www.calciomercato.comdi Luca Capriotti
Davvero, non vorrei parlarne. In effetti, non sarebbe neppure il mio: è complicato commentare le dichiarazioni che un allenatore che di Roma sa poco, ma comunque per molti è già in un Pantheon di intoccabili nemici della kasta e quindi con il popolo, senza scadere in una logica tossica di ripicca. Veramente, mi interessa poco. Quindi non ne parlerò: sappiate solo che, visto che faccio comunicazione, ne do una chiave comunicativa (l'unica in cui sembra eccellere, oramai, il nostro).
Ed è questa: dopo 3 partite in cui non riesce a battere
una squadra francamente orwelliana, il nostro sposta l'attenzione foraggiando la sua fanbase con frasette ad effetto. Se sa, e forse lo sa, che lo abbandoneranno come un sacco di patate non appena si accorgeranno del trucchetto o si stuferanno (successo a tutti i precedenti allenatori, pur molto omaggiati),
il nostro sembra non darci peso. Si vede che è più importante denunciare fantomatiche aggressioni o rimbalzi strani del pallone, nella solita logica.
Non volevo parlarne, ma la volontà non è tutto, vero José? INCONTRO TRA OPPOSTI - Ora passiamo all'altro lato della comunicazione romana: quella che viene sempre messa in discussione dai tifosi della Lazio. Cosa nota: Lotito e Sarri e Tare si sono fatti una chiacchierata.
Filtra un moderato ottimismo sulla permanenza del tecnico, e in generale sul mercato che lui avrebbe richiesto. Non ci saranno altri atti di sabotaggio, o
Kamenovic. Chissà se è vero, nel frattempo però ai tifosi della Lazio non sta bene di sapere le cose dalla stampa che si occupa di Lazio. Che atteggiamento simile all'altra sponda del Tevere:
i giornalisti sono amiconi solo su Twitter, o se serve sapere la soffiata, o in periodi di calciomercato. Nel resto dell'anno non dovrebbero fare il loro lavoro, pena l'accusa di essere degli spioni, di non amare la squadra (che vi assicuro non è un requisito di questa professione, anzi), e in generale sono veramente rompiscatole.
E poi pretendono di sapere le cose. Questa cosa non va bene, se non quando devono rivelare nomi di mercato. Se si va su altro, allora no, è incredibile, sono sempre gli stessi starnazzatori che inventano.
Che magico il mondo a cui assistiamo. INCONTRO TRA OPPOSTI/2 - Va detto:
in qualche modo l'incontro tra Sarri, Lotito e Tare è un segnale di riavvicinamento. Qualche promemoria utile: a Sarri dei contratti firmati, da firmare, frega poco. Ha la libertà di chi ha già dimostrato molto. La controparte, il signor
Igli Tare, dovrebbe rimanere a Roma fino al 2023, se non verrà chiamato prima altrove. Difficile, secondo me, ma le cose capitano, nel mondo del lavoro. In generale
, l'attuale composizione del personale di Formello ha resistito e resiste da anni, Sarri è sicuramente un elemento diverso, ma non sarà quello che farà crollare le impalcature che da anni salgono al cielo del centro sportivo biancoceleste.
Non è Sarri che farà fuori Tare: bisognerà capire se è vero anche il contrario. Da questo dipende tutto.