Autore Topic: Tozzy nel libro su mafia capitale  (Letto 15014 volte)

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ThomasDoll

Tozzy nel libro su mafia capitale
« : Venerdì 6 Marzo 2015, 09:08:21 »
Devono essere impazziti, Lirio Abbate e Marco Lillo. Il libro esce oggi, mi sa che lo compro
http://www.repubblica.it/cultura/2015/03/06/news/ritratto_della_roma_mafiosa_che_fingiamo_di_non_vedere-108878146/?ref=HREC1-20

copincollo il testo da gazzettagiallorossa.it

(L. Abbate e M. Lillo) – Il 19 maggio 2014, meno di tre mesi prima di presentare la richiesta di arresto per i protagonisti di “Mafia Capitale”, i pubblici ministeri romani mettono nel mirino i Caat, una parolina criptica che sta per Centri di assistenza abitativa temporanea, uno scherzetto da quasi 43 milioni di euro di spese all’anno nel bilancio di Roma Capitale. Questi centri vengono creati nel maggio del 2005 con una delibera del consiglio comunale ai tempi in cui è sindaco Walter 'giornalista ex politico italo-sloveno che copia canzoni altrui (e che porta iella)'.

Negli anni successivi vengono attivati alloggi di emergenza in numerosi palazzi, quasi sempre in periferia, di proprietà dei soggetti che ne fanno richiesta dopo un apposito bando del Comune. (…) L’amministrazione spende 42 milioni e 597.000 euro all’anno per 33 residence, a cui si sommano i centri della Eriches 29, di Salvatore Buzzi, che ospitano complessivamente 584 persone. Nell’elenco dei Caat troviamo grandi immobiliaristi (…). La procura finora non ha mosso accuse sull’emergenza abitativa. Non mancano casi di estrema “concentrazione”. Su 18 strutture a disposizione del Dipartimento Poli-tiche sociali, ben 16 sono delle solite “coop bian-che” (…). Alla fine le cooperative vicine a Comu-nione e liberazione racimolano grazie ai Caat del Comune più di 8 milioni di euro. Secondo il pro- spetto del Campidoglio, consegnato ai pm nel maggio del 2014 e poi girato al Ros dei carabinieri, Eriches 29 – quindi il versante “rosso” – costa alle casse dell’amministrazione pubblica ben 5 milio- ni e 179.000 euro, circa 740 euro al mese per im- migrato (…).

Grazie a Odevaine 5 milioni vanno alla società di Francesco Totti

Nella lista consegnata dal pm Luca Tescaroli al Ros per le “concordate verifiche” c’è anche, all’undicesimo rigo della tabella dei Caat, il resi- dence della Immobiliare Ten, amministrata dal settembre del 2009 da Riccardo Totti, fratello del capitano della Roma, e controllata indirettamen- te per l’83 per cento proprio dal fuoriclasse gial- lorosso, mentre il restante 17 per cento è diviso tra la mamma e il fratello stesso.

La catena societaria a monte del palazzo di via To- vaglieri, zona Tor Tre Teste, è composta da tre società che fanno tutte riferimento al numero im- presso sulla maglia del “Capitano”: a valle c’è l’Im- mobiliare Ten, proprietaria dell’immobile affit- tato al Comune; più su c’è invece l’Immobiliare Dieci che possiede – oltre al 100 per cento delle quote della Ten – anche altri due palazzetti (ora uniti in un unico stabile, ndr) in via Rasella, a due passi da via Veneto. Più su ancora c’è la holding di famiglia, la Numberten Srl: per l’83 per cen- to di Francesco Totti, per il 6,7 per cento del fratello maggiore Riccardo, amministratore di tutte e tre le società, e per il 10 per cento circa della mamma Fiorella Marrozzini.

La società Immobiliare Ten del Capitano ha ot- tenuto dal Comune di Roma più di 5 milioni di euro in sei anni, per l’affitto di 35 appartamenti arredati in una zona dell’estrema periferia roma- na. Grazie al canone accordato dall’amministra- zione, la società ha potuto realizzare negli anni utili interessanti: nel 2013 (ultimo bilancio depo- sitato in Camera di commercio), 128.000 euro; nel 2012 addirittura 184.000.

Il punto è che il grande affare di Francesco Totti con il Campidoglio è stato fatto, come è accaduto per il gruppo Pulcini e per Salvatore Buzzi, grazie anche a un signore che oggi è in galera: Luca Odevaine. Nessuno è indagato per queste storie, ma resta lo sperpero di denaro pubblico (…).

Il 16 ottobre 2007, dopo la pubblicazione di un bando sulla Gazzetta ufficiale il 13 agosto 2007 e dopo l’arrivo delle offerte, viene nominata dal direttore del Dipartimento Politiche abitative del Comune di Roma in carica, Luisa Zambrini, una com- missione di gara. (…) Il presidente della commissione è il “dottor Luca Odevaine”.

