Forza Doria ! (Doria - Werder)

[Er Matador]

Cominciamo sgombrando il campo dall'equivoco più infantile, scontato e petulante: Sampdoria-Werder Brema NON è, neppure nel risultato, una gara sfortunata.
Perché tutto quanto accaduto punisce immeritatamente i blucerchiati, ma è il prodotto logico e conseguenziale di fattori evidenti e in parte evitabili.
Basta osservare la dinamica del gol, più annunciato di una manovra finanziaria a settembre: da lunghi minuti i tedeschi giravano palla al limite per cercare la conclusione da fuori al primo spiraglio libero, che si apriva con una certa rapidità.
È andata male per pochi centimetri ad Arnautović e al suo splendido shot di controbalzo, è andata meglio a Rosenberg e Pizarro: fra parentesi su un terreno malmesso che i nostri pedatori invocano spesso come attenuante per i loro errori di misura, evidentemente dovuti anche ad altro.
Forse imparabile il tiro del 3-1, assai meno quello successivo: ma vi raccomandiamo su entrambi – meglio con ripresa dal basso – la tecnica di tuffo del citofono di Castelgandolfo, con scivolamento su sé stesso per un'estensione complessiva inferiore al mezzo metro.
Cose che capitano quando i valori tecnici e meritocratici, usati alla stregua della carta igienica come nella scelta del titolare per la porta doriana, si riprendono almeno in parte il proprio ruolo.
Si diceva dell'andamento della partita, che portava dritti all'epilogo dalla lunga distanza: contromosse di Di Carlo per tamponare la voragine apertasi a vista d'occhio sulla trequarti? Ancora stiamo aspettando: vero che anche col Chievo dava il meglio di sé nella preparazione della partita più che negli interventi in corso d'opera, ma insomma...
Del resto tutto il secondo tempo del tecnico di Montecassino è all'insegna di un'impotenza spettatrice e ballardiniana.
Samp sulle gambe? Guberti, vera chiave tattica, stremato dai continui movimenti in verticale? L'unica mossa è consistita nel suo avvicendamento con Tissone, elemento utile unicamente ad abbassare il baricentro: stesso cambio operato da Del Neri nella salvifica serata dell'Olimpico, in cui Pazzini evitò al tricolore il più triste dei destini.
Ma in quel caso si trattava di spingere a mille sulla fascia presidiata dal fantasista sassarese, mentre qui si è tentato unicamente di ripiegare per colpire di rimessa.
E qui si arriva ad un altro punto dolente, anche perché noto nei suoi contenuti a qualunque fruitore occasionale delle gare del Werder: giocare contro di loro in quel modo è impossibile.
Il bunker in cui accerchiano gli avversari durante il loro forcing, allestito sommando controllo spietato degli spazi, atletismo dirompente e imbattibilità negli uno contro uno, lascia pochissimo spazio alle cosiddette ripartenze.
Per evitare di finire schiacciati, l'unica soluzione consiste nel buon vecchio “chi mena per primo”: attaccare, tenere alto il baricentro, far girare palla nell'attesa che un reparto arretrato dilettantistico conceda l'occasione buona.
Si veda il raddoppio di Pazzini, plastico e di forte impatto scenografico, ma favorito da un difensore che perde la marcatura in modo persino ridicolo.
Cosa serviva dunque per evitare il peggio? Semplice: non perdere terreno. Aggiungendo qualità, alzando la difesa per stringere le linee con un centrocampo in apnea, accentuando al limite la vocazione offensiva prima che lo facessero gli altri.
L'esatto contrario dei rancidi e mal attuati residui di italianismo in cui si è rifugiato Di Carlo, regalando la partita più di quanto potessero fare le manchevoli forze fisiche.
In merito alle quali sarebbe il caso di porsi una domanda: se l'inizio della Bundesliga e quello del nostro campionato sono separati giusto da un paio di settimane, perché la differenza di condizione sembra la stessa avvertibile nei confronti dei club russi, che cominciano l'attività in primavera?
Tornando alle decisioni di carattere tecnico, fatale per l'inerzia psicologica il cambio di Cassano. “Una bella botta” la spiegazione addotta dal mister per escludere l'ipotesi di un'intempestiva standing ovation: sarà, ma è passato – anche alla squadra – il messaggio di una gara finita, quando il punteggio e la crescente pericolosità del Werder dicevano tutt'altro.
Almeno fosse stato sfruttato al meglio il subentrante Pozzi, bravo nel ruolo di centravanti-boa e prezioso nel guadagnare punizioni: ammesso che si trattasse della tattica migliore contro una sorta di reparto corazzieri, quanti palloni sono stati affidati all'ex empolese per ricevere quel trattamento? Forse uno.
Questa la conduzione di una gara tatticamente schematica e di facile lettura come poche: il che aggrava la posizione del mister, ma anche di chi ha varato con tanto pressapochismo il progetto tecnico di cui fa parte.
Davvero Marotta e Del Neri se ne sono andati all'ultimo, impedendo di preparare la loro successione in modo meno frettoloso e inadeguato?

