere aggressivo non ti fa sembrare piu' intelligente

Non sono aggressivo, stanare non significa mica passare per le armi. Significa stanare, ovvero tirar fuori qualcuno che si è nascosto, imbucato (e per quanto mi riguarda convincerlo a fare qualcosa)
Cosa? È finita? Hai detto finita? Non finisce proprio niente se non l'abbiamo deciso noi. È forse finita quando i tedeschi bombardarono Pearl Harbour? Col cazzo che è finita! E qui non finisce, perché quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare.

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Re:La cicatrice di Roma
« Risposta #131 : Sabato 28 Marzo 2015, 22:17:15 »
.. Ma sicuramente sbaglio...
Sbagli, infatti.

Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

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Re:La cicatrice di Roma
« Risposta #132 : Sabato 28 Marzo 2015, 22:18:25 »
Frusta, ti posso dire che ti ritieni equidistante tra comunismo e fascismo, ma nel modo di scrivere tradisci in pieno questa tua equidistanza? A me sembri un bel fascistone coi controcosi. Ma sicuramente sbaglio. A volte sembri uno che bazzicava qui e gli piaceva il numero 15 (anzi il XV che è più  romano e littorio).


Non c'entra niente col XV. Il rugbista apprezzava e si godeva le cose belle della vita, come i sigari per dirne una... E soprattutto non portava rancore, se non coi romanisti.
Cosa? È finita? Hai detto finita? Non finisce proprio niente se non l'abbiamo deciso noi. È forse finita quando i tedeschi bombardarono Pearl Harbour? Col cazzo che è finita! E qui non finisce, perché quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare.

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Re:La cicatrice di Roma
« Risposta #133 : Sabato 28 Marzo 2015, 22:21:09 »
Eh?!
Non è bello scendere in basso come hai fatto tu.
Poi sei libero di fare quello che vuoi, ma la prossima volta prima di scendere così volgarmente sul personale al posto tuo ci penserei due volte.
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Re:La cicatrice di Roma
« Risposta #134 : Sabato 28 Marzo 2015, 22:22:17 »
Mi consoli WBK. Meglio così.

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Re:La cicatrice di Roma
« Risposta #135 : Sabato 28 Marzo 2015, 22:38:27 »
Frusta, le tue certezze sono granitiche: la certezza è nemica della verità
Fish_mark: sei un personaggio morettiano: mi metto sempre all'opposizione così sembra che esisto.

Non mi capacito, qui sul forum ci sono persone che giustificano le Fosse Ardeatine. Non sono stati sufficienti sette processi per accettare che fu un legittimo atto di guerra. W Mascellone.
Arch, qualsiasi discussione, anche la meno accesa, se non poggia su un minimo di onestà intellettuale è destinata inevitabilmente e degenerare in rissa.
Poco fa mi hai dato del fascista. Chissenefrega, io so quello che sono ed il tuo è il giudizio superficiale del primo che passa, quindi conta meno di zero, ma ti inviterei a rileggerti. Ed a rispondere. Chi in questo forum ha giustificato le Fosse Ardeatine?
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Offline Skorpius

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La cicatrice di Roma
« Risposta #136 : Sabato 28 Marzo 2015, 22:41:40 »
Frusta, ti posso dire che ti ritieni equidistante tra comunismo e fascismo, ma nel modo di scrivere tradisci in pieno questa tua equidistanza? A me sembri un bel fascistone coi controcosi. Ma sicuramente sbaglio. A volte sembri uno che bazzicava qui e gli piaceva il numero 15 (anzi il XV che è più  romano e littorio).

Non ti stanchi mai di dare del fascista a chiunque non la pensi come te?
Qui qualcuno velatamente  ha promesso le botte a frusta perche non la pensa come lui (cercando pateticamente di rimediare dopo) ma il fascista e' frusta
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Offline Skorpius

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Re:La cicatrice di Roma
« Risposta #137 : Sabato 28 Marzo 2015, 22:45:33 »

Non sono aggressivo, stanare non significa mica passare per le armi. Significa stanare, ovvero tirar fuori qualcuno che si è nascosto, imbucato (e per quanto mi riguarda convincerlo a fare qualcosa)

Patetico... Manco l'onesta di ammettere che ti e' partita la brocca e ti e' sfuggita la frase...
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Offline Wild Bill Kelso

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Re:La cicatrice di Roma
« Risposta #138 : Sabato 28 Marzo 2015, 22:49:26 »
Sono una persona per natura riflessiva e pacifica. Non mi parte nessuna brocca. Lei, caro Skorpius, sempre col dito puntato eh?!
Cosa? È finita? Hai detto finita? Non finisce proprio niente se non l'abbiamo deciso noi. È forse finita quando i tedeschi bombardarono Pearl Harbour? Col cazzo che è finita! E qui non finisce, perché quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare.

Offline Skorpius

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Re:La cicatrice di Roma
« Risposta #139 : Sabato 28 Marzo 2015, 22:57:05 »

Sono una persona per natura riflessiva e pacifica. Non mi parte nessuna brocca. Lei, caro Skorpius, sempre col dito puntato eh?!

Verso certi comportamenti sempre
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