Qualche giorno prima, il 27 settem-bre, l’Immobiliare Dieci Srl “spara” l’offerta: per l’affitto di via Tova- glieri chiede un canone annuale complessivo di 1 milione e 280.851 euro. Una ci- fra spropositata. In pratica Francesco Totti, o meglio, l’amministratore di allora che non era il fratello Riccardo – subentrato solo nel 2009 – ma il commercialista Adolfo Leonardi, chiede al Comune di Roma di pagare più di 3.000 euro al mese per ognuno dei 35 appartamenti del palazzo di Tor Tre Teste.

Lo stesso giorno il Campidoglio dispone di sottoporre l’offerta a un “parere di congruità tecnica” e “a seguito di tali verifiche l’amministrazione di Roma ha informato l’Immobiliare Dieci Srl di essere interes- sata all’offerta in locazione della struttura” però “a un canone di locazione di 15 euro/mq per mese e 9,50 euro/mq per mese per i servizi gestionali pari a un canone an- nuo di 714.481 euro oltre Iva al 20 per cento (in tutto fanno 857.000 euro) di cui 437.437 euro oltre Iva al 20 per cento per le unità abitative e 277.000 e 44 oltre Iva al 20 per cento per i servizi di pulizia delle parti comuni (tre volte alla settima- na), la portineria 24h, la pulizia al cambio inquilino e la manutenzione ordinaria”.

Il contratto, dalla cifra originaria di 857.000 euro, forse per gli aumenti automatici, sale poi a 908.000 euro l’anno. Un’enormità se si pensa che la società di Totti ha comprato l’immobile con un leasing, poco prima di affittarlo al Comune di Ro- ma, e lo ha pagato 6 milioni di euro più Iva. In pratica, se il Campidoglio avesse acquistato a rate il palazzo invece di pagare la locazione e i servizi di portierato e pulizie alla società di Totti, avrebbe speso quasi la stessa cifra entrando, però, in possesso di un bene.

Il contratto è scaduto il 31 dicembre 2014 ma l’amministrazione continua a pagare anticipata- mente ogni mese i 75.000 euro di affitto per le 35 unità immobiliari di questo palazzo di periferia. (…) La società, inoltre, incassa gli affitti dei negozi – per un totale di 1900 metri quadrati – che sono esclusi dal contratto con il Comune. Al piano terra, infatti, troviamo un bel bar, della catena Blue Ice, e un supermercato Conad. Nel 2007 questi affitti extra erano pari a 231.000 euro all’anno.

Offline Arch

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Re:Tozzy nel libro su mafia capitale
« Risposta #1 : Venerdì 6 Marzo 2015, 09:23:27 »
Anche i Repubblichini si sono distratti e hanno fatto passare questo articolo:


QUESTO libro è dedicato a chi ha fatto finta di niente e ha preferito voltarsi dall'altra parte. Leggetelo, almeno sfogliate qualche pagina, cercate un nome, controllate se  - per caso -  sotto casa vostra o dentro al ristorante dove di solito andate a mangiare con i vostri amici c'è puzza. Puzza di mafia. Potete mostrare meraviglia, restare a bocca aperta, balbettare qualche scusa, ma d'ora in poi nessuno vi crederà più. Nella migliore delle ipotesi qualcuno vi dirà che siete dei fessi, che avete frequentazioni poco raccomandabili, che pur mostrandovi sempre e ovunque molto politicamente corretti siete stati trascinati in una zona di confine molto scivolosa, "terra di mezzo" la chiama un fascio-boss che tutti conoscono come "Er Cecato". Non ve n'eravate accorti? La mafia c'è davvero anche a Roma?

 Il libro di Lirio Abbate e Marco Lillo, reporter allenati a inseguire indizi e a metterli sapientemente uno dietro l'altro, è una spietata fotografia della capitale e insieme un resoconto da brivido sulle complicità   -  politica di destra e di sinistra, soubrette, calciatori famosi, attori, cantanti, ultras, "padroni" di cooperative rosse e rispettabilissimi professionisti al di sotto di ogni sospetto  -  con un sistema criminale che per troppo tempo è stato protetto dal silenzio.


Lirio Abbate: ''Storie incredibili di spartizione della città, ecco chi sono i re di Roma''
   
 
   

 
 Prima di anticipare cosa concedono i capitoli di   (Chiarelettere, in libreria da oggi), riportiamo subito uno dei tanti dettagli inediti contenuti in quest'indagine giornalistica, che comprende sì una ricostruzione giudiziaria, ma che ha la sua origine sul campo, dal mestiere di chi racconta la realtà che ha intorno.

 Il dettaglio da segnalare riguarda un'elargizione di 5 milioni di euro spalmata in sei anni in favore dell'Immobiliare Ten, ammini- strata dal 2009 da Riccardo Totti, fratello di Francesco, il capitano della Roma che di quell'immobiliare controlla l'83 per cento. Nulla di illecito, niente di penalmente rilevante  -  e infatti i personaggi di questa vicenda affiorano appena fra le pieghe dell'inchiesta  -  ma molto significativa per capire Roma e i suoi gironi con protagonisti e comparse tutti allacciati fra loro in affettuosa confidenza. È l'affare dei Caat (Centri di assistenza abitativa temporanea), 43 milioni all'anno da spendere e quel Luca Odevaine che è stato vicecapo di gabinetto del sindaco 'giornalista ex politico italo-sloveno che copia canzoni altrui (e che porta iella)' prima e a capo della polizia municipale con Zingaretti poi, che "segue" la pratica per l'affitto di 35 appartamenti arredati a Tor Tre Teste intestati all'Immobiliare Ten. Quasi tremila euro al mese per ogni appartamento nell'estrema periferia romana, "una beneficenza al calciatore più ricco di Roma".