[Bill Kelso]

Dopo queste righe de Er Matador possiamo chiudere il topic.

[aquilafelyx]

Dopo queste righe de Er Matador possiamo chiudere il topic.

E due parole per Garrone le vogliamo spendere?

Che per risparmiare oltre misura non aveva un in panca un laterale brevilinio per contrastare quel folletto di Marin?

Che spreco , e che botta ! Anche economica.

[rione 13]

Curci sembrava Lupatelli contro il boro.

[Holly]

a proposito di Garrone, vorrei sottolineare nuovamente la sportività del pubblico doriano: Samp in ginocchio con i supplementari agli sgoccioli e il sogno Champions praticamente svanito e SOLO applausi per i giocatori..... incredibile vero? qui all'Olimpico si sarebbe udito un unico, ininterrotto, fragoroso "Lotito pdm"

mi spiace moltissimo per la Samp, i due gol iniziali avevano illuso tutti, il gol del bruttone a due minuti dalla fine era il sigillo sul forziere dei sogni, cosa poteva rimproverarsi? a mio modo di vedere nulla, credo, a livello degli 11 scesi in campo e di atteggiamento agonistico dei sostituti, ecco, forse la panchina doveva avere maggior qualità, ma per i 90 minuti da giocare ieri sera tutti avevano dato il massimo, e comunque le squadre tedesche si dimostrano ancora una volta toste, tignosissime e fasidiose come un pitbull attaccato al posteriore

[cuchillo]

Sicuramente gli si può rimproverare una sciagurata gara d'andata.

Uscire al turno preliminare fa malissimo.
La Lazio è riuscita in un 3 su 3 (Copenaghen, Benfica e Dinamo Bucarest)...Pertanto, non so cosa voglia dire uscire ad agosto nel turno preliminare e non poter disputare la più importante delle manifestazioni...
Conoscendomi, potrei perdere l'uso della parola per buoni 12 giorni...

[carpelo]

Giusto una piccola nota all'ottimo articolo di Er Matador: un pochino di sfortuna la Sampdoria l'ha avuta quando Tissone, appena entrato, s'è fatto male ed è stato necessario sostituirlo, sprecando un cambio che poteva tornare utile.

Sportivo anche Garrone nel dichiarare che è passata la squadra che ha meritato di più

[ammiraglio]

grazie er matador.
due parole sul modulo: stranissima la posizione di guberti che di fatto ha giocato esclusivamente per vie centrali, una sorta di pinzi in salsa clivense. un inedito, quindi.
la mossa ha pagato per un'ora, poi il cambio con tissone che di fatto credo che abbia giocato non più di 5 minuti causa infortunio.
con guberti centrale "alto" la samp è stata costretta a tenere la mediana con tre elementi tra cui semioli, non propriamente uno specialista del ruolo di mezzala.

il forfait alla vigilia di poli e lo stiramento del pelato tissone hanno costretto il ciociaro in panca a mettere dentro mannini, ma il mosaico sembrava sempre più sbrindellato.

er matador parlava di contromossa: avrei messo marilungo a fare il lavoro di guberti, una roba che avrebbe tenuto frings e company piuttosto impegnati. marilungo ha corsa e tanta tecnica.
di carlo esce sconfitto, malamente sconfitto.
all'andata la mossa di volta terzino destro è roba da provincialotto.
un errore da matita blu.

due parole sulla dirigenza: ma non valeva la pena creare un'asta su palombo e rimettere le mani sulla squadra partendo da un gruzzolo di 16-17 milioni?
perchè storari no e cerci sì?
perchè un talento come guido marilungo fa anticamera e addirittura svolge il ruolo di 4a punta?
perchè si aspetta fine agosto per prendere uno specialista di ruolo come luciano zauri?

la dirigenza è colpevole, è giusto che inizi il processo.

