Rudisha

[benvolio]

Io quando metto le scarpe provo tutte le sensazioni descritte da TD nella premessa dell'articolo su Antibo. Mio figlio che ha provato gli 800 (e' arrivato a 2.03 e rotti e poi s'e' buttato sullo studio, maturita' e avvio universita', ora riprende ma per svago) ha cominciato a riflettere sul senso dell'atletica la prima volta che all'arrivo in apnea ha dato di stomaco per la tachicardia...Leggere queste cose non puo' che arricchirlo..ma stecose le dovrebbero leggere gli insegnanti a scuola per trovare il modo di conciliare studio e allenamenti...

[TD]

La pista è troppo impegnativa, chiede tempo e lavoro, se uno ha molto da studiare e non ha tempo è meglio, forse, che faccia una corsetta un giorno sì e un giorno no...

[cartesio]

Dick Quax

Ma chi era, il cugino di Paperino?   

[benvolio]

Cartesio io prima l'ho chiamato Quarri... secondo me uno prima de ricordarsi Quax Dick che poi, tu te ne intendi de sti giochetti, il compare se chiamava "Dixon"...ma come se fa?...dopo dice a che serve Wikipedia ecc..

[aaronwinter]

(che grande terra la Nuova Zelanda)
Peter Snell

Aveva iiniziato la scuola Arthur Lydiard, che quando facevo l'aiuto-allenatore con propensione agli approfondimenti teorici, avevo studiato come colui che introdusse la periodizzazione.

Avevo un manuale di allenamento all'atletica con March in copertina, ed una fantastica foto di Snell con la mitica canotta nera, ed un paio di scarpe che sembravano le mitiche Adidas Rom (o quelle che le precedevano) mentre correva su una spiaggia in faccia all'oceano.

Erano quelle le cose che mi facevano fare tutta quella fatica.
Io passavo accanto ai capannoni dell'autobianchi, lasciandomeli alle spalle, ma per me quelle erano le dune vicino a Christchurch, o i Canyon della Rift Valley.

[aaronwinter]

(oggi la fortuna mi assiste. Anche se l'immagine che avevo io era più allargata, e faceva vedere meglio l'immensità dell'Oceano.
Ed era in bianco e nero - il che ne aumentava il fascino)

[benvolio]

Ale' aaron!!! Magnifica!
C'e' qualcuno che pensa ancora si tratti solo di correre?...

[aaronwinter]

(che grande terra la Nuova Zelanda)
Peter Snell

Aveva iiniziato la scuola Arthur Lydiard, che quando facevo l'aiuto-allenatore con propensione agli approfondimenti teorici, avevo studiato come colui che introdusse la periodizzazione.

Avevo un manuale di allenamento all'atletica con March in copertina, ed una fantastica foto di Snell con la mitica canotta nera, ed un paio di scarpe che sembravano le mitiche Adidas Rom (o quelle che le precedevano) mentre correva su una spiaggia in faccia all'oceano.

Erano quelle le cose che mi facevano fare tutta quella fatica.
Io passavo accanto ai capannoni dell'autobianchi, lasciandomeli alle spalle, ma per me quelle erano le dune vicino a Christchurch, o i Canyon della Rift Valley.

Ci ha lasciati.
Grande Peter, per sempre in quella foto.

https://www.repubblica.it/sport/vari/2019/12/14/news/atletico_addio_a_peter_snell_firmo_la_doppietta_800-1500_a_tokyo_1964-243460807/

[Panzabianca]

riposi in pace (probabilmente correndo)

[aaronwinter]

https://www.repubblica.it/sport/vari/2020/02/07/news/atletica_e_rudisha_e_non_bolt_l_atleta_del_decennio-247944577/

Il nostro fu un topic anticipatore.

[aaronwinter]

Ecco, per la rivista X Run, scritto a novembre dell'anno scorso, un po' lunghetto

Quando si corre piano, da soli, in mezzo alla natura, si riesce ad ascoltare bene il
corpo e ad osservare il respiro. Si percepisce dove ci si trova e si controlla
mentalmente la postura. Si avverte il contatto dei piedi col suolo, si cerca di farli
scappare via e di tirare su le anche. Si riesce anche a meditare, correndo per correre.
Ma non sempre è stato così. Soprattutto da adolescenti, che l’urgenza chiama e
l’energia fluisce a scoppi colorati, ed è dura stare lì a tenersi a freno per il tempo di un
allenamento lungo, con i pensieri che si rincorrono a forzare il ritmo che si dovrebbe/
vorrebbe innaturalmente basso. E il modo di correre, poi, è sacrificato a questa
febbre. E cambia mille volte, con le braccia che mulinano e le spalle che dondolano,
le ginocchia che salgono nella naturale sequenza di salti che si srotola nei momenti in
cui si spinge a tutta forza e le gambe che s’imballano di fatica quando si è costretti
sulla difensiva dagli sprechi scriteriati d’energia. Acido lattico. Il vento in faccia che
asciuga il sudore e pare amico, prima di diventare una mano invisibile che frena,
rallenta, opprime e stanca. Ci si guarda correre e si sogna. E ci si trova a ripetere i
gesti di qualcuno che ci arriva dritto al cuore. Perché lo sport, soprattutto per un
adolescente, spesso è anche emulazione. Salvatore Antibo era un campione che ti
correva nell’anima.

(...)

Come la corsa inimitabile ed
emozionante di Totò Antibo.

https://www.repubblica.it/sport/vari/2021/02/05/news/atletica_antibo_operato_applicatogli_uno_stimolatore_vagale-286235916/

Forza Totò.
Come vedi, non ti dimentichiamo.
Mai.