 Il libro di Abbate e di Lillo sulla mafia che sporca la capitale d'Italia, oltre alla mole di informazioni che ci offre e alla chiarezza dell'esposizione, ha un pregio particolare: parla di un crimine "attuale". È cronaca in diretta, accade tutto sotto il nostro naso. Merito anche dei magistrati che quest'inchiesta hanno sviluppato (da Pignatone a Prestipino, da Ielo a Tescaroli a Cascini) insieme ai carabinieri del Ros, un'inchiesta che può considerarsi a pieno titolo "apripista". Questo libro, ecco il valore, guarda dentro un "laboratorio" criminale.

 Si comincia dal racconto di come è nata una copertina dell'Espresso e si arriva "al Comune agli ordini di Massimo Carminati", si passa dall'esercito degli "impresentabili" dell'ex sindaco Alemanno e dalla "santa alleanza" fra i rossi e i neri. All'ultima pagina manca il respiro. Però, d'ora in poi, sarà più difficile dire: io non ne sapevo nulla.

ThomasDoll

Re:Tozzy nel libro su mafia capitale
« Risposta #2 : Venerdì 6 Marzo 2015, 09:43:44 »
azzi loro, chi tocca er capetano passa un brutto quarto d'ora...

Offline Matita

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Re:Tozzy nel libro su mafia capitale
« Risposta #3 : Venerdì 6 Marzo 2015, 10:31:57 »
GLI AFFARI MILIONARI DI TOTTI GRAZIE A ODEVAINE E AGLI 007 (Lirio Abbate e Marco Lillo).
06/03/2015

LE SOCIETÀ DEL CAPITANO DELLA ROMA AFFITTANO TOPAIE DI PERIFERIA AL CAMPIDOGLIO PER L’EMERGENZA CASA: 75 MILA EURO AL MESE PER 35 ALLOGGI. E UN PALAZZO ALL’EX SISMI.


Pubblichiamo uno stralcio de ”I Re di Roma. Destra e sinistra agli ordini di Mafia Capitale” di Lirio Abbate e Marco Lillo, in vendita da ieri (Chiarelettere, 272 pagine, 14.90 euro)   Il 19 maggio 2014, meno di tre mesi prima di presentare la richiesta di arresto per i protagonisti di “Mafia Capitale”, i pubblici ministeri romani mettono nel mirino i Caat, una parolina criptica che sta per Centri di assistenza abitativa temporanea, uno scherzetto da quasi 43 milioni di euro di spese all’anno nel bilancio di Roma Capitale. (…) Questi centri vengono creati nel maggio del 2005 con una delibera del consiglio comunale ai tempi in cui è sindaco Walter 'giornalista ex politico italo-sloveno che copia canzoni altrui (e che porta iella)'. Negli anni successivi vengono attivati alloggi di emergenza in numerosi palazzi, quasi sempre in periferia, di proprietà dei soggetti che ne fanno richiesta dopo un apposito bando del Comune. (…)