[gentlemen]

Cominciamo sgombrando il campo dall'equivoco più infantile, scontato e petulante: Sampdoria-Werder Brema NON è, neppure nel risultato, una gara sfortunata.
Perché tutto quanto accaduto punisce immeritatamente i blucerchiati, ma è il prodotto logico e conseguenziale di fattori evidenti e in parte evitabili.
Basta osservare la dinamica del gol, più annunciato di una manovra finanziaria a settembre: da lunghi minuti i tedeschi giravano palla al limite per cercare la conclusione da fuori al primo spiraglio libero, che si apriva con una certa rapidità.
È andata male per pochi centimetri ad Arnautović e al suo splendido shot di controbalzo, è andata meglio a Rosenberg e Pizarro: fra parentesi su un terreno malmesso che i nostri pedatori invocano spesso come attenuante per i loro errori di misura, evidentemente dovuti anche ad altro.
Forse imparabile il tiro del 3-1, assai meno quello successivo: ma vi raccomandiamo su entrambi – meglio con ripresa dal basso – la tecnica di tuffo del citofono di Castelgandolfo, con scivolamento su sé stesso per un'estensione complessiva inferiore al mezzo metro.
Cose che capitano quando i valori tecnici e meritocratici, usati alla stregua della carta igienica come nella scelta del titolare per la porta doriana, si riprendono almeno in parte il proprio ruolo.
Si diceva dell'andamento della partita, che portava dritti all'epilogo dalla lunga distanza: contromosse di Di Carlo per tamponare la voragine apertasi a vista d'occhio sulla trequarti? Ancora stiamo aspettando: vero che anche col Chievo dava il meglio di sé nella preparazione della partita più che negli interventi in corso d'opera, ma insomma...
Del resto tutto il secondo tempo del tecnico di Montecassino è all'insegna di un'impotenza spettatrice e ballardiniana.
Samp sulle gambe? Guberti, vera chiave tattica, stremato dai continui movimenti in verticale? L'unica mossa è consistita nel suo avvicendamento con Tissone, elemento utile unicamente ad abbassare il baricentro: stesso cambio operato da Del Neri nella salvifica serata dell'Olimpico, in cui Pazzini evitò al tricolore il più triste dei destini.
Ma in quel caso si trattava di spingere a mille sulla fascia presidiata dal fantasista sassarese, mentre qui si è tentato unicamente di ripiegare per colpire di rimessa.
E qui si arriva ad un altro punto dolente, anche perché noto nei suoi contenuti a qualunque fruitore occasionale delle gare del Werder: giocare contro di loro in quel modo è impossibile.
Il bunker in cui accerchiano gli avversari durante il loro forcing, allestito sommando controllo spietato degli spazi, atletismo dirompente e imbattibilità negli uno contro uno, lascia pochissimo spazio alle cosiddette ripartenze.
Per evitare di finire schiacciati, l'unica soluzione consiste nel buon vecchio “chi mena per primo”: attaccare, tenere alto il baricentro, far girare palla nell'attesa che un reparto arretrato dilettantistico conceda l'occasione buona.
Si veda il raddoppio di Pazzini, plastico e di forte impatto scenografico, ma favorito da un difensore che perde la marcatura in modo persino ridicolo.
Cosa serviva dunque per evitare il peggio? Semplice: non perdere terreno. Aggiungendo qualità, alzando la difesa per stringere le linee con un centrocampo in apnea, accentuando al limite la vocazione offensiva prima che lo facessero gli altri.
L'esatto contrario dei rancidi e mal attuati residui di italianismo in cui si è rifugiato Di Carlo, regalando la partita più di quanto potessero fare le manchevoli forze fisiche.
In merito alle quali sarebbe il caso di porsi una domanda: se l'inizio della Bundesliga e quello del nostro campionato sono separati giusto da un paio di settimane, perché la differenza di condizione sembra la stessa avvertibile nei confronti dei club russi, che cominciano l'attività in primavera?
Tornando alle decisioni di carattere tecnico, fatale per l'inerzia psicologica il cambio di Cassano. “Una bella botta” la spiegazione addotta dal mister per escludere l'ipotesi di un'intempestiva standing ovation: sarà, ma è passato – anche alla squadra – il messaggio di una gara finita, quando il punteggio e la crescente pericolosità del Werder dicevano tutt'altro.
Almeno fosse stato sfruttato al meglio il subentrante Pozzi, bravo nel ruolo di centravanti-boa e prezioso nel guadagnare punizioni: ammesso che si trattasse della tattica migliore contro una sorta di reparto corazzieri, quanti palloni sono stati affidati all'ex empolese per ricevere quel trattamento? Forse uno.
Questa la conduzione di una gara tatticamente schematica e di facile lettura come poche: il che aggrava la posizione del mister, ma anche di chi ha varato con tanto pressapochismo il progetto tecnico di cui fa parte.
Davvero Marotta e Del Neri se ne sono andati all'ultimo, impedendo di preparare la loro successione in modo meno frettoloso e inadeguato?

IMPECCABILE ANALISI !!!!