L’amministrazione spende 42 milioni e 597.000 euro all’anno per 33 residence, a cui si sommano i centri della Eriches 29, di Salvatore Buzzi, che ospitano complessivamente 584 persone. Nell’elenco dei Caat troviamo grandi immobiliaristi (…). La procura finora non ha mosso accuse sull’emergenza abitativa. Non mancano casi di estrema “concentrazione”. Su 18 strutture a disposizione del Dipartimento Politiche sociali, ben 16 sono delle solite “coop bianche” (…). Alla fine le cooperative vicine a Comunione e liberazione racimolano grazie ai Caat del Comune più di 8 milioni di euro. Secondo il prospetto del Campidoglio, consegnato ai pm nel maggio del 2014 e poi girato al Ros dei carabinieri, Eriches 29 – quindi il versante “rosso” – costa alle casse dell’amministrazione pubblica ben 5 milioni e 179.000 euro, circa 740 euro al mese per immigrato (…).   Grazie a Odevaine 5 milioni vanno alla società di Francesco Totti   Nella lista consegnata dal pm Luca Tescaroli al Ros per le “concordate verifiche” c’è anche, all’undicesimo rigo della tabella dei Caat, il residence della Immobiliare Ten, amministrata dal settembre del 2009 da Riccardo Totti, fratello del capitano della Roma, e controllata indirettamente per l’83 per cento proprio dal fuoriclasse giallorosso, mentre il restante 17 per cento è diviso tra la mamma e il fratello stesso. La catena societaria a monte del palazzo di via Tovaglieri, zona Tor Tre Teste, è composta da tre società che fanno tutte riferimento al numero impresso sulla maglia del“Capitano”:a valle c’è l’Immobiliare Ten, proprietaria dell’immobile affittato al Comune; più su c’è invece l’Immobiliare Dieci che possiede – oltre al 100 per cento delle quote della Ten – anche altri due palazzetti (ora uniti in un unico stabile, ndr) in via Rasella, a due passi da via Veneto. Più su ancora c’è la holding di famiglia, la Numberten Srl: per l’83 per cento di Francesco Totti, per il 6,7 per cento del fratello maggiore Riccardo, amministratore di tutte e tre le società, e per il 10 per cento circa della mamma Fiorella Marrozzini. La società Immobiliare Ten del Capitano ha ottenuto dal Comune di Roma più di 5 milioni di euro in sei anni, per l’affitto di 35 appartamenti arredati in una zona dell’estrema periferia romana. Grazie al canone accordato dall’amministrazione, la società ha potuto realizzare negli anni utili interessanti: nel 2013 (ultimo bilancio depositato in Camera di commercio), 128.000 euro; nel 2012 addirittura 184.000.   Il punto è che il grande affare di Francesco Totti con il Campidoglio è stato fatto, come è accaduto per il gruppo Pulcini e per Salvatore Buzzi, grazie anche a un signore che oggi è in galera: Luca Odevaine. Nessuno è indagato per queste storie, ma resta lo sperpero di denaro pubblico (…).   Il 16 ottobre 2007, dopo la pubblicazione di un bando sulla Gazzetta ufficiale il 13 agosto 2007 e dopo l’arrivo delle offerte, viene nominata dal direttore del Dipartimento Politiche abitative del Comune di Roma in carica, Luisa Zambrini, una commissione di gara. (…) Il presidente della commissione è il “dottor Luca Odevaine”.   Qualche giorno prima, il 27 settembre, l’Immobiliare Dieci Srl “spara” l’offerta: per l’affitto di via Tovaglieri chiede un canone annuale complessivo di 1 milione e 280.851 euro. Una cifra spropositata. In pratica Francesco Totti, o meglio, l’amministratore di allora che non era il fratello Riccardo – subentrato solo nel 2009 – ma il commercialista Adolfo Leonardi, chiede al Comune di Roma di pagare più di 3.000 euro al mese per ognuno dei 35 appartamenti del palazzo di Tor Tre Teste.   Lo stesso giorno il Campidoglio dispone di sottoporre l’offerta a un “parere di congruità tecnica” e “a seguito di tali verifiche l’amministrazione di Roma ha informato l’Immobiliare Dieci Srl di essere interessata all’offerta in locazione della struttura” però “a un canone di locazione di 15 euro/mq per mese e 9,50 euro/mq per mese per i servizi gestionali pari a un canone annuo di 714.481 euro oltre Iva al 20 per cento (in tutto fanno 857.000 euro) di cui 437.437 euro oltre Iva al 20 per cento per le unità abitative e 277.000 e 44 oltre Iva al 20 per cento per i servizi di pulizia delle parti comuni (tre volte alla settimana), la portineria 24h, la pulizia al cambio inquilino e la manutenzione ordinaria”.   Il contratto, dalla cifra originaria di 857.000 euro, forse per gli aumenti automatici, sale poi a 908.000 euro l’anno. Un’enormità se si pensa che la società di Totti ha comprato l’immobile con un leasing, poco prima di affittarlo al Comune di Roma, e lo ha pagato 6 milioni di euro più Iva. In pratica, se il Campidoglio avesse acquistato a rate il palazzo invece di pagare la locazione e i servizi di portierato e pulizie alla società di Totti, avrebbe speso quasi la stessa cifra entrando, però, in possesso di un bene.   Il contratto è scaduto il 31 dicembre 2014 ma l’amministrazione continua a pagare anticipatamente ogni mese i 75.000 euro di affitto per le 35 unità immobiliari di questo palazzo di periferia. (…) La società, inoltre, incassa gli affitti dei negozi – per un totale di 1900 metri quadrati – che sono esclusi dal contratto con il Comune. Al piano terra, infatti, troviamo un bel bar, della catena Blue Ice, e un supermercato Conad. Nel 2007 questi affitti extra erano pari a 231.000 euro all’anno. (…)   “Infiltrazioni in camera da letto, piove dal   bagno di sopra, gli scarafaggi ci tormentano”   Lo stabile è il classico immobile costruito per ospitare uffici, non certo appartamenti residenziali. “Quando siamo entrati qui – racconta Elisa Ferri che abita con il marito e tre figli piccoli in un appartamento di 75 metri quadrati al primo piano – era tutto in ordine con i mobili ancora imballati. Dopo sei anni e mezzo la situazione è ben diversa. La manutenzione è fatta male. Da un mese nella nostra camera da letto e nel bagno ci sono le infiltrazioni che vengono dall’appartamento del piano di sopra. Uno schifo! Non possiamo fare intervenire i nostri idraulici e siamo costretti ad aspettare quelli della proprietà”. E ancora: “In realtà qui in via Tovaglieri non c’è nessuno della Immobiliare Ten di Francesco Totti. Siamo costretti a passare tramite il portiere che mi risulta lavori per una cooperativa (…)”. “Non sappiamo nemmeno il cognome del responsabile con cui parliamo. Io – si lamenta Elisa Ferri – so solo che si chiama Stefano. Nonostante le promesse, però, a casa mia dopo un mese non è venuto nessuno, piove da sopra e la macchia si allarga a vista d’occhio. Anche l’ascensore è rimasto rotto per settimane questa estate senza che nessuno intervenisse nonostante la presenza di anziani. La casa è molto umida. Le pareti e i tramezzi sono troppo sottili e questo palazzo non è stato costruito per essere abitato ventiquattr’ore al giorno, ma solo per lavorarci”. E come se non bastasse, “il Comune spende tanto per la bolletta elettrica. Inoltre siamo tormentati dagli scarafaggi. Io penso che Francesco Totti non immagini nemmeno in che situazione ci troviamo. Qui non lo ha mai visto nessuno. Pensi che nel palazzo si era diffusa la voce che aveva regalato tutto al Comune”.   In realtà non è così. La Immobiliare Ten, amministrata da Riccardo Totti, in questa storia si è comportata come una società che massimizza il profitto. Semmai è il Comune che ha fatto beneficenza al calciatore più ricco di Roma. Tra affitto e spese, gli appartamenti “ci” costano l’uno 2.161 euro di affitto al mese. Un canone degno del centro di Roma, non certo di Tor Tre Teste. Un bell’autogol per tutti.   Quello stabile a due passi da via Veneto   che ospita gli uffici dell’Aise   A questo punto è interessante capire la storia del palazzo di via Tovaglieri. Inizialmente il proprietario, come accaduto per altri residence poi affittati come Caat al Comune, è la società Fimit Sgr, un grande fondo immobiliare italiano nato nel 1998 per iniziativa di Inpdap e Mediocredito Centrale. Fino a maggio del 2007, alla guida c’è Massimo Caputi, un manager molto importante che ha guidato colossi come Invitalia e Grandi Stazioni (…).   Il 30 maggio 2007 l’Immobiliare Dieci Srl stipula un preliminare con Fimit per comprare il palazzo di via Tovaglieri e due stabili in via Rasella. La società del Capitano si impegna ad acquistare il “pacchetto” a 16 milioni e 950.000 euro. Il prezzo è buono per gli acquirenti e permette al fondo di fare una plusvalenza di 3,3 milioni.   Il vero affare per i Totti sono i due palazzetti accanto a via Veneto, mentre quello di Tor Tre Teste viene infilato giusto per venderlo. In via Ra-sella, infatti, il Capitano compra immobili quasi totalmente liberi da inquilini, con una superficie netta da affittare pari a 1.860 metri quadrati al prezzo di 10 milioni e 950.000 euro, tutt’altro che elevato per quella zon (…)   Ben diversa, almeno sulla carta, la situazione di via Tovaglieri. (…) Nel maggio del 2007, quando la società di Totti firma il contratto preliminare di acquisto al prezzo di 6 milioni con Fimit, è un mezzo bidone: difficile da affittare e con un valore in calo. Tra il preliminare e il definitivo però le cose cambiano. (…) Il 16 ottobre viene nominata la commissione che deve valutare le offerte, presieduta da Luca Odevaine, e venti giorni dopo, il 7 novembre, la società di Totti stipula il contratto definitivo di acquisto con Fimit per il palazzo di via Tovaglieri. Sembra un azzardo ma il 16 dicembre 2008, il Comune e l’Immobiliare Ten firmano il contratto di locazione. (…) Via Tovaglieri, grazie al contratto per sei anni rinnovabile tacitamente, è una gallina dalle uova d’oro (…).   I due palazzi di via Rasella sono stati invece uniti e ristrutturati. Oggi ci sono gli uffici amministrativi dei servizi segreti italiani. L’Immobiliare Dieci detiene in leasing lo stabile e ottiene, nel 2013, ricavi per 1 milione e 70.000 euro. Probabilmente pagati tutti dall’Aise (Agenzia informazione e sicurezza esterna). Sul palazzo c’è anche la targa della presidenza del Consiglio. L’Immobiliare Dieci sostiene per via Rasella una rata del leasing pari a 545.000 euro ai quali bisogna assommare altri costi e ammortamenti. Alla fine, il netto utile è di 182.000 euro nel 2013.   (…) Francesco Totti, pur essendo il maggiore azionista delle due società immobiliari e quindi “il beneficiario” economico principale, non è amministratore delle due società e potrebbe non essere a conoscenza della genesi e dell’evoluzione dei rapporti con il Comune di Roma e con la presidenza del Consiglio per la locazione dei palazzi di via Tovaglieri e di via Rasella.   Francesco e Luca, romanista sfegatato,   si incontravano negli uffici del Comune   In Comune raccontano che Francesco Totti, ai tempi di 'giornalista ex politico italo-sloveno che copia canzoni altrui (e che porta iella)' sindaco, aveva un buon rapporto personale con Luca Odevaine. L’allora braccio operativo del primo cittadino è un romanista sfegatato. Il Capitano lo conosceva bene e andava anche a trovarlo talvolta nel suo ufficio in Campidoglio. A testimonianza di un rapporto profondo tra i due, c’è un necrologio pubblicato in occasione della morte del padre di Luca, Remo Odevaine (…): “Sinceramente addolorati per la triste circostanza porgiamo le nostre condoglianze. Vito Scala e Famiglia, Francesco Totti e Ilary Blasi”.   Il necrologio è datato 15 novembre 2005, quindi precedente alla decisione, da parte della commissione presieduta da Luca Odevaine, di affittare per sei anni a un canone complessivo che supera i 5 milioni di euro il palazzo di proprietà della società dell’amico Francesco. Nonostante ciò, Odevaine non riterrà più opportuno astenersi da quel ruolo che spetterebbe a persone “terze” e in Comune nessuno dirà nulla.   Il rapporto tra i due non si è mai interrotto, come il contratto di affitto. Una traccia di questa stima reciproca si trova anche sui quotidiani del 24 gennaio 2013. Quel giorno Odevaine, sotto la bandiera di Fondazione Integra/Azione e in collaborazione con Legambiente e cooperativa Abitus, organizza una partita contro il razzismo (…). “L’iniziativa – scrive Repubblica – è stata apprezzata dal capitano dell’A. S. Roma, Francesco Totti” (…).   Un’altra “battaglia giusta” potrebbe essere anche quella contro gli sprechi, che dovrebbe imporre a Totti – certamente all’oscuro dei malaffari di «mafia Capitale» – di migliorare la condizione degli inquilini del palazzo di via Tovaglieri e al Comune di chiudere al più presto il contratto con la società Immobiliare Ten e trovare una sistemazione più degna per 35 famiglie.