[gentlemen]

Andava inserito un mediano o un centrocampista che pressasse e marcasse quella zona da cui poi sono partiti i tiri, mancavano 4 minuti, e tra una melina ed un'altra, almeno cercavi di non fali tirae dal limite facilmente.
Giocatori eroici, tecnico insuficiente, Società colpevolissima che diventerà affarista e senza cuore se approfittasse di questa eliminazione per vendere uno tra Pazzini, Palombo e Cassano.

[bak]

Alura, riesco a collegarmi ora dopo una intera mattinata.
Er Matador ha detto tutto, c'è poco da aggiungere se non il mio giudizio avventato sulla buona prestazione di Curci. Faccio ammenda.
La Samp era in debito di ossigeno sin da metà ripresa e gli innesti non erano all'altezza dei titolari, vero che gli mancava il motorino Poli ma Garrone doveva quantomeno mettere su una squadra con relativi rincalzi di buon livello. Io uno come Guberti lo avrei tenuto almeno altri dieci minuti visto che fino ad allora aveva fatto un egregio lavoro. C'erano altri giocatori calati alla distanza in maniera paurosa che potevano essere sostituiti: Stanke- Ziegler- Palombo su tutti.
Peccato per la gente doriana

[ammiraglio]

è la conferma che se ti siedi sei fottuto, caro rocco: la samp non ha lavorato bene questa estate.
era convinta di ripartire dalla certezza dei valori tecnici espressi l'anno scorso.
però il calcio davvero non funziona così.
dispiace per i doria fans.

ci siamo passati noi della lazio nel passato: l'immobilismo e le gerarchie precostituite sono un danno enorme.

[carpelo]

forse, ritenendosi già spacciati, attendevano l'eventuale passaggio del turno per investire i soldi della champions

[cuchillo]

Un po' come noi nel 2007...che dopo l'1 a 1 dell'andata all'Olimpico sembravamo sfavoriti...

...Poi, comunque, non arrivò una minkia di nessuno...

[aquilafelyx]

forse, ritenendosi già spacciati, attendevano l'eventuale passaggio del turno per investire i soldi della champions

La CL ti porta una ventina di mil. se passi il turno, se non ci riesci scendi in EL e anche quella minimo 3/4 te li garantisce, ma uno Zauri lo vuoi prende per rimpinguare almeno la panchina, ma quando je ricapita n'occasione così. 

[bak]

Comunque Garrone è notorio per il suo braccino corto, almeno così dicono i tifosi doriani. Sostituire Storari con Curci è da codice penale, Gastaldello Lucchini Volta sono belle speranzielle ma nulla più, Dessena addirittura faceva panca a Cagliari, Ziegler e Stanke giocatori di sostanza, bravi, ma nulla di più.
L'anno scorso, oltre al gran lavoro di Del Neri, anche in fase di disciplina di A. Cassano, c'era l'asse Palombo-Poli-Cassano-Pazzini che funzionava a dovere. E, ripeto, in porta c'avevano uno che parava alla grande. Azzardo una scemenza, ma un Bizzarri o un Carrizo in porta, non sarebbe stato un bene ? Un Foggia sulla fascia nel loro rombo, non sarebbe andato bene ?

è la conferma che se ti siedi sei fottuto, caro rocco: la samp non ha lavorato bene questa estate.
era convinta di ripartire dalla certezza dei valori tecnici espressi l'anno scorso.
però il calcio davvero non funziona così.
dispiace per i doria fans.

ci siamo passati noi della lazio nel passato: l'immobilismo e le gerarchie precostituite sono un danno enorme.

Comunque l'impresa era ad un passo, due fottuti minuti e la squadra più sculata di Germania andava fuori. Ed è l'aspetto più oscuro di ieri sera; quando sei ad un passo dal miracolo moltiplichi le forze, tamponi e cuci fino al 100° se possibile. Come è stato possibile farsi trovare così impreparati al 93° ? Come è stato possibile che il marcatore fosse libero di prendere la mira e fare gol, senza che nessuno andasse a contrastarlo ?

[ammiraglio]

bizzarri ... tutta la vita.
hanno un secondo adesso dal nome indefinito.
per la serie: makikatzè?

e cmq concordo con rocco pure sulle virgole.
lucchini e gastaledello sono i ns siviglia e cribari dei giorni "medi".

la dirigenza è la prima colpevole.

[bak]

Che poi tutto sto tifo l'ho sentito solo quando c'era l'autocelebrazione dell'eliminazione. Quando le ali ai piedi dei tuoi calciatori le devi mettere durante i 95 minuti di gioco.
La gradinata nord avrebbe tirato fuori pure i polmoni se, anzichè il Doria ci fosse stato il Zena.