Da Il Fatto Quotidiano del 06/03/2015.
Si er papa te donasse tutta Roma
E te dicesse lassa anna’ chi t’ama
 je diresti:  Si sacra corona
Val piu’ l’opinione mia che tutta Roma

Vulgus veritatis pessimus interpres.
Lotito deve fa' come dico io (quito cit.)

Offline WombyZoof

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Re:Tozzy nel libro su mafia capitale
« Risposta #4 : Venerdì 6 Marzo 2015, 14:14:41 »
ma totti ne è certamente all'oscuro. anzi parte lesa. sta a vede che ora fa causa al comune e la vince.
«Per un centimetro Beppe, per un centimetro»

Offline Trilux

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Re:Tozzy nel libro su mafia capitale
« Risposta #5 : Venerdì 6 Marzo 2015, 14:35:09 »
ma totti ne è certamente all'oscuro. anzi parte lesa. sta a vede che ora fa causa al comune e la vince.

Almeno qualcosa la vince...

Offline Fabio70rm

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Re:Tozzy nel libro su mafia capitale
« Risposta #6 : Venerdì 6 Marzo 2015, 16:42:37 »
Bisognerebbe pompare queste notizie.

Abbiamo FATTI CERTI, altro che le speculazioni sulle sim di Mauri!!!
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

Offline Sanfatucchio

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Re:Tozzy nel libro su mafia capitale
« Risposta #7 : Venerdì 6 Marzo 2015, 18:54:56 »
Essendo il maggior azionista credo che anche se il fratello sia A.D. ha sempre le sue responsabilità. Di per se l'operazione è legale ora bisogna capire quale siano state le pressioni per ottenere la convenzione con il comune.
Moralmente tutto ciò mi da profondamente fastidio. Ora vorrei dire ai riommici che lo hanno sempre incensato come un bravo ragazzo pronto a fare beneficienza, che mi dicono di questa faccenda ? E' facile dare 100 e poi prendere un milione alla collettività o meglio ai Romani. Sti giochetti sono una vergogna. A questo soggetto qualcuno ha voluto creare un'aurea di santo, per quanto mi riguarda è un gran paraculo che se fatti li cazzi sua a Roma e per questo non è mai andato via raccogliendo dalla sua vita sportiva solo un pugno di mosche.

Offline DinoRaggio

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Re:Tozzy nel libro su mafia capitale
« Risposta #8 : Venerdì 6 Marzo 2015, 19:05:07 »
In attesa che la censura coi baffi si metta in dovuto moto, la notizia si diffonde anche su siti e giornali apparentemente shit-free

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/mafia-capitale-affari-totti-odevaine-1102257.html

Mafia Capitale, gli affari di Totti con Odevaine

Settantacinque mila euro al mese: tanto ha pagato il Comune di Roma dal 2008 ad oggi, a una delle società di Francesco Totti che ha "messo a disposizione" del Campidoglio

Mario Valenza - Ven, 06/03/2015 - 10:28

A rivelarlo un capitolo del nuovo libro di Lirio Abbate e Marco Lillo "I Re di Roma. Destra e sinistra agli ordini di Mafia Capitale", appena uscito per Chiarelettere, nel quale quale gli autori raccontano dello spreco di denaro pubblico che c'è stato, e c'è (43 milioni l'anno), dietro i Caat, i Centri di assistenza abitativa temporanea, creati nel maggio 2005 dal consiglio comunale. Precisando che "nessuno è indagato per queste storie", Abbate e Lillo raccontano di come siano stati attivati alloggi di emergenza in numerosi palazzi, quasi sempre in periferia, di proprietà dei soggetti che ne hanno richiesta dopo un apposito bando del Comune. Nell'elenco degli immobiliaristi consegnati dal pm Luca Tescaroli al Ros per le "concordate verifiche" c'è anche il residence della "Immobiliare Ten", amministrata dal settembre del 2009 da Riccardo Totti, fratello del capitano della Roma, e controllata indirettamente per l'83 per cento proprio dal fuoriclasse giallorosso, mentre il restante 17 per cento è diviso tra la mamma e il fratello stesso.

La catena societaria a monte del palazzo di via Tovaglieri, zona Tor Tre Teste, scrivono Lillo e Abbate, è composta da tre società che fanno tutte riferimento al numero impresso sulla maglia del "Capitano": a valle c'è l' Immobiliare Ten, proprietaria dell immobile affittato al Comune; più su c'è invece l' Immobiliare Dieci che possiede - oltre al 100 per cento delle quote della Ten - anche altri due palazzetti in via Rasella, a due passi da via Veneto. Più su ancora c' è la holding di famiglia, la Numberten Srl: per l 83 per cento di Francesco Totti, per il 6,7 per cento del fratello maggiore Riccardo, amministratore di tutte e tre le società, e per il 10 per cento circa della mamma Fiorella Marrozzini. La società Immobiliare Ten del Capitano ha ottenuto dal Comune di Roma più di 5 milioni di euro in sei anni, per l' affitto di 35 appartamenti arredati in una zona dell'estrema periferia romana. Grazie al canone accordato dall'amministrazione, la società ha potuto realizzare nel 2013, 128.000 euro; nel 2012 addirittura 184.000. Il grande affare di Francesco Totti con il Campidoglio è stato fatto grazie anche a un signore che oggi è in galera: Luca Odevaine, grande tifoso giallorosso e amico del capitano che addirittura fece pubblicare un necrologio nel 2005 in occasione della morte del padre del capo di gabinetto di 'giornalista ex politico italo-sloveno che copia canzoni altrui (e che porta iella)'.
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Offline Frusta

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Re:Tozzy nel libro su mafia capitale
« Risposta #9 : Venerdì 6 Marzo 2015, 19:35:40 »
Il grande affare di Stefano Mauri con il Campidoglio è stato fatto grazie anche a un signore che oggi è in galera: Luca Odevaine, grande tifoso laziale e amico del capitano...

 ;D
Per quanto sfrenata sia la vostra fantasia non riuscirete mai nemmeno per un istante ad immaginare la portata del niagara di merda che sarebbe sgorgata dai giornali delle lavannare che per vendere qualche copia in più passano la vita in ginocchio a leccare il culo ai subumani tifosi del trigoria.

Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Offline Wild Bill Kelso

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Re:Tozzy nel libro su mafia capitale
« Risposta #10 : Venerdì 6 Marzo 2015, 19:47:16 »
Daje va, che se famo du risate.
Com'era?! Er carcio pulito...
Cosa? È finita? Hai detto finita? Non finisce proprio niente se non l'abbiamo deciso noi. È forse finita quando i tedeschi bombardarono Pearl Harbour? Col cazzo che è finita! E qui non finisce, perché quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare.

Zapruder

Re:Tozzy nel libro su mafia capitale
« Risposta #11 : Venerdì 6 Marzo 2015, 20:21:07 »
Il Fesso, a Roma, è una vera e propria industria, che muove centinaia di milioni l'anno. Uno che in Nazionale non è riuscito ad arrivare a dieci gol ed è trentaquattresimo nella classifica marcatori, con la stessa media/reti di un terzino come Cabrini. Un calciatore che ha lo stesso palmares di uno delle centinaia di colleghi che hanno vinto almeno un titolo con la Juventus e dei quali nemmeno ci si ricorda. Il calciatore che più ha caratterizzato l'epoca di vittorie... della rivale cittadina: una sorta di Davide Fontolan de' noantri, insomma. L'inutilità calcistica - perché chi non fa vincere non serve a niente, su un campo di calcio - assurta a mito. Con buona pace della sua squadra e dei suoi tifosi, con sommo gaudio di tutti quelli, lui compreso, che da due decenni si nutrono di questo mostro mediatico.

Offline Wild Bill Kelso

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Re:Tozzy nel libro su mafia capitale
« Risposta #12 : Venerdì 6 Marzo 2015, 20:24:53 »
Grande Rob, peccato che non c'ho Facebook altrimenti te la fregavo e me la incollavo in home page!

K

Anzi, a verbale!
Cosa? È finita? Hai detto finita? Non finisce proprio niente se non l'abbiamo deciso noi. È forse finita quando i tedeschi bombardarono Pearl Harbour? Col cazzo che è finita! E qui non finisce, perché quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare.

Pomata

Re:Tozzy nel libro su mafia capitale
« Risposta #13 : Venerdì 6 Marzo 2015, 21:09:09 »
Grande Rob, peccato che non c'ho Facebook altrimenti te la fregavo e me la incollavo in home page!

K

Anzi, a verbale!

Io si c'ho feisebuk :D

Offline Arch

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Re:Tozzy nel libro su mafia capitale
« Risposta #14 : Venerdì 6 Marzo 2015, 22:29:34 »
Zapruder, in cinque righe hai sintetizzato perfettamente la figura di un mostro partorito dalla nostra epoca sbilenca. Bravo.

Offline borges

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Re:Tozzy nel libro su mafia capitale
« Risposta #15 : Sabato 7 Marzo 2015, 09:16:38 »
molto preoccupato...
Quando escono pezzi del genere la domanda è a chi conviene?
Il viale del tramonto è più lungo del previsto.... lo stipendio ingiustificato... per levasselo dai cojoni questa l'unica via...
Alla Sensi consiglio un Aulin (S.Siviglia)
Bisogna rinunciare al consenso per la legalità (C. Lotito)
è il calcio pulito, baby (centurio)

Online Davide

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Re:Tozzy nel libro su mafia capitale
« Risposta #16 : Sabato 7 Marzo 2015, 09:17:26 »
Ma il nome di Mauri è già uscito?

roma merda


Offline DinoRaggio

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Re:Tozzy nel libro su mafia capitale
« Risposta #17 : Sabato 7 Marzo 2015, 17:58:54 »
Appena aperto il sito del "Fatto Quotidiano" che trovo?

E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Offline DinoRaggio

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Re:Tozzy nel libro su mafia capitale
« Risposta #18 : Sabato 7 Marzo 2015, 18:03:32 »
Poi l'articolo (con video):

http://tv.ilfattoquotidiano.it/2015/03/07/residence-topaia-di-totti-inquilini-contratto-milionario-per-vivere-in-tugurio/346566/

Roma, dentro il residence di Totti, inquilini: “Capitano, viviamo in un tugurio”

“Chi ha messo in comunicazione il Campidoglio con Francesco Totti? Quali conoscenze hanno consentito al capitano della Roma di fare questo affare milionario”. La domanda arriva direttamente da dentro gli appartamenti di proprietà del numero 10 giallorosso e a parlare è Elisa Ferri, inquilina del Caat, centro di assistenza alloggiativa temporanea, di via Tovaglieri. Siamo a Tor Tre Teste, estrema periferia Est della Capitale dove sorge uno dei 31 palazzoni che il Comune ha deciso di destinare all’emergenza abitativa per un costo annuo di 43 milioni di euro.

L’immobile, composto da 35 appartamenti, è di proprietà dell’immobiliare Ten, amministrata dal fratello Riccardo Totti e controllata all’85 per cento dal giocatore romanista, che ogni anno incassa 907mila euro per locazione, portierato, manutenzione e pulizie. E qui casca l’asino perché il palazzone, un ex ufficio riconvertito a uso residenziale, è una topaia. E’ sempre Elisa a mostrare davanti alle telecamere del fattoquotidiano.it lo stato d’abbandono in cui è costretta a vivere: “I soffitti sono completamente scrostati e ho paura che cadano in testa ai miei tre figli che dormono tutti assieme in questa stanza, l’unica non ghiacciata perché il riscaldamento è rotto da anni e non vengono a ripararlo. Per non parlare degli scarafaggi che vengono fuori dalle pareti di cartongesso marcio”.

Peccato che l’immobiliare di Totti spenda quasi 300mila euro annui per i costi della manutenzione, esternalizzata a una cooperativa di servizi che si occupa anche del servizio portineria. “E dove sarebbe la manutenzione? – chiede polemica Elisa – Questo posto è un tugurio e prima che gli operai intervengano passano mesi”. Ciò nonostante quella casa costa alla collettività circa 2100 euro al mese. “Vi rendete conto che spreco di denaro pubblico? – continua l’inquilina – Con quei soldi ci si può affittare un appartamento in centro. Io invece vivo al freddo e all’umido e sono mesi che aspetto l’idraulico”. Questo enorme flusso di denaro pubblico è finito sotto la lente degli investigatori che ben tre mesi prima delle ordinanze di custodia cautelare di Mafia Capitale, avevano messo nel mirino queste strutture.

In attesa di sapere come finirà l’inchiesta, Elisa si rivolge direttamente al capitano giallorosso: “Vorrei che il capitano venisse a trovarci per rendersi conto di persona di come è amministrato questo posto: una gestione che ci costringe a vivere al di sotto degli standard minimi di decenza” 

di Lorenzo Galeazzi e Marco Lillo. Montaggio di Paolo Dimalio
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Offline disabitato

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Re:Tozzy nel libro su mafia capitale
« Risposta #19 : Sabato 7 Marzo 2015, 18:37:07 »
Ho letto prima che tale canone, solo per la locazione, era stato ritenuto congruo da non so quale ufficio comunale, prima di accettare la proposta del capetano. Ora dimentichiamo per un momento i fratelli tozzy, non pensate sarebbe il caso di mettere ai ferri colui (o coloro) che hanno apposto visti e firme sul documento in cui si pagano 2200 euro al mese per 70 mq a tor tre teste